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Autore: Mendori    29/07/2012    5 recensioni
Sif è una ragazzina nodosa, dal fisico acerbo e muscolare.
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frigga, Loki, Sif
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È un gesto improvviso, come un ramo che si spezza.
Ecco, le dita di tua madre si imprimono per un secondo sulla tua guancia, deformando il tuo sorriso apologetico, e subito passano oltre.
Il suono sembra arrivare alle tue orecchie in ritardo, come fa il tuono.
Spiazzato, cerchi di mettere insieme i pezzi, la guardi bene: una mano ancora sospesa a mezz'aria, lo sguardo gonfio di rimprovero, le labbra tese in una linea severa. Vedi tutto con innaturale precisione.
Ancora un secondo, due; poi insieme al dolore alla guancia inizia bruciare una consapevolezza: tua madre ti ha appena picchiato per la prima volta.
«Vergognati, Loki» pronuncia Frigga con veemenza, lo sguardo lucido di rabbia.


***


Sif è una ragazzina nodosa, dal fisico acerbo e muscolare.
Non ha forme morbide che possano appesantirla: si arrampica sugli alberi con la naturalezza con cui siede a tavola, corre leggera e sicura, suda, salta, sgomita, si taglia.
Combatte con voi ragazzi come il picchio che tu e tuo fratello avete catturato da bambini: beccando furiosamente anche nella sconfitta, riempiendo di sangue le mani che pure lo soggiogano (ricordi il dolore, il rosso secco incrostato sotto le unghie).
Lega i capelli biondi in una coda alta, sorride mostrando troppo i denti, come una minaccia - morde anche, talvolta.
Non sa stare con le ragazze, è tollerata con derisione dai ragazzi.
Sif non sa amalgamarsi. Sif ti piace.


Una volta la trovi in piedi in un torrente, impegnata a catturare piccole trote argentee a mani nude.
Per te che sai osservare, la linea delle sue gambe ha iniziato appena a farsi più sinuosa, come il profilo dei sassi levigati dalla pazienza della corrente.
Ha i capelli sciolti, lunghi, chiari. Ricadono davanti al suo viso chino, ondulati dove un nastro di cuoio li stringeva.
Così le riparano gli occhi dal sole e la fanno concentrare sul quadrato di acqua in cui tiene immerse le mani, dice lei.
Sono belli, dici tu.
Vedi un guizzo, un riflesso di lama che scivola rapidamente tra le sue mani e scompare passando sotto le sue gambe.
Sif non si è mossa, il pesce è scappato. I capelli ti bloccano la visuale, e non riesci a vederle il volto.


Sif non si fa mai prendere per mano, ma si lascia baciare un giorno in cui le cavallette zillano con strepito assordante, intorno a voi. Respira piano, è calma, non combatte.
Sotto le tue mani le sue spalle sono ancora ossute, calde e umide di sudore, e anche il suo labbro è salato. Dentro, la sua bocca no.


Sei curioso, e bravo, davvero bravo.
Le illusioni che crei si mescolano a ciò che è reale con naturalezza, come onde concentriche che si scontrano su uno specchio d'acqua, sommandosi e annullandosi in geometrie imprevedibili, intricati disegni di azione e reazione.
Le tue illusioni si schermano gli occhi azzurri dal sole con una mano, guadagnano qualche piccola ruga quando sorridono, hanno spalle larghe, capelli biondi e vestiti che ondeggiano appena al vento.
Le tue illusioni sono da sole con Sif, e vengono guardate con occhi luminosi, con una sommessa ammirazione e uno struggimento che non sono mai stati per te.


Tua madre ti dà uno schiaffo e dice: vergognati Loki, umiliare una ragazza con uno scherzo così crudele. Vergognati, rubare l'oro dai capelli di una donna, di Sif poi!
Tua madre capisce, come hai capito tu, e quasi piange di disappunto per te, d'empatia per Sif.
Tua madre capisce, e in fondo gli occhi le si inumidiscono di pietà anche per te.


***


Sif si pettina con misurata attenzione, e se non fosse seduta per terra, se non usasse le dita invece di una spazzola, se non stringesse tra i denti un gambo di erba cucca, potrebbe sembrare una fanciulla a modo, intenta a farsi bella con quieta vanità.
E tuttavia, per un attimo non è più solo un animaletto tonico e inselvatichito.
Mentre osserva le ciocche bionde ricaderle sul seno in un'unica onda chiara, il suo sguardo ha una piega morbida, adolescente, femminile, vulnerabile. Sorride anche un po', a labbra strette.
Giura: no, non mi piace tuo fratello. No, così egocentrico e spaccone, no, mai.
Mai, mai.
Gli insetti urlano con insistenza nell'erba alta, quasi sovrastano le sue parole.
Davvero ti piacciono i miei capelli, Loki?










Ecco, in una notte buia e tempestosa (davvero!) nacque questa cosa.
Sono troppo imbarazzata per parlarne, quindi mi limiterò a dire che:
-L'erba cucca (Rumex acetosa) è davvero buona, se non la conoscete cercatela su google e buon appetito (ma assicuratevi che sia lei, attenti a cosa mangiate!).
-Questa storia deve il titolo (e non solo) a questa splendida canzone di Jónsi (http://www.youtube.com/watch?v=oKs7NHAO4nI&feature=fvwrel).
-Odio Sif nel film, ma mi sono esaltata tantissimissimo vedendo che era mora! (Thus, questa fanfiction)
-Se avete un'opinione a proposito di questa storia, negativa o positiva che sia, apprezzerei immensamente sentirla.
Di solito non scrivo così, vorrei davvero sapere cosa va bene e cosa ho sbagliato. :)



   
 
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