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Autore: V@le    11/02/2007    1 recensioni
Può la purezza esistere su questa terra? Sotto l'occhio di un severo giudice, una ragazza dovrà sottoporsi ad un esame...un esame in cui c'è di mezzo un certo Kei...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Takao Kinomiya
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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questo ci vuole per peccare
SEMPLICEMENTE SEMPLICE
 
Il tramonto tingeva di rosso le cime dei monti ormai non più innevate. Il vento soffiava leggero come ad accarezzare tutti gli elementi che formavano quella splendida natura incontaminata.
Il prato verdeggiante si abbassava sotto il leggero passo di una figura avvolta in una veste bianca stretta in vita da un bustino di pelle. La sua corsa continuò fino ad una casetta di legno e pietra.
-Sono tornata.
-Gioia, vieni, è pronto da mangiare.
Ad accogliere la ragazza vi erano una donna ormai non più giovane e il suo consorte.
-Certo- rispose lei posando i gigli che aveva in mano.
-Domani potresti accompagnare tuo padre al villaggio? Ha bisogno di una mano. Resterà tuo fratello con me.
-Come volete, madre.
La cena fu consumata velocemente e la cucina messa a posto.
-Liv cara, vai a letto, domani sarà una lunga giornata.
-Sì padre.
La sottomissione della sedicenne aveva sempre stupito i due genitori: non li aveva mai contradditi né tanto meno disubbidito. Accettava le scelte che facevano per lei e si accontentava anche del più piccolo fiorellino che le veniva regalato.
Dopo aver constatato che la figlia si fosse addormentata, l'uomo lo confermò alla moglie che cadde in ginocchio con il viso tra le mani. Forti singhiozzi la fecero sussultare mentre veniva abbracciata.
-Perché? Perché? Perché proprio lei?
-Non possiamo fare altrimenti, cara. Se non acconsentiamo ci toglieranno tutto e non potremmo assicurare un futuro a nostro figlio. E' l'unico modo.
-Ma se non la vedessimo mai più? Mai più!?
-Non le accadrà nulla. La sua fede la proteggerà.
La povera donna continuò a piangere.
E il marito riuscì solo a ripetersi.
-E' l'unico modo.
 
La mattina dopo...
 
-Mi raccomando piccola, stai attenta.
Liv si sentì stringere talmente forte quasi da non respirare.
-Madre, tranquilla, tornerò. E starò attenta. Lo prometto.
La donna sospirò.
-Tu sei stata la mia benedizione, cara.
Serena benché perplessa, la ragazza baciò le mani del genitore e seguì il padre.
 
-Eccoci arrivati, Liv cara. Io devo sbrigare alcuni affari, resta pure qui.
-Certo padre...- l'attenzione della giovane fu presa da delle gaie risate non molto lontane -oh, padre, sono le ragazze: posso avere il permesso di stare con loro finché non avrete finito? Per favore...
-Certo cara, vai pure, ma non allontanarti.
-Oh, certamente, grazie.
Radiosa, corse verso le amiche.
L'uomo fu preso da una pesante angoscia. Come era riuscito ad accettare?
 
Poco più tardi...
 
