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Autore: Jude02    28/07/2012    1 recensioni
Questa è la storia di una ragazza che da bambina incontrò Damon Salvatore e questo incontro le sconvolse la vita.
"La creatura si girò di scatto: Damon Salvatore. [...]
...E giurai che un giorno mi sarei vendicata di colui che aveva ucciso i miei genitori."

"Era sempre pronto a rovinare la mia esistenza, l'esistenza di chiunque gli avesse mai voluto bene."
"Facevo fatica a credere che quegli occhi, ora carichi di odio, fossero gli stessi che una volta mi guardavano innamorati, quasi adoranti; ma, dopotutto, l'odio e l'amore sono due facce della stessa medaglia.
Chi è capace di amare intensamente, è capace di odiare con la stessa intensità..Questo è il caso di Damon, anche se lui..è molto più propenso al secondo sentimento."

"Ormai ne ero certa, Damon Salvatore non provava alcun sentimento umano.
Con uno sguardo ti rubava il cuore e con un pugnale te lo trafiggeva.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Damon Salvatore, Stefan Salvatore | Coppie: Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Untitled Salve a tutti!
Allora, questo è il penultimo capitolo della storia! Spero non sia poi così brutto quanto sembra a me >.<
Beh, devo dire che mi dispiace che la storia si sia ormai conclusa, perchè, non so voi, ma io mi ero affezionata ai personaggi di Alice e Damon! Perciò, vi ricordo che se avete commenti o critiche, di lasciare tranquillamente una recensione ;) (meglio tardi che mai ahahha :D)
P.S.
Un'ultimissa cosa! Prima ascoltando la radio mi è capitato di ascoltare la canzone "Alice" di Virginio (che, diciamolo, non è che mi sia mai piaciuto come cantante), ma devo dire che questa canzone ce la vedevo proprio bene interpretata da Damon. Ahahahha :') (Per chi non la conoscesse, è questa qua--->
"Alice-Virginio Simonelli").

Alla prossima! Baci, Sofia.



Morte e risveglio

Nella stanza si era fatto un silenzio insolito, quasi irreale.
Stefan ed Elena avevano lo sguardo fisso su di me, ma la loro mente era stata trasportata a 50 anni prima, dal mio racconto.
Mi alzai in piedi, avvicinandomi al tavolino dov'erano posati i liquori; mi versai un bicchiere di bourbon e lo trangugiai in un sorso. -E così si conclude la mia storia.
Elena e Stefan si riscossero, sbattendo le palpebre contemporaneamente.
-Ma..ma come, non puoi concludere così! Se finisse così, non saresti qui adesso. Voglio sapere come hai fatto a trasformarti in un vampiro! -protestò Elena, come una bambina a cui viene interrotta la narrazione di una favola, senza lieto fine.
-Sarei curioso di sentire anche io il resto della storia, se non vi dispiace. -affermò Damon, comparendo nella stanza con una delle sue solite entrate ad effetto.
-Oh, certo Damon, è naturale che tu voglia sapere cosa sia andato storto nel tuo piano -ribattei, con il tono sarcastico che avevo imparato da lui. -Allora, come volete. Dove eravamo rimasti?...Ah, già: mi avevi appena pugnalato al cuore! -continuai, mimando la scena in modo teatrale; gli effetti dell'alcool continuavano a farsi sentire..!
-Poi ti voltasti senza dire una parola e mi lasciati lì da sola, per terra, a morire...

***

Fu così che Stefan mi trovò, alcuni minuti dopo. Stava tornando a casa, quando fu attirato dal penetrante odore del mio sangue; si avvicinò per capire cosa fosse successo e, quando vide in che stato mi trovavo, non pensò più a nulla, tranne all'unico modo ormai possibile per salvarmi.
Avevo perso conoscenza, non vedevo e non sentivo più nulla, non provavo più nulla.
Un'ondata di torpore mi sommerse e quel senso di tranquillità si amplificò; non avevo paura, finalmente mi sentivo in pace con me stessa. Stavo andando nella direzione giusta: ancora un passo avanti e sarei entrata nella luce, abbandonando una volta per tutte l'oscurità; mi sarei ricongiunta ai miei genitori, alla mia famiglia.
Ma poi, percepii come un leggero movimento, un fremito, provenire da qualche parte all'interno del mio corpo..Ma non potevo vedere, non potevo capire che cosa fosse! Ma sapevo che dovevo proteggerlo, a ogni costo!
Con tutta me stessa, raccolsi le ultime forze che mi erano rimaste e voltai le spalle a quella soglia di luce e pace che mi stava aspettando, ripiombando nell'oscurità e nel dolore.
Per pochi secondi ripresi conoscenza, rendendomi conto della presenza di Stefan chinato su di me. Ora potevo percepire quel dolore acuto che mi lacerava il petto, potevo sentire ogni muscolo contratto del mio corpo, ma cercai con tutta me stessa di restare aggrappata all'ultimo soffio di vita: dovevo farlo, per lui!
Non avevo più controllo sul mio corpo e, quando tentai di sollevare un braccio, questo ricadde scompostamente sul mio ventre.
Cercai di attirare l'attenzione di Stefan, che con i denti si stava lacerando il polso, pronto a nutrirmi del suo sangue.
-Ste..fan, devi promettermi... che lo salverai..tu devi proteggerlo Stefan. -sussurrai a fatica.
-Oh Ally, te lo prometto, tutto quello che vuoi, ma tu devi combattere, devi cercare di resistere! - mi disse, cercando di mantenere il controllo. Non aveva compreso cosa fosse successo e non capiva a cosa, a chi, mi stessi riferendo, probabilmente pensava che stessi parlando di Damon, ma cercò lo stesso di rassicurarmi.
Poi avvicinò il suo polso alle mie labbra e bevetti il suo sangue, mentre una nuova ondata di torpore si impadroniva della mia mente. Ma ormai non avevo più alcun motivo per resistere: Stefan mi aveva promesso che lo avrebbe protetto, lui era al sicuro ora e io..potevo finalmente abbandonarmi alla pace.
Reclinai la testa all'indietro, chiudendo gli occhi.. Con una mano posata sul ventre, varcai la soglia della luce.


