-“E se fossi
qualcos’altro, cosa vorresti essere?”- chiese l’uomo.
-“Cosa?”- rispose
distratta la donna.
-“Se fossi
qualcos’altro cosa vorresti essere?”- ripeté lui.
-“Ma che domande
ti vengono?”- chiese voltandosi a guardarlo negli occhi.
-“Pura curiosità.”-
fece spallucce.
-“E ti sembra ORA
il momento adatto per chiederlo?”- rispose la detective scettica,
poggiando la
sua schiena nuda sul torace dell’uomo che prese ad accarezzarle i
capelli.
Beckett rimase in
silenzio, lasciandosi accarezzare dal suo uomo dietro di lei.
Faceva caldo, era
pieno luglio e lei non doveva lavorare.
Sapeva che la
Gates non aveva inoltrato la sua richiesta di dimissioni, ma non era
ancora
pronta a tornare. L’unica cosa che in quel momento voleva, era andare
in
spiaggia e farsi un lungo bagno al mare, nelle sue acque fresche.
-“Allora?”- chiese
nuovamente lo scrittore tirandola fuori dai suoi pensieri.
-“Non lo so,
Castle.”- rispose mezzo scocciata tirando su il lenzuolo, mentre il
condizionatore faceva il suo lavoro, gettando aria fresca sulla loro
pelle.
-“Come fai a non
saperlo?”- chiese quasi scioccato.
-“Non ci ho mai
pensato. Perché dovrei voler essere un’altra cosa?”-
-“Perché è
divertente. Fai volare la fantasia. Puoi essere qualsiasi cosa, un
mobile, un
animale, una canzone, una persona…”-
-“Wow sei
perspicace! In caso non te ne fossi accorto hai appena fatto sesso con
una
persona!”- rispose Kate prendendolo in giro.
-“Uuh ma com’è
spiritosa la mia detective!”- disse inclinando la testa per poterla
baciare.
Beckett si sentiva
ancora a disagio a sentirsi chiamare ‘sua’.
Era vero, stavano
insieme, ma ogni volta non riusciva a non arrossire.
-“Quindi?”- chiese
nuovamente lo scrittore.
-“Oddio, Castle!
Non smetterai finché non ti dirò qualcosa vero?”-
-“Non voglio che
sia una cosa detta così giusto per dire.”- rispose mettendo su il
broncio.
-“Ok, allora ci
devo pensare.”-
Castle aspettò
qualche secondo che ci pensasse e quando stava di nuovo per chiedere se
ci
avesse pensato lei lo anticipò:
-“Smettila di
chiedermelo Castle. Potrebbero volerci giorni!”- rispose soddisfatta
sperando
che demordesse e ancora prima che potesse ribattere continuò:
-“Visto che tu a
quanto pare lo sai già, tu cosa vorresti essere?”-
Castle rimase un
attimo inebetito.
Kate si era
voltata verso di lui e nel farlo il lenzuolo si era abbassato di poco,
scoprendo però il suo seno.
L’aveva già vista
nuda, ovviamente, ma per lui era sempre uno spettacolo.
Era stupenda.
Non riusciva
neanche lui a spiegare a parole quanto la trovasse bella.
La detective
invece, imbarazzata, arrossì, cercando di coprirsi, ma Castle le bloccò
le mani
sorridendole.
-“Non credi sia un
po’ tardi per imbarazzarti?”- chiese dolcemente.
-“Lo so! Lo so!
Solo che non ci sono abituata!”- disse abbassando lo sguardo arrossendo
sempre
di più.
-“Beh allora
abituatici, perché ho intenzione di ripeterti all’infinito quanto tu
sia
stupenda, bellissima, straordinaria, incantevole, magnifica…”-
Castle avrebbe
continuato all’infinto, se Kate non gli avesse chiuso la bocca con un
bacio.
La strinse a sé e lei
immerse la mano nei suoi capelli, facendo giocare le loro lingue.
Quando si
staccarono, si sorrisero e Kate si riposizionò sul petto dell’uomo,
facendo
incrociare le loro gambe e rimanendo in silenzio.
Dopo una decina di
minuti Castle pensò che la sua musa si fosse addormentata, ma lei parlò
sorprendendolo.
-“Una sirena.”-
disse sottovoce.
L’uomo sorrise.
Era questo che lei voleva essere.
-“Perché?”- chiese
lui.
Kate prese un
respiro profondo.
-“Perché… sono
libere. Non hanno vincoli, non hanno preoccupazioni. Sono solo…
libere.”- disse
in un sussurro, sospirando.
-“Sai che le
sirene nella mitologia, attiravano i marinai con il canto per poi
lasciarli
affogare?”-
Kate ridacchiò.
-“Si Castle lo so.
Ma a me non interessa cantare per far affogare gli uomini.”-
-“Uomini? Pensavo
che volessi affogare solo me!!”- disse fingendosi offeso.
Kate rise e gli
diede un piccolo schiaffo sul braccio.
-“Quindi tu vuoi
la libertà?”- chiese Castle un po’ timoroso e dubbioso.
Non voleva che Kate si
sentisse soffocata dalla loro relazione.
-“Non quella
libertà che hai capito tu.”- rispose capendo subito cosa Castle aveva
percepito
e avendo paura che potesse arrabbiarsi continuò:
–“Intendevo la libertà di vivere, senza
il peso dell’omicidio di mia madre addosso. Semplicemente essere libera
e
vivere in pace la mia vita…”- si girò a guardarlo –“con te.”- disse
sorridendo.
Castle la baciò
velocemente e Kate si riadagiò sul suo petto.
-“E tu?”- chiese
poi.
Questo glielo
doveva.
-“Io? Io vorrei essere colui che la sirena attira col suo magnifico canto.”- disse continuando ad accarezzarle i capelli mentre la detective sorrise.
ANGOLO MIO: Ma salve!! come state?! qui... no comment ke è meglio!! -.-''
aallora.. bo non ho nulla da dire.. in
questa giornata 'leggermente' calda ho deciso di pubblicare questa
shot!! a volte ritornano!!
beh fatemi sapere... xD
alla prox e se non ci sentiamo buon proseguimento dell'estate!
sbaciottii ;>