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Autore: Fede_Wanderer    30/07/2012    4 recensioni
Johanna non era abituata a rapportarsi alle persone; aveva perso ogni capacità di interazione sociale anni prima, eccezion fatta, forse, per le chiacchierate con Finnick - ma era poi possibile non parlare con Finnick, esuberante com'era?
Tuttavia, Katniss era un altro discorso e Johanna era un disastro completo.

[Katniss/Johanna; Mockingjay.]
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Johanna Mason, Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Convivenza

La parte più complessa della convivenza era... be', la convivenza.


"Johanna?"
"Sì?"
"Ho bisogno che tu mi copra le spalle con la Coin, vado da Prim."
"A quest'ora? ...Va bene. Fai quel che ti pare."


Johanna non era abituata a rapportarsi alle persone; aveva perso ogni capacità di interazione sociale anni prima, eccezion fatta, forse, per le chiacchierate con Finnick - ma era poi possibile non parlare con Finnick, esuberante com'era?
Tuttavia, Katniss era un altro discorso e Johanna era un disastro completo.

"Che c'è, l'uccellino dorato si è spezzato le ali? E chissenefrega."
"..."
"Scusami. È l'astinenza."

A volerci ragionare su, però, la parte più complessa di quell'entità complessa che era la convivenza era costituita dalle notti, passate quasi completamente insonni, senza muovere un muscolo per il dolore e senza aprire bocca perchè... perchè tanto, dall'altra parte della stanza, le avrebbe risposto soltanto il silenzio. 
In effetti, rifletté un giorno, la parte più complessa della parte più complessa della convivenza era la causa stessa del mutismo notturno: quella sociopatica di Katniss Everdeen, la Ghiandaia Imitatrice.
Katniss si alienava, di notte; si chiudeva nei suoi ricordi e non c'era modo di scuoterla. 

"Sei sveglia?"
"..."
"Katniss?"
"..."
"Non importa. Oggi ho parlato con tuo cugino, sai?" 

Non che Johanna la odiasse per questo - non che l'avesse mai odiata davvero, in effetti, sebbene un certo disprezzo dovuto all'invidia verso il simbolo che aveva spezzato Capitol di tanto in tanto la attanagliasse ancora -, anzi, magari
Odiarla sarebbe stato più semplice.
Sarebbe stato perfettamente giustificato - lei era uscita con la famiglia indenne dai Giochi, lei non le aveva concesso la droga, lei, lei, lei
Sarebbe stato anche meno pericoloso. 
Diventarle amica, invece, rendeva Johanna fragile; e la fragilità mentale era l'ultima cosa che le mancava, in una situazione di instabile equilibrio tra due persone ricche di instabilità fisica. 
All'inizio, s'era illusa di provare pura ammirazione - anche quella sarebbe stata perfettamente giustificata. 
Ma non riusciva a far conciliare la parola 'ammirazione' con il bisogno - raramente ammesso persino a se stessa - di starle vicina, nè con la profonda attenzione con cui l'ascoltava ogni volta che parlavano senza prendersi a insulti, nè con le spontanee battute di scherno che le lanciava e che rivelavano una complicità nascente, un'intimità che, in fondo, credeva di desiderare.
E che dire, poi, del lieve tremito che l'assaliva, quando, sveglia, a notte fonda, scorgeva il suo corpo nella penombra? 

"Una volta ho parlato a Finnick dei miei problemi... sentimentali. Con Peeta. Del fatto che le sue dimostrazioni d'amore m'hanno sempre messa a disagio. E del fatto che sono sempre rimasta indifferente ai suoi baci."
"E quindi?"
"E quindi, con te è stato diverso."
"È stato un errore, proprio in faccia a Capitol."
"Lo so."

Erano pensieri che evitava, sensazioni che richiudeva dentro un'immaginaria scatola, più impenetrabile del fottuto palazzo di Snow
Ci riusciva benissimo: anni d'allenamento non erano certo andati sprecati. 
Ma poi, immancabilmente, lei le rivolgeva la parola, le porgeva un qualunque oggetto, parlava della rivolta e dei Distretti, talvolta anche di casa sua, dei suoi ricordi. 
E Johanna percepiva le sue barriere crollare - ed avrebbe giurato che di odiarla per questo, se solo le fosse rimasto qualcosa di veramente importante su cui giurare... a parte Katniss. 

"Mi hanno raccontato che sei riuscita a convincerli della tua innocenza fino alla fine."
"Vero. Hai paura che stia giocando allo stesso giochetto con te, Ghiandaia Imitatrice?"
"No. Non sono così ingenua."
"Bene. Io non sono più così sicura di come si finga, l'innocenza. O di cosa sia."

Un giorno le dissero che Finnick era morto.
Avrebbe voluto provare dolore, dolore profondo, reale; ma era qualcosa che aveva seppellito tanti anni prima. 
E, come al solito, sentì, immediata, un'ondata di odio, impotente odio verso il sistema, lanciato nel nulla da un'impotente vincitrice bloccata in ospedale.
Ma quando lasciò ricadere la testa sul cuscino, sola ed esausta, si ritrovò a spezzettare con le mani gli aghi di pino che lei le aveva donato e a desiderare che fosse al suo fianco.

"Anch'io sono abituata a vivere nei boschi, sai? Nel mio Distretto ce ne sono così tanti. Questo posto è opprimente. Beata te che puoi uscire e sentire l'odore del pino."

Un giorno le dissero che era tornata.
Ma non era vero, non per davvero - aveva negli occhi il vuoto di chi ha perso tutto. 
Johanna si tenne in disparte e si rese conto amaramente che la parte più complessa della convivenza era il vuoto che le aveva lasciato quand'era finita. 

Note:
Ebbene sì, crack OTP. In realtà il mio crack OTP supremo per questa saga è Katniss/Cinna, infatti prima o poi scriverò su di loro; ma Katniss/Johanna viene subito dopo e dopo ancora viene Katniss/Peeta, MA solo dal Depistaggio in poi. Insomma, amo i pairing allegri. XD Enjoy!

   
 
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