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Autore: Kaotika    10/02/2007    5 recensioni
Ho provato a scrivere una storia nel genere che mi piace di più,però non credo di aver fatto un buon lavoro,anzi, per cui vi prego, recensite!
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Maledizione

Capitolo 1: L’eredità

 

 

Era una tranquilla giornata invernale e io, dalla finestra di casa, osservavo la splendida Copenaghen innevata. Era uno spettacolo bellissimo. Ero così rilassato che finii per addormentarmi.

Quando mi svegliai il postino era gia passato e il caffé che stavo preparando sparso sul piano cottura. Andai a controllare la posta e la mia giornata fu sconvolta: il mio caro zio Walkon era morto.

Mi sedetti di peso sulla poltrona e mi lasciai sfuggire alcune lacrime che corsero lungo il mio viso lasciandosi cadere sulla mia camicia. Passarono alcune ore e io rimasi ancora li, sulla poltrona di pelle a pensare a tutti quei momenti passati con lo zio quando avevo 14 anni: andavamo a caccia, con lo slittino e prendevamo quel viscido di mio cugino Sliver come bersaglio mobile delle battaglie a palle di neve. Che bei ricordi, ricordi che in me non verranno mai cancellati.

Il giorno dopo feci i bagagli e andai alla stazione dove trovai anche mia cugina Scarlett con sua figlia. Insieme ci recammo ad Ikast, nello Jutland, dove si sarebbe celebrato il funerale e la lettura del testamento di mio zio. Poco dopo essere arrivato in hotel mi venne recapitata la chiamata di Scarlett che voleva avvertirmi che sarebbe passata a prendermi per andare insieme al funerale.

Quella sera, al funerale, trovai tutti i miei parenti, anche i cugini di 5° grado, che speravano di aver ricevuto una parte della fortuna dello zio. Vidi anche Sliver con quella faccia che io ho sempre detestato, mi venne vicino e mi salutò con un ghigno così cattivo e pieno di felicità per la morte del parente a me caro che continua ancora a visualizzarsi nella mia mente con una frequenza impressionante. Non riuscì a dirmi niente perchè proprio in quel momento iniziò la messa.

Quando il notaio cominciò a leggere il testamento la sorpresa fu grande per tutti i presenti: lo zio aveva donato tutta la sua fortuna in beneficenza (con  uno scontento generale di tutti i parenti) ben una settimana prima di morire, come se già sapesse a cosa era destinato. Nella lettura del testamento venne affidata la società dello zio a Scarlett, le invenzioni furono affidate a i miei genitori e la casa a me e a mio cugino Sliver insieme ad una lettera.

La aprimmo e la leggemmo:

“Cari Jok e Sliver voglio farvi sapere il motivo della mia scelta. Vi ho affidato la casa con la speranza che finalmente risolviate le vostre divergenze. In quella casa dimostrerete chi di voi è realmente il più forte e coraggioso. So che queste parole vi meraviglieranno o magari vi faranno letteralmente passare la voglia di andare alla mia vecchia casa, anzi vostra ormai, però vi prego di farlo per me e di andarci il più presto possibile.

Firmato                                                                                 Walkon                                                         ”.

Come nella previsione dello zio rimanemmo sorpresi per le insolite parole e per la richiesta però decidemmo di andare là il giorno dopo. Mentre tornavo all’hotel, Scarlett mi spiegò che non era sicuro che lo zio fosse realmente morto: la polizia aveva solo detto che era scomparso dopo aver letto un biglietto trovato sul tavolo della cucina dello zio. La notizia mi fece rimanere di stucco e, quella notte, non pensai ad altro che a lui.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

           

  
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