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Autore: dayofsnoww    31/07/2012    2 recensioni
"«Qual è il tuo nome?»
«Rachel Berry.», le rispose sorridendo."
Come sarebbe se Rachel fosse una povera ladra e Quinn la Lady che le ha salvato la vita?
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Quinn/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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In tempi lontani e sconosciuti, c'era una volta un regno florido e potente, con un enorme castello che torreggiava su tutti i villaggi sottostanti. Chi vi abitava erano i Fabray, la casa più importante in quella zona, rispettata ma anche amata da tutti gli abitanti. 
Lord Russel Fabray, il capofamiglia, era in quei giorni fuori città, si trovava a discutere con i rappresentanti delle altre case del futuro dei propri regni., e aveva lasciato tutto in mano a Lady Judy, sua moglie.
I coniugi Fabray avevano anche un'adorabile figlia, Quinn, diciassettenne con tanta voglia di fare, ma che si sentiva le ali tarpate a causa della sua posizione. Apparteneva alla famiglia che comandava e come tale aveva dei compiti da rispettare ed eseguire. All'età di diciannove anni avrebbe sposato il figlio di Lady Carole Hudson, Finn Hudson, e avrebbe governato al suo fianco nel suo regno.
Non era quello che desiderava per sé,  un amore già deciso, ma non aveva altra scelta. A volte pensava che avrebbe potuto fare come Kurt Hummel, fuggire disconoscendo la propria famiglia e vivere come voleva. Kurt era il figlio adottivo di Lady Carole, che lo prese sotto la sua ala dopo la morte di suo padre. Ma all'età di quindici anni, sapendo del matrimonio che Carole aveva programmato tra lui e la figlia di Lord Flanagan, Harmony, era fuggito di casa e rifugiatosi nella dimora dei Fabray, dove era riuscito a diventare consigliere di moda. Non veniva pagato, spesso veniva trattato male e come un servo, ma aveva vitto e alloggio ed era riuscito a sfuggire al matrimonio. Ne valeva la pena? Quinn pensava di no. Stava bene a casa sua, anche se doveva vivere la vita già scritta da suo padre, e poi non avrebbe saputo dove andare. Kurt aveva avuto fortuna perché aveva classe, ci sapeva fare, ma lei? Lei cosa sapeva fare? Nulla. Convenne che era meglio restarsene dov'era.
 
Un giorno, mentre suo padre era ancora assente, la guardia più fidata della famiglia irruppe in sala trascinando una ragazza. La getto a terrà senza pietà davanti a Quinn e a Lady Judy.
Pensò che poteva avere al massimo diciotto anni, aveva dei lunghi capelli castani e un naso che le sembrò più grande del normale. Il suo vestito a pois era stracciato, probabilmente colpa della guardia, e il suo viso coperto di graffi e sporcizia. Quinn era così fortunata, pensò. Lei aveva tutto e gente come quella ragazza davanti a lei viveva in miseria. Le dispiaceva, anche se non la conosceva. Era bella e probabilmente anche di buon cuore, ma non aveva le sue stesse fortune. 
 
«Ho sorpreso questa sgualdrinella a rubare nelle nostre cucine. Erano settimane che continuavano a mancare le scorte e solo oggi l'ho vista con la testa infilata nella nostra dispensa.» la colpì violentemente dietro la schiena e, sicché era già stremata, cadde al suolo. Quinn sobbalzò e faticò a tener gli occhi aperti per guardarla.. «Mi dica cosa devo farne, Lady Fabray.»
 
«Cos'hai da dire in tua difesa, contadina?»
 
«Io non...non sono...non sono una contadina.» disse, sputando sangue. «Sono la figlia di Leroy, il fabbro, che morì due mesi fa.»
 
«Come è morto?»
 
«Ucciso dalle vostre guardie in una rissa, signora.»
 
La guardia intervenne: «Se posso dare il mio parere, signora, non è sicuro tenerla in vita. Potrebbe celare rancori verso la vostra famiglia.»
 
«Io non celo alcun rancore, Lady Fabray, glielo giuro! Cercavo solo del cibo, da quando mio padre è morto stavo patendo la fame, non ho mai fatto male ad una mosca.»
 
Lady Judy la fissò a lungo, la ragazza era sul punto di scoppiare a piangere. Fece un lungo sospiro.
 
«Credo che tu, Cooter, abbia ragione. Non voglio che nessuno qui rimanga ferito. Uccidila.»
 
A queste parole Quinn non rispose più delle sue azioni. Era una ragazza della sua età, aveva un viso d'angelo, le credeva quando diceva che non avrebbe mai fatto del male a nessuno, perché sua madre avrebbe dovuto ucciderla?
Saltò in piedi e si piazzò davanti alla ragazza.
«NO! No, madre, non puoi ucciderla! Cooter, fermati!» disse, mentre la ragazza si dimenava tra le braccia della guardia.
 
«E tu chi sei per decidere ciò, sentiamo?»
 
 «Ti imploro, madre. Ha la mia età, non vedi? Come potresti togliere la vita ad un essere così giovane?»
 
«Non è un essere, è una delinquente. Io sto solo pensando a te, cara. Potrebbe ucciderti.»
 
«Non lo farà, non è una criminale! Guardala, ti pare una criminale, madre?» disse, prendendo tra le mani il viso della ragazza e alzandolo, per mostrarlo a sua madre. «Aveva fame, comprendila, te ne prego. Non ucciderla. Rendila mia serva. La terrò sempre a bada, non mi farà del male, non le lascerò tempo libero per farlo, te lo prometto.»
 
«Sei forse impazzita, Quinn Fabray?»
 
«Non lo sono. Ti prego. Se ruberà altro me ne prenderò la responsabilità e le farete pagare le conseguenze.»
 
Lady Judy si fermò a pensare. Era vero che aveva rubato, ma in effetti non pareva una criminale. Ma stava pensando al bene di sua figlia. Ma era quello che sua figlia voleva. Senza suo marito lì si sentiva così inutile, Dio.
 
«E sia. Da oggi la figlia del fabbro sarà tua servitrice. Ma che tu non faccia una parola con tuo padre. Gli diremo che è un'orfanella arrivata da un regno lontano. E tu, sgualdrina, non osare metter le mani su mia figlia o su qualsiasi cosa in questo palazzo. Stavolta sei stata graziata, ma non riaccadrà. Adesso, cara, portala via e ripuliscila, per favore.»
 
«Grazie, madre. Non te ne pentirai.»
 
La ragazza, lì a terra, la guardava con occhi pieni d'ammirazione e gratitudine. Sarebbe stata uccisa all'istante, le aveva salvato la vita. Adesso avrebbe avuto tutto quello che le era necessario, anche se era una serva.  Quinn le tese la mano, per aiutarla a rialzarsi.
 
«Qual è il tuo nome?»
 
«Rachel Berry.», le rispose sorridendo.
   
 
 
 
 
 
 
 
 
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Ciaaaaaaao, eccomi alla mia prima Faberry xD
Ho pensato che sarebbe stato carino se si fossero innamorate al di fuori del McKinley (?)
Chissà quante cose succederanno, uhuh.
Al prossimo capitolo :*
e...recensite! :')
  
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