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Autore: Setsuka    13/02/2007    10 recensioni
Hohenheim era letteralmente scioccato.
Dopo l’urlo fatto dalla presa della notizia shock non era più riuscito a pronunciare una sola sillaba, era rimasto lì seduto sul letto a guardare pieno d’odio la foto che ritraeva il colonnello Roy Mustang, che dietro conteneva la dedica indirizzata ad Edward:
“Ti regalo questa foto perché tu non me la chiederesti mai.
Visto che sei sempre lontano, con questa mi potrai vedere ogni volta che vorrai”

Era chiara e coincisa quella frase, non lasciava spazio a nessun fraintendimento.
Maledetto colonnello, Ed era solo un ragazzino ingenuo e lui un adulto grosso e vaccinato osava mettere le mani addosso a suo figlio?
E pensare che aveva lasciato anche che dormisse a casa del colonnello quando lo aveva rivisto per la prima volta… aveva lasciato suo figlio nelle fauci del lupo.
Ora si spiegava quelle parole, quando Mustang li aveva aiutati a riappacificarsi, Hohenheim l’aveva ringraziato e lui gli aveva detto:
Se mi conoscessi meglio non mi ringrazierest
{ E' il seguito di "Un frammento di passato dimenticato" e visto che siamo nel periodo di S.Valentino, ho deciso di pubblicare questa storia dedicata alla stupenda coppia RoyXEd }
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Hohemheim Elric, Roy Mustang
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Le questioni lasciate in sospeso                                                     - LE QUESTIONI LASCIATE IN SOSPESO-
                                                                                   di Setsuka


Mi è stato richiesto un seguito della mia fiction “Un frammento di passato dimenticato” visto che il finale faceva appunto sperare in un continuo. A dir la verità la trovavo perfetta così; mi piacciono le storie che finiscono con un finale non propriamente finale, mi capite? Perciò non l’ho fatta con l’intenzione di un continuo ma mi è stato richiesto quindi…ecco quì quello che è uscito fuori. Se voi avete idee migliori per un seguito prego, la mia fiction è a vostra disposizione. Come nella precedente gli avvenimenti della serie e il tempo non vengono presi in considerazione perciò: enjoy!

Pairing: RoyXEd (Forever)

Raiting: PG13

Declaimer: FMA non è mio ma della sensei Hiromu Arakawa e questa fiction è creata solo a scopo di piacere
e NON di lucro.

Avvertenze: Yaoi/ Shonen ai (non so quale sia il termine corretto)perciò se vi da fastidio non leggete e spoiler
non mi sembra che ci siano (quelli grossi e brutti non di sicuro)

Dediche:  alla mia sorellina, Antony, Go-chan, Pucchyko_girl (su manga.it Ghigo ’93), li wei, Lisody,
Elyxyz, Tappetta, Ka_chan 91, Yuma 89,  Rukachan, Sessho ( mi dispiace che avevi trascurato lo studio per leggere le mie ff, mi onora, ma e’ meglio che studi)  e in particolare a Lake che mi ha fatto una testa tanta per
realizzarla e alla fine mi ha convinto.

Ringraziamenti:  tutte coloro che hanno commentato le mie ff fino ad oggi
                          ( a gran parte di loro dedico la ff e sono tra le sopra citate),
                            grazie a Ruka Nanjou, Jacky_Dragon, Meryl Strife, Kimmalfoy, Shichan, Ari 91,
                             =Hermione=, Saphirayagami, Hokuto-Kujako e penso di aver ringraziato tutti,
                            se ho dimenticato qualcuno chiedo PERDONO.
                             E POI OVVIAMENTE GRAZIE A LAKE!!! TVTTTB

PS (LEGGETE): “un frammento di passato dimenticato” che io considero tra le mie migliori ff e quella
                            in cui c’ho messo molto impegno, ho notato ha avuto poco successo.
                             Per favore leggetela e commentatela anche se ammetto che e’ lunga
                             se volete leggere questa e’ quasi obbligatoria, perche’ se no non so quanto
                              si possa capire.

GRAZIE E BUONA LETTURA E PERDONATEMI PER GLI EVENTUALI ERRORI!

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-One Shot-


Hohenheim era letteralmente scioccato. Dopo l’urlo fatto dalla presa della notizia shock non era più riuscito a pronunciare una sola sillaba, era rimasto lì seduto sul letto a guardare pieno d’odio la foto che ritraeva il colonnello Roy Mustang, che dietro conteneva la dedica indirizzata ad Edward:

“Ti regalo questa foto perché tu non me la chiederesti mai. Visto che sei sempre lontano, con questa mi potrai vedere ogni volta che vorrai”

Era chiara e coincisa quella frase, non lasciava spazio a nessun fraintendimento. Maledetto colonnello, Ed era solo un ragazzino ingenuo e lui un adulto grosso e vaccinato osava mettere le mani addosso a suo figlio?

E pensare che aveva lasciato anche che dormisse a casa del colonnello quando lo aveva rivisto per la prima volta… aveva lasciato suo figlio nelle fauci del lupo. Ora si spiegava quelle parole, quando Mustang li aveva aiutati a riappacificarsi, Hohenheim l’aveva ringraziato e lui gli aveva detto: Se mi conoscessi meglio non mi ringrazieresti.

< Che stronzo! >

Lo aveva preso spudoratamente in giro con il suo solito sorrisetto. Gliel’avrebbe tolto quel sorriso, l’avrebbe lasciato senza denti e se gli fosse stato possibile gli avrebbe staccato il suo strumento maschile. Era infuriato nero con quello che considerava un amico di lunga data. Prese il suo impermeabile e lo indossò uscendo furioso dall’appartamento dei figli; il suo obbiettivo era uno: trovare Mustang e cambiargli i connotati. Quando a sera sarebbe rientrato Edward anche a lui avrebbe assicurato una lezione che il ragazzo avrebbe ricordato per il resto dei suoi giorni.

Quando andò al quartier generale e seppe che il colonnello Mustang era andato a Central City con Edward, ciò non potè che farlo infuriare maggiormente. Prese una decisione: sarebbero morti entrambi! Si, anche suo figlio, non voleva avere un figlio snaturato perciò la sua morte si convinse che sarebbe stata la sua miglior decisione.

Alle 21:15 il treno proveniente da Central City arrivò alla stazione. Lì Hohenheim attendeva il suo primogenito e il colonnello; una preoccupazione in più si era aggiunta: dove si era cacciato Alphonse?
Quella mattina si era alzato prima di Ed e gli aveva detto che sarebbe andato a far compagnia al tenente colonnello Hughes, che anche lui... no, era impossibile... Al aveva un armatura come corpo! Tutta colpa di Ed e Roy che lo avevano fatto diventare così malizioso. Forse anche lui sarebbe ritornato con lo stesso treno.
Eccoli, e con loro c’era anche Alphonse! Vide avvicinarsi anche i due tenenti. Hohenheim, fino ad ora stato in disparte si avvicinò.

< Edward, Alphonse, non sapevo che foste andati con il colonnello >

Disse Havoc appena vide i due fratelli.

< Io a dir la verità stamattina sono partito con il tenente colonnello Hughes, saputo però che c’erano anche mio fratello e il colonnello ci siamo aggiunti a loro e così siamo anche tornati insieme >

Spiegò Al.

< E tu Edward com’è che eri col colonnello? E’ strano vedervi andare da qualche parte insieme... >

< Il colonnello mi ha tratto in inganno, mi ha detto che dovevo andare a ritirare dei documenti a l’Headquarter di Central e poi me lo sono ritrovato quì alla stazione >

I due tenenti guardarono strano il loro colonnello.

< Mi serviva un qualcuno che mi fungesse da antistress, chi meglio di lui? >

< Maledetto... >

Digrignò tra i denti Edward.
Riza con il suo intervento evitò un’altra delle solite liti tra i due alchimisti.

< Colonnello se a lei serviva un antistress significa che era nervoso, e se era nervoso significa che i documenti che è andato a prendere riguardavano la sua nomina a Fhurer giusto? >

Lo sguardo del’interpellato si rattristò.

< No, purtroppo anche se ci speravo, ma ne parleremo domani; vi ringrazio di esserci venuti a prendere ma potete rompere le righe ora, tornate a casa >

Roy fece il suo saluto militare ricambiato prontamente dai suoi subordinati. Il gruppo vide avvicinarsi l’alchimista della luce.

< Edward... >

< Papà!? >

Esclamarono i due fratelli all’unisono stupiti della presenza dell’uomo.

< ... Roy... >

< Buonasera Hohenheim >

Salutò il Flame alchemist sfoderando uno dei suoi soliti sorrisi.

< .... io vi ammazzo! >

< EHH? >

< Avete capito bene razza di degenerati! >

< Il vecchio è andato in andropausa >

Disse Ed scatenando ulteriormente le ire del padre che, senza complimenti gli lanciò uno degli stivali, che centrò Edward in piena fronte che fu subito soccorso dal premuroso fratello.

< Nii-san! Nii-san! Stai bene? Papà, ma cosa ti è preso? Capisco che il fratellone non si comporti spesso bene, capisco che si comporta da teppista però.. >

< AL! IO STO’ MALE E TU INFERISCI??? TU... COSA TI E’ PRESO DANNATO VECCHIO???!!! >

Hohenheim lo ignorò completamente, era impegnato ad urlare contro Mustang.

< IO DANNATO PERVERTITO NON TI PERMETTO DI FARE CERTE COSE, SEI UNO SNATURATO, HAI QUASI QUARANT’ANNI TE NE RENDI CONTO? >

< QUARANT’ANNI???!!! COME OSI DIRE CHE IO HO QUARANT’ANNI!!! IO NE HO TRENTA!!! CAPITO TRENTA! T-R-E-N-T-A, 3-0! CAPITO? TRENTA!!! E NE DIMOSTRO MOLTO DI MENO, VERO TENENTE HAWKEYE?! >

Roy era difficile che perdesse la calma, ma quando si trattava di inferire sulla sua bellezza ciò lo mandava a dir poco in bestia, perché se qualcuno gli dava quarant’anni era come dargli del vecchio, visto che lui anche se ne aveva trenta ne dimostrava molti di meno.
Riza non capì perché aveva chiesto a lei il suo parere, ma rispose immediatamente con un “si”, terrorizzata dall’esplosione del colonnello.

< VISTO? SEMBRO MOLTO PIU’ GIOVANE, NON PROVARE PERCIO’ A DIRE NUOVAMENTE CHE DIMOSTRO QUARANT’ANNI >

A Hohenheim pulsavano delle vene sulle tempie.

< Dicevo così per dire... hai trent’anni e allora? TI ACCORGI DI QUANTI SIANO TRENT’ANNI?! NE HAI UNA VAGA IDEA??? SEI DA DENUNCIARE MALEDETTO!!! MA NON TI DENUNCERO’ PERCHé TI AMMAZZERO’ PRIMA MALEDETTO!!! >

Il signor Elric stava per colpire con un pugno il colonnello, ma il pronto intervento dei due tenenti lo impedì, lo fermarono e in quel momento Ed si scagliò contro il padre con un calcio volante, precisamente dandolo con l’auto-mail, che lo scaraventò a qualche metro di distanza e poi gli rilanciò lo stivale sul volto.

