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Autore: Deb    27/07/2012    2 recensioni
Era nervoso Nolan Ross.
Era davanti alla porta di quella casa bianca, proprio di fronte al mare. Prima di bussare guardò la sua immagine riflessa nel vetro. Avrebbe dovuto fare la barba, forse e magari tagliarsi un po’ i capelli, li aveva decisamente troppo sbarazzini per un’opportunità come quella. Probabilmente, poi, avrebbe dovuto mettere un completo, invece di indossare la sua storica maglietta dell’università.

{Nolan centric}
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: David Clarke, Emily Thorne, Nolan Ross
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era nervoso Nolan Ross.
Era davanti alla porta di quella casa bianca, proprio di fronte al mare. Prima di bussare guardò la sua immagine riflessa nel vetro. Avrebbe dovuto fare la barba, forse e magari tagliarsi un po’ i capelli, li aveva decisamente troppo sbarazzini per un’opportunità come quella. Probabilmente, poi, avrebbe dovuto mettere un completo, invece di indossare la sua storica maglietta dell’università.
Sospirò, ormai andava così, non aveva il tempo di tornare a casa e cambiarsi.
Bussò ed attese pazientemente che il proprietario venisse ad aprirgli.
“Ciao!”, esclamò stringendogli la mano amichevolmente, “Entri pure”.
L’uomo lo accompagnò in sala da pranzo e Nolan, educatamente, prese posto a tavola.
Gli tremavano le ginocchia, ma il moro gli sembrava una persona tranquilla e sincera.
“Ci ho pensato, signor Ross”, annunciò David Clarke mentre versava il caffè in due tazze.
Il giovane diciannovenne attendeva trepidante il prosieguo di quel discorso.
Era ancora un ragazzino, ma già frequentava il MIT da due anni e presto, prestissimo, si sarebbe laureato.
Lui desiderava davvero ardentemente riuscire ad aprire la sua società. Nella testa aveva tante idee ancora da mettere in pratica, ma sapeva che la sua azienda sarebbe decollata, non poteva essere altrimenti. Era un genio, lui.
Eppure, nessuno gli aveva dato una possibilità. Nolan aveva parlato con tantissime persone che, puntualmente, lo liquidavano con “sei troppo giovane, torna quando avrai un po' più d'esperienza”. Lui, però, continuava a provarci anche se ogni volta la delusione era sempre tanta ed intuiva che, probabilmente, quel giorno non avrebbe fatto la differenza.
Nolan si stava preparando alla solita batosta.
“Credo in lei, signor Ross”, David gli porse la tazza che per poco non si rovinò sul tavolino. Non poteva credere a quello che aveva appena udito, avrebbe voluto piangere di felicità, ma si diede un contegno. Giusto per non sembrare debole.
“Ho deciso di finanziare il suo progetto. È interessante e sono sicuro che avrà futuro”.
“G... grazie”, balbettò l'universitario, con gli occhi lucidi. “Davvero, non so che dire... grazie”.
David gli sorrise. “Non devi ringraziare me, ma te stesso”.
In quell'istante corse dentro casa una bambina, sorrideva e rincorreva un cucciolo.
“Scusala, mia figlia è un vulcano di energia”.
“Non lo sono tutti i bambini?”.
Gli occhi di David Clarke si illuminavano ogni qualvolta la piccola gli sfrecciava davanti. Nolan si chiese se, prima o poi, anche lui avrebbe provato quel sentimento.
“Vieni, te la presento”.
Si spostarono in soggiorno e si ritrovarono di fronte quella ragazzina; ancora Nolan non lo sapeva, ma in futuro sarebbe stata molto speciale.
“Nolan, ti presento Amanda”. Affermò l'uomo sorridendo.
Il giovane si inginocchiò sino a raggiungere quella bassa statura.
“Piacere, Amanda”, le porse la mano che prontamente venne stretta con energia.
“Piacere! Sei un amico di papà?”.
Nolan guardò David che prontamente prese la parola, “sì, è un mio caro amico. Spero andrete d'accordo voi due”.
Amanda sorrise a trentadue denti. “Se è amico tuo, allora è anche amico mio”. Si diede uno slancio ed abbracciò il diciannovenne. “Ciao, Nolan. Ciao, papà. Vado fuori a giocare con Sammy”.
E così, come era entrata, la piccola Amanda uscì.
“È adorabile”. Affermò Nolan, continuando ad osservarla da lontano.
“Sì, è la mia vita, per questo voglio fare un patto con te”.
Il ragazzo inarcò un sopracciglio, dubbioso. “Cioè?”.
“Vorrei che, una volta compiuti diciotto anni, il quarantanove percento della tua società diventi sua. Sia chiaro, non è un ricatto, ma credo molto in te”.
Nolan sorrise, “Se la società decollerà davvero, allora sarò lieto di avere Amanda come mia socia”.
In fondo, con un padre così, la piccola sarebbe sicuramente cresciuta bene e, inconsciamente, non vedeva l'ora di conoscere nuovamente la ragazzina, una volta cresciuta.
Nello stesso modo in cui David Clarke credeva in lui, Nolan credeva in Amanda, anche se non ne capiva il motivo.
“Allora… ci vediamo lunedì per concludere l'accordo e stilare almeno una bozza dell'atto costitutivo”.
L'uomo gli strinse una mano e si congedarono, “Arrivederci”.
Uscendo, andò incontro ad Amanda. “Ci vediamo presto, okay?”.
“Sì, ciao, Nolan”. Rispose con entusiasmo, battendogli un cinque.
“Ciao, socia”, forse lei non avrebbe nemmeno capito cosa intendeva, ma lo sapeva che prima o poi lo sarebbero stati davvero.
“Ciao, socio”.
Nolan si allontanò ridendo tra sé e sé.
Sì, la sua vita sarebbe stata un successo e sarebbe stato sempre felice come quel giorno nel quale aveva trovato un amico e una partner lavorativa.

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Il cambio linguistico che assume David Clarke è voluto. Dopo avergli dato del lei inizialmente, comincia a trattare con lui colloquialmente, come se davvero fossero amici. Almeno è così che mi sono immagina David. :)
Ovviamente non potevano mancare accenni Nemily u.ù Anche se davvero minimi, ovviamente. Loro sono legati dal filo rosso del destino e ho cercato di renderlo noto :p Quei due sono anime gemelle xD
Non conosco l’età precisa di Nolan e, visto che vorrei che con Emily non avesse troppa differenza di età e che Nolan stesso afferma di essere un genio, ho pensato che avesse avuto modo di entrare all’università prima del tempo. u.ù
Spero che la OS vi sia piaciuta! *0* Io mi sono divertita parecchio a scriverla. ♥ A parte che Nolan mi ispira parecchio. È davvero il miglior personaggio della serie ♥
Come al solito ringrazio Ili91 per avermi betato la storia! Grazie, cara! :*
Baci
Deb
   
 
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