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Autore: HildaGreen    27/07/2012    3 recensioni
Una raccolta di one-shot su Sora e i suoi amici
Dato che inserirò one-shot tra loro sconnesse, è probabile che cambierò spesso l'ordine dei capitoli per inserirle nell'ordine cronologico della storia principale
Capitoli:
1° Arrivo a Death City
2° La festa in spiaggia
3° La Sacra Spada, Excalibur!
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Black Star, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Tsubaki
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Stelle non sono niente senza Cielo!'
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 Arrivo a Death City

 

Per tutto il viaggio, aveva dormito, assalito dalla stanchezza, il dolore era svanito, ma, non appena avrebbe aperto gli occhi, sarebbe tornato.
Il giovane dai capelli bianchi, lo appoggiò delicatamente sul divano e, per quanto avesse fatto attenzione a non far rumore, sentì dai passi dal corridoio e, dalla porta, si affacciò una bambina che, a quel tempo, doveva avere circa sette anni.
«Che ci fai ancora in piedi? Dovresti essere a letto» la rimproverò l’uomo con voce stanca.
«Chi è, papà?» Chiese la bambina appoggiandosi al divano.
In quel momento la porta si aprì senza far rumore ed entrò una ragazza. «Ho informato il sommo Shinigami della missione e del bambino... Ti avevo detto di far piano, hai svegliato Lealia!»
«Non prendertela sempre con me!» Si difese Soul.
Con una domanda, Lealia evitò una lite. «Che succede mamma?»
Maka sospirò, calmandosi, erano entrambi nervosi per la stanchezza, litigare avrebbe peggiorato la situazione. «Va tutto bene tesoro, torna a letto o domani farai tardi a scuola...»
«Ma domani è domenica!»
«Vai a letto Lealia!» Intervenne il padre e la bambina ripercorse il corridoio per tornare nella sua stanza.
Intanto Maka copriva il bambino che avevano salvato e gli sentì il battito dal polso. «È debole, ma ce la farà. Comunque sia, è meglio tenerlo d’occhio per questa notte.»
«Cosa ha detto Shinigami?»
«Domani parleremo con lui e cercheremo di contattare la sua famiglia.»
«Uhm... »
 
«Cosa ci facevi lì?» Chiese Soul ma ancora una volta il bambino rimase in silenzio.
«Niente, non risponde...» Sospirò Maka. «Probabilmente è meglio aspettare che si tranquillizzi.»
I due si alzarono, allontanandosi un po’ dal divano dove era seduto il bambino e parlarono.
Eis non aveva detto una parola da quando si era svegliato neanche per dire il suo nome, nonostante lo avessero salvato, non riusciva ancora a fidarsi era troppo scosso per raccontare quello che gli era accaduto.
Sentì la porta aprirsi di colpo sbattendo alla parete e spostò lo sguardo verso la bambina che era entrata con i capelli completamente scompigliati.
«Cos’è successo?» Le chiese la madre.
«Reliance mi ha tirato i capelli.»
«E perché avrebbe dovuto farlo?»
«Abbiamo fatto la lotta.»
«E chi ha vinto?» Domandò Soul beccandosi un Maka-Chop in testa.
«Non istigarla!» Lo riprese Maka.
Lealia era andata in bagno a pettinarsi, intanto, Soul aveva lanciato uno sguardo al bambino che se ne stava ancora fermo al suo posto.
«Potremmo farlo giocare con Lealia. Forse se stesse con qualcuno della sua età, si tranquillizzerebbe...» propose Soul.
Maka si rivolse a guardarlo a braccia conserte. «Basta che non faccia la lotta anche con lui...»
«Non guardare me, è la figlia di Black Star che le fa venire in mente queste idee.»
 
Non appena  Eis mise un piede fuori, si sentì prudere ovunque, avrebbe voluto togliersi i vestiti per il caldo, ma come facevano quelli a stare a maniche lunghe.
«Ta-dah! Questa è Death City!» Esordì la figlia di Maka con tono allegro. «Tu da dove vieni?»
Doveva riuscire a dire qualcosa, doveva almeno questo a chi lo aveva salvato. Si sforzò ed aprì la bocca per dire qualcosa... ma che rispondere? Lui non aveva idea di dove avesse vissuto fino a quel momento, se fosse sempre stato a due passi da quell’immensa città o che in quale continente stesse, dopotutto, non era mai stato a scuola.
«Oh, vabbé! Ti porto a fare un giro!»
Lo prese per mano e corse per i viali di Death City, facendolo sudare ancora di più.
La bambina si fermò puntando i piedi in avanti, facendolo quasi cadere, si trovarono davanti a una casa che aveva una grande porta trasparente con la scritta “bar”, almeno sua madre gli aveva insegnato a leggere ma non aveva idea di cosa volesse dire quella scritta.
«Ti va un gelato? Mia madre mi ha dato i soldi» Gli domandò Lealia tirando fuori il borsellino.
 E cos’era un gelato?
 
Era freddo come la neve ma era colorato e sapeva di cioccolato. Non aveva mai provato una cosa simile, eppure per quella bambina sembrava tutto così naturale, mentre per lui era insolito vedere così tanti palazzi e neanche un albero.
«Io sono Lealia» disse la bambina ad un certo punto. « Tu come ti chiami?»
«Eis» rispose lui a voce bassa.
«Eis...» ripeté lei. «Di qualunque cosa avessi bisogno, dimmela e ti aiuterò in qualche modo.»
Un sorriso aperto e così bello, lo aveva visto solo dalla madre, lo rincuorava, iniziava a sentirsi meglio ed era sicuro che lo avrebbero aiutato.
 
«Oh... quindi le cosa stanno così... poverino» commentò Shinigami alla conclusione del discorso di Maka.
Calò un breve silenzio, poi Shinigami riprese a parlare con tono allegro. «Da domani la Shibusen avrà un nuovo studente!»
«Ha intenzione di iscriverlo senza un esame?»
«Penso che un ragazzo maturo e coraggioso come lui potrebbe diventare un ottimo maestro d’armi!»
Maka, percorrendo la strada del ritorno, sorrise, felice, di comunicare la buona notizia ad Eis.


Ecco come Eis è arrivato alla Shibusen... beh, magari è un capitolo più noioso di altri che pubblicherò, nel prossimo, racconterò della festa in spiaggia, del primo incontro tra Eis e Sora e di come sono diventati amici.
Vabbè, alla prossima
Tsutsu
  
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