- CAPITOLO 19 -
IL NUOVO ARRIVATO
La monotona e fastidiosa sveglia del telefono mi fece ritornare alla realtà, cercai d'ignorarla ma dopo pochi secondo sbuffai e lo presi con rabbia.
Stavo per scaraventarlo a terra, quando mi accorsi di qualcosa di strano comparso nel display.
-Oh merda!.
Una chiamata persa, e non una qualunque.
-Oh merda, merda, MERDAA!!.
Mi alzai dal letto presa dal panico, JiYong mi aveva chiamata, ed io, come un emerita sfigata, non ho sentito la suoneria stanotte.
La porta della mia camera si aprì e trovai Lucia in pigiama con i capelli a pazza e sguardo assassino che più assassino non si può.
- Che.cacchio.hai.da.GRIDARE? Sono le sette ed io vorrei dormire, e non sentire te che ripeti con una menomata MERDA, non credi?.
Dire che ero spaventata era poco:-....Ehm...scusa Lucy...e che...JiYong mi ha chiamata e io non gli ho risposto... .
Sembrò calmarsi:-Davvero? E adesso?.
-Non lo so, so solo che sono una sfigata.
-No, non lo sei.
-Si che lo sono.
-Bhe...forse...giusto un pochettino.- con il pollice e l'indice segnò uno spazio ristretto.
-... come sei brava a consolare tu!.
-Si, lo so.- Disse con un sorrisino stampato in faccia, chiudendosi la porta alle spalle.
Sbuffai e mi alzai per prepararmi alla giornata, lunedì! Odio i lunedì!, Ma c'era la parte positiva, e cioè che sarebbe stata l'ultima settimana senza JiYong.
Però avevo un brutto presentimento!.
Feci colazione, mentre Lucy usciva per andare a lavoro.
-Allora io vado, a stasera!.- Mi diede un baciò nella guancia.
-A stasera.- Feci un cenno con la mano.
Di nuovo sola, che paranoia!.
Finito di fare colazione lavai la tazza e andai in stanza per vestirmi, optai per dei jeans blu scuro, una felpa con stemma americano e sneakers bianche, presi gli auricolari e il cellulare e uscì.
Come al solito in strada c'era molta tranquillità, cosi comincia a camminare senza una metà precisa, mettendo le cuffie e facendo partire Beautiful Night dei BEAST, mentre l'ascoltavo facevo qualche movimento che conoscevo e la canticchiavo, non vi dico le occhiate che i passanti mi dedicavano, ma io le ignoravo.
Camminando per le strade affollate di Seul, notai un negozio di animali, curiosa guardai in vetrina, e fu li che lo vidi, un batuffolino bianco che appena mi vide cominciò a scodinzolare: "Ma quant'è carino!".
Senza pensarci due volte entrai e lo presi, ne approfittai anche per comprare un guinzaglio e del cibo, uscì con la busta nel braccio e il cagnolino che mi leccava felice la guancia.
-Ahahaha, ma quanto sei tenero, ma adesso come ti chiamo? Mmm....vediamo....che ne dici di....Fufi?.
Il cagnolino smise di leccarmi la faccia, no, non gli piaceva.
-No eh? Beh, non hai tutti i torti....Holly? "Ma che razza di nome è!" pensai, quanta immaginazione avevo!.
Il cagnolino stavolta inclinò la testa.
-Hai ragione, fa schifo.....e se ti chiamassi Aki? Ti piace?.
Il cagnolino cominciò ad abbaiare ed a scodinzolare, poi mi leccò di nuovo il viso.
-Ahahaha, ok, d'ora in poi ti chiamerai Aki!, Adesso ti porto un po' a spasso e poi ti faccio vedere la tua nuova casa, anche perchè poi devo andare a lavor... .
O no, avevo dimenticato un piccolo particolare, anzi, un GROSSO particolare... LUCIA ODIA I CANI!.
"O no, e adesso?"
-... E chi se ne frega, si abituerà! E poi sei così dolce e carino, non credo farà casino per una piccola palla di neve.- Dissi rivolta al cagnolino accarezzandolo.
******
-COS'E' QUESTA...COSA?.
"Ecco, lo sapevo".
Lucia era tre metri lontani da noi, dietro al divano, che puntava un dito contro Aki.
-Questa COSA ha un nome, e cioè Aki, e starà con noi, quindi abituati!.
-Io abituarmi a quella cosa, scordatelo, non succederà mai!.
