Prologo


                                                                                                                      Base S.H.I.E.L.D.  NY

Cammino lungo lo stretto corridoio A5 dell’ala est, incrociando di tanto in tanto gli agenti che svolgono il proprio lavoro – spero - con diligenza mentre accennano un saluto nella mia direzione. Saluto a mia volta con un cenno della testa, se ho capito qualcosa nell’ultima battaglia è che bisogna motivare gli agenti a svolgere un egregio lavoro e rispettarli.
D’un tratto scorgo la figura dell’agente speciale Hill che avanza verso di me con in volto uno sguardo impenetrabile ma che indica anche un’impazienza nel riferirmi il tutto.

- Sono arrivati? – domando all’agente appena a qualche metro di distanza
- Sì Sergente. Ci sono tutti. -
- Perfetto. - e con questo congedo mi dirigo verso la sala riunione.
 
Alla fine del corridoio si apre davanti a me una grande sala ovoidale circondata da alte finestre affacciate su un panorama di grattacieli.
Al centro della sala vi è un enorme tavolo della stessa forma della sala costituito da una lastra di vetro trasparente poggiata su piedi di mogano nero attorno a cui vi sono diverse sedie ergonomiche occupate dai “cosiddetti” Avengers.
Appena entrato noto subito come Stark e Rogers si guardino già con aria truce – favoloso, e non abbiamo ancora cominciato – il dott. Banner osserva la scena con un mezzo sorrisetto che gli increspa un angolo della bocca,mentre gli agenti Barton e Romanoff  volgono gli occhi al cielo come se stare lì fosse una tortura peggiore di quella volta in cui li mandai in missione a Theran per svolgere una “semplice procedura contrattuale” e dovettero affrontare un’esercito di kamikaze.
Mi schiarisco la voce e finalmente gli sguardi dei presenti si concentrano su di me.
-Vendicatori, la Terra è nuovamente in pericolo. – esordisco.
Mi guardo intorno, purtroppo col mio unico occhio, e scorgo nelle loro espressioni un unico pensiero, “ ma dai?”

Vedo subito Stark che sta per dare aria alla bocca ma con un cenno lo interrompo.

- ci è arrivata una notizia da parte di Thor molto preoccupante. A quante pare Il Principino ribelle ha ricevuto non poche minacce di morte prematura. I Chitauri non erano sotto il suo comando, bensì di un altro alieno psicopatico a cui non vi è dato ancora un nome. Adesso il divino Odino ha imposto come punizione al figliol ribelle di redimersi e aiutarci a combattere questo nuovo avversario. -

- sì certo, come no! – esclama l’agente Barton – ho ancora un conto in sospeso con quel megalomane schizzofrenico, non mi alleerò mai con lui! -

- ha ragione Barton. Chi ci assicura che non è tutto un trucco per metterci fuori gioco? – afferma il Capitano Rogers.

- già, a malincuore devo ammettere di esser d’accordo con Capitan Buonsenso! -

- mi è stato assicurato che è sotto la stretta vigilanza di Thor – replico a mia volta

- ah, allora possiamo dormire sonni tranquilli! – ribadisce Stark con il suo solito fastidioso sarcasmo.

- piuttosto, - interviene Banner - se ci mettesse di nuovo l’uno contro l’altro? L’ha fatto una volta, chi ci dice che non lo rifarà? -

- questa volta non lo farà.  – esclama sicura l’agente Romanoff – ha bisogno della nostra protezione. L’ultima volta è stato privato dello scettro e dei suoi poteri e credo che sia ancora troppo debole per affrontare sia noi che i suoi aguzzini. -

Cala un silenzio d’assenzo. 

- La situazione mi ha fatto correre ai ripari. Non conosco ancora la gravità della minaccia, ma voglio premunirmi. Credo opportuno dover integrare al progetto “Avengers” altri due elementi. – lancio sul tavolo, in direzione degli agenti Romanoff e Barton, un fascicolo – ci serve un aiuto aereo. Lì ci sono tutte le informazioni necessarie. Questo compito lo affido a voi due. Mi raccomando siate convincenti. -

Detto questo, con un cenno d’intesa, i due agenti si alzano in sincrono, con in mano il fascicolo,  e si dirigono subito a svolgere il proprio incarico.


- Bene, con ciò dichiaro la riunione terminata. – 

Mentre il resto dei vendicatori si alza chiaccherando del più e del meno, trattengo il dottor Banner per parlargli in privato:

- dottor Banner, come vede non ho accennato al secondo reclutamento davanti gli altri. Lei capisce chi intendo, vero? -

- sì. È davvero necessario? -

- sì. -

- è ciò che temevo – conclude sopsirando con aria preoccupata.



Note delle autrici sbadate @_@
salveeeee!!! questa che leggerete è uno sclero di due ragazze che amano tanto questi supereroi
che non possono fare a meno che pensare cose stupide su di loro!! xD I personaggi verranno spiegati
nei prossimi capitoli che pubblicheremo rapidamente per arrivare finalmente al fulcro della trama!!
ringrazio chi la leggerà e chi (se vorrà) recensirà *^*
con questo chiudiamo...
Baci da Nat & Steph =)