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Autore: Tittili    30/07/2012    4 recensioni
Provo a cimentarmi in un racconto un pò più lungo.Speriamo non sia un disastro!! Attendo vostri commenti con ansia.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Dalle finestre del 12 Distretto ormai si vedevano solo le luci della città che sembravano come delle lucciole impazzite alla ricerca di qualcosa di non ben definito.
Il caso era stato finalmente risolto, anche se scoprire che un bambino di soli 7 anni era stato ucciso per una misera eredità rendeva tutto comunque più triste.
Naturalmente Rayan e Esposito se l’erano svignata di soppiatto approfittando della riunione serale con la Gates alla quale Beckett doveva partecipare ogni venerdì e nel grande ufficio erano rimasti soli.
B. “Castle!!!!! La vuoi finire di giocare con quel maledetto cellulare!!! Possibile che quando si tratta di redigere il verbale tu non fai più parte della squadra? E anche i tuoi due compari, bravi, darsela a gambe lasciandomi da sola a sbrigare tutte ste scartoffie!”
Castle alzò gli occhi dal piccolo schermo con lo sguardo colpevole  e replicò:
C.”Non è mica colpa mia se la Gates non vuole che mi occupi assolutamente dei rapporti.”
B:”Veramente la Gates ha detto che non devi occuparti della correzione stilistica dei rapporti, scrittore dei miei stivali!!”
La detective sorrise divertita mentre pronunciava le ultime parole guardando negli occhi l’uomo che la osservava un po’ intimorito.
Amava quel suo modo di essere sempre ironico e infantile, amava il modo in cui riusciva a farla sorridere sempre e comunque, amava il suo sguardo attento e protettivo, amava tutto di lui.
Questo pensiero la fece arrossire violentemente, tanto da sorprendere anche Castle che intanto continuava a guardarla intensamente.
C:”Detective!? Ti vedo un po’ accaldata! Non è che stai entrando in menopausa vero?..Sai mia madre ha iniziato prestissimo e ci son….”
B:”Ma ti sei per caso  fumato qualcosa stasera???!!!! Come in menopausa!!! Vedi di smetterla di dire stupidaggini e almeno mettimi in ordine cronologico questi documenti!! Cosi finalmente possiamo andare a casa!”
Lo scrittore si mise immediatamente al lavoro ma con un sorriso sul volto da sembrare lo stregatto di Alice nel paese delle meraviglie; amava quella donna con tutto sè stesso e adorava prenderla in giro per vedere le sue reazioni da ragazzina permalosa. Mentre riordinava i documenti alzò lo sguardo verso di lei; era tutta intenta a scrivere le ultime righe del rapporto con uno sguardo così attento e composto, da bambina intenta a fare i compiti. Per un momento ebbe l’impulso di prenderle il viso tra le mani e baciarla, ma conoscendo la donna che aveva davanti sicuramente si sarebbe ritrovato spiaccicato sul muro prima ancora di averci solo pensato.
Mentre questi pensieri si rigiravano nella testa si rese conto che anche la donna lo stava fissando. Era strano, come se il tempo si fosse fermato, uno negli occhi dell’altra quasi in sospeso, timorosi che qualsiasi movimento o parola potesse turbare quello strano incantesimo.
La detective sentì che se non avesse distolto lo sguardo non avrebbe potuto più controllarsi.
Guarda i suoi occhi Kate. Non sono i più belli che hai mai visto? E il suo sorriso? Ma come puoi non saltargli addosso!!
Smettila di dire sciocchezze!! Controllati e torna in te!! Coraggio Kate, non sei una ragazzina alla prima cotta!
Prima cotta?? Ma cosa stai dicendo!! Lo ami, Kate!! Lo ami alla follia!! E sai bene che anche lui ti ama!!! Lui te l’ha detto!! TE L’HA DETTO!! E tu non hai avuto il coraggio neanche di dirgli che ricordi tutto!! Ma guardalo, ma cosa stai aspettando!!
No! Non ora, non adesso! Devo prima cacciare tutti i fantasmi della mia vita! Devo prima risolvere il mistero della morte di mia madre! Poi potrò ritrovare la mia vita!! E amarlo con tutta me stessa!

Con questa confusione in testa Kate riprese a guardare lo schermo e quasi senza fiato disse:
B. “Ok! Finito!! E adesso possiamo anche andarcene a casa!..Che ne dici Castle?”
Lo scrittore continuava a guardarla affascinato e alle parole della detective scattò in piedi quasi  lei gli avesse impartito un ordine militare.
C.”Va bene Beckett!! Andiamo..ormai si è fatto tardi anche per mangiare qualcosa…Ti accompagno alla macchina va bene?”
B.”Non ti preoccupare. L’ho lasciata qui vicino. Posso andare da sola. So difendermi sai!” disse sorridendo.
C.” Lo so!! Lo so!! Veramente sono io che ho un po’ paura…per quello ho messo la mia auto dietro la tua…così mi fai da scorta!”replicò con un sorriso furbo prendendo la giacca sottobraccio.
Risero insieme e si avviarono verso l’ascensore in fondo al corridoio.
Ma la serata non era ancora finita
  
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