< DANNATO VECCHIACCIO ANDATO IN ANDROPAUSA, IO TI AMMAZZO!!! MI HA FATTO MALISSIMO QUELLO STIVALE, COME OSI TRATTARE TUO FIGLIO IN QUEL MODO TI AMMAZZO IO ALTRO CHE TE!!! >

< Edward fermati per amor del cielo! >

Gli ordinò una Riza estenuata, mentre Jean Havoc fermò il piccolo alchimista prendendolo da sotto le braccia.

< Ma cosa gli avete fatto? Edward hai per caso presentato la fidanzata di tuo padre al colonnello e lui se l’è portata a letto? E’ per questo che vi vuole uccidere >

< MA CHE TI VIENE IN MENTE IDIOTA!!! >

Urlarono contro il secondo tenente i due alchimisti di stato. Roy continuò ad ammonirlo.

< Possibile che tu in qualsiasi situazione debba pensare alle donne? E poi mi ha accusato di avere quarant’anni, capisci? >

< E poi come ti viene in mente di offendere il nome di mia madre così? E’ ovvio che lui non ha un’altra donna o lo ammazzerei io!!! >

 < Scusate... era solo una supposizione... allora perché ce l’ha tanto con voi? >

Il Fullmetal alchemist rispose scorbuticamente.

< E che ne so io... come ho già detto sono sintomi dell’andropausa, che altro se no? >

< FINISCILA EDWARD!!! >

Lo riprese il padre che si era rimesso lo stivale e ora si stava alzando diretto verso di loro.

< Papà perché non ci dici il motivo della tua arrabbiatura,così possiamo discuterne con calma da un’altra parte... anche perché tutta questa gente ci sta guardando >

Disse Al facendo da paciere e piuttosto imbarazzato a causa della scenata che avevano dato in pubblico, se avesse avuto un corpo si sarebbe potuto vedere un vivo rossore sul suo viso.

< Io non ho niente di cui discutere... questo è il motivo della mia arrabbiatura! >

Pronunciò mostrando la foto di Mustang che aveva trovato nell’album di foto del figlio.

< E’ una foto del colonnello... allora? >

Disse Edward tranquillo. Si era completamente dimenticato di quella foto.

< NON PRENDERMI PER IL CULO EDWARD!!! >

< Ho sbagliato non è andropausa, ma sclerosi multipla: dobbiamo ricoverarlo >

< Ed, è nostro padre non puoi dirlo così, dobbiamo pensare noi a come curarlo >

Disse ingenuamente Al. Roy nel frattempo era sbiancato...

< Edward quella foto è... >

< Che ha quella foto colonnello, vediamo un po’... >

< Non ti avvicinare o... >

“Ti uccide” avrebbe voluto aggiungere Roy ma gli fu impossibile, troppo tardi era già nel campo del nemico.

< Allora fai vedere un po’ quì... >

< FULLMETAL! >

< E zitto un po’ colonnello... allora... “ti regalo questa foto perché... >

Roy disse che la situazione era sottocontrollo ai due tenenti e li congedò.

< Ma è sicuro colonnello? >

< Sicurissimo! Rompete le righe! >

I due tenenti anche se non del tutto convinti dovettero obbedire all’ordine. Edward era arrivato intanto a finire di leggere ciò che c’era scritto.
Aveva una faccia scura.

< Tu.................... tu hai..... TU HAI ANCHE AVUTO UNA STORIA CON MIO PADRE RAZZA DI PERVERTITO DI UN COLONNELLO CHE NON SEI ALTRO!!! MA SONO IO AD AMMAZZARTI ROY!!! >

< COSA? PAPA’... COLONNELLO... VOI... >

Se Alphonse avesse potuto piangere, ora sarebbe scoppiato in lacrime. Il suo pensiero andò contemporaneamente alla sua povera mamma e al suo povero fratellone.

< MA CHE DIAVOLO DICI EDWARD!!! >

Lo ripresero i due uomini.

< Certo che sei proprio idiota Fullmetal... quella foto l’ho regalata io a TE! Ma non te lo ricordi diamine, uno ti fa i regali e tu non li prendi minimamente in considerazione! >

Roy c’era rimasto male, ma la cosa che lo preoccupava maggiormente non era quella, ma bensì che il padre ora sapesse di loro.
Ed ci mise un po’ a ricordarsi di quella foto, quando riuscì a ricordarsene l’unica cosa che riuscì a dire fu...

< Già è vero, me l’hai regalata tu Roy >

Alle sue spalle Fullmetal avvertì una forte energia omicida che gli fece venire i brividi. Si voltò e incontrò lo sguardo omicida del padre.

< Cos’hai da dire in tua discolpa? >

< Papà io... >

Uno schiaffò colpì la guancia di Edward.

Alphonse intervenne in favore del fratello bloccando il padre con la sua possente forza.

< Nii-san, colonnello Mustang scappate! >

< Al... >

< Alphonse che cosa credi di fare, non ti rendi conto di ciò che sta facendo tuo fratello? Sta con un altro uomo e per giunta ha il doppio della sua età! >

< Se Ed è felice così papà a me va bene, il colonnello ama mio fratello e io lo so e anche se forse non è moralmente corretto io sono felice lo stesso papà perché dopo tanto tempo Ed è di nuovo felice.. >

< Nii-chan... >

< Edward! >

Lo richiamò Roy che si avvicinò a lui di corsa prendendogli la mano e portandolo via con sé.

< Grazie Alphonse! >

Gli gridò da lontano il colonnello mentre correva trascinandosi il ragazzo che era rimasto colpito dalle parole del fratello.

< Al, lasciami per favore... >

< Scusami papà ma non posso, io fino alla fine dei miei giorni... sempre sarò dalla parte di mio fratello perché io mi fido completamente di lui >

...

Roy e Edward si erano ritrovati nell’appartamento del primo, erano le 22:00 quando arrivarono.
Il silenzio aveva predominato tra di loro durante la loro fuga  fino a quando erano al sicuro in quell’ appartamento. Il primo a parlare fu Edward.

< Roy... che ne sarà di noi? >

< ... >

< Roy io non voglio allontanarmi da te... >

< Neanch’io >

< Allora cosa... cosa possiamo fare? >

L’alchimista d’acciaio abbracciò quello che era il suo amore.

< Non lo so >

Edward rimase lì ancora un po’ abbracciato al colonnello che ricambiò il gesto solo dopo un po’. Gli occhi di Ed minacciarono di versare lacrime, non voleva esser separato da Roy, non gli importava niente di quello che avrebbero pensato gl’altri, non gli importava di dover riconoscere la sua omosessualità, non gli importava se Roy era più grande di lui... non gli importava nulla di nulla... lui voleva rimanere solo con il suo Roy. Ma il padre era comunque il padre, se gliel’avesse impedito, se avesse denunciato Roy, se l’avrebbe allontanato come avrebbe fatto? Era terrorizzato, non sapeva esprimere altro, solo terrore.
Il colonnello lo sentì tremare sotto la sua stretta, lo liberò dalle sue labbra e fece sciogliere l’abbraccio ad Edward, poi si chinò su di lui e gli posò un bacio gentile sulle labbra, un semplice tocco, che impartì forza ad Edward e gli evitò di versare lacrime.

< Senti Fullmetal, perché ora non ci occupiamo del nostro stomaco? Con la pancia piena si riflette meglio, no? >

Gli scompigliò i capelli e tacitamente Ed annuì.

< Hai mai mangiato degli spaghetti? >

< A dir la verità no, anche se ho sentito dire che sono molto buoni >

< Allora è il momento giusto per provarli, vieni >

Lo portò in cucina trascinandolo per la mano, si mise a cercare l’occorrente per preparare la pasta e tirò fuori un pacco del cibo sconosciuto al palato di Edward assieme a una bottiglia di passata di pomodoro.

< Io mi vado a cambiare, tu sai riempire la pentola d’acqua e metterla sul fuoco senza ucciderti o distruggermi la cucina? >

Una vena pulsò sulla tempia del piccolo alchimista.

< E’ OVVIO!!! NON SONO MICA STUPIDO COME TE!!! >

< Staremo a vedere >

< Colonnello... >

Ed si tolse la giacca del completo elegante che indossava assieme al gilet e glieli lanciò.

< Mettimeli a posto >

< Ma sentitelo che tono imperativo >

Rise divertito, poi mentre si stava avviando in camera fu fermato dalla voce di Ed.

< Colonnello... >

< Mh? >

< I capelli... lasciateli... così all’indietro......... ti stanno bene >

Era arrossito nel dirlo, perciò non lo aveva guardato in faccia. Roy sorrise, era felice che quella sua pettinatura piacesse ad Edward.

< E tu non provare a toglierti la coda e la cravatta... sei troppo sexy così >

Gli fece l’occhiolino e andò lasciando Edward color porpora, che imbarazzato gli urlò

< Razza di idiota! Spero che sbatterai la faccia contro la porta della camera >

Non sapeva perché l’aveva detto, ma quando gli faceva battute del genere l’unica cosa per lui logica che poteva fare era questa. Sentì un botto, che fosse davvero andato a sbattere contro la porta?

< ROY! >

Preoccupato accorse e quando lo vide sdraiato di schiena a terra con le mani davanti alla bocca intervenne subito in suo soccorso poggiandogli la testa sulle sue gambe e scusandosi per quel che aveva detto.

< Roy scusa , scusami, non volevo amore mio, dimmi ti fa tanto male? >

Era agitatissimo, per la prima volta l’aveva chiamato “amore mio”, qualcosa di incredibile considerando che il soggetto era Edward Elric. Si abbassò togliendogli le mani dalla bocca per vedere in che condizioni era, e Roy con uno scatto gli afferrò la cravatta e lo baciò con passione facendo rimanere Fullmetal con gli occhi dilatati dallo stupore; appena il colonnello si staccò gli sorrise in quel suo particolare modo tra il seducente e il divertito.  

< Scherzetto! >

In quel momento, come mai, Fullmetal desiderò uccidere il Flame alchemist.

< ..............T-TU DANNATO PERVERTITO COME PUOI SCHERZARE SU COSE DEL GENERE??? CHE TU SIA MALEDETTO FINO ALLA FINE DEI TUOI GIORNI!!! VAI ALL’INFERNO DA SOLO! >

Per evitare di morire Mustang si era subito rialzato e poi scomparve dietro la porta della sua camera dicendogli parole che fecero ulteriormente irritare il biondino.

< Sai che neanche nei miei sogni erotici più spinti con te ti ho mai sentito chiamarmi “amore mio”? Sono felice davvero tanto che tu mi abbia chiamato così, vado a scriverlo nel mio diario, è lì che annotò tutte le mie fantasie e i miei sogni su di te, se vuoi dopo possiamo leggerlo e dopo la teoria possiamo sperimentare un po’ di pratica >

< MALEDETTO BASTARDO EROTOMANE ESCI FUORI CHE TI DEVO UCCIDERE! TI SPACCHERO’ LA TESTA E ANCHE TUTTI I TUOI ARTI E TI CASTRERO’ DANNATO, COSI’ LA FARAI FINITA DI FARE LO SPIRITOSO!!! >

Roy pensò che non c’era nulla di più divertente che far arrabbiare Edward, a dir la verità ogni cosa con lui lo divertiva. Rise pensando alla sua faccia arrabbiata mentre indossava gli abiti informali. Era riuscito a distrarlo... questa era la cosa più importante, se pensava che probabilmente, quelli sarebbero stati i loro ultimi momenti insieme e poi Hohenheim sarebbe venuto a riprendersi Edward e non gli avrebbe più permesso di vederlo... mai più... sentì una stretta al cuore e dopo anni versò delle lacrime, quando iniziò a singhiozzare, per paura di esser sentito da Edward, soffocò i singhiozzi contro il letto. Se Edward se ne sarebbe andato, se colui che gli dava la vita se ne fosse andato via che ne sarebbe stato di lui? Di nuovo sarebbe entrato nelle tenebre dell’apatia e non avrebbe più potuto vedere quella luce che gli illuminava la realtà e poi Edward? Che ne sarebbe stato di lui? Non poteva permettergli di portarselo via, assolutamente Edward era suo... suo, dannazione!