-Troppo tardi, e poi guarda quant'è puccioso!.- Glielo misi davanti e le fece un saltò all'indietro.
-Non avvicinare quella cosa...-
-Aki.-la interruppi calma.
-Come cavolo si chiama, da me, capito?, Mai più!.
Sbuffai:- Dio quanto la fai difficile.
-Io difficile? Per caso lo hai fatto apposta? Che ti ho fatto?.
-Niente, non te lo fatto apposta! Stamattina l'ho visto e non ho potuto resistere.
-E a me non ci hai pensato?.
-Lucy calmati, ti stai comportando come una bambina, invece perchè non accarezzi il nuovo arrivato e la finisci qui?.
-Scordatelo, e già tanto che non lo sbattuto fuori.
-Ma sei scema, poverino.-Lo strinsi a me:- E' un cane buonissimo, vedrai che non ti darà fastidio.
-E come la metti con i bisogni?.
-Mi occuperò io di lui tranquilla, tu non farai niente, ok? Però dai teniamolo, guarda i suoi occhioni.- Stavolta non glielo avvicinai troppo, solo di poco, in modo che lei potesse vedere che occhi dolci che aveva Aki, occhi che mi avevano rapita!.
Sembrò un po' sciogliersi:-...E va bene, teniamolo, ma promettimi che non si avvicinerà a me.
-Questo non posso garantirtelo al cento per cento, ma farò il possibile.
-...Ok.
-Evviva che bello, sei contento Aki?.- In risposta il cagnolino abbagliò.
-Adesso sparite dalla mia vista forza.
-Ahahaha, grazie.- L'abbracciai con un braccio.
-Sisi, ok, adesso basta, e fatti una doccia però, puzzi di quell'..Aki?.
-Si, visto già lo hai imparato.comunque, corroo!.
In risposta mi fece una linguaccia.
-Ahaha, comunque, corroo!.
******
-Hai comprato un cane?.
-Si, si chiama Aki, devi vedere quant'è bello.
-E' maschio? Sai, te lo chiedo per Gaho.
-Si, ed è buonissimo, abbaglia pochissimo e non mi fa disperare.- Dissi felice mentre guardavo Aki dormire sopra i cuscini accanto al mio letto.
-Non vedo l'ora di vederlo, e di vedere te.
-...Anche io!.
-Manca un'ultima settimana, e finalmente torno, tu hai fatto la brava vero?.- Mi chiese JiYong in tono scherzoso.
-Ma che domande fai?...Certo!.
Stavolta ero riuscita a prendere la chiamata.
-Adesso vado, sicuramente devi essere stanca, è l'una lì e tu dovresti dormire.
-Si papà!.- Cercai di soffocare una risata.
-Brava bambina mia, ascolta sempre tuo padre.-Stette al gioco facendo una voce profonda, poi lo sentì ridere.
-No seriamente adesso devo andare, ci sentiamo.
-Ok, ti amo.
-Ti amo anche io.
Chiusi la chiamata e sprofondai fra i cuscini.
L'indomani mattina fu Aki a svegliarmi leccandomi tutto il viso, all'inizio l'avevo scambiato per JiYong (?).
Mi accorsi che erano le dieci, quando sentì bussare alla porta.
-LUCY APRI TU??.- nessuna risposta.
-LUCYYY??. - Ancora niente.
Sbuffando mi alzai e andai in camera di Lucy, lei non c'era: "Ah giusto sarà a lavoro, che scema!" pensai dandomi uno schiaffetto nella fronte.
Mi diressi alla porta e l'aprì con nonchalance, ma appena vidi chi c'era sulla soglia la richiusì subito e mi ci appoggiai di schiena.
-Light? C-che ci fai qui?.
-Ciao anche a te, comunque ti ho portato la colazione! Stavo andando al bar a prendere un cornetto, quando mi sono ricordato che ti piacevano anche a te, così te li ho portati.
-Ah..ok..dammi solo...2 minuti...ok?.
-Certo!.
Corsi in camera e indossai jeans e maglietta, per le calze fu difficile, dovetti saltellare per tutta la stanza, alla fine c'è la feci e mi misi le scarpe, mi diedi un'ultima occhiata e andai ad aprire la porta.
-Vieni entra.- Dissi con un sorriso stampato in faccia.
ECCOMI QUI A POSTARE! **
VI PIACE QUESTO CAPITOLO? FATEMELO SAPERE MI RACCOMANDO, NON VI GARANTISCO IL CONTINUO! U.U
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