James Hook.
Il più spaventoso
pirata di tutti i mari.
Sì, stiamo parlando proprio del sottoscritto.
Uomo dai troppi
pensieri:
troppo adulto per volare,
troppo poco per sconfiggere un moccioso.
Fisso il mio uncino,
me lo svito dalla mano
e lo ripongo nella custodia.
Come se non bastasse essere vecchio
sono pure monco.
Mi faccio pena
da solo.
Peter Pan… quanto ti odio.
Tic tac… tic tac… tic tac…
Vorrei
che prima o poi un adulto ti trovasse
e
ti costringesse a diventare come lui.
Che
ti costringesse a prenderti le tue responsabilità.
A crescere.
A trovare un
lavoro.
A
innamorarti.
A sposarti.
A avere dei
figli.
A invecchiare.
A morire.
So
che la cosa ti farebbe soffrire ancora
di più
che
essere ucciso da me.
Gioirei del tuo dolore ogni giorno della mia vita.
Tac tic… tac tic… tac tic…
Invece quello costretto a soffrire
sono io.
Odio te
Peter e la tua maledetta giovinezza:
siete tutto quello che non sono io.
Odio te
Peter e la tua dannata insensibilità:
non provi sentimenti e non odi nessuno,
tutto ciò che fai lo fai perché vuoi farlo.
Odio il
fatto che il vero protagonista rimani sempre tu:
io sono il futuro, io dovrei essere protagonista,
tu sei l’eterno passato, tu
dovresti essere polvere.
Ma una cosa di te ammetto che mi piace:
il fatto che tu abbia dimenticato
la tua Wendy tanto velocemente
ti rende anche più vile e
meschino di me.
Tic tac… tic tac… tic tac…
Dannato coccodrillo.
Dannato Peter
Pan.
Dannato Spugna
che non riesce mai
a tenere lontano quel dannato coccodrillo.