< ... mio... sei mio, solamente mio... >

Intanto l’alchimista d’acciaio si era arreso ed era tornato in cucina a riempire la pentola d’acqua e aspettò che bollisse bene. Ci voleva anche il sugo, ma non sapeva come doveva farlo, era negato per la cucina, ad occuparsi della sua alimentazione era Al, lui sapeva fare poche cose e molto semplici, non mangiava mai salse o sughi quindi non sapeva come prepararlo. Si arrese, avrebbe aspettato il colonnello.
Roy... più ci pensava più gli faceva male. Quella forse era l’ultima volta che sarebbero stati insieme... ultima... che brutta parola... dolorosa e triste. Ma perché il padre glielo doveva impedire, perché? Quella era la sua felicità, che ne poteva sapere un uomo che era stato così poco con lui? Che ne poteva sapere lui che era ritornato da pochi giorni e che da allora aveva saputo cos’era successo alla vita della sua famiglia? Che ne poteva sapere uno che li aveva abbandonati? Che ne poteva sapere del loro dolore, delle loro esperienze e di coloro che erano diventati la loro famiglia? Cosa ne poteva sapere Hohenheim di ciò che aveva nel cuore lui?

La pentola iniziò a tremare, ma quanto tempo era passato? Oddio e ora che doveva fare? La materia grigia di Edward si attivò dopo qualche minuto e agì, ma senza sugo come faceva? Non poteva certo farlo dopo... prese un’altra pentola e secondo ciò che il suo genio gli dettava agì.

Roy uscì dalla sua camera con indosso un pigiama blu scuro e sopra una vestaglia nera, corse pensando che aveva lasciato Edward per troppo tempo ai fornelli.

< Edward! Scusa non... che buon profumo, non ci credo, l’hai fatto te? >

< No guarda ho chiamato la vicina di casa e me l’ha fatto lei... ovvio che l’ho fatto io, fra poco è pronto.. sai, è la prima volta che mangio alle 23:00 >

< Anch’io >

< Come mai ci hai messo così tanto? >

< Ero in bagno >

Si inventò Roy, per fortuna non aveva gl’occhi rossi. Abbracciò Edward da dietro che prima fu rigido, poi si adagiò nel suo abbraccio.
Un paio di minuti di silenzio per gustarsi quel contatto solo per loro.

< Sai Fullmetal, sei una promettente mogliettina, te l’hanno mai detto? >

< EHHH? Finiscila scemo! E’ pronto, prendi i piatti... >

< Si mia dolce mogliettina >

Edward gli pestò il piede con l’auto-mail.

< WHAAA FA MALISSIMO EDWARD! >

< Così impari >

< Che cattivo... non sei per niente dolce >

< Mai detto di esserlo e né ci tengo ad esserlo >

< Non perderti in chiacchiere, la pasta! >

< AHH GIA’ E’ VERO! >

Cenarono fino a mezza notte spensieratamente, quel piatto che Ed trovò buonissimo fece dimenticare ai due alchimisti i dolori e la tristezza che annidavano nei loro cuori.

Finito di cenare sparecchiarono dolcemente soddisfatti di quella cena, il tempo era volato così in fretta e si erano detti ancora così poco, non era giusto! Era pur vero che erano stati tutta la giornata insieme, ma pochi erano stati i momenti solo per loro. Non avevano sonno, avevano dormito mentre viaggiavano sul treno, però era tardi. Edward chiese a Roy dov’era il pigiama che gli aveva dato la volta scorsa e Roy glielo diede e Acciaio andò in bagno a cambiarsi mentre Mustang si accomodò sul divano e fece un po’ di zapping col telecomando per i vari canali fermandosi poi su una versione ridotta del telegiornale.
Edward uscì dal bagno e si sedette vicino al suo amore ascoltando apparentemente anche lui il notiziario. In realtà anche Mustang non stava realmente ascoltando il telegiornale. C’erano tante cose che avrebbero voluto dirsi, tante di quelle cose importanti e non, ma in quel momento neanche una fece capolino nella loro mente. Una sola cosa occupava ogni loro pensiero, una domanda solo gli rimbombava nella testa:                       
Quella era l’ultima volta che sarebbero stati insieme?
Era frustrante quel quesito, troppo! Edward prese una decisione: mandò al paese il suo orgoglio per la seconda volta in tutta la sua esistenza.
Cogliendo di sorpresa Roy si accomodò sulle sue gambe, gli gettò le braccia al collo e lo baciò con una passione disperata al quale il colonnello non potè non rispondere con lo stesso stato d’animo.

< Roy fai l’amore con me >

Nessun velo d’imbarazzo, c’era determinazione nelle sue iridi e una luce diversa, di incredibile sicurezza. Quello che aveva davanti era sempre lo stesso Edward ma completamente spoglio del suo superbo orgoglio, quello davanti a lui era Edward un Edward completamente nudo, era la lui in tutta la sua verità.
Il colonnello felice di quelle parole lo guardò carico d’amore mentre gli accarezzava la guancia rosea col dorso della mano.
Si sarebbe messo a nudo anche lui.

< Sono felice delle tue parole Edward, davvero, non sai quanto ti desideri, ma non posso. La mia morale me lo impedisce, te l’ho già detto >

< Perché Roy, io te lo chiedo pregando, te lo stò dicendo senza alcuna vergogna e tu mi dici così? Se lo desideri anche tu allora ti prego, facciamolo, io non ce la faccio più ad aspettarti, ti amo Roy, lo capisci? >

< Te l’ho detto sono felicissimo che tu me lo dica ma sei ancora... >

< Finiscila con queste cose! A me non me ne frega nulla se sia giusto o no, non me ne frega nulla se è una cosa immorale, a me interessano solo i miei sentimenti... io ti amo e questa è l’unica cosa che conta! >

< Perdonami Edward... non ci riesco, mi sembra di farti un torto e... >

< Cazzo perché non capisci! >

Le lacrime iniziarono a rigare il volto di Edward.

< Questa potrebbe essere l’ultima volta che stiamo insieme e ci vediamo! >

 L’incubo di entrambi era stato nominato e sbattuto in faccia senza mezzi termini in quella realtà.

< Proprio per questo non voglio Edward! >

< Come... io... non ti capisco Roy.. >

< Sarebbe un addio, tu vuoi farlo per dirci addio, per avere un ricordo fisico di noi, io no! Non voglio pensare che questa sia l’ultima volta, io... voglio per tutta la vita rimanere con te Edward, tu sei la mia anima gemella, tu sei quella luce che mi ha illuminato la vita e io senza di te non vivo, capisci? Tu sei l’unica persona che voglio vicino a me, lo capisci? >

Quelle parole fecero versare ancora più lacrime ad Edward che dovette soffocarle nel petto del colonnello. Erano le parole più belle che avesse mai sentito dedicate a lui, solo a lui.

< Però... come... come pensi di poter fermare papà, ho paura che ti denuncerà e tu... >

Non volle pronunciare quelle parole.

< Non lo so, ma sono sicuro che c’è una soluzione, magari l’ha detto solo perché è scioccato, è ovvio che non abbia ricevuto molto bene la notizia... ma poi l’accetterà e se ne farà una ragione, lascia che passi un po’ di tempo >

Quelle parole erano state pronunciate per tranquillizzare l’altro, avrebbe voluto crederci.

< Forse è così però... non riesco ad essere così ottimista... perdonami >

< Edward? >

L’interpellato alzò lo sguardo sul volto del colonnello, l’oro si specchiava nella pece e l’oscurità si rifletteva nella luce.

< Andiamocene via allora >

< Eh? >

< Scappiamo lontano da tutto e tutti >

Ed arrossì alla proposta, gli stava proponendo una fuga d’amore ed era così bella e folle come idea che gli venne quasi da accettare, ma Al? Il lavoro del colonnello? Il suo sogno di diventare Fhurer? I loro amici? E di cosa sarebbero vissuti? Pensava che l’amore fosse più importante di ogni cosa, ma di cosa sarebbero sopravvissuti, d’amore? Dovevano anche avere delle certezze economiche non potevano andare così allo sbaraglio; Ed si sentì l’adulto maturo e Roy il ragazzino impulsivo.

< Roy quello che dici è bellissimo ma camperemo d’amore? Noi non sappiamo che mestiere fare oltre al nostro, papà mi bloccherebbe tutti i soldi che ho in banca e i tuoi prima o poi finiranno. E poi il tuo sogno di diventare comandante supremo dell’esercito? Vuoi buttare via tutti i sacrifici e le fatiche? Le umiliazioni e gli sputi in faccia? Vuoi ritirarti così? E poi sei sicuro di voler lasciare la tua vita? E quelli che per noi sono una famiglia? Io per esempio non riuscirei a lasciare Al... >

< Possibile che tu debba pensare a tuo fratello in un momento simile? Tutte queste belle parole per arrivare a lui? Sposatelo e vivi con lui allora! >

< Certo che sei proprio un bambino colonnello! Possibile che tu non capisca? Ragionaci sopra! Butteresti tutta la tua vita nel cesso per me? >

< Io si ma a quanto vedo tu... >

< Finiscila, te l’ho già detto che sei la mia vita Roy, cazzo, ma capiscimi! Quanto potrebbe durare? Un anno al massimo e poi ci ritroveremo con nulla in mano con una vita buttata via per un colpo di testa, pensaci. E poi io devo ridare ad Al il suo corpo, io ti amo fino all’ultima fibra del mio essere ma ci sono cose più importanti di te stesso nella vita, priorità inderogabili. Io ho rovinato la vita ad Al e non me ne posso andare con te solo perché io lo desidero e poi io... io non voglio che tu rinunci al tuo sogno perché nei sogni bisogna sempre crederci, anche se ci sembrano irraggiungibili, forse noi non li realizzeremo mai, ma dobbiamo provarci. Roy tu vuoi davvero gettare al vento una vita di fatiche e rinunciare alla tua ambizione più grande? Non dirmi che è per me, dimmi se io non ci fossi tu ci rinunceresti? >

< ...no >

< E allora? Dimostramelo, dimostrami che tu ce la farai a realizzare quello che desideri; questo per me sarà il più bel gesto d’amore che puoi fare per me... e poi... ora che ci penso, se verremo separati, una volta diventato maggiorenne mio padre non potrà impedirmi di fare ciò che voglio, di raggiungere te >

Gli sorrise con quelle parole così piene di razionalità e verità che rassicurarono entrambi. Edward con la razionalità era riuscito anche a confortare anche se stesso.

