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Autore: Mari24    28/07/2012    9 recensioni
Una giornata di caldo e Castle che vuole conoscere ancora di più la sua musa...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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-“E se fossi qualcos’altro, cosa vorresti essere?”- chiese l’uomo.

-“Cosa?”- rispose distratta la donna.

-“Se fossi qualcos’altro cosa vorresti essere?”- ripeté lui.

-“Ma che domande ti vengono?”- chiese voltandosi a guardarlo negli occhi.

-“Pura curiosità.”- fece spallucce.

-“E ti sembra ORA il momento adatto per chiederlo?”- rispose la detective scettica, poggiando la sua schiena nuda sul torace dell’uomo che prese ad accarezzarle i capelli.

Beckett rimase in silenzio, lasciandosi accarezzare dal suo uomo dietro di lei.

Faceva caldo, era pieno luglio e lei non doveva lavorare.

Sapeva che la Gates non aveva inoltrato la sua richiesta di dimissioni, ma non era ancora pronta a tornare. L’unica cosa che in quel momento voleva, era andare in spiaggia e farsi un lungo bagno al mare, nelle sue acque fresche.

-“Allora?”- chiese nuovamente lo scrittore tirandola fuori dai suoi pensieri.

-“Non lo so, Castle.”- rispose mezzo scocciata tirando su il lenzuolo, mentre il condizionatore faceva il suo lavoro, gettando aria fresca sulla loro pelle.

-“Come fai a non saperlo?”- chiese quasi scioccato.

-“Non ci ho mai pensato. Perché dovrei voler essere un’altra cosa?”-

-“Perché è divertente. Fai volare la fantasia. Puoi essere qualsiasi cosa, un mobile, un animale, una canzone, una persona…”-

-“Wow sei perspicace! In caso non te ne fossi accorto hai appena fatto sesso con una persona!”- rispose Kate prendendolo in giro.

-“Uuh ma com’è spiritosa la mia detective!”- disse inclinando la testa per poterla baciare.

Beckett si sentiva ancora a disagio a sentirsi chiamare ‘sua’.

Era vero, stavano insieme, ma ogni volta non riusciva a non arrossire.

-“Quindi?”- chiese nuovamente lo scrittore.

-“Oddio, Castle! Non smetterai finché non ti dirò qualcosa vero?”-

-“Non voglio che sia una cosa detta così giusto per dire.”- rispose mettendo su il broncio.

-“Ok, allora ci devo pensare.”-

Castle aspettò qualche secondo che ci pensasse e quando stava di nuovo per chiedere se ci avesse pensato lei lo anticipò:

-“Smettila di chiedermelo Castle. Potrebbero volerci giorni!”- rispose soddisfatta sperando che demordesse e ancora prima che potesse ribattere continuò:

-“Visto che tu a quanto pare lo sai già, tu cosa vorresti essere?”-

Castle rimase un attimo inebetito.

Kate si era voltata verso di lui e nel farlo il lenzuolo si era abbassato di poco, scoprendo però il suo seno.

L’aveva già vista nuda, ovviamente, ma per lui era sempre uno spettacolo.

Era stupenda.

Non riusciva neanche lui a spiegare a parole quanto la trovasse bella.

La detective invece, imbarazzata, arrossì, cercando di coprirsi, ma Castle le bloccò le mani sorridendole.

-“Non credi sia un po’ tardi per imbarazzarti?”- chiese dolcemente.

-“Lo so! Lo so! Solo che non ci sono abituata!”- disse abbassando lo sguardo arrossendo sempre di più.

-“Beh allora abituatici, perché ho intenzione di ripeterti all’infinito quanto tu sia stupenda, bellissima, straordinaria, incantevole, magnifica…”-

Castle avrebbe continuato all’infinto, se Kate non gli avesse chiuso la bocca con un bacio.

La strinse a sé e lei immerse la mano nei suoi capelli, facendo giocare le loro lingue.

Quando si staccarono, si sorrisero e Kate si riposizionò sul petto dell’uomo, facendo incrociare le loro gambe e rimanendo in silenzio.

Dopo una decina di minuti Castle pensò che la sua musa si fosse addormentata, ma lei parlò sorprendendolo.

-“Una sirena.”- disse sottovoce.

L’uomo sorrise. Era questo che lei voleva essere.

-“Perché?”- chiese lui.

Kate prese un respiro profondo.

-“Perché… sono libere. Non hanno vincoli, non hanno preoccupazioni. Sono solo… libere.”- disse in un sussurro, sospirando.

-“Sai che le sirene nella mitologia, attiravano i marinai con il canto per poi lasciarli affogare?”-

Kate ridacchiò.

-“Si Castle lo so. Ma a me non interessa cantare per far affogare gli uomini.”-

-“Uomini? Pensavo che volessi affogare solo me!!”- disse fingendosi offeso.

Kate rise e gli diede un piccolo schiaffo sul braccio.

-“Quindi tu vuoi la libertà?”- chiese Castle un po’ timoroso e dubbioso.
Non voleva che Kate si sentisse soffocata dalla loro relazione.

-“Non quella libertà che hai capito tu.”- rispose capendo subito cosa Castle aveva percepito e avendo paura che potesse arrabbiarsi continuò:

–“Intendevo la libertà di vivere, senza il peso dell’omicidio di mia madre addosso. Semplicemente essere libera e vivere in pace la mia vita…”- si girò a guardarlo –“con te.”- disse sorridendo.

Castle la baciò velocemente e Kate si riadagiò sul suo petto.

-“E tu?”- chiese poi.

Questo glielo doveva.

-“Io? Io vorrei essere colui che la sirena attira col suo magnifico canto.”- disse continuando ad accarezzarle i capelli mentre la detective sorrise.



ANGOLO MIO: Ma salve!! come state?! qui... no comment ke è meglio!! -.-''

aallora.. bo non ho nulla da dire.. in questa giornata 'leggermente' calda ho deciso di pubblicare questa shot!! a volte ritornano!!

beh fatemi sapere... xD

alla prox e se non ci sentiamo buon proseguimento dell'estate!

sbaciottii ;>

   
 
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