Ma poi, d'improvviso, venni sradicata da quel luogo di pace: era come se la mia anima venisse risucchiata indietro, strappata da quel paradiso!
Mi sentii soffocare, di colpo presi un grande respiro, cercando di far entrare più aria possibile nei polmoni, e spalancai gli occhi.
Fui investita da un'ondata di luce, molto diversa da quella in cui mi trovavo poco prima: questa era più rumorosa, più "viva". Mi alzai a sedere, infastidita, poi una mano si posò sul mio braccio: -Ally sei viva!! Non sai che spavento mi hai fatto prendere, pensavo di non essere arrivato in tempo, di non essere riuscito a salvarti! - quasi gridò Stefan, abbracciandomi. Ancora un po' confusa, risposi al suo abbraccio: -Stefan, dov'è... -chiesi preoccupata, lasciando la domanda in sospeso, non volendo pronunciare quel nome.
Quando mi guardò, la sua espressione si era fatta seria: -E' partito. Quando sono rientrato era già sparito; non so dove sia andato e non ho intenzione di cercarlo. -capii che Stefan aveva intuito cos'era successo la notte prima, ma non mi fece domande.
Annuii, poi mi alzai con una velocità innaturale e mi guardai intorno: mi trovavo nella stanza di Stefan; naturalmente tutto era perfettamente uguale ai giorni precedenti, ma ora potevo scorgere innumerevoli particolari a cui prima non avevo mai fatto caso..Feci scorrere una mano lungo la testiera del letto: persino con il tatto percepivo le cose diversamente, in modo più affinato. Potevo scorgere ogni piccola rientranza di quel legno antico ed ero in grado di sentire i rumori del traffico mattutino, provenienti dalla strada principale.
Ero diventata un vampiro.
Stefan continuò a osservarmi, sempre in silenzio, lasciandomi lo spazio per testare le mie nuove capacità, per scoprire i miei cambiamenti.
Mi avvicinai allo specchio, che rifletteva per intero la mia immagine; mi osservai, inclinando la testa da un lato: la pelle aveva maggior lucentezza, i lunghi capelli lisci sembravano più fini, gli occhi cangianti erano di un blu più intenso.
Con un gesto naturale mi passai una mano lungo il corpo, soffermandomi a sfiorare il ventre e d'improvviso ricordai.
Spalancai gli occhi, come se mi avessero colpito allo stomaco. Stefan si alzò in piedi, allarmato.
Mi girai di scatto, raggiungendolo: -Lui dov'è?? -quasi gridai, mentre il cuore mi balzava in petto.
-Damon..è partito, Ally, te l'ho detto, non so dove sia andato.
-Oh no, no, no, NO! Non sto parlando di Damon. -continuai a urlare, sconvolta.
Stefan aveva lo sguardo sgomento, davanti alla mia ennesima scenata isterica. Nemmeno io riuscivo a capirmi, io...non capivo più nulla!
Ero cosciente soltanto di averlo perso, non ero riuscita a proteggerlo come avrei dovuto.
Le gambe mi cedettero e mi abbandonai sul letto, accanto a Stefan, senza riuscire a trattenere i singhiozzi.
Forse era la natura da vampiro che mi faceva vivere quel nuovo dolore così intensamente, ma tutto ciò che provavo era reale, anche se amplificato.
La mia mente non riusciva a pensare ad altro che non fosse quell'abominio: io ero sopravvissuta e Lui era morto.

   
 
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