Titolo Porcelain

Fandom Kuroko no Basket

Personaggi Kagami Taiga, Kuroko Tetsuya

Rating Verde

Avvertimenti Flashfic, shonen-ai

Wordcount 294

Note Avevo detto che avrei lasciato per un po' il fandom in pace. Mentivo. Date la colpa a Porcelain dei Marianas Trench (argh, questo gruppo e questo fandom saranno la mia rovina). La prima fic Kurogami seria che scrivo, non so se essere felice o spaventata da me stessa. :°D Buona lettura(?)

Un gesto anonimo, solo perché chi lo compie è pressoché invisibile. Lui ha imparato a vederlo quel qualcuno, ad apprezzarlo, a cercarlo… Allora come ha potuto non prevedere cosa sarebbe accaduto?

All’improvviso il suo polsino destro gli sembra troppo stretto. Vorrebbe toglierlo, ma una voce nella sua testa urla che è solo una stupida scusa. Solo la prima cosa che ha attirato una sua attenzione recondita, per distrarlo dalla sorpresa che sta lentamente ma inesorabilmente surclassando ogni difesa, ogni barriera.

Un odore acre gli invade le narici, ma non ha il coraggio di inspirare. Ha paura, paura che l’altro apra gli occhi e distrugga quel limbo di sensazioni, emozioni che – neanche a dirlo – detesta, ma brama.

Sarebbe bellissimo se riuscisse a riottenere un po’ di controllo e mettere fine a quell’assurdo siparietto, ma una forza – forte quanto la sua ragione – lo costringe a rimanere lì, intorpidito. Forse, pensa, quella forza pur appartenendogli, ce l’ha con lui; poiché facendolo rimanere immobile (in tutti i sensi) lo fa sembrare un vero idiota. E gli dispiace per l’altro, che però non s’arrende. Probabilmente non sta nemmeno combattendo, si accorge Kagami. Anche lui è immobile.

Chiude gli occhi, anche se non vuole sostituire il buio all’espressione corrucciata di Kuroko. Al diavolo, dice a se stesso. Schiude le labbra e percepisce chiaramente che l’altro viene scosso da un fremito. Sorpreso ma felice, grato. Lo sente sorridere contro le sue labbra, che dopo un leggero movimento sono di nuovo tornate a contemplare la staticità. Solo allora Kagami si accorge che quella pressione al polso derivava dall’altro. Glielo sta stringendo. «Stupido» sussurra e nel mentre le sue labbra si aprono, il minore ride sommessamente, per un istante, e finalmente quel lungo sfioramento di labbra diviene un vero bacio.