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Autore: Hope_Estheim    31/07/2012    4 recensioni
Sembra un pomeriggio nuvoloso come un altro, ma non è così. Qualcosa sconvolge la vita di Claire Sunset che si ritrova catapultata nel mondo fantastico di Fairy Oak!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Pervinca Periwinkle, Un po' tutti, Vaniglia Periwinkle
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
Fairy Oak, che magia!

Questa è la storia di una ragazza di nome Claire Sunset dai capelli lunghi e ricci, del colore della pece e gli occhi azzurro ghiaccio, grandi.
La noia era palpabile nell’aria della sua stanzetta, la ragazzina di 14 anni stava seduta a gambe incrociate sul suo morbido letto e fissava il mondo fuori dalla finestra. New York.
Era da poco che si era trasferita dall’Italia in quell’enorme città, sua madre era inglese e suo padre italiano. I due si erano separati da poco e lei era andata a vivere dalla madre, mentre la sorella Lucy, una ragazza di 17 anni, era rimasta in Italia, con il padre.
Nonostante fosse in piena estate, il cielo era nuvoloso e prometteva pioggia. La ragazzina, con un sospiro, scese dal letto e, tendendosi sulla punta dei piedi, prese dalla propria libreria “Fairy Oak”. Era uno dei suoi libri preferiti. Amava le fate e le streghe, l’avevano da sempre affascinata.
Nuovamente seduta sul suo letto, aprì il libro e cominciò a leggere. Era forse la sesta volta che rileggeva quel libro. Il primo, per precisione.
Ma stavolta fu diverso dalle altre volte.. Il rumore della pioggia che cominciava a picchiettare sulle finestre si faceva lontano, la luce del lampadario della stanzetta che ballava… e le parole scritte che cominciavano a prendere lentamente forma. Ma lei sembrò non accorgersene, continuò a leggere tranquillamente finché le pagine del libro non si staccarono da esso, una ad una avvolgendola totalmente nel loro abbraccio. Ci fu un’improvvisa luce, come un lampo, e poi tutto si spense e le pagine tornarono al suo posto… Tranne che la ragazza, lei non c’era più e nel libro un’altra bambina era narrata: Claire Sunset.
 
La prima cosa che vide fu luce, luce accecante. Cosa insolita visti i nuvoloni di New York. Serrò di istinto gli occhi, nel tentativo di abituarsi a quell’improvvisa luce.
Lentamente sentì di essere sdraiata su qualcosa di molto duro. Con le mani ne sfiorò la superficie e capì di essere su una strada di pietre. Poi percepì delle voci, erano voci di ragazzini, alcune di bambini.
“Ma è morta?” chiese una vocina leggera e sottile, probabilmente di una bimba.
“Non dire stupidaggini” rispose la voce di un bambino appena più grande di lei.
Vi fu silenzio per un po’, poi una voce brusca si intromise.
“Fatemi passare! Avanti, fatemi passare!” era una voce maschile, di un ragazzo.
Dei passi si avvicinarono e si fermarono accanto alla ragazza dai capelli ricci e neri.
“Qualcuno ha mai visto questa ragazza?” chiese nuovamente il ragazzo.
Mormorii di dissenso si levarono.
“…E come ci è finita qua? Ci sono testimonianze?” sembrava il capo di tutti quei bambini.
La bimba riprese a parlare “Io stavo giocando qua a campana e poi, quando mi sono voltata per dire al mio fratellone che toccava a lui, ho notato lei a terra..”
Il silenzio si diffuse nuovamente.
Claire tentò nuovamente di aprire gli occhi che lentamente si stavano abituando alla luce. Li socchiuse per poi spalancarli. C’erano tanti bambini e ragazzi radunati attorno a lei. Tutti tranne un ragazzo dai capelli castano chiaro, gli occhi verdi e il naso all’insù, saltarono indietro spaventati quando lei spalancò gli occhi.
“Tutto bene?” chiese il ragazzo e Claire capì che era lui che prima parlava. La ragazza annuì appena e si sedette. Si guardò attorno con fare confuso, senza capire dove si trovava.
“Qual è il tuo nome?” continuò il castano, ma la ragazza lo guardò senza rispondere. Da quando era stata separata dal padre, non spiccava parola. Per lei era stato un trauma, anche perché la madre non le permetteva di parlare con lui.
Il ragazzino fece un sospiro e le porse la mano aiutandola ad alzarsi. Lei accettò di buon grado e continuò a guardarsi attorno confusa e un po’ spaventata.
“Io mi chiamo Grisam, loro sono la mia banda” disse lui e Claire sgranò gli occhi, non poteva essere possibile “Ti trovi a Fairy Oak” aggiunse Grisam.
Non poteva crederci. Fairy Oak! Si trovava nel suo libro!
Voltò lo sguardo verso una quercia enorme e capì.. Non era un sogno, era la realtà! Ma come era accaduto?
Cominciò ad arretrare, spaventata e sconvolta. Grisam si avvicinò a lei.
“Non temere! Non ti vogliamo fare del male!” disse e le sorrise fiducioso.
Quello che doveva essere Scricciolo, balbettò al capo “E’..E’ troppo spaventata. Portiamola.. Portiamola da Vì e Babù”
L’altro annuì “Sì, hai ragione” poi rivolse un altro sorriso alla ragazza “Vieni con noi”
 
Tre pugni sulla porta. La ragazzina stava a poca distanza dal castano che aspettava che qualcuno gli aprisse. Infine la porta si socchiuse e si stagliò la figura di Tomelilla.
“Salve, Tomelilla..” disse rispettoso Grisam “Vorrei parlarvi.. Possiamo entrare?”
La donna annuì sorridente “Ma certo.. Venite pure. Lei è una tua amica?”
I ragazzi entrarono, Claire a testa bassa. Grisam si sedette al tavolo, la ragazza stette in piedi accanto a lui.
“E’ di questo che vorrei parlarvi.. Poco fa è comparsa svenuta nella piazza di Quercia, non sappiamo da dove venga né il suo nome né quanti anni ha. Non ha parlato fino ad adesso”
La ragazzina lo lasciò parlare senza spiccare parola.
Tomelilla osservò la riccia e le disse con voce serena, ma anche un po’ seria “Vieni qui, bambina, siediti”
La più piccola obbedì timidamente, continuando a fissarsi le scarpe. La donna le osservò soprattutto i vestiti, indossava un semplicissimo abito arancione, a bretelle, senza merletti né pizzi, che le valorizzava il seno leggermente sviluppato.
“Qual è il tuo nome, piccola?” chiese materna la donna, ma Claire non rispose.
Allora la signora riprovò “Sei in grado di parlare?”
La piccola annuì, ma poi scosse la testa. Sapeva parlare, ma non ci riusciva..
“Potresti scrivermelo?”
La ragazza annuì nuovamente e subito la donna fece comparire carta e penna sotto gli occhi sgranati della quattordicenne.
Prese la penna e scrisse sul foglio, con calligrafia ordinata, ‘Claire Sunset’
“Claire..” sussurrò tra sé e sé la donna “Di dove sei, Claire?”
L’altra scrisse nuovamente ‘Non sono di qua’
“E di dove?”
‘E’ troppo complicato’
La donna sospirò, pensava fosse stato più semplice parlare con quella ragazza..
“Perché non parli mai?”
La mano di Claire rimase ferma per qualche secondo sul foglio, per poi scrivere ‘Non ci riesco più… Da quando mi hanno separata da papà’
Sentì Tomelilla trattenere il fiato “Chi separerebbe la propria figlia dal padre?!”
‘I miei si sono lasciati.. è stato il giudice a separarmi da lui’
“Che fai, zia? Parli sola?” si intromise la voce di una ragazza e dei passi che scendevano le scale. La bambina che stava arrivando era Pervinca, dai capelli corti e del colore del tramonto e gli occhi verdi come i campi della Valle. Non appena la vide, si irrigidì e digrignò i denti.
“Tu…” sibilò fissando Claire negli occhi “…Io ti ammazzo!”
 
Nota dell'Autrice
-Salve a tutti! Spero vivamente che vi piaccia perché ci ho messo anima e corpo^^ RECENSITE! Vorrei sapere un vostro parere!
Dal 2 al 18 non ci sarò, perciò l'aggiornerò dopo il 18!!
Sayoonara <3
  
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