Devo ammettere che era uno dei migliori tramonti che avessi mai visto. Gli alberi si erano posizionati in maniera tale da ricordare un gruppo di soldati pronti a partire in guerra, quella stessa notte. Un delicato strato di cielo colmo di nuvole che sembravano ribollire in completa armonia, faceva da sfondo. Un soffio di vento, portatore di un color arancio dorato, si era posato sugli elmi di quei soldati, di cui si potevano notare solo i lineamenti base che avevano contornato ormai quelle sagome nere. Quella specie di fuoco, che aveva incendiato il cielo, si innalzava, cercava di raggiungere quello strato di cielo superiore color azzurrino, che sembrava volesse raggiungere così, la perfezione celeste. Forse quel fuoco rappresentava i desideri di quei soldati, ardenti e giovanili, che ormai stanchi di vivere di realtà dure, avevano deciso di raggiungere il cielo e di sperare… il tutto venne risucchiato da un blu che con estrema dolcezza tendeva al grigio. Sì, il tutto, con totale eleganza, preannunciava quella notte speciale. Quella notte… Eppure, sembrava una semplice notte, al contrario di quel che stava cercando di suggerire il tramonto. Le stelle, come al solito, si intravedevano solo se strizzavi così tanto l’occhio da fermarti solo per la paura che venisse schiacciato (sì, esatto, pensieri che nemmeno un bambino fa) dalle palpebre. Cosa da Guinness World Record direi. Yeah. Devo ammettere (sì, ammetto che oggi ho voglia di ammettere le dure realtà della vita) che quella, era una di quelle notti che avrei voluto passare da sola, anche se quel “da sola” mi sapeva tanto di gesto eroico, ma più che eroico direi insolito per una ragazza che quando è cosciente di non essere sola in casa, si fa film mentali per un cigolio o un rumore di troppo. Non oso immaginare cosa farei in situazioni di solitario eroismo. Ok, oso. Non per altro, ma sono uno di quei soggetti che in casi di totale ansia, si mette a stampare interi titoli di quotidiani o addirittura annunci suoi più importanti siti web. Esempio: “Muore giovane ragazza, vendesi su EBAY organi nuovi, con etichetta, mai usati. (contrabbando!) Offerta del giorno: anche il suo gatto”. No aspetta, il gatto no, è troppo.. drammaticamente ignobile come gesto! Continuando a scovare nel profondo del mio passato (?) alla ricerca di talenti incompresi e insignificanti agli occhi dei terresti, mi viene un’idea a dir poco geniale (ok, mi rendo conto di abusare del termine “geniale”). Già immagino i titoli (fermi, fermi, so già di essere una mente rubata al giornalismo), dicevamo, ah sì, del titolo. Dovrebbe essere all’incirca così: “Uomo sconosciuto si intrufola in una casa (mentre la padrona dell’abitazione era indaffarata ad ammirare le stelle visibili ai giorni d’oggi, da quella zona, solo con un microscopio, ehm telescopio), però avvicinandosi alla ragazza nota che essa è quasi in fin di vita (mamma che bella fine, su un balcone, osservando stelle inesistenti) e accende il telefonino per fare un video da mettere su youtube come nuovo videoclip della canzone di Salmo -Morte in diretta-.” Beh, almeno ci avrei guadagnato qualcosa però. Salmo, diceva “Quante possibilità potrei avere, riuscire a volare imparando a cadere”. Bene, ora poteva buttarmi anche dalla finestra. Ora mi fermo, premo il freno (quello al centro per intenderci), e puff, quella sottospecie di esserino che si muove nel mio cervello si ferma, magicamente, ed io mi addormento sotto quelle stelle che pulsano a fatica, e dentro quella notte che mi avrebbe resa famosa (?) persino su ebay, ah no, quello che sarebbe divenuto famoso sarebbe stato il mio gatto, il mio adorato Speedy! Alla faccia dei gatti. Ok la faccio finita, miao!