Serie TV > Doctor Who
Ricorda la storia  |      
Autore: Fede_Wanderer    30/07/2012    3 recensioni
"Lynda con la y!" esclamò. "Ah! Ti ho strappata alla morte ed eccoti qui, pronta ad osservare l'Universo! In effetti dovresti star saltellando gioiosa, perchè non lo stai facendo, ci deve essere un motivo ovvio, io sono vecchio e mi sfugge l'ovvio, mi sfugge... ma certo! Lynda con la y, molto piacere, io sono il Dottore e tu hai il sorriso più dolce del mondo."
[Eleven/Lynda; 1x13, Parting Of The Ways; SPOILER fino a 6x13, The Wedding Of River Song.]
Genere: Avventura, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Companion - Altro, Doctor - 11
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chances

Take all your chances while you can / you’ll never know when they pass you by.

Era questione di secondi, una brevissima successione di battiti del cuore e Lynda sarebbe morta.
Riusciva a sentire chiaramente le parole scandite dai Dalek - e si stupiva e quasi sorrideva al pensiero d'aver sempre trovato privo di emozione il tono di voce dell'Anne-Droid, che, in confronto, pareva quasi umana - ed altrettanto chiaramente sentiva il terrore percuoterle le ossa.
Aveva fede, certo che ne aveva; si voltava freneticamente verso lo schermo, osservando quell'uomo caduto dal nulla, che le aveva teso la mano e, per quanto sembrasse una cosa così stupida da pensare, un po' le aveva rischiarato la vita.
O perlomeno, le aveva fornito una prospettiva nuova di quel che lei chiamava vita.
Ma credere in lui non le sarebbe bastato per salvarsi, ed in fondo ne era consapevole; eppure, qualche ora prima, le era parso davvero che prenderlo per mano sarebbe bastato ad assicurarle tutti i più meravigliosi viaggi che riuscisse ad immaginare.
E chissà come viaggiava, poi, quell'uomo assurdo. Come poteva mai librarsi in volo la cabina telefonica che le aveva mostrato?
Rise e scosse la testa. Forse era tutto un sogno.
E anche se fosse? Era così piacevole pensare a lui in punto di morte: la aiutava a sorridere. Non che a un Dalek potesse importare molto, considerò, del suo sorriso, dolce o meno che fosse, ma a lei faceva piacere. Le sembrava quasi di uscire di scena come un'eroina.
Rise di nuovo tra sè, perchè anche questo, per lei, era un pensiero nuovo: aveva sempre creduto che il miglior modo per andarsene fosse nel corso del reality show, perdendo con gloria.
Ma il Dottore le aveva parlato di dolcezza e di sorrisi e di mani pronte a stringere le sue e all'improvviso era profondamente convinta che non ci fosse gloria più grande che nell'andarsene con un sorriso e con tanta fiducia nella bellezza di un Universo che non conosceva.
L'ennesimo "STER-MI-NA-RE!" la riportò alla realtà e la fece sobbalzare.
Lanciò un ultimo sguardo al Dottore, si voltò nuovamente verso la porta alle sue spalle, si preparò ad accogliere i Dalek ed udì il suono più dissonante, distorto e persino fastidioso che avesse mai avuto occasione di udire.
Chiuse gli occhi d'istinto e credette che le avessero sparato. Strinse i pugni e si preparò a provare dolore e a rivivere tutta la sua vita, o qualcosa del genere.
Ma non accadde nulla di tutto questo - all'improvviso, sentì che qualcuno la prendeva per mano, la trascinava con sè e sbatteva una porta di scatto.
Riaprì gli occhi, in preda alla confusione, proprio quando il rumore dissonante udito prima tornò a farsi sentire, ed il terreno sotto di lei barcollò.
Si aggrappò a quella che le sembrava una parete e tentò di mettere a fuoco il luogo che la circondava: probabilmente era l'aldilà, perchè non aveva mai visto un luogo del genere. Pareti di un'arancione brillante e bottoni e leve ovunque.
Sbatté le palpebre e tentò di aprire bocca, ma prima che potesse anche solo pensare a qualcosa di sensato da dire, un uomo sui trent'anni, con un ciuffo allucinante, le bretelle ed un fiocco appuntato sulla camicia spuntò davanti a lei e la guardò estasiato.
"Lynda con la y!" esclamò. "Ah! Ti ho strappata alla morte ed eccoti qui, pronta ad osservare l'Universo! In effetti dovresti star saltellando gioiosa, perchè non lo stai facendo, ci deve essere un motivo ovvio, io sono vecchio e mi sfugge l'ovvio, mi sfugge... ma certo! Lynda con la y, molto piacere, io sono il Dottore e tu hai il sorriso più dolce del mondo."
Sì, quel luogo doveva essere l'aldilà.
Lynda tentò di fare mente locale ed assimilare tutte le informazioni che lo sconosciuto le aveva appena riversato addosso, ma nessuna di esse aveva particolarmente senso.
"Tu non sei il Dottore", riuscì a biascicare, aggrottando le sopracciglia. "Il Dottore è più adulto di te, non ha i tuoi capelli, e non si veste con un... fiocco?"
Probabilmente aveva detto qualcosa di sbagliato, perchè lo sconosciuto si indignò.
"PAPILLON! Non avete i papillon nel vostro inutile Impero?" Poi, all'improvviso, si illuminò come un bambino. "Oh! Siamo arrivati! Apri pure la porta, Lynda con la y!"