< Ho l’impressione che i ruoli si sono invertiti per un attimo >

< Già >

< Scusami Edward, hai ragione dobbiamo combattere e andare avanti qualsiasi cosa succeda, anche se sarà difficile dobbiamo andare avanti con determinazione. Edward sappi che qualsiasi cosa succeda io ti aspetterò >

< Grazie, per me sarà lo stesso. Comunque perché non facciamo l’amore? >

< Ho davvero l’impressione che i ruoli si siano invertiti >

< Ma perché? Io voglio solo... >

< Non fare il bambino capriccioso Fullmetal, la risposta è no >

< Nemmeno se te lo chiedo così... >

Ed andò a stuzzicare l’orecchio destro del colonnello. Prima lo baciò delicatamente, poi passò ad accarezzarlo con la lingua fino a che non si ritrovò a dargli piccoli morsi, la parte che stuzzicò maggiormente furono il lobo con i morsi e l’attaccatura dell’orecchio con la sua lingua. Questi trattamenti furono ben apprezzati dal colonnello che con gemiti soffocati comunicò il suo favore a quella dolce tortura fatta non solo dalla bocca dell’alchimista più giovane, ma anche dalle parole di quest’ultimo dette con voce bassa e sensuale e suonavano soprattutto molto invitanti.

< Allora colonnello... sicuro di non volermi conoscere più a fondo?.... Te lo sto chiedendo quasi pregandoti......... >

< Edward... ti prego finiscila........... te l’ho già detto, non..... posso.. >

< Oh si che può colonnello... >

Roy come avrebbe voluto rispondere positivamente alla richiesta di Edward, ma non poteva, assolutamente no! La ragione gli diceva una cosa e l’istinto un’altra, a chi doveva dare ascolto?

In uno movimento felino il colonnello ribaltò la situazione facendo trovare Edward contro la spalliera del divano e lui sopra sistemato in modo che Edward potesse sentire la virilità dell’uomo contro la sua e si trovò a baciare con passione incontrollata il più piccolo (COSA? Nd Ed) (Pardon, più giovane NdA) dei due. Una volta cessato quel contatto si trovarono entrambi affannati e maggiormente eccitati. Roy passò quindi, quasi immediatamente a stuzzicare il lobo di Acciaio con maggiore abilità di Ed, senza essere frettoloso ma in modo più lento e dannatamente più seducente.

< Capisci la differenza di livello tra me e te Fullmetal? Sicuro di riuscire a stare dietro ai miei ritmi? >

< Presuntuoso... anf.. sei solo... un maledetto... ahh.....presuntuoso.. >

< Ma sentilo, sei così eccitato per così poco... guarda che non voglio che tu venga presto >

< Bastardo questa è la.......ahh... la mia primaaa... >

< Non mi interessa minimamente, voglio divertirmi anch’io >

La piega che stava prendendo quella situazione non piaceva affatto a l’alchimista d’acciaio, cos’era quel modo di fare di Roy? Così era come se loro non stessero facendo l’amore ma semplicemente... sesso.
Uno schiaffo colpì in pieno volto il colonnello e Edward si liberò da lui dirigendosi in bagno. Chiusa la porta si ritrovò a piangere poggiato ad essa. Perché quella giornata iniziata così magnificamente aveva preso quella piega? Era stato tutto così perfetto e poi suo padre con il suo intervento aveva rovinato tutto. Per fortuna c’era stato Roy, ma era dannatamente triste a pensare che quella sarebbe stata l’ultima volta che sarebbero stati insieme, ma poi si era convinto che una volta avuto diciotto anni sarebbero potuti ritornare insieme o forse c’era anche un modo per far si che si sarebbero potuti rincontrare prima, comunque sia Roy gli aveva promesso che l’avrebbe aspettato perché lo amava, gli aveva anche proposto di scappare via insieme... voleva fare l’amore con lui, veramente, e ora? Perché aveva rovinato tutto? Che il suo trattenersi con lui fosse solo stata una finta? Che Roy in realtà volesse portarselo semplicemente a letto e che tutto quello che aveva sentito dall’uomo fossero bugie, che l’avesse fatto innamorare di lui solo per renderlo più docile e in realtà non provasse nulla? Di bugie così dolorose nella sua vita gli erano state dette, il modo più di una volta aveva era stato così sadico con lui ma... come poteva pensare che lui gli avesse detto solo bugie, che avesse solo recitato? Lui credeva ciecamente alle parole che Mustang gli aveva detto, ne era convinto che era sincero, ma allora perché trattarlo così? Perché?

< Edward... scusami era tutta una messinscena.. >

Il cuore di Edward si fermò per alcuni istanti. Allora le cose stavano proprio così.

< Volevo solo distoglierti dal farlo, quindi trattarti in quel modo era l’unico sistema. Te l’ho detto io non me la sento di fare l’amore con te che hai solo sedici anni... scusami >

La porta si aprì di colpo e Fullmetal si gettò tra le braccia dell’alchimista di fuoco.

< RAZZA DI IDIOTA NON FARLO MAI PIU’? CAPITO? MAI PIU’... HO PENSATO CHE LA PERSONA CHE CONOSCEVO FOSSE FALSA... >

< Scusa. Ma tu quando ti impunti su una cosa non c’è verso di distoglierti dal tuo intento >

< Grazie >

< Mh? >

Roy non capì perché l’aveva ringraziato, che significava?
Edward aveva pronunciato quelle parole per svariati motivi. Erano un grazie per il fatto che non fosse stata un’orribile bugia tutto quello che li aveva riguardati, perché ancora una volta gli aveva dimostrato quanto lo amava e ora aveva imparato un’importante lezione.

< Andiamo a dormire ora, Edward? >

Annuì.

< E non piangere... non conosco molti metodi per consolare una persona... quando poi la persona che piange ha un faccino così carino, mi viene in mente solo un modo per consolarla >

Concluse con un pizzico di malizia la frase. Edward sorrise in quel modo che sapeva piaceva tanto al colonnello e con il braccio asciugò via le lacrime. Poi la mano sana del biondo accarezzò la guancia del colonnello che aveva schiaffeggiato.

< Ti fa male? >

Lo chiese in un modo talmente dolce, con quel visetto angelico che Mustang non potè che arrossire.

< Ehm n-no non è n-niente >

Ed si alzò sulle punte, con le mani fermò il volto del colonnello e posò un bacio sulla guancia offesa. Roy si tinse di un rosso ancora più acceso.

< Ora andrà meglio >

Gli sorrise nuovamente serafico.

< Fullmetal ti prego dammi un pugno o prendimi a parolacce >

< Eh? >

< Se sei così dolce mi fai paura >

< COSA VORRESTI DIRE CHE IO SONO UN TIPO VIOLENTO, SCORBUTICO E MALEDUCATO? >

Roy sospirò. Non doveva chiamare un esorcista, quello era il suo Edward.

Quella notte dormirono teneramente abbracciati. L’incubo del mattino incombeva su di loro e lo sapevano, ma contro il tempo non si poteva usare nessun’ alchimia proprio perché non si poteva trasmutare in nulla. Una volta svegliati tornarono a scambiarsi gesti d’affetto senza il pericolo che, trovandosi su un letto, potessero esser tentati da altro. Dedicarono solo un’ora alle coccole da quelle più tenere a quelle più passionali. Il tempo con loro era stato clemente, gli aveva donato un’ora solo per il loro amore prima della separazione.
Quando l’orologio segnò le 8:00 dovettero alzarsi.

Si trovavano vicino a l’headquarter dove Edward, ne era certo c’era il padre ad aspettarlo. Ancora pochi metri e si sarebbero dovuti separare. Tra loro si era creata un’atmosfera tesa.

< Roy... fra poco... >

< Non ricordarmelo, lo so >

< Lo so che lo sai però... io.. >

Non sapendo che dire Edward abbracciò l’uomo alla schiena senza proferire parola. Mustang sentì mancarsi un battito, capì per via empatica cosa Edward volesse dirgli. Con poca delicatezza l’alchimista di fuoco lo spinse verso il muro con un movimento alquanto veloce e unì le labbra con le sue. Un bacio delicatamente struggente nel quale si rifletté il loro tormentato animo; esso conteneva tutte quelle cose già dette ma anche tante cose lasciate in sospeso. Quando l’ossigeno li costrinse sadicamente a separarsi Roy poggiò la fronte contro quella dell’altro.

< Ricordati che questo è solo un arrivederci >

< Da quanto ti sei impegnato non sembrava >

< Fidati, non mi sono impegnato realmente >

< Allora arrivederci Flame alchemist Roy Mustang >

< Arrivederci Fullmetal alchemist Edward Elric >

Dopo qualche metro davanti all’ingresso del quartier generale dell’Est ad attenderli c’erano Alphonse e Hohenheim Elric. Quest’ultimo appena vide i due alchimisti di stato con passo svelto si diresse verso di loro e indirizzò parole rabbiose all’ ex-amico.

< Bastardo non ti perdonerò mai per esserti approfittato di un ragazzino >

< Non è assolutamente vero lui.. >

< Sta zitto Edward!... Roy ti consideravo un amico... non ti credevo capace di simili perversioni! Ti sbatterò davanti alla corte marziale e ti umilierò come un verme, questo mondo si deve ripulire da... >

< BASTA! FINISCILA! NON PUOI FARE UNA COSA DEL GENERE, LUI DEVE DIVENTARE FHURER A QUALSIASI COSTO, E’ IL SUO SOGNO, CAPISCI? TUTTE LE GUERRE CHE CI SONO IN QUESTO MOMENTO DEVONO TERMINARE, TUTTI QUESTI MASSACRI INUTILI DEVONO CESSARE!!! SE DEVI PUNIORE QUALCUNO PUNISCI ME, SONO STATO IO A SEDURLO, LUI NON CENTRA NIENTE! >

< Edward... tu non ti rendi conto di cosa stai dicendo e questo è triste... non capisci che è un uomo bello che adulto e che potrebbe tranquillamente essere tuo padre? In altre popolazioni a quattordici anni si è già padri e poi non credi che ci sia qualcosa di sbagliato nel fatto che ha il doppio dei tuoi anni? Ed, ragiona gli piaci si ma si sta solo approfittando di te, mi dispiace doverlo dire, ti consideravo un amico Roy, ma... >

< Offendimi, di quello che ti pare di me, ma non ti permetto di sconsacrare così i miei sentimenti perché io.. >

Edward interruppe Mustang.

< Non puoi dire una cosa del genere, non sai nulla dei nostri sentimenti. Lui non mi ha mai toccato con un dito e se ti preoccupi del fatto che io possa esser andato a letto con lui, sappi che l’ho voluto, ma è stato proprio Roy a fermarmi perché sono ancora minorenne. Lo consideri una persona perversa? Trovi che sia immorale? Credi che Roy sia un uomo deviato? Bene, ma sappi che anch’io allora sono così, anch’io sono perverso, immorale e sbagliato, sono nato così ed è impossibile cambiarmi >

Hohenheim afferrò Edward per una mano un braccio e senza proferire parola lo portò via.

< Al andiamo......... ah e prendi questo tu... >

L’alchimista di luce lanciò al colonnello l’orologio tascabile di Edward.

