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Autore: Lady A    27/07/2012    8 recensioni
[…] «Mi piace…», mormorò il moro accarezzandole teneramente una guancia.
«Cosa? », chiese la moglie.
«La famiglia… la nostra famiglia!», rispose Goku con molta naturalezza. «Credi che un giorno ne potremo avere un altro? » , domandò con fare curioso, continuando a coccolarla.
Chichi ridacchiò intenerita e si voltò per guardarlo negli occhi, i raggi di luna che filtravano attraverso la finestra li rendevano ancora più fulgenti e affascinanti.
«Ma certo! », rispose tranquilla e risoluta. «Come lo chiameremo? », domandò baciandogli le guance.[…]
 
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Gohan, Goku | Coppie: Chichi/Goku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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My Son Gohan.


 

Era notte fonda, il cielo era imperlato di luccicanti stelle, la  luna dall’alto sembrava vegliare sugli abitanti della Terra, le lucciole illuminavano l’oscuro sentiero del Monte Paoz dove vigeva una gran quiete, finché un urlo disperato squarciò l’atmosfera. Goku che dormiva beatamente, sognando le più svariate cibarie, nell’udire quei strilli disperati, cadde di soprassalto dal letto, si stropicciò gli occhi e si grattò il capo; avrebbe riconosciuto anche a distanza di km la voce del suo piccolo Gohan. Era incredibile come un bambino di sole sei settimane riuscisse a gridare in quel modo!
Guardò il letto, Chichi non c’era, sicuramente era a cullarlo; ancora  assonnato il giovane Son  si precipitò nella cameretta del bambino.
 «Dai amore della mamma, fa il bravo bambino, su, fa la nanna! », disse la giovane ragazza dai lunghi e serici capelli corvini, stringendo a se il neonato che strillava e si agitava come un indemoniato; quando ad un tratto nello scorgere la figura del padre che era fermo vicino l’uscio della porta, cessò immediatamente di piangere.
 Goku notò i profondi ed eloquenti occhi del piccolo posarsi su di lui, istintivamente sorrise intenerito, a volte faceva quasi fatica a credere che quel piccolo pargoletto fosse anche opera sua;  sì, insomma, Chichi lo aveva portato nove lunghi mesi nella pancia e lo aveva partorito, ma senza il suo “contributo” non sarebbe mai nato! E lui che pensava che i bambini fossero tutta opera della cicogna!
Con fare giocoso, si avvicinò al figlio e gli carezzò con molta delicatezza la piccola testa già piena di capelli, i neonati avevano la pelle molto molliccia e per questo doveva sempre star attento e dosare la sua forza, non si sarebbe mai perdonato se gli avrebbe fatto del male!
«Da bravo piccolo, su fa la nanna, io e la mamma siamo molto stanchi! », piagnucolò poi, con fare infantile, sbadigliando; e detto ciò vedendo il pargolo calmo si avviò per ritornare in camera da letto, quando questo ricominciò a piangere più disperato di prima, il guerriero allora, fu costretto a indietreggiare, Gohan  vedendo il padre nuovamente vicino a lui, allungò una manina nel tentativo di afferrarlo; Goku strabuzzò gli occhi quando avvertì quella piccola mano posarsi su di lui, sorrise calorosamente, lo tolse dalle braccia della moglie e lo strinse a sé, questo avvolto dal calore paterno, smise immediatamente di piangere e poggiò la testolina sulla sua spalla, chiudendo gli occhi .
«Ah! Sei proprio come la mamma!», mormorò Goku intenerito. «Anche tu sei pazzo di me eh? Vuoi che ti stia sempre vicino! », ridacchiò giocoso, guardando Chichi, che lo fulminò ironicamente con lo sguardo, salvo poi baciarlo leggermente sulle labbra e andare a dormire.
Il saiyan rimasto solo con il piccolo, cominciò a cullarlo camminando per tutta la casa; da quando era divento padre  erano cambiate molte cose, prima che nascesse infatti, mai avrebbe immaginato di svegliarsi nel bel mezzo della notte, ora invece era quasi diventata un abitudine, anche se poi la mattina si sentiva distrutto!
Era incredibile il bene che sentiva di provare per quel bambino, suo figlio , già… dalla prima volta che lo aveva visto aveva sentito immediatamente di provare un forte e immenso amore  verso quel cucciolo; lo stesso amore che provava per Chichi.
Certo, non avrebbe mai sposato Gohan, anche perché il matrimonio tra padre e figlio non esisteva, ma  avrebbe fatto di tutto pur di proteggerlo, era così fragile… non appena sarebbe cresciuto gli avrebbe insegnato le prime mosse di arti marziali, così avrebbe imparato a cavarsela anche da solo, no che lui non lo avrebbe protetto, anzi, ci sarebbe sempre stato, ma era giusto che imparasse anche  a difendersi!
Era certo che sarebbe divento un ottimo guerriero, proprio come lui!
Una volta che il piccolo venne finalmente accolto dalle braccia di Morfeo, Goku ritornò in camera da letto, dove dopo essersi coricato diede  un bacio sulla fronte della consorte, questa si svegliò e gli sorrise accoccolandosi vicino a lui che la strinse forte!
«Mi piace…», mormorò il moro accarezzandole teneramente una guancia.
«Cosa? », chiese la moglie.
«La famiglia… la nostra famiglia!», rispose Goku con molta naturalezza. «Credi che un giorno ne potremo avere un altro? » , domandò con fare curioso, continuando a coccolarla.
Chichi ridacchiò intenerita e si voltò per guardarlo negli occhi, i raggi di luna che filtravano attraverso la finestra li rendevano ancora più fulgenti e affascinanti.
«Ma certo! », rispose tranquilla e risoluta. «Come lo chiameremo? », domandò baciandogli le guance.
«Mmmh… urca, beh a dirla tutta non saprei… », mormorò lasciandosi coccolare dalla moglie e rispondendo con entusiasmo ai suoi baci e alle sue carezze. «Potremmo chiamarlo…Goten  se sarà maschio o Gotennina se sarà femmina! ».
 «Goten è un nome carino! », esultò Chichi. «Gotennina invece è orrendo!», borbottò con finto tono indignato.
«Ah beh, speriamo allora che anche il prossimo sia un altro maschietto! », concluse con fare gaio, ridacchiando divertito e  passando un’altra notte piena d’amore con sua moglie.





 
  
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