A Lynda pareva di essere sempre nello stesso, improbabile luogo - l'unica differenza che riusciva a notare rispetto a prima era l'assenza del terribile rumore che l'aveva fatta sobbalzare e del terremoto che l'aveva accolta in quella sala arancione.
Ma ad aprire la porta non perdeva niente, in fondo: chissà, forse si sarebbe allontanata davvero da quell'insieme di leve e bottoni.
Così, annuì allo sconosciuto e si diresse verso l'uscita. Prima che potesse appoggiare la mano sul legno, sentì l'uomo alle sue spalle schioccare le dita e la porta che aveva davanti si spalancò, rivelandole un paesaggio paradisiaco.
Davanti a lei, c'era un'immensa distesa di caramelle, cioccolatini, dolci d'ogni tipo: formavano una sorta di prateria enorme, e a volte si raggruppavano in collinette; all'orizzonte le sembrava di scorgere altissime montagne di marzapane.
Incredula, mosse un passo in avanti e scivolò tra gli orsetti gommosi, ridendo. Si fece strada un po' gattonando, un po' nuotando e per la prima volta pensò che forse quell'uomo, in qualche modo, era davvero il Dottore, e che quel luogo, forse, era davvero l'Universo che le aveva promesso.
Si girò verso di lui, come per averne una conferma e, ancora una volta, rimase stupita; lui era lì, a pochi passi da lei, in piedi sui cioccolatini, appoggiato con una mano ad un'inconfondibile cabina telefonica blu.
"Non è possibile" mormorò. "Eravamo in un posto arancione..."
Lo sconosciuto - no, il Dottore - rise e aprì la porta della sua cabina, rivelandone l'interno.
Lynda sobbalzò.
"Non è possibile!" ripetè, scuotendo la testa. "Non ha senso. La tua cabina non ha senso. Tu non hai alcun senso, perchè sei... sei il Dottore, vero?"
L'uomo fece un salto, atterrò sulle caramelle gommose e spalancò le braccia. "Certo!"
Lei rise e lo guardò incredula e quando lui cominciò a ridere con lei, gli prese la mano e si sdraiarono entrambi in quella prateria pazzesca.
Passarono ore ed ore a parlare: il Dottore le raccontò aneddoti risalenti ad epoche distanti e lei gli chiese un'infinità di cose; a molte seppe rispondere, a qualcuna invece no.
Ad esempio, quando lei gli fece una domanda personale, lui si fece serio ed abbassò lo sguardo.
"Vedi, Lynda, io viaggio nell'Universo e viaggio nel tempo. Le risposte alle tue domande sono troppo complicate ed il resoconto di ciò che mi ha portato qui lo è ancora di più. Sono solo. Tu hai conosciuto Jack Harkness e Rose Tyler, sappi che non ci sono più. Nè loro nè nessun altro. Sono solo e vado incontro alla morte. Tu sei una persona dolce - e guardati intorno! Un pianeta dolce per una persona dolce! - e probabilmente non capirai nulla di tutto questo, ma per quanto riguarda me, l'attesa della morte è solo un insieme di rimorsi che non so gestire. Ci sono state tante persone che hanno viaggiato con me, Lynda. Tante. E ce ne sono state tante altre che non hanno potuto farlo, spesso perchè la morte le ha colte prima. E sai cosa devo loro? Una chance."
Prese un pugno di caramelle e le scaraventò lontano. "UNA SOLA CHANCE!"
Poi parve calmarsi. "Scusami", sussurrò.
“E’ quel che devo a te… e a tutti gli altri. Lo meritate. Un ultimo viaggio, pochi secondi prima della fine. L’esperienza della vostra vita. Chissà che non rendiate migliore la mia.”
Raccolse una caramella e ci giocherellò un po' prima di offrirla a Lynda con un sorrisone.  “Tu sei la prima che sono venuto a prendere, sai?”
Lei la accettò, con la mano tremante, per la prima volta spaventata ed allo stesso tempo comprensiva nei confronti di quell'essere antichissimo che era pur sempre un uomo. Annuì e gli sorrise in risposta.
Poi, con aria riflessiva, lasciò cadere la caramella e lo prese per mano e lui capì che lei aveva capito.
Tornarono a parlare, ma quando il sole tramontò oltre le montagne di marzapane si resero conto entrambi che il tempo che era stato concesso loro era finito.
"Morirò, non è così?" chiese Lynda al Dottore, una volta tornata nella cabina blu o forse arancione.
Lui annuì.
"Ed anche tu."
Annuì nuovamente.
"Va bene."
Lynda tirò fuori dalla tasca dei pantaloni due caramelle rubate da quel favoloso pianeta in cui aveva passato le ore migliori della propria vita e ne lanciò una al Dottore. Poi sorrise - il suo era ancora il sorriso più dolce del mondo - ed uscì dalla porta.
Un istante dopo, un Dalek le sparò e l'ultima cosa che Lynda udì fu quell'adorabile rumore dissonante che svaniva.

Note:
Ho odiato Eleven per una stagione intera, ma poi mi ci sono affezionata ed ora… be’, improvvisamente ho sentito il dovere di scrivere qualcosa su di lui e su quegli anni che ha passato in solitudine – o anche no! – prima di morire. Qualcosa che gli renda giustizia. Ed ecco qui.
La strofa iniziale viene da “Chances” degli Athlete, la canzone di Vincent… <3

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: Fede_Wanderer