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Autore: Liberty Bell    29/07/2012    4 recensioni
Jon/Arya
Sette canzoni per sette micro-fic
Hope you enjoy!
Ceci.
Genere: Angst, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Note:
Ho voluto provare a scrivere sette micro-fic su sette brani del mio i-pod. E il risultato è questo.
Si tratta di una Arya/Jon, perciò, attenzione INCEST. Il rating è molto variabile, ma diciamo che in generale è un bell’arancione deciso.
Ho messo l’avvertimento OOC perché in alcuni punti temo di essere andata un po’ troppo sul fluff.
Ah, dal punto di vista temporale … non ne ho la minima idea, si colloca diciamo quattro o cinque anni dopo la fine della seconda stagione. Ho immaginato che alla fine dei suoi viaggi Arya arrivi a Castel Nero e che Jon la tenga lì con sé travestita da ragazzo perché le vuole bene e perché lei non sa dove alto andare. Non so se le cose andranno veramente così, io me lo sono immaginato così, perciò NON ci sono spoiler.
Sarò ben felice di leggere i vostri commenti, positivi o negativi che siano.
Detto questo, buona lettura!
Ceci.
 

 
 

You were young I was not old,
but our story was untold.

 


 
 
# 1 – Draw Your Swords
(Angus & Julia Stone – Draw your swords)
 
I Corvi salgono a cavallo, sguainano le spade, in formazione compatta.
Davanti a loro a guidarli, c’è suo fratello.
Arya li guarda, perché non può fare nient’altro. D’altra parte per i Corvi lei è solo un ragazzino orfano che fa da scudiero a Jon, deve restare al Castello.
Sente quasi un senso di disgusto pervaderla, pensando che deve restare lì, ad aspettare come farebbe una lady. O una qualsiasi ragazza impaurita. O una moglie.
Jon si volta a guardarla un momento e le fa un leggero sorriso. Quel suo leggero sorriso.
E allora tutto il disgusto scompare, lasciando solo dietro di sé un sentimento strano, mischiato alla speranza che Jon ritorni.
Arya si sente proprio come una qualsiasi ragazza. Una qualsiasi ragazza che aspetta che l’uomo che ama ritorni.
Perché le ragazze non sguainano la spada, non vanno in guerra, ma aspettano e sperano che vada tutto bene.
 


# 2 – After The Storm
(Mumford & Sons – After the storm)
 
Dopo la tempesta torna sempre il sereno. Sua madre glielo diceva sempre quando era bambina.
Ma Arya negli ultimi sei anni ha visto così tante tempeste che ormai non crede nemmeno più che un giorno possa tornare il sole. È tuttora in mezzo a una tempesta.
Alza gli occhi e guarda il cielo, mentre i fiocchi di neve continuano a vorticare.
Il primo pensiero che le viene in mente è che non vorrebbe essere cresciuta così tanto in fretta. Vorrebbe essere ancora una bambina, vorrebbe poter piangere, vorrebbe potersi sentire il cuore spezzato.
Ma sa che non è possibile. Non più.
Jon si avvicina e le posa leggermente una mano sulla spalla. Non può fare di più, questo Arya lo sa, o altrimenti gli altri Corvi sospetterebbero, ma in fondo al cuore Arya vorrebbe che Jon la abbracciasse stretta, come fanno di notte, quando nessuno osserva e vede.
«Quando la tempesta sarà finita andrà bene.»
Arya volta il viso verso di lui, e sa benissimo quanto i suoi occhi sembrino duri, nonostante lei vorrebbe solo poter piangere.
«E quando finirà, Jon?»
A questo nemmeno Jon sa rispondere.
 


# 3 – Safe And Sound
(Taylor Swift & The Civil Wars – Safe and sound)
 
«Non ti lascerò andare via come Ygritte. Nessuno ti farà mai del male.» mormora Jon, mezzo addormentato, un braccio attorno alla sua vita e uno sopra la sua testa.
Arya vorrebbe chiedergli chi è Ygritte, ma non dice niente, stringendo il suo corpo nudo contro quello di Jon sotto le spesse coperte di lana e le pellicce che li coprono.
«Nessuno ti farà mai del male.» dice di nuovo Jon a occhi chiusi, stringendola ancora di più contro di sé.
Arya si abbandona al calore di Jon, mentre le prime luci dell’alba rischiarano lentamente il cielo. Chiude gli occhi e lascia che il sonno la vinca, perché sa che quella di Jon è una promessa e che loro saranno sani e salvi, alla fine.
 