< Non voglio più che mio figlio abbia a che fare con voi >

< NO! Quello mi serve per accedere alle biblioteche di tutto il mondo! Come farò a ridare un corpo ad Al se non... >

< Hai il mio e poi mi sembra che per via di quell’uomo tu hai trascurato già abbastanza tuo fratello >

Ed rimase scioccato da quelle parole. Lui amava infinitamente suo fratello e tutti i giorni della sua vita li dedicava alle ricerche e... pensò che il giorno precedente erano andati a Central e non avevano rivolto lo sguardo nemmeno a un libro e anche la sera precedente... era da una settimana che non metteva occhio su un libro.
Lui aveva davvero trascurato Al.

< Papà! Non è vero Ed fa tanto, troppo per me! >

< Non devi giustificare i suoi comportamenti. Andiamo. Tu, ritieniti fortunato, non sporgerò denuncia ma se ci tieni così tanto a diventare Fhurer non avvicinarti mai più a mio figlio >

Il verdetto era stato pronunciato. Roy era rimasto a fissare l’orologio di Edward e quest’ultimo era stato trascinato via ferito profondamente nell’animo e con i sensi di colpa che lo perseguitavano.

                     Il cane dell’esercito era stato liberato e portato via dal suo amato padrone.

                                                                                           ***

Da quel fatidico giorno era passata una settimana. Hohenheim teneva chiuso in casa il figlio e lo controllava. A Edward dall’altro canto non interessava scappare via, con l’alchimia ci sarebbe riuscito se avesse voluto, non voleva però vedere il colonnello perché non voleva finisse nei guai a causa sua. Edward avrebbe voluto studiare su qualche testo d’alchimia ma momentaneamente nemmeno quello gli era concesso; il padre aveva detto che si sarebbe occupato lui di Alphonse, Edward sarebbe rimasto a riflettere e a farsi una ragione sulla sua attuale condizione.
Lo odiava. Quell’odio nei confronti del padre era tornato. Sembrava nato quell’uomo solo per rovinargli la vita. La mamma... Al... Roy... tutti gli affetti più cari all’ alchimista d’acciaio venivano troncati da quell’uomo. Avrebbe voluto tanto distrarsi da quel dolore dettato dall’assenza di Roy, ma gli era impossibile, l’alchimia l’avrebbe consolato ma anche quella gli era impedita, quella era una sadica punizione, l’unica cosa che poteva fare era contemplare la sua sofferenza senza poterla calmare. Al gli stava sempre vicino, ma i sensi di colpa nei confronti del fratello gli impedivano di comunicare con lui.

< Roy... come vorrei che tu fossi quì... >

Parole inutili ma cariche di sentimenti e lacrime, che cadevano senza che ci facesse caso. Nessuno poteva asciugargliele se non la persona che in quel momento occupava ogni suo pensiero.

                                                                                      ***

Mustang stava guardando fuori dalla finestra e perse il suo sguardo in quella distesa di edifici. Si chiedeva cosa stesse facendo Edward in quel momento. Sapeva che se quel ragazzino se ne fosse andato via il suo mondo sarebbe calato nell’oscurità nuovamente, si, lo sapeva ma gli sembrava fatto ancora più oscuro di quanto avesse immaginato, tutto così dannatamente insopportabile; e poi una domanda lo assillava: tra due anni lo avrebbe rivisto?

< Colonnello! >

Era la voce di Hawkeye che lo aveva richiamato per la terza volta.

< Ha capito che me li deve firmare? >

< Si certo tenente... >

< Colonnello... se posso permettermi... cos’ha? E’ da una settimana che ha quell’espressione così sofferente e triste... se vuole parlarne... se posso fare qualcosa... >

< Grazie Riza ma non è niente >

Le sorrise anche se non sinceramente. Lei arrossì e contraccambiò con un altrettanto sorriso malinconico.

< A proposito ma Edward e Alphonse dove sono? E’ da giorni che non si fanno vedere >

< . .. >

Hawkeye guardò il colonnello e vide un’ espressione strana su di lui che non riuscì ad interpretare.

< Colonnello perché non risponde? E’ successo loro qualcosa? >

< ... >

< Colonnello! >

Mustang abbassò lo sguardo.

< Dovremmo segnalare che dal soffitto cade acqua >

< Eh? >

Era vero cadevano delle gocce , ma non dal soffitto.

< Si, colonnello >

Non fece domande. Si congedò e preferì lasciare da solo quell’uomo in lacrime.
Uscì e chiuse la porta. Delle lacrime rigarono il suo volto.
Capì di non esser la persona che poteva asciugare il pianto di Mustang e l’unica persona che sarebbe potuta riuscire a farlo non era lì, chissà dov’era. Hawkeye non avrebbe mai pensato che nel cuore dell’uomo che amava da anni ci potesse esser qualcuno.
Si sentiva stupida. Come non se n’era potuta accorgere.

< Hawkeye! >

Senza riflettere alzò lo sguardo incontrando le iridi blu del tenente Havoc.
Asciugò in fretta le lacrime.

< La persona che ti ha fatto piangere andrebbe presa a pugni, come si può far piangere una persona come lei? >

< Mi ha visto...? .... io non ci riuscirei a prendermi a pugni, lei potrebbe farlo per me? >

< Eh? Ma non intendevo questo, lei non piangeva perché... >

< ... perché sono una stupida >

Sorrise. Havoc le poggiò la mano sulla spalla.

< No, non sei stupida... sei troppo pura... >

< Jean... grazie >

                                                                                        ***

< Nii- san... >

< S-si che c’è Al? >

< ...io... io non ce la faccio più a vederti così e poi non stai mangiando niente... se continui di questo passo ti ammalerai >

< Non ti preoccupare Al... io non mangio perché non ho fame >

< NON E’ VERO! >

< Al... >

< Lo capisco, lo capisco perfettamente quello che provi, ma vedrai c’è una soluzione, ne sono sicuro, potrai sicuramente rivedere il colonnello >

< Invidio il tuo ottimismo Al >

< N-non sono ottimista ma realista. Nostro padre ci vuole bene Ed e se tu parleresti con calma con lui alla fine si arrenderebbe. E’ ovvio che ora sia scioccato ed arrabbiato ma... >

< Al io ho perso completamente la testa... credo di esser malato in un altro senso... non faccio che pensare a Roy e questo non solo ora che siamo lontani, ma anche prima di tutto questo... >

Edward iniziò a piangere, non voleva farsi vedere così dal fratello minore ma gli era inevitabile. Soffocò i suoi singhiozzi e versò le sue lacrime contro le gambe di ferro dell’armatura di Al che mentre vedeva il suo nii-san sfogarsi cercava di consolarlo accarezzando la sua bionda chioma.

< ... io ti ho trascurato tantissimo, ha ragione papà, ma... ti giuro nii-chan che non volevo... io ti voglio infinitamente bene... l’amore che provo per te Al è diverso ma ugualmente intenso al sentimento che provo per Roy; io ti voglio un bene infinitamente profondo Al... lo giuro... perdonami fratellino mio... >

Anche se era difficile da capire, Al capì ciò che il fratello maggiore provava per lui, ma non c’era bisogno che glielo dicesse, lui lo sapeva già da quando aveva memoria e il sentimento che Ed provava per Al era reciproco.

< ..io forse sono davvero malato Al... io... >

< Nii-san, per favore non continuare. So cosa vuoi dirmi, non devi sentirti in colpa, è più che naturale che tu iniziassi ad interessarti a qualcun altro che non ero io, io non devo essere sempre al centro dei tuoi pensieri, tu in fondo hai una vita diversa dalla mia ed è giusto che tu la abbia >

< NO! No, invece perché tu, per colpa mia non la hai! Sono stato io a farti fare una cosa del genere e.. >

< Stupido fratello! Era mio dovere fermarti se avessi pensato che stavi sbagliando, invece ti ho seguito e insieme abbiamo provato a far resuscitare la mamma, devi smetterla di darti colpe del genere, quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto insieme, capito! E poi... io ti capisco bene, capisco bene i tuoi sentimenti... perché io... io... io... bhè si insomma... come dire... >

Al tono della voce imbarazzato di Al Ed alzò la tasta per incontrare i fori dell’armatura che si trovavano nella parte del capo.

< Io-io-io fratellone... sono innamorato di Winry... da tanto... >

< Al io... e bravo il mio nii-chan! Tutto buono con il contegno da bravo bambino e alla fine ecco anche lui –tadà- innamorato di Winry! Perché non me l’hai detto?.... non dirmi che la tua cotta risale da quando eravamo piccoli >

Al annuì.

< Al... bhè faccio il tifo per te allora! .... un attimo però... >

< Eh? >

< Cosa cerchiamo a fare la pietra filosofale? >

< Ehh? >

< Insomma quella maniaca di auto-mail ti preferirebbe così >

< Ehhh? >

< Certo, lo sai meglio di me che è svitata, preferirebbe sicuramente un pezzo di metallo che di carne mi capisci? >

< Ehhhh? >

< E SMETTILA DI DIRE “Eh?”!!! >

< Scusa nii-san, ma stai dicendo cose assurde! >

< Va bè, vale a dire che ti farò tornare normale solo per me >

< Ehi fratello, ma mi stai ascoltando? >

< Si, si, Al. Senti perché non telefoni a Winry e glielo dici..... ecco quì il telefono, dai se vuoi vado di là e chiudo la porta, tanto il vecchio non c’è! >

< Nii-san guarda che ho capito che vuoi scappare >

< Scappare? >

< Papà non c’è e tu isolandomi di qua vuoi scappare a l’headquarter dal colonnello >

< AL SEI UN GENIO! TI ADORO FRATELINO >

< Perché non ci avevi pensato >

< Sinceramente... no >

< Bhè allora tu telefona alla maniaca >

< NON OFFENDERE WINRY!! A TE FAREBBE PIACERE SE IO DICESSI A MUSTANG CHE E’ UNO STUPIDO, MANIACO, PRESUNTUOSO, SCEMO... >

< Scemo è sinonimo di stupido >

< Già è vero... MA CHE DICO! TI FAREBBE PIACERE SE GLI DICESSI CHE E’ UN SFRUTTATORE, ODIOSO E DEVIATO? TI FAREBBE PIACERE? >

< Non sono il suo avvocato difensore >

< EHH?! >

< Tu potresti dirgli quello che ti pare... non mi riguarda la cosa. E poi quelle ti sembrano offese? Capisco che tu Al abbia un animo puro ma così non riusciresti a offendere nessuno >

< Io non ti capisco fratellone... tu ami o no il colonnello? >

Anche se l’aveva urlato davanti al padre e al fratello, anche se l’aveva detto pochi minuti prima, in una circostanza tranquilla come quella non riusciva a dirlo, Fullmetal era fatto così.

< Bhè... ecco... io.... insomma... a modo mio, si >

Al rise nel vedere il forte rossore che ricopriva le gote di Ed.

< Al? >

< Mh? >

< Grazie, sei riuscito a riportarmi il buon umore dopo tanto tempo, sei il mio angelo >

< Queste cose dovresti dirle al colonnello non a me nii-san >

< Come potrei ma dirglielo.. quello è un diavolo >

< Fratellone? >

< Si? >

< Volevo dirti che tu non sei malato, perciò non dovresti farti del male con affermazioni come quelle di prima. Tu sei solo innamorato e non malato >

< Grazie nii-chan. ... sai mi è venuta voglia di mangiare qualcosa di dolce! C’è qualche tavoletta di cioccolato in frigo di quelle che mi piacciono tanto? >

< Si certo! >

< Sai quando ritorna papà voglio parlargli. Le tue parole mi hanno incoraggiato. Voglio parlargli perché voglio tornare da Roy a qualunque costo >

Negli occhi dorati del sedicenne c’era una luce di ferma determinazione.

