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Autore: pandamito    27/07/2012    1 recensioni
Ultime azioni e pensieri di Madge Undersee prima della sua morte alla fine di Catching Fire.
Cammino, cercando di vedere dove stanno andando, ad un passo nettamente più lento della corsa dei cittadini del Distretto. Arrivo persino a pensare che il tempo per me si sia fermato o che non riesca più a muovermi, mentre chi mi circonda va troppo veloce. Ma poi capisco che mi sono fermata veramente quando vedo Sae la Zozza che si stringe al braccio di Gale e che lui la sta aiutando ad affrettarsi per andare nella direzione del Prato. Stanno scappando.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Madge Undersee
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Stavolta lo spazio autore lo metto all'inizio, tanto perché mi va. 
Questi sono gli ultimi avvenimenti e pensieri di Madge prima di morire.
Ammetto che come personaggio mi è piaciuto tantissimo sin dalla prima comparsa, peccato che non è stato molto valorizzato, è morta e nel film manco c'è. Vabbé.
Ora vi lascio alla lettur- Ah, avrei voluto tanto che alla fine della saga Gale e Madge si fossero messi assieme, però... è andata come andata, insomma. ç_ç
Bao! Baci e panda, Mito.

Per ultima cosa, vi consiglio di ascoltare Deep Shadow o Girl On Fire mentre leggete la fanfiction.






Burn in Fire


Mio padre è piuttosto preoccupato e non ne capisco il motivo, è come se qualcosa lo turbasse, ma penso che sia perché nell'ultimo periodo le condizioni di mia madre si sono aggravate, anche se cerco di stare il maggior tempo possibile con lei, la sento assente, distante ed anche lei turbata da qualcosa. Esco, tanto mio padre ha ancora da lavorare, ma oramai uscire per strada mi opprime, vedo Pacificatori ovunque, ma la stranezza di oggi è che ve ne sono meno del solito; anche la gente sembra impazzita, quelle poche persone che vi sono per strada corrono all'impazzata verso non si sa quale luogo.
Cammino, cercando di vedere dove stanno andando, ad un passo nettamente più lento della corsa dei cittadini del Distretto. Arrivo persino a pensare che il tempo per me si sia fermato o che non riesca più a muovermi, mentre chi mi circonda va troppo veloce. Ma poi capisco che mi sono fermata veramente quando vedo Sae la Zozza che si stringe al braccio di Gale e che lui la sta aiutando ad affrettarsi per andare nella direzione del Prato. Stanno scappando.
Guardo la scena - anzi, guardo Gale - finché i suoi occhi grigi non posano il loro sguardo su di me. Per qualche secondo sento che rimaniamo così, che forse il tempo si è veramente fermato, ma poi lo vedo portare Sae la Zozza verso la folla di gente che si sta dirigendo nella stessa direzione, dopodiché alza la mano per farmi segno e la agita, grida anche qualcosa che non riesco ad afferrare e poi - perse le speranze, visto che non ho compreso una sola parola di quello che cercava di dirmi - con uno slancio vedo che corre verso di me. 
Le mie gambe non rispondono, i battiti del mio cuore accellerano, i miei occhi si sgranano e sento le mie braccia irrigidirsi e le mie mani tremare lungo i miei fianchi. Ho paura, non capisco il perché, ma ho paura di lui, di qualsiasi cosa che lo riguarda, di cosa potrebbe fare o persino dirmi. Di tutto. Io ho paura di lui. Corro via, scappo nella direzione opposa per tornare a casa, ma non mi volto mai indietro, benché sento gridare più volte il mio nome da lui.
« Madge! Madge! »
Ma io lo ignoro, corro più veloce per sfuggirgli, finché il fiato me lo consente e finché non sento più la sua voce che cerca di raggiungermi. Mi fermo solo quando sono sicura di essere lontana da lui, che ha rinunciato a seguirmi, così posso riprendere fiato ed iniziare di nuovo a camminare lentamente. 
Cos'ho fatto? Perché sono scappata? Non lo so.
Mi incammino verso casa mia, pensando che forse mia madre avrà bisogno di me visto che mio padre è impegnato col lavoro e non può badarle; appena torno le suonerò qualcosa al pianoforte. Ora come ora mi rammarico solo un po' per non poter andare con Katniss a raccogliere le fragole per mio padre oltre la recinsione, come facevamo quando era tornata qui al Distretto.
D'un tratto sento un sibilio attorno a me, che mi ronza continuamente nelle orecchie sino a farmi male, ma non so di preciso da dove venga; così cerco di non badarci più di tanto e continuo a camminare verso casa. Ma il ronzio si fa sempre più forte, finché non mi viene spontaneo alzare il volto al cielo. Non penso a nulla, non chiarisco subito che cos'è che sorvola il Distretto, non mi viene nulla in mente e quando forse inizio a realizzare, inizio a capire che forse dovrei scappare, avere paura, tornare indietro ed andare da Gale, oramai è troppo tardi. Gli occhi mi si appannano subito di lacrime, impedendomi di vedere qualcosa, ma non mi servirebbe comunque a nulla perché il getto d'aria che mi travolge mi immobilizza il corpo, addirittura mi ferisce per quanto violento, e fa bruciare ogni mio singolo pezzo di pelle, inclusi gli occhi che chiudo sperando così di alleviare il dolore, invano. Mi sento bruciare.
Forse ora sono io la vera ragazza in fiamme. Ma, benché questo triste avvenimento, so che Gale continuerà a preferire sempre lei a me: la Ghiandaia Imitatrice.
   
 
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