Ancora una volta mi risvegliai in quell' ospedale malandato, era la stessa stanza, la riconobbi dalla serratura rotta dell'armadio.
Dall'ultima volta che ero stata lì dentro era passato solo un mese e mezzo e non mi fece piacere rivedere quella stanza piuttosto triste e cupa.
Accanto a me c'era una vecchietta, di quelle simpaticone a cui manca qualche dente davanti.
Mi guardava con gli occhi che luccicavano e ogni volta che mi giravo dalla sua parte mi abbozzava un sorrisino dolcissimo.
Accanto a me c'era la mia mamma, sul volto aveva stampato un sorriso quanto oggi e domani, poi mi raccontò..
Ero stata in coma, ma non ricordavo quei momenti, tre mesi interminabili per mia madre, mi raccontò che pregava sempre, era sempre lì accanto a me a parlarmi.
Ricordavo tutto tranne il coma, giuro. Anche se ero in uno stato confusionale, e rammentavo a malapena quando mi picchiarono.
Avevo ancora il polso bendato, mi mancava un dente d'avanti, e i segni dei lividi che pian piano stavano sparendo su tutto il corpo.
Dopo che mia madre mi raccontò tutto con le lacrime agli occhi anche a me venne da piangere, più che per me, piansi per lei, la vedevo distrutta ma allo stesso tempo felice perché le sue preghiere si erano avverate.
Le chiesi solo una cosa, la nutella, di corsa uscii per comprarla.
Io rimasi sola con la vecchietta.. non volevo scoprire così la storia della mia vita.
(…......)