# 4 – Girl In The War
(Josh Ritter – Girl in the war)
 
Jon osserva Arya da lontano, cercando di essere il più discreto possibile.
Lei è in piedi su una torre del Castello e guarda l’orizzonte.
Jon si stupisce di quanto i suoi occhi siano duri ora, di quanto sia ormai una donna fatta e finita nonostante sia ancora giovanissima.
La guerra l’ha cambiata, ha cancellato quasi tutte le tracce della bambina che conosceva, lasciando una donna al suo posto. E Jon conosce bene la bambina Arya … ma la donna Arya?
 


# 5 – Tomorrow Will Be Kinder
(The Secret Sisters – Tomorrow will be kinder)
 
«Domani andrà meglio.» dice Arya, entrando nella stanza di Jon, chiudendo la porta dietro di sé.
«Come fai a dirlo?» chiede lui, e Arya nota quanto i suoi occhi sembrino persi.
«Domani andrà meglio.» ripete lei, avvicinandosi, sedendosi di fianco a lui davanti al fuoco.
Jon rotea gli occhi, «Ho perso più di venti uomini, oggi. Uomini coraggiosi, che sono morti per me. Come fai a essere sicura che domani non sarà diverso, e il giorno dopo, e il giorno dopo ancora?»
Sembra disperato, e Arya si china in avanti, baciandogli la fronte, il naso, le guance, le labbra. Jon sospira, rispondendo al bacio.
«Ne sono certa, l’ho visto già molte volte. Magari non sarà domani, ma sono sicura che prima o poi andrà meglio. Me l’hai insegnato tu, no?»
Jon sorride, continuando a baciarla.
 


# 6 – Dead Hearts
(Stars – Dead hearts)
 
Jon vorrebbe sapere tutto quello che è successo in quei cinque anni che sono stati separati, tutto quello che ha visto nei minimi dettagli, tutto quello che ha fatto. Vorrebbe sapere quante volte si è vista chiudere le porte in faccia, e quante volte invece le hanno dato una possibilità. Vorrebbe poter vedere i visi di tutte le persone che ha incontrato, vorrebbe sapere chi le ha voluto bene, chi ha avuto paura di lei. Vorrebbe sapere quali nomi ha sussurrato nel sonno. Vorrebbe sapere se ha mai sussurrato il suo nome, o quello di Robb, o di Bran, o di Sansa.
«Ho ucciso tante persone, Jon.» dice lei una notte mentre sono di guardia al Castello, il respiro che si condensa in tante piccole nuvolette. «Ho ucciso persone che … non li conoscevo nemmeno, non mi avevano fatto niente.»
Jon non dice niente e lei si sfrega il naso con una mano guantata. Poi sospira, «Il mio cuore è morto.»
Lui la guarda e sussurra con forza, «Non è vero. Se il tuo cuore fosso morto non ti importerebbe di loro. Ma ti importa, pensi a loro, ti dispiace per loro.»
Lei alza la testa, guardandolo negli occhi. Jon fa un piccolo sorriso, «Il tuo cuore non è morto, è lì, batte. Dobbiamo solo scongelarlo.»
 


# 7 – Home
(Mumford & Sons – Home)
 
Jon la guarda ancora una volta. Quando sono in mezzo agli altri non lo fa, ma quando sono soli la guarda sempre, Arya questo lo sa.
Ogni volta lui stupisce di quanto sia giovane e piccola. È cresciuta in fretta, ma questo non vuol dire che non sia ancora giovane, giovanissima.
Lei è giovane, e lui non è vecchio. Eppure le loro storie sono inimmaginabili, nessuno potrebbe mai avere il cuore di raccontarle. Persino la loro storia insieme è inimmaginabile.
A dir la verità si sente anche un po’ in colpa, quasi sporco quando la prende, quasi tutte le notti. Sa che ha infranto il suo giuramento tempo prima, anni prima, ma con Arya è diverso. A volte pensa a cosa direbbe Ned Stark se sapesse in che modo pensa, vede e stringe sua figlia.
Ma lei lo bacia, attorciglia le gambe attorno ai suoi fianchi. È sempre lei la prima a spingersi contro di lui, e Jon proprio non sa resistere. Non sa resisterle. Non sa resistere al suo profumo, a tutto quello che in lei grida a gran voce “casa”.
La stringe e l’onore non c’entra più; vuole solo stringerla, proteggerla e non lasciarla andare mai.
«Per anni non ho avuto un nome, non sono stata nessuno.» dice dopo, stretta tra le sue braccia mentre riprendono fiato, e per un momento le lacrime brillano nei suoi occhi, «Solo con te sono di nuovo Arya. Solo con te ho un nome. Solo con te sono a casa.»
 

  
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