-...e sa fare molto altro: è una brava filatrice, sa cucinare, pulire, prendersi cura dei bambini, leggere e scrivere...
-Non ne dubito. Troverò qualcosa adatto a lei.
Un distinto signore avvolto in un mantello nero parlava con il povero montanaro che riusciva a nascondere tutto il dolore provocato da una decisione senza sbocchi.
-Certo, certo.
-Ma c'è una cosa che mi preme di più: è ubbidiente?
-E' la personificazione dell'ubbidienza e della sottomissione.
-Bene. E dov'è?
L'uomo cercò la figlia con lo sguardo. Era vicino alla fontana e ballava con le altre ragazze.
-Venga signore.
Si avvicinarono, mentre dalla bocca della ragazza uscirono dolci suoni che, come loro solito, trasmettevano un'allegria quasi non terrena.
-Questo è il prezzo che questo mondo impone a noi
Di vivere senza certezza alcuna...
In bilico nel blu e disperati amanti che non mai trovato amore puro
Piegati alle regole del buon mercato
Mi pento mi dolgo per questo peccato
Ma quando respiro mi accorgo che esisto davvero
E stiamo isolati in cerca di gloria mediocri e muti e senza memoria
Ma guarda l'estate è tornata speranza c'è ancora..
Ti prego vivi... vivi... vivi... davvero...
vivi... vivi... vivi davvero... davvero... 
Alla vista del padre, la ragazza si fermò e gli corse incontro.
-Bentornato, padre. Avete già finito?
Il cuore del pover'uomo andò in frantumi, ma non fece trasparire nulla.
- Liv cara, questo è il signor Duca.
La ragazza, al suono di una parola che appariva così distinta e intimidatoria, abbassò il capo in segno di sottomissione e si piegò sulle ginocchia.
- E' un grande, grande onore, signore. 
-Sì- il Duca la squadrò perplesso, per poi acquistare un'aria di superiorità che sembrava essergli solita -alzati.
La ragazza eseguì l'ordine.
-Vi concedo cinque minuti, poi partiremo.
Il montanaro prese per un polso la figlia e la trascinò qualche passo più in là.
-Mi perdoni l'insolenza, padre. Chi deve partire?
Dopo un profondo sospiro di disperazione, l'uomo prese le mani della figlia.
-Piccola mia... tu. Sei tu che dovrai partire.
E per un attimo fu silenzio, un silenzio in cui la giovane non osò muovere un muscolo in attesa di una maggiore spiegazione.
-Sono debitore al Duca. Ci toglierà tutto quello che abbiamo e tuo fratello non riuscirà ad avere un futuro, a meno che...-le mani di entrambi furono scosse da un tremito -...a meno che tu non lavori per lui.
Passò un istante, e quando il montanaro ebbe il coraggio di alzare lo sguardo, vide la ragazza guardarlo dolcemente.
-Se questo può aiutare voi e il mio povero fartello, lo farò- disse con un tono così sereno che sembrava quasi inquietante -servirò il Duca ed eseguirò tutti i suoi ordini. 
Improvvisamente, si sentì stringere.
-Tu sei stata davvero la nostra benedizione, piccola.
Liv era rismasta di sasso: per la prima volta, in tutta la sua vita, suo padre l'aveva abbracciata.
-P-padre...io...- una lacrima fece capolino e scivolò sulla guancia.
-Tempo scaduto. E' ora di andare.
Il Duca aveva un'aria alquanto impaziente.
-Vengo subito signore- poi la ragazza sussurrò al padre -niente paura: qualcuno mi protegge da lassù.
Detto ciò, si voltò con il viso asciutto e seguì sommessamente il Duca, che prima di salire sulla carrozza, lanciò due parole al pover'uomo:
-Ora potete stare tranquillo. Non vi darò più pensierò. Addio.
Il rumore dello scalpitio degli zoccoli si affievolì lentamente, mentre il montanaro cercava di evitare di dare libero sfogo alla sua disperazione.
 
Nella carrozza, intanto, l'uomo avvolto nel mantello studiava la giovane davanti a lui che aveva lo sguardo fisso sul paesaggio e le mani in grembo.
Capelli neri, ricci, lunghi fino a metà schiena; la pelle bianca, immacolata; corpo esile ma quasi perfetto; e quegli occhi, occhi d'un verde smeraldo che attirava l'attenzione come un'ape era attirata dal miele.
Così ingenua e... pura. Almeno all'apparenza. Quali vizi potevano nascondersi dietro quel viso dai tratti così delicati? Quali turpi pensieri potevano trasformarsi in parole attraverso quelle labbra rosse?
L'idea di scoprirlo era allettante. E il desiderio impellente.
-Quindi il tuo nome è Liv.
La ragazza sussultò come risvegliata da un sonno profondo.
-Sì, signore.
-Tuo padre dice che sai fare di tutto.
-Ci provo, ma non saprei dire se bene o male.
-E da quanto ho visto, hai anche una bella voce.
-Non mi permetto di definirla bella. Da quello che mi dicono gli altri, gradevole...
-Pensi davvero ciò che mi hai detto?
Liv per un momento lo fissò, quasi stupita, poi si riprese:
-Sì, certo.
Il Duca non sembrava del tutto convinto.
-C'è qualcosa che sai fare perfettamente.
-No- rispose invece all'istante -non so se esiste qualcuno che sappia fare qualcosa davvero in modo perfetto, ma io ancora non sono riuscita a raggiungere la perfezione in nulla.
Stavolta l'espressione dell'uomo non lasciava trapelare il minimo indizio della sua reazione.
Si limitò a riacquistare il moto di superiorità che, chissà perché, non suscitava né timore né irritazione nella mente della giovane.
Intanto all'orizzonte si cominciava a scorgere la sagoma di un grande castello.
E chissà cosa ne sarebbe stato di quella povera piccola ingenua ragazza...
 
 
 
 
Ciao! Mi sa k risulta alquanto confuso all'inizio, eh? Beh spero che proseguendo le cose appaiano più chiare! Un bacio (anche se non so se qualcuno stia leggendo...)!
Fatemi sapere, eh?
Ciau ciau!
  
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