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Autore: FairyElise    12/02/2007    11 recensioni
Cosa succede quando una delle più famose e brave attrici di Hollywood, considerata un’ icona della moda, la cui vita sembra fatta solo di vestiti firmati e party, incontra una band che è esattamente l’opposto? E, soprattutto, la vita di questa ragazza è davvero così da favola o il film è diventato la sua vita? [My chem FF]
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho appena concluso l'altra ed eccomi di nuovo qui: nuova FF, stesso soggetto =P
Disclaimer: Ovviamente io non conosco i My chem quindi tutto quello scritto qui sopra è pura invenzione della mia tetolina bacata, di loro ci sono solo alcuni pezzi di varie canzoni. ^_^
Bhe...fatemi sapere che ne pensate ;)

Just the beginning

Just the beginning

 

Mi osservo allo specchio mentre la mia personal shopper continua a starmi appiccicata guardandomi desolata.

- Avevo detto scarpe Manolo Blanickok? Hai mai visto un paio di Blanick, Christina?- dico guardandola velocemente, giusto il tempo di notare il suo sguardo desolato.

- Sì, ma…vede io…- comincia farfugliando.

- Bene allora dovresti sapere che queste sono Prada- dico fissandola.

- Mi dispiace …io…avevo precisato che..- agito una mano e subito smette di farfugliare.

-  Lascia stare, andranno bene lo stesso- mi guarda stupita, io trattengo un sorrisetto.

Sto solo recitando, infondo. Come sempre. A volte mi chiedo a che serva tutta questa superficialità che mi circonda, ma ho finito per abituarmici e comportarmi da perfetta diva, almeno i giornali non conosceranno la vera me, non riusciranno a rubare o parlare della mia vera vita, nonostante tutto continuo ad avere la sensazione di non c’entrare nulla con questo mondo. Il mio cellulare squilla, distraendomi dai pensieri, osservo lo schermo: è Jake, il mio manager.

- Sì?- rispondo annoiata.

- Ciao Evangeline, ho una novità per  te- mi dice, con un finto entusiasmo.

- Ti ascolto- dico sistemandomi l’ombretto con un dito.

- Senti è un ottimo colpo: dovresti girare un video musicale per una band, si prospetta qualcosa di molto teatrale e quindi una grande attrice come te sarebbe…divina- dice con la sua voce un po’ effeminata.

- Quanto mi danno?- chiedo, sperando in realtà che non sia uno di quei soliti video dove c’è una stupida ragazzina che si struscia addosso ad un rapper grassone e rozzo.

- Emh…non ho parlato col loro manager, volevo sapere se per  te andrebbe bene, poi li potrei contattare io, non si possono rifiutare-

- Umh... chi è la band?- chiedo curiosa.

- Sono i – all’improvviso non sento più nulla.

- Jake? Hai visto un paio di tette e ti sei imbambolato?- chiedo ironica. Nessuna risposta. Osservo lo schermo spento: dannazione, ho la batteria completamente scarica.

Fa niente. Prendo il palmare e mando una mail a Jake dicendo che ne discuteremo più tardi.

- L’autista è arrivato- mi informa Christina facendo capolino dalla porta.

Infilo gli occhiali da sole Chanel, nonostante fuori piova, prendo la mia borsa Gucci e mi infilo il cappotto, alla porta mi volto verso Christina per salutarla, ma lei si sbriga a passarmi un ombrello…wow, devo essere il suo incubo. Lo apro mentre esco e vorrei tanto che fosse una difesa da quelle centinaia di flash, oltre che dalla pioggia. Sorrido forzatamente: oggi non è proprio giornata, spero solo non mi richiedano interviste, non sono in vena.

Salgo nella mercedes dai finestrini oscurati, sbattendo la porta dietro di me. E sembra quasi notte rispetto al fascio di luce artificiale trasmessa dai flash di poco fa.

- Sai dove andare vero?- chiedo a Ryan, l’autista.

- Studi di Coming Soon, certo- annuisco guardandolo, so che mi osserva dallo specchietto retrovisore. Osservo il cielo grigio e pesante e mi ci sento tremendamente in sintonia, le nuvole si riflettono sul tremulo specchio scivoloso che è diventato l’asfalto bagnato.

- Si è più fatto sentire?- mi chiede Ryan. Triste: l’unico ad essere più o meno un mio amico è il mio autista.

