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Autore: whiteangeljack    01/08/2012    4 recensioni
Raccolta di shot che partecipa al One Hundred Prompt Challenge. Rating variabile.
1- Collera: Il Dottore non avrebbe mai immaginato che organizzare San Valentino fosse così difficile.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 1, Doctor - 11, River Song, Rory Williams
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Collera
Autore: whiteangeljack
Fandom: doctor who
Personaggi: Amy, Rory, River, eleventh doctor
Paring: Amy/Rory; River/Doctor 11
Genere: Comico;
Rating: verde
Word: 2154 
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale  non mi appartengono ma sono di proprietà di Moffat, Davies, BBC Wales e compagnia cantando, che ne detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro ecc...
Prompt: 77- Collera
Note: La storia partecipa alla challenge One Hundred Prompt indetta da BlackIceCrystal. Ammore infinito su chiunque avrà il buon cuore di recensire <3<3<3

Collera

Silenzio.

Immacolato, impagabile, amato silenzio.

Disattivò i comandi con uno svolazzo di tweed sui tasti della consolle lucidati a specchio. Si guardò intorno: ad occhio e croce doveva aver sistemato tutto anche se … avrebbe risolto il problema della questione diplomatica al ritorno. Afferrò il cappello abbandonato sulla plancia di comando con insospettabile grazia e fece poi per rigirarsi su se stesso, ammirando la sua immagine riflessa allo specchio.

"Che ne dici bimba, come mi trovi?" Domandò retorico, aggiustando il farfallino con accurata perizia. In risposta il TARDIS fece scattare la serratura della porta d’ingresso, complice.

"Okay, Okay. Ho capito. Vado."

Si incamminò a larghi passi verso la porta per poi voltarsi indietro.

"Anche se forse… com’è è messo il ciuffo?"  

La porta si spalancò improvvisamente con un gesto seccato, rischiando per un pelo di tramortirlo.

" E va bene. Mi è chiaro il concetto. Vado. Sto andan-

"È questo che fai ogni notte? Sgattaiolare via dal TARDIS per uscire insieme a River?"

La voce di Amy lo colse di sorpresa, facendolo inciampare sui suoi stessi piedi.

Beccato.

Alla ricerca di un sostegno, afferrò malamente uno dei cavi che aveva lasciato scoperti quella mattina con il proposito di sostituirli, trascinandolo ora nella rovinosa caduta. In compenso a coronare la sua tentata fuga fu una cascata di scintille alquanto artistica, oltre che pericolosa.

Intuì che Amy si stesse incamminando a passo sostenuto verso di lui ancor prima di vederla.

Ed eccola davanti a lui ora,  “la furia rossa” come l’aveva soprannominata insieme a Rory. A guardarla bene in faccia non sembrava poi molto contenta di trovarlo alzato.

“Avevamo detto niente fughe notturne per almeno una settimana.” Ringhiò la ragazza afferrandolo per il cravattino. Il Dottore cercò invano di divincolarsi.

“No. Amy. Aspetta. Non è come pensi. Posso spiegarti. Rory! Per Rassilon, Rory tua moglie sta per-

“Non provarci nemmeno!” Lo zittì l’altra, furiosa. “Prima mi devi delle spiegazioni.”

“Stavo andando ad un party.”

“In smoking.”

“Ok, in realtà avevo un appuntamento con Marylin.”

“ E io dovrei crederti.”

“Siamo sposati!”

“Credo che tu non abbia ben afferrato il concetto di fedeltà coniugale.”

“E tu quello di fede nuziale. Rory!!!” Rantolò il Dottore, rischiando quasi di soffocare tanto la presa di Amy era serrata.

“Sto soffocando.”

“Potrebbe non importarmi.”

“Sono il tuo migliore amico.”

“E io tua suocera. Siamo pari, che ne pensi?”

“Penso che Rory abbia il sonno pesante.”

“Non essere sciocco, Rory ha il sonno leg-“  Si squadrarono in faccia perplessi, colti dalla stessa illuminazione. Amy lasciò andare il malcapitato cravattino, permettendogli di tornare a respirare. Il dottore si massaggiò il collo, nervoso.

“Rory…” Azzardò Amy con voce calma. Molto calma. Troppo calma.

“Rory…” Ritentò nuovamente, con una punta di ansia nella voce.

“Rory!!!” Le fece eco il Dottore, gridando a pieni polmoni. “Rory tua moglie ha quasi tentato di uccidermi!”

La rossa lo fulminò con lo sguardo.

Niente. Il silenzio nel TARDIS era a dir poco assordante.

“Le ipotesi sono due: o hai soffocato tuo marito nel sonno e hai intenzione di uccidere anche me, o qualche simpatica creatura di passaggio deve averlo preso come souvenir.”

“Io escluderei a priori la prima ipotesi.”

“Naah. Io non ne sarei così sicuro e- ahi!!! E questo per che cos’era?” Si lamentò il Dottore, massaggiandosi una guancia.

“Questo era per aver infranto il divieto di uscire con River.” Lo schiaffeggiò ancora, facendolo sobbalzare.

“E questo è per aver insinuato che io abbia ucciso mio marito.”

“In effetti Rory sarebbe abbastanza intelligente da sfuggirti, ci sarebbe da chiedersi se lo sia altrettanto da sfuggire ai Puffi…”

“I puffi?” Amy alzò un sopracciglio, perplessa.

“Esatto. Puffi. Devo avergli dato un passaggio qualche secolo fa. Una decina di loro vive in affitto da qualche parte ma sinceramente non ricordo bene la stanza.”

“Tu hai ospitato dei Puffi. Nel TARDIS.”

“è quello che ho detto.”

“Mi auguro che tu stia scherzando.”

“No. Affatto. Bel colore. Si intona all’atmosfera. E poi a chi è che non piacciono i puffi?”

“Vediamo… a me?”

“Suvvia Amy. Un po’ di elasticità mentale. In ogni caso andiamo a cercare Rory.”

“Non se ne parla se prima non mi dici con chi stavi uscendo.”

“Ha forse importanza?”

“River è mia figlia, è ovvio che abbia importanza.”

“River è mia moglie, e questo è un dettaglio trascurabile. Se non c’è altro io andrei…”

“Non se ne parla, non ci provare..!”

“Amy, mollami!”

“Non ci penso affatto.”

“Rory!!!RORY!!!!!”

“Ehi voi due, si può sapere che diamine state combinan…Ops.”

Si voltarono. Entrambi. In contemporanea. Amy mollò la presa sul Dottore, spalancò la bocca in una muta ‘o’ di sorpresa e per poco non ebbe un infarto. Il tutto non necessariamente nell’ordine citato.

Intanto Rory rimaneva immobile sull’uscio del TARDIS, un orrendo, pessimo presentimento ad aleggiare sui suoi pensieri.

“TU.” principiò Amy, puntandogli un dito contro ed avanzando minacciosa.

“Dottore, dimmi che hai letto il mio messaggio…” Sussurrò il biondo allarmato, mentre lo osservava svuotare le tasche in cerca dell’agognato cellulare fino a quando l’uomo non si diede una pacca in fronte, ricordando dove lo aveva lasciato.

“Devo averlo lasciato a River per sbaglio. Sarà meglio che vada a recuperar-

“Tu non vai da nessuna parte!” Ringhiò Amy, afferrandolo per un polso.

“Dottore, dimmi che lo avevi letto.”

“Era qualcosa di così importante?”

“Sì, lo era.”

“E Tu vedi di entrare dentro. Immediatamente. Ci siamo capiti?”

“Certo amore, ma non gridare…”

“IO GRIDO QUANTO VOGLIO! IO HO IL DIRITTO DI GRIDARE QUALORA VOI DUE VI COMPORTIATE IN MODO IRRESPONSABILE!”

“Ehm, certo.” Asserì Rory, sfoggiando il sorriso più tirato della sua intera esistenza.

“E non assecondarmi solo per farmi un piacere!” Tuonò infuriata.

“Sissignore signora. Cioè Amy. Cioè Dottore non è che potresti aiutarmi?” Il biondo indietreggiò cautamente fino a ritrovarsi con le spalle al muro.

“Aiutare. Bella parola aiutare. Adoro aiutare. Credimi ti aiuterei volentieri se tua moglie mi mollasse il braccio prima di sbriciolarlo e…ehi! Ridammelo!”

“Non ci penso neppure.” Sogghignò Amy, sfilandogli il cacciavite sonico dalle mani.

“Ed ora vediamo cosa stavate combinando voi due…” l’espressione malefica dipinta sul suo volto li fece rabbrividire entrambi.

“Amore, non è il caso…”

“Rory, fa qualcosa!” Lo supplicò l’altro, allarmato.

“ Io avevo fatto qualcosa. Se tu avessi letto il messaggio a quest’ora forse-

“Voi due volete piantarla di battibeccare? TARDIS, apri le porte.”

Il Dottore sorrise.

“è inutile, non può funzionare. Il TARDIS risponde solo ai miei-

Le porte della cabina si spalancarono automaticamente, lasciando intravedere l’esterno.”

“…comandi. Si può sapere come hai fatto?”

La ragazza gli fece l’occhiolino, incrociando le braccia.

“Solidarietà femminile mio caro. E ora- iniziò ad avanzare verso l’uscio tra i loro sguardi terrorizzati.

“No, Amy, non farlo. Mi hai sentito? AMY. NON. USCIRE.”

“Non ci penso proprio.” La rossa artigliò la mostra della porta con soddisfazione. “Ed ora vediamo un po’ dove… River?”

All'ingresso della ragazza ci fu un attimo di silenzio attonito. Rory, già rassegnatosi alle preghiere, ne approfittò per cercare di trovare una possibile via di fuga per scampare all’ira di Amy. Il Dottore invece rimase semplicemente ad osservare la bionda, stupito.

“Ciao mamma.” Proruppe la viaggiatrice del tempo, scoccandole un bacio sulla guancia senza badare alla sua posa pressoché pietrificata.

“Papà.” Sorrise in direzione di Rory, mimando un buffo inchino.

“Zuccherino.” Sillabò afferrandolo per il bavero della giacca tra la perplessità generale.

“Sei scappata.”

“Ho delle risorse.”

“è la prigione più sicura al mondo.”

“Dimentichi che sono la donna più intelligente dell’Universo. Ti ho riportato un fuggitivo, in ogni caso.” Lo informò rilassata, esibendo un goffo omino blu che si agitava nella sua presa.

“Un puffo.” Esordì il Dottore, aggrottando le sopracciglia.

“Un puffo?” Gli fece eco Rory, faticando a credere a quel che vedeva con i suoi occhi. “Perché c’è un puffo sul TARDIS?”

“Li ha ospitati.” Rispose pacatamente Amy.

“Come sarebbe a dire li ha ospitati? I puffi non esistono, sono roba da bambini e-

“Dimentichi che lui è un bambino.”

“Ehi! Non offendiamo, c’è voluto un sacco di talento a non invecchiare diventando adulto!” Protestò il Dottore, intrappolato fra River e la consolle. (1)

“In ogni caso è impossibile.” Decretò Rory. “Sono creature fantastiche che esistono solo nei cartoni.”

“Improbabile, non impossibile.” Lo corresse Amy stringendo ancora in pugno il cacciavite sonico.

“Chiamatelo come volete. Ad ogni modo vedi di stare più attento la prossima volta, tesoro.” Mormorò River avvicinandosi pericolosamente a lui per poi soffiargli sulle labbra: “Domani è San Valentino tesoro. Lavora di fantasia.”

“Detto questo, buona notte a tutti.” Proferì serafica, uscendo dal TARDIS allo stesso modo in cui era entrata e dileguandosi nel nulla.

“Tornando a noi.” Li riprese con tono apocalittico Amy.

Rory e il Dottore ebbero a malapena il tempo di guardarsi negli occhi.

Sarebbe stata una lunga, lunghissima notte.

***

“E così i Puffi non esistono.”

Rory, lo scopettone saldamente stretto in mano e una decina di sgrassatori diversi agganciati alla cintola dei pantaloni, si voltò stupito verso il compagno di sventure.

“Prima regola…” Iniziò il Dottore, agitando poeticamente lo straccio da spolvero.

“Sì. Sì, penso di conoscerla.” Lo interruppe il biondo, scuotendo la testa rassegnato.

“si trattava di un banale Loriva. Gnomi simpatici, forse un po’ bellicosi a dire il vero…”

“Loriva?”

“Sì. Hanno infestato un pianeta della quarta o quinta galassia intorno al 3321. Un pianeta discarica a dire il vero, niente di speciale.”

“Capisco.” Asserì l’altro, continuando a strofinare a lucido il pavimento. Il Dottore si voltò verso di lui, posandogli una mano sulla spalla.

“Non essere così affranto. Poteva andarti peggio.” Lo consolò il Signore del Tempo, accennando al taschino della giacca irrimediabilmente vuoto.

“Niente caramelle, niente River e niente cacciavite sonico per una settimana.” Gracchiò imitando la voce di Amy. “E il TARDIS lo prendo in consegna io fino a nuovo ordine.” Continuò fra le risