Buona sera,

è tardi, sono stanca e davvero non so cosa mi sia saltato in mente!

Spero di non ricevere troppi insulti...

Momenti di vita quotidiana alla Capsule Corporation...

Commentate se vi va, qualunque parere è sempre ben accetto.

Buuona lettura.

PZZ20.

Questione di rispetto.

Non erano tanto il sangue e il fango che perturbavano irrimediabilmente la bellezza del suo salotto quanto il fatto quel dannato scimmione non avesse mostrato un minimo di gratitudine o tanto meno del rispetto per tutti i servizi che lei gli stava offrendo.

Ohh ma gliene avrebbe dette quattro!

Come poteva essere così maleducato e rozzo da non accorgersi che alla presenza di una signora certe maniere erano da evitare? Tipo l'ingozzarsi come un maiale talmente vorace da ingurgitare anche le ossa che poi, inevitabilmente, gli andavano di traverso provocando un moto di tosse seguito da ripetuti sputazzamenti di brandelli di cibo che finivano in ogni dove.

Insomma era giunto il momento per Bulma Brief di farsi valere!

Prese un bel respiro profondo e cercò d'imporsi tutto il coraggio che una vita vissuta all'insegna dell'avventura le aveva fornito. Mentre titubante si avvicinava alle spalle del temibile saiyan non poté fare a meno di ricordarsi della sua straordinaria e terrificante potenza.

Bando alle ciance si disse, quella era casa sua e lei aveva il compito oltre che il diritto di di mostrarsi per quello che era: la padrona del castello! Oltre che la proprietaria della più grande azienda di tecnologia mai esistita ed una dei maggiori azionari dei mercati internazionali!

Sì, Bulma Brief era potente, ricca e famosa oltre che bellissima ed incredibilmente intelligente!

Il suo ego smodato d'altro canto non faceva che confermare tutto ciò agli occhi del saiyan che ormai da diversi secondi la fissava quanto mai incuriosito dalla posa assunta dalla donna che ora lo sovrastava con il braccio destro e gli occhi volti al cielo e con un espressione vanagloriosa a modellarle i lineamenti.

-Si può sapere che diamine stai facendo donna?-

Aveva allora inquisito il principe con la bocca impastata da una coscia di tacchino appena azzannata.

La brillante scienziata per tutta risposta aveva sbuffato sonoramente risentita: possibile che quello scimmione non si fosse reso conto del suo prestigio e continuasse a rivolgersi a lei come fosse una serva?

Caricò così l'ulteriore frustrazione nel monologo che esplose inesorabile e tedioso dalle sue labbra perfette: -Ma insomma Vegeta! Tua figlia ti sta guardando! Le stai dando davvero un pessimo esempio! Ti stai di nuovo abbuffando come un rozzo buzzurro! Possibile che dopo tutti questi anni tu non sappia ancora come è il caso di comportarsi? E io mi chiamo Bulma!!! B-u-l-m-a! Dannato scimmione! È una questione di rispetto! Ma quando imparerai?-

Vegeta come suo solito si permise di ignorare la moglie e, lanciata un'occhiata fugace alla figlia di appena sei mesi che sicuramente poco capiva di quanto appena accaduto, si perse nuovamente a fantasticare sui nuovi colpi energetici che avrebbe potuto provare nel nuovo marchingegno che la donna urlante gli aveva da poco piazzato nella camera gravitazionale.

Tra le tante immagini che gli passarono per la mente anche un'improbabile Bulma guerriera in assetto da combattimento e battle-suit comparve davanti ai suoi occhi urlando: “attacco stordimento vocale!!!”, non poté fare a meno di scoppiare in una fragorosa risata che gli valse un ulteriore ramanzina, quanto ancora avrebbero potuto sopportare i suoi timpani?