- Andrew? No, figurati…e la cosa che più mi fa incazzare è che non posso nemmeno biasimarlo per essere stato a letto con quella troia dato che non sono mai a casa, spero solo che i giornali non ne parlino troppo- rispondo, mentre mi tornano alla mente le immagini del mio ormai ex ragazzo a letto con una moretta qualsiasi. Sospiro. E’ la regola: quando la carriera va alla grande, la vita privata è un disastro. Per non parlare del non-rapporto coi miei. Con mio padre soprattutto, da quando…

- Stasera sei libera?- mi chiede Ryan riportandomi alla realtà.

- Sì, per fortuna, a meno che non salti fuori qualcosa, ho dormito forse 5 ore in 3 giorni, sono distrutta.- sospiro.

- Bhe allora rilassati…agli studi di Coming Soon che farai?-

- Una breve intervista e sarò ospite ad un programma per parlare del nuovo film, cose di routine, insomma- dico con un sorriso amaro – Sai, se solo potessi tornare indietro non firmerei mai quel dannato contratto- dico sospirando.

- Hey, tutti vorrebbero la tua vita…hai 23 anni, sei una delle attrici più brave e belle, una villa stupenda a Los Angeles…che vuoi di più?-

- Una vita, Ryan…una vera vita…ormai tutto ruota attorno al cinema, alle telecamere, recitare è diventata la mia vita, letteralmente… Per esempio: secondo te che faccio nel tempo libero?- sbuffa facendo una risatina.

- Bha…non saprei…vedi le amiche, fai shopping, visite in centri di bellezza, relax…- e come immaginavo, non ne azzecca nemmeno una.

I miei mi hanno ripetuto per anni che avevo tutto il potere di scegliere, ho solo sbagliato opzione.

Già, ma avevo solo 15 anni e i fotografi, i vestiti gratis, le telecamere sembravano un sogno, essere al centro dell’attenzione era fantastico. Non pensavo che non avrei più avuto una vita privata, se non fingendo in quella pubblica, così mi sono costruita un vero e proprio personaggio, infondo recitare è il mio lavoro, l’unica cosa per cui continuo ad apparire sugli schermi e accettare film su film è che amo il mio lavoro, dopotutto.

Ryan accende la radio, dove passano le solite canzoncine fatte soltanto per vendere e che io odio. Dopo circa mezz’ora si ferma all’improvviso davanti a un grande edificio mentre i freni fischiano leggeri. Spegne il motore guardandomi.

- Non smonti?- chiede con un sorrisetto.

- Sì,sì…- dico annoiata – Uff, non vedo l’ora di finire questa intervista…almeno dopo sarò libera-

- Già, se scendi di qui forse…- sbuffo – Sorridi- mi dice lui, me lo ricorda, perché ormai non è più una cosa spontanea, è solo un dovere, un ornamento a tutto il resto. Scendo, ma per fortuna non c’è nessun fotografo. Entro camminando veloce negli studi osservando le segretarie che si interrompono per osservarmi, a loro sorrido davvero: con le persone sincere non ho bisogno di fingere, peccato che col mio lavoro ne incontri davvero poche. Sento una di loro pronunciare il mio nome in una cornetta: probabilmente ha avvisato il mio arrivo. Infatti, poco dopo, una donna sulla quarantina decisamente rifatta, scende dalle scale sorridendomi.

- Oh signorina Evangeline è un piacere averla qui- dice con una voce mielosa, dandomi due baci sulle guance – Mi segua- lo faccio, dopo averle sorriso velocemente. Odio tutti questi convenevoli.

Mi ritrovo in un camerino illuminato da un sacco di luci al neon che annullano completamente i veri colori, la mia carnagione chiara sembra quasi spettrale, così che i miei capelli rosso scuro risaltano ancora di più, i miei occhi verdi vertono sull’azzurro: adoro il fatto che cambino con la luce.

- Possiamo fare qui l’intervista se non le dispiace- dice, poi sembra riscuotersi – Non mi sono ancora presentata, che stupida- dice con una risatina nervosa: scommetto che c’è un capo pronto a rimproverarla per questo, perciò stringo calorosamente la mano che mi tende, cercando di rassicurarla – Sono Alexandra Mcgregor-

- Piacere…- dico sorridendo lievemente: per un attimo sembra quasi reale, ma subito torna ad essere la tipica giornalista- macchinetta pronta a sparare una domanda dopo l’altra. E io rispondo ancora e ancora: sul lavoro, sul presunto amore che i giornali mi attribuiscono con una persona che non so nemmeno chi sia, sul prossimo film. E la cosa triste è che le mie parole diventeranno solo due o tre pagine di giornale corredate da qualche foto gigante che mi scatteranno dopo.

 

 

 

 

Lo so...il personaggio di Evangeline non sembra c'entrare nulla con il resto..ma lo rivelerò un po' alla volta ;) E per chi se lo chiede: i MCR appaiono nel prossimo cap ^^
  
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