                                                                                         ***

Roy si trovava al bar vicino l’ufficio dove era solito andare a prendere un aperitivo o consumare qualcosa. Guardava nervosamente l’orologio la persona che aspettava era in ritardo, aveva paura che quella persona non sarebbe venuta all’appuntamento.
Dopo un quarto d’ora d’attesa eccolo.

< Pensavo non saresti venuto >

< Avrei preferito non venire... >

< Grazie >

< Cos’è cerchi di ingraziarti? >

< Affatto. Ti ringrazio di esser venuto perché quello che ti devo dire è importante >

< Sentiamo >

< Io... capisco le tue preoccupazioni, sono legittime, anzi in questo modo Hohenheim ti stai comportando da padre ma... ti prego... io amo sinceramente Edward. Vuoi rovinarmi la carriera? Vuoi umiliarmi davanti tutto l’esercito o tutta la nazione? Liberissimo di farlo, rinuncerei a tutto pur di poter continuare a stare con Edward. Ti prego perciò come scambio equivalente ti chiedo di umiliarmi ma per favore ridammi Edward... io per continuare a vivere ho bisogno di lui. Io da quando è iniziata la guerra civile di Ishibal ho finito di vivere, sono sempre stato perseguitato da incubi e sensi di colpa... dai volti di quelle che sono state le mie vittime... non vivevo più, ma da quando è arrivato Edward nella mia vita, ho ricominciato a vivere, lentamente la mia vita è cambiata, è riuscito a illuminarla. Io che ho sempre avuto rapporti occasionali, io che ero un fervido donnaiolo, io che non ho avuto una relazione che durasse più di un mese, io che non credevo nell’amore, mi sono innamorato di Edward. So che è solo un ragazzino, eppure quel ragazzino per me è la persona più importante della mia vita. Non lo toccherei mai con un dito, gliel’ho promesso, finché non diventerà adulto io non andrò mai a letto con lui. Vuoi un prova del mio amore? Bene, chiedimi tutto, sono capace di fare qualsiasi cosa, chiedimela e per amore di Edward la farò >

Lo sguardo dell’alchimista di fuoco ardeva; era determinato e disposto anche a vendere la sua anima pur di riavere Edward.

Hohenheim si sentì confuso alle parole dell’altro. Roy era sincero e questo lo stupì. Era convinto che lui volesse soltanto avere una storia di sesso con Ed ma a quanto pare sembrava essere in torto. Quello sguardo così determinato che gli chiedeva di distruggergli la vita, che gli chiedeva di chiedergli qualsiasi cosa... tutto questo per suo figlio. Una luce che aveva illuminatole tenebre in cui era vissuto Roy... era davvero questo Ed?
Chiese a se stesso se lui aveva mai parlato di una donna con quello sguardo, con quel sentimento... aveva mai guardato sua moglie Trisha così? Gli era mai stata una persona così indispensabile da non poter vivere? La donna che tanto desiderava... quella dai lunghi capelli setosi, con quello sguardo dolce ma con un fondo di tristezza... quella donna che ricordava tanto lei... chissà se l’aveva mai guardata così... forse si e non lo sapeva. Provava rabbia per se stesso che era stato così egoista da far morire sua moglie e ridurre i suoi figli così. Forse anche ora che voleva proteggere Edward stava sbagliando, forse stava davvero compromettendo la felicità di Edward.
Dubbi, incertezze, paure... lo assillavano.
Stava vacillando.
Senza dire una parola si alzò e uscì dal locale ignorando completamente Roy.

                                                                                        ***

< Allora ci sarebbe il sistema occhi dolci che funziona sempre! Faccio così: mi metto in questa posizione, inumidisco un po’gl’occhi e con voce bassa e dolce lo chiamo “papà” e... vittoria! >

< Ehm... nii-san io credo che sia uno stratagemma infallibile, ma con il colonnello può funzionare... INSOMMA QUELLO E’ PAPA’ NII-SAN!!! COME TI VIENE IN MENTE DI USARE TATTICHE DI SEDUZIONE??? >

< Io la chiamo tattica della compassione. Mica seduco, mi faccio compatire >

< MA CHE DICI!!! COSI’ CHIAMA DIRETTAMENTE IL  CENTRO IGIENE MENTALE E TI FA RICOVERARE!!! >

< Dici? >

< SII!... fratellone mi chiedo se ci fai o ci sei ogni tanto... >

Al lo disse a bassa voce, ma Ed aveva un buon udito che captava in particolare offese o battute a suo sfavore.

< TI HO SENTITO AL COSA CREDI! TI SEMBRA IL MODO DI PARLARE A TUO FRATELLO MAGGIORE???!!! >

< Certo che per essere uno che fino a qualche ora fa era in depressione sei piuttosto energico e di buon umore >

< DI BUON UMORE? SONO DI PESSIMO UMORE AL!!! VORREI AVERE QUEL VECCHIACCIO TRA LE MIE MANI E POTERLO RIEMPIRE DI PUGNI FINO AL PUNTO CHE VOMITI SANGUE TANTO CHE MI DICA “SPOSA IL COLONNELLO SARO’ IO A CELEBRARE LA VOSTRA CERIMONIA”, CAPITO QUANTO GLI VOGLIO FARE MALE? DANNAZZIONE SONO DI PESSIMO UMORE E NON HO NESSUNO DA PESTARE A SANGUE, ANZI NON HO IL COLONNELLO DA PRENDERE A PUGNI, CAPISCI QUANTO E’ IMPORTANTE PER ME ROY? >

Alphonse guardò il fratello abbastanza stupito; aveva un piede sul tavolo e urlava al soffitto contro il quale aveva puntato il dito... non stava tanto bene cerebralmente pensò.

< Secondo me è stato il colonnello a chiedere a papà di allontanarti da lui >

Le orecchie radar di Ed captarono il pensiero ad alta voce del fratello.

< COSA STAI DICENDO AL?! SICURAMENTE IL COLONNELLO SARA’ DISPERATO PER LA MIA ASSENZA! Probabilmente conoscendo la perversione di quell’uomo starà facendo qualche sogno equivoco con me protagonista... che razza di porco, ora che ci penso, l’ultima volta che ci siamo visti ha anche confermato di farli e di annotarli sul suo diario, l’unica cosa che so su questi sogni è che ne ha fatti tanti e alcuni particolarmente spinti e mai in questi ultimi l’ho chiamato “amore mio”, ovvio, come potrei mai farlo anche nella realtà... PORCA! E’ vero l’ho fatto, Edward Elric hai perso la tua faccia e proprio con lui maledizione! Quando lo rivedo lo devo prendere a pugni fino a che non gli esca i sangue da qualche parte. Ritornando ai suoi sogni erotici, che tripodi sogni potrebbe fare quella mente perversa? Io non li ho mai fatti su di lui... eppure sono stato io l’altra volta a chiedergli di farlo e quel cretino non l’ha voluto neanche fare... io non lo capisco, fa sogni erotici e poi nella realtà si trattiene... è da viscido! Ora che ci penso non è che per soddisfare i suoi bisogni sessuali pratichi il “fai da te”? Oddio! sarebbe disgustoso! Ma anche da lui.... Whaa no che vado a pensare! Non posso crederci... insomma mi disgusterebbe troppo pensare che faccia una cosa simile... NO, NO, NO, in fondo lo amo e per amor suo devo pensare che non la faccia... in fondo mi sono innamorato di lui anche per questo; perché mi fido del suo buon gusto e della sua classe... insomma non sarebbe da lui fare una cosa del genere, però prima ho detto il contrario... Bhè è perché so che è un maniaco, però insomma ha classe e buon gusto, quindi non credo si abbasserebbe a fare cose simili a meno che ora non si trovi in una situazione così disperata che si trovi costretto a farlo... povero tesoro mi fa quasi pena... però sono anche tanto triste per me perché vorrei tanto le sue coccole e non è giusto! Voglio le coccole, voglio le coccole, voglio le coccole.... e voglio farle anche a Roy; ma aspetta un attimo da quando sei diventato così dolce Ed? Oddio la sua lontananza mi gioca brutti scherzi... in effetti lo vorrei coccolare e allo stesso tempo picchiare chissà cosa significa? >

 Ed era seduto a terra e abbracciava le gambe disegnando dei cerchi a terra col movimento delle dita, quelle ultime trecentottantatatre parole non erano rivolte al fratello, quella non era altro che una conversazione con se stesso alla quale aveva dato voce probabilmente perché era da giorni che non parlava.

Al era scioccato. Sia dal contenuto del discorso che dal fatto che il fratello dimostrava un chiaro problema psicotico. Il colonnello in quel momento gli fece tanta tenerezza come non gliene aveva mai fatta, stare con Ed e tollerare le sue follie non era affatto facile. Si convinse che il sentimento che Mustang provava per il suo nii-san senza dubbio era amore... si non poteva esser altro; il padre si sbagliava di grosso nel pensare che il colonnello lo volesse solo perché gli piaceva e voleva portarselo a letto. Probabilmente se fosse entrato in quel momento e lo avesse visto così gliel’avrebbe portato lui da Mustang.   

< FRATELLONE MA LA FINISCI DI PARLARE DA SOLO?! >

Ed si risvegliò dai suoi “pensieri”.

< Parlare da solo?.......................... WHAA NON DIRMI CHE STAVO PENSANDO AD ALTA VOCE TUTTO CIO’ CHE RIGUARDAVA ME E IL COLONNELLO?! >

< Si invece, è stato terribile sentirti parlare di queste cose a sfondo sessu... insomma hai capito! Mi vergogno persino a dire la parola, stupido di un nii-san!!! >

< NON CHIAMARMI STUPIDO!!! >

Ed si avvicinò al suo nii-chan gli poggiò le mani sulle spalle e serio lo guardò nelle orbite vuote dell’armatura.

< Al... >

< Si, nii-san? >

< ... questa è la natura fattene una ragione >

...

Due ore dopo Hohenheim tornò a casa dopo una lunga passeggiata dove aveva riflettuto su molte cose.

< Papà! >

Lo chiamò serio Edward.
Il padre sospirò.

< Si ho capito. Siediti in sala che arrivo >

< Ehm... non so voi ma io stasera ho una grandissima voglia di frittata.... oh... ma mancano le uova. io esco comprare le uova. Ci vediamo dopo >

Al uscì con questa banale scusa; non se la sentiva proprio di essere presente quando quei due avrebbero iniziato a discutere.

< Eccomi Edward... anche se so già cosa vorrai dirmi... parla >

< ... io ti ho concesso una seconda possibilità per farti accettare papà, tu devi sapere che tante cose di te mi hanno dato sui nervi eppure per amor di Al, perché mi ha convinto Roy, perché tu me l’hai chiesto disperatamente, io ti ho dato una seconda possibilità. Mi avevi promesso che non avresti invaso i nostri spazi, ma cos’hai fatto invece? Hai curiosato sui miei effetti personali, cosa che mi ha mandato in bestia e poi mi hai separato da Roy, dalla persona che io amo. Non ti sembra proprio di aver iniziato col passo sbagliato? Non ti sembra di aver fatto tutto il possibile per farti odiare? Non ti sembra di aver distrutto così la mia vita?! >

< Edward io... >

< Fermo! Ascoltami! >

La voce di Ed era leggermente alterata.

< Io capisco che mi vedi come un bambino, ma devi sapere che da quando la mamma è morta, da otto anni io non sono più un bambino, la mia infanzia mi è stata strappata e con la mia anche quella di Al. Avevamo perso tutto dopo aver tentato di risuscitare la mamma e mentre io mi trovavo a letto senza una gamba e un braccio divorato dal dolore provocatomi da quelle ferite, con i sensi di colpa che mi divoravano l’anima in particolare per Al... in quel momento è arrivato lui: Roy. Disse che gli interessavo per le mie capacità, in tutta quella vergogna che provavo, quelle parole mi confortavano molto. Roy disse ad Al di andarlo a cercare a Central City e diventare un alchimista di stato; da quel momento avevo una speranza di salvezza, un futuro. Lui in quel momento mi ha salvato l’anima e mi ha dato la forza di vivere. Se non fosse stato per lui, non avrei mai potuto tentare l’esame da alchimista di stato, perché avevo solo dodici anni, se non fosse stato per lui io non avrei mai saputo tantissime cose sull’alchimia e sulla pietra filosofale, se non fosse stato per lui sarei stato ucciso da Scar, se non fosse stato per lui, per quanto doloroso sia stato, io sarei ancora un bambino che non riesce a vedere al di là della verità, accetterei tutto quello che mi viene mostrato per verità, sarei ingannato e sarei uno stupido. Io gli devo tutto, se non ci fosse stato lui chissà cosa ne sarebbe stato di me e Al >

< Perciò tu lo ami perché ti senti in debito con lui? >

< No! Affatto! Io... non so perché mi sono innamorato di lui, sono sincero, ma non è per quello che lui ha fatto per me. Forse perché... mi fa arrabbiare >

Hohenheim pensò di non aver capito bene e guardò il primogenito allibito.

< Si. Hai capito bene papà: perché mi fa arrabbiare. Ogni volta che mi vede mi provoca, cerca in tutti i modi di farmi andare il sangue al cervello e io, lo ammetto, permaloso come sono, ci casco sempre; però quel suo farmi arrabbiare ogni volta mi distrae dalla sofferenza dal dolore, allevia il mio stress, non mi fa pensare alle tremila formule lette sui testi, mi fa sfogare e dopo mi rilasso. La mia rivalità con lui, che permane ancora oggi, occupa gran parte dei miei pensieri e mi distrae, è l’unico che ci riesce; se lui non ci fosse chissà tutto quello che ho dentro di me contro chi lo sfogherei, probabilmente sarei scoppiato da un pezzo ma nel peggiore dei modi. Bhè... ovviamente non mi sono innamorato di lui solo per questo, ma questa è una delle ragioni principali: il fatto che mi fa stare bene. C’è dell’altro però: mi fa felice che lui consideri me ed Al alla stregua di due adulti e sin dall’inizio ci ha dato considerazione, allo stesso tempo però mi fa piacere che mi tratti, con lo scherzo, come un bambino. E poi sai... anche se non lo dimostra o tenta in tutti i modi di non farcelo capire, lui aiuta sempre me e Al agendo da dietro le quinte, a distanza. Ogni volta che ci litigavo o che lo sfidavo ero felice, perché ero al centro delle sue attenzioni, inconsciamente in realtà io desideravo essere al centro delle sue attenzioni, ogni giorno lo desideravo sempre di più, perché amavo sin da quando avevo dodici anni avere le sue attenzioni.... un po’ era come se vedessi in lui un padre, ma poi, col tempo è cambiato tutto, col tempo mi sono reso conto che in lui no cercavate, in lui cercavo la persona che potesse considerarmi speciale. Come quel giorno di otto anni fa su quel lettino a Resembool volevo che mi dicesse che ero interessante per quello che ero, volevo mi considerasse speciale, volevo occupare ogni suo pensiero... solo l’anno scorso, dopo averlo sfidato e aver combattuto contro di lui, lentamente capii che ero attratto anche dal suo aspetto fisico, che mi piaceva e infine che... lo amavo. Poi diciamo che ci siamo dichiarati insieme... >

Edward era di un rosso acceso per l’imbarazzo.

< Comunque preferirei non parlarne... insomma sono cose private! >

Hohenheim si rese conto che la luce negli occhi di Edward era particolare, il suo sguardo era quasi sognante nel parlare di lui e poi non poteva non notare quel mesto sorriso sulle sue labbra: quello era amore. Lo stesso amore che animava Roy.

< Ti prego papà, io ti ho dato una seconda possibilità, io... io voglio solo stare con la persona che amo, ti sembra così strano? Forse sarò una persona deviata, non mi interessa però, io accetto anche questo ma ti prego io senza di lui non mi sento vivo, io ho bisogno di Roy papà... ti prego perciò permettici di stare insieme >

Hohenheim dilatò gli occhi.

< Sai... oggi pomeriggio Roy ha chiesto di incontrarmi >

< Cosa...? >

< Sono andato da lui e mi ha fatto la tua stessa richiesta, il suo sguardo nel parlare di te assomigliava a quello che avevi te fino a poco fa nel parlare di lui. Mi ha chiesto di umiliarlo davanti alla corte marziale, non gli interessava per niente il fatto che non avrebbe potuto realizzare il suo sogno; mi ha detto di metterlo alla prova dicendo che gli avrei potuto chiedere tutto pur che ritornaste insieme. Sei fortunato ad avere una persona che ti ama così tanto >

Gli occhi di Edward si illuminarono con un velo di commozione.

< Papà vuoi dire che... >

< Sono stato uno stupido a pensar male, in realtà quello che provate non è vergognoso, ma molto bello, quindi ti prego di accettare le mie scuse Ed >

< Papà! >

Ed abbracciò il padre con forza e verso delle lacrime per la commozione.

< Grazie papà... ti voglio bene >

Il cuore di Hohenheim si fermò. Era la prima volta che suo figlio gli diceva una cosa del genere.
Ricambiò l’abbraccio.

< Anch’io ti voglio bene Ed >

                                                                                             ***

Hughes saputa la disperata situazione nella quale si trovavano i due alchimisti corse a East City per consolare il suo migliore amico.
Stavano passeggiando per i corridoi e Hughes aveva attaccato con i suoi metodi di consolazione.

< Allora Roy guarda dritto davanti a te o ora chiudi gl’occhi. Immaginalo con l’acconciatura che preferisci... l’espressione del suo viso che più ti piace... e ora il suo andamento, poi immagina i vestiti che più risaltano la sua bellezza... perfetto, immaginalo nella sua integrità, in tutta la sua bellezza e ora... il suo sorriso solo per te >

Hughes si mise davanti a Roy e con la mano aperta indicò il vuoto dietro di lui in quel momento il colonnello Mustang chiuse gl’occhi. Forse era impazzito, insomma, stava dando ascolto a una delle cretinate di Maes! Era proprio un caso disperato.
Una volta chiusi gli occhi nell’oscurità immaginò il suo Edward... aveva una coda che raccoglieva i suoi capelli, i suoi fili dorati, il suo viso rilassato e il suo sguardo sorridente, indossava una maglia col collo alto bianca, pantaloni neri alti... attillati che modellavano le sue forme... a coprire le sue mani un paio di guanti bianchi... e in bellezza eccolo a donargli il suo dolce sorriso

Roy aprì gl’occhi e in lontananza vide materializzarsi quell’immagine che si era fatto nella mente, vide Edward oltre le mani di Hughes messe ancora in modo scenico.

< Edward! >

Roy sfrecciò via oltre il suo migliore amico, che sospirando se ne andò via.

< Oh poverino adesso ha anche le visioni, ma guarda cosa mi tocca sentire proprio da lui... ahh... l’amore... quale terrificante belva è l’amore >

E mentre Hughes usciva di scena parlando teatralmente, Roy abbracciò forte a sé Edward, che non ebbe nemmeno il tempo di reagire o di ricambiare, e si trovò incastrato tra la parete e il corpo di Roy, aveva le braccia bloccate nella stretta e non potè esprimere nessuna forma d’affetto se non poggiare la testa al petto di Roy per sentire il suo cuore e esprimergli ciò che gli suggeriva il suo cuore.

< Mi sei mancato Roy, mi sei mancato tantissimo... io... io... non credevo di rivederti più amore mio.. >

Roy sentì un tuffo al cuore per le ultime due paroline magiche pronunciate dal sedicenne, che non appena si accorse di averle dette il suo orgoglio entrò in azione.

< Dimentica le ultime due parole che ho detto >

< Scordatelo, ormai le hai dette e non le dimenticherò mai più... >

Ed alzò il viso e incontrò quello del colonnello che si stava avvicinando alle sue labbra.

< ...amore mio >

Aggiunse ironico il colonnello; Fullmetal fu intenzionato a ribattere ma le labbra del moro sigillarono le parole di Edward che non appena si rese conto del contatto dimenticò quello che voleva dire e si impegnò a intensificare quel semplice tocco.

< Mi mancava la tua bocca Fullmetal... in senso materiale ovviamente >

< Maledetto ti diverti a prendermi in giro?! >

< Ma dai... la mia non ti è mancata? >

Chiese fintamente dispiaciuto il colonnello per poi aggiungere ironico.

< Da come hai risposto sembravi andato in crisi d’astinenza >

Ed voleva tanto riempire di pugni il volto del colonnello ma gli fu impedito dal forte abbraccio che ancora permaneva e gli blocca gli arti.

< Bastardo lasciami immediatamente che ti devo spaccare la faccia >

< Ho un cartellino in fronte con scritto “deficiente”secondo te? >

< Deficiente è poco.. stupido, idiota, decelerato, imbecille, beota, demente, ebete... >

< Whoao fai impallidire un dizionario dei sinonimi e contrari >

< Smettila con le tue snervanti battutine! Già mi è passata la voglia di stare con te! >

< Si, si come no... mi sei mancato anche tu tanto >

E adesso che centrava?
Mustang gli baciò dolcemente la fronte.
Il cuore di Ed si fermò per un istante e le sue gote si accesero.

< Lo sai che mi mancavano le tue nevrosi? >

Fullmetal in risposta riuscì ad assestargli una ginocchiata in mezzo alle gambe. L’abbraccio si sciolse e Roy cadde al suolo dolorante.
 
< Così impari >

< Ma sei proprio nevrotico allora!... possibile che non capisci gli scherzi? >

< Tsk >

< Che significa “tsk”?! Ahia... mi hai fatto davvero male nano nevrotico >

< NE VUOI ANCORA MALEDETTO?! >

Fullmetal quando vide l’espressione dolorante del colonnello si allarmò.

< Roy... ti ho fatto davvero tanto male? >

< No guarda per finta >

< .. scusa non pensavo di farti tanto male............ se posso fare qualcosa, io purtroppo non ci capisco niente di pronto soccorso, vado a chiamare... >

< Edward in effetti c’è una cosa che potresti fare >

< Dimmi, avanti... >

Roy andò a prendere la mano sinistra di Ed.

< Un massaggio >

In un solo istante Roy si trovò la sagoma rossa di una mano sulla sua guancia.

< Non sei altro che un lurido pervertito >

< Su, cosa c’è di male? >

Roy venne colpito anche su l’altra guancia.

< Ok... ho capito, oggi hai le tue cose >

< Le mie cose? >

Chiese non capendo Edward. Riflette per qualche secondo e non appena realizzò inveì ferocemente sull’uomo.

< IO TI AMMAZZO COLONNELLO DI MERDA!!! COME OSI DIRE CERTE COSE? IO TI ODIO!!! >

< Edward dai calmati... >

Mustang si rialzò da terra e si chinò su Ed poggiando la testa nell’incavo del suo collo.

< Te l’ho detto mi sei mancato tanto... volevo solo giocare un po’ con te come sempre, scusa >

Edward ora si sentì un po’ in colpa... ma cosa ci poteva fare? Era più forte di lui reagire in questo modo.
Alzò la testa di Roy e gli posò un bacio su entrambe le parti offese, e a questo gesto d’affetto Roy non potè non trattenere un sorriso colmo di dolcezza che sfuggì però ad Edward.

< Posso baciarti Fullmetal? >

< Ehhh?! C-c-c-che significa? >

< Quello che ho detto >

< DANNAZZIONE! POSSIBILE CHE TU DEBBA SEMPRE CERCARE DI METTERMI IN IMBARAZZO?! INVECE DI CHIEDERLA UNA COSA DEL GENERE FALLA! >

< E se non te la chiedo ti arrabbi... se te la chiedo ti arrabbi... che devo fare con te? >

Ed era rosso come un pomodoro, cosa ci poteva fare se era timido?
Roy si chiese se quando avrebbero avuto la prima volta avrebbe dovuto chiederglielo a questo punto; comunque Edward negli ultimi tempi era diventato più audace e aveva gettato via la timidezza in contesti più seri, indi Roy aveva pensato che Fullmetal aveva messo in un remoto angolo di se timidezza e orgoglio, ma a quanto pare non era così... bhè non importava, concluse Roy nei suoi pensieri; quella sua parte la trovava molto divertente.

< Scusa Roy ma io ecco... >

< Shh... non dire niente, era una domanda retorica >

Si abbassò su di lui e lo baciò teneramente, e Edward per intensificare quella sensazione lo spinse ancor di più contro le sue labbra.

Nel frattempo Havoc stava passeggiando per i corridoi tutto tranquillo godendosi l’ennesima sigaretta della giornata; ma svoltato l’angolo del corridoio che stava percorrendo si trovò davanti a una scena scioccante. Aprì la bocca per urlare da quella traumatizzante visione, ma lo shock fu tale da non permettergli di emettere alcun suono, solo la sua immancabile sigaretta cadde al suolo.
I suoi occhi non potevano credere a ciò che vedevano: Roy, il donnaiolo con la “D” maiuscola, colui che se non parlava di lavoro parlava di donne, colui che ogni volta che andavano ad appuntamenti al buio si prendeva tutte le ragazze e lui rimaneva a bocca asciutta, colui che considerava un ideale, colui che avrebbe voluto essere, l’incarnazione dell’uomo perfetto, il suo idolo, si proprio lui stava baciando Edward appassionatamente e con altrettanto sentimento Ed ricambiava il gesto. Ma come litigavano sempre? Erano nemici giurati? E ora si baciavano? Il tenente capiva che tra odio e amore spesso c’era un confine sottile ma... erano Roy Mustang e Edward Elric dannazione ed erano due uomini!!! Ok... poteva accettare che al mondo esistesse l’omosessualità, per quanto trovava stupidi tutti quelli che lo erano perché secondo lui le donne erano la cosa più bella che il Padreterno avesse creato, ma tra quei due... insomma Roy era Roy e in quanto ad Edward era convinto che stesse insieme a Winry ( BWAH AH AH AH AH , invece no prenditela a quel posto meccanica dei miei stivali... ops, scusate, un semplice sfogo NdA), quella era una notizia sconcertante.

Quando si separarono, Edward con la coda dell’occhio vide qualcuno, focalizzò e vide il tenente Jean Havoc guardarli terrorizzato. Diede un calcio a Roy e lo sbatté dall’altra parte del corridoio.

< AHIII MA CHE DIAMINE TI PRENDE SEI IMPAZZITO? DEVO PENSARE DAVVERO CHE TU ABBBIA LE TUE COSE O CHE SEI AFFETTO DA NEVROSI?! >

Non ascoltò una sola parola del colonnello era troppo sconvolto per esser stati scoperti.

< N-n-n-non fraintendere, aveva una ciglia nell’occhio che gli dava fastidio e gliela stavo togliendo. Non ci stavamo affatto baciando, come potrei mai con un colonnello di merda, bastardo, stupido, presuntuoso e poi è un uomo, io non ho affatto questo tipo di tendenze e... e... >

Si stava arrampicando sugli specchi e aveva utilizzato una scusa assurda, perché dalla posizione in cui si trovavano Havoc aveva visto tutto perfettamente.

Roy si voltò verso l’amico con terrore nello sguardo.

< Havoc... >

Deglutì.

< ...tu hai visto tutto? >

Troppo sconvolto per rispondere fece segno di si col capo. Roy sospirò e serio si avvicinò al tenente.

< Ecco Havoc... io ti prego di non dire nulla a nessuno, Edward ormai non vale più nascondere la verità, e poi quest’uomo è un vero amico e saprà capire...noi ci siamo baciati per una scommessa! Insomma non c’è nessun sentimento, capisci? >

Rise a fine frase per il nervoso.

< Ma se era una scommessa, significa che uno di voi due l’ha comunque voluto >

< Ma no, ti sbagli! Vedi la scommessa che abbiamo fatto, io e Fullmetal l’abbiamo fatta con un tizio che non conosci, ora non ti sto a spiegare i dettagli perché è una storia lunga ma... >

< Se così fosse, vi dovevate baciare davanti a questa persona >

< Ma questa era una prova per... capire se avevamo il coraggio di farlo >

< Bhè mi sembra che lo abbiate il coraggio e vi sia anche piaciuto Roy caro... >

< CHE DIAMINE DICI? NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO!!! >

Sbraitò Ed contro il loro smascheratore.

< Si confermo, Jean si tratta di un equivoco, non è assolutamente come pensi: io amo le donne al di sopra della mia stessa vita! >

Disse il colonnello usando una posa scenica.

< Roy finiscila, uno non bacia con tutta quella passione per una prova di una penitenza, l’ho capito ormai è inutile che lo nascondiate >

Dannazione! Perché Havoc aveva acquistato un po’ di intelletto, perché proprio in quella situazione aveva fatto funzionare la materia grigia? Poteva restare ancora un altro po’ ad ammuffire invece no! Che mondo infausto era quello.

< Perciò la biondina che ultimamente frequentavi dagli occhi dorati, bassa, che era ancora minorenne e che aveva un caratteraccio ed era un po’ violenta era Ed.. >

< CHI SAREBBE L’IPER MICROBO INCREDIBILMENTE SCORBUTICO E CHE E’ UN TEPPISTA? >

< Congratulazioni per esserci arrivato Havoc  >

Disse atono Roy.

< Questo vuol dire che stai con Ed? >

< ...si >

< E vuol dire che le donne non ti interessano? >

< Bhè...si >

< WOW LE MIE PREGHIERE SONO STATE ASCOLTATE! DONNE DI TUTTO IL MONDO ERA CHE ROY MUSTANG HA AMMESSO LA SUA OMOSESSUALITA’ VENITE A ME HA HA HA HA HA >

Gridò queste parole puntando un dito al cielo.

< Ehi io non sono omosessuale! >

Si risentì Roy.

< Che significa? Non dirmi che in realtà sei una donna che per far uso dell’alchimia ha perso il suo sesso? >

Ed riempì di calci il tenente; era al massimo della sua furia.

< CHI SAREBBE UNA DONNA? MALEDETTO IO TI PESTO A SANGUE!!! >

< Edward dai lascialo stare o devo arrestarti per omicidio colposo >

< Almeno andrei in prigione felice per quello che ho fatto e mi sconterei orgogliosamente la mia pena >

Il colonnello tirò via Fullmetal da Havoc.

< Comunque ci tengo a dire e a ribadire che io non sono omosessuale. Edward è solo un eccezione >

< E lo stesso vale per me! >

< O-ok come volete comunque grazie di cuore Ed, hai fatto il sottoscritto la persona più felice del mondo. Prima era sempre lui a rimorchiarsi tutte quelle che adocchiavo io e ora ecco arrivato il mio momento: anche io potrò avere una ragazza URRA’!!! >

E trotterellando andò via inseguito dalle urla del colonnello.

< Ehi Havoc, mi raccomando non dirlo a nessuno >

Ed si accasciò con le ginocchia al suolo demoralizzato.

< Il mio orgoglio... quale dolorosa ferita ha dovuto subire il mio orgoglio, di questo passo andrà distrutto >  

< Considerando quanto successo ultimamente, direi che il tuo orgoglio è da un bel pezzo andato a farsi benedire >

Lo aiutò ad alzarsi dal suolo mostrandogli un sorriso carico d’amore e poi finì di parlare.

< Mi spiace ma dovrai farci l’abitudine >

Fullmetal si diresse verso una finestra che illuminava il corridoio e Mustang lo seguì posizionandosi dietro di lui.

< No, sbagli colonnello, il mio orgoglio persiste ancora, anche se ormai scarno >

Ed si abbandonò cadendo di schiena al petto del colonnello; alzò la testa e le sue ambre incontrarono le onici del colonnello e gli sorrise dolcemente.

< Il mio unico orgoglio sei tu Roy >

Roy dilatò per un attimo e poi posò un bacio veloce sulle labbra di Edward.

< Bhè però non è uno scambio equivalente: tu in cambio del tuo precedente onore che caratterizzava tutta la tua vita hai ottenuto l’uomo migliore che ci sia al mondo e che ti amerà più di qualsiasi altra persona in questo universo >

< Arrogante >

< Non iniziare ad elencare i miei difetti che se poi comincio coi tuoi e quando la finiamo... >

< In fondo ci amiamo anche per quelli.. parlo dei nostri difetti >

< ... si >

< Sai Roy sono così felice... tutte quelle questioni che avevamo lasciato in sospeso si sono risolte e ora finalmente possiamo rilassarci e  vivere felicemente... come nelle favole >

< Ma questa non è una favola e poi non è vero che tutti i nostri problemi sono risolti. Ci manca l’ultima questione lasciata in sospeso >

< Eh? >

Edward guardò confuso le iridi del suo amato colonnello. Come i problemi non erano ancora finiti?

< Di che stai parlando Roy? >

< Di che stò parlando? Parlo del ... >

Tirò fuori il suo miglior sorriso impudente, tanto forte da dover far arrossire in modo particolarmente violento Edward.

< ...sesso! >
 


-Owari-


P.S. allora può esser considerata questa fiction è il può esser considerata il degno seguito di “Un frammento
     di passato dimenticato”? Spero proprio di si. A presto anche l’ultimo capitolo di quella che è diventata
una trilogia ormai. E quest’ ultimo capitolo l’ho fatto anticipare da Roy, eh si, perché tratterà dell’
        ultima questione lasciata in sospeso di cui parla Roy ^_-.
       Mando un bacione a Lake a cui dedico la ff e la ringrazio peri suoi incoraggiamenti e sostegno continuo,
       come farei senza di te?Ti voglio un mondo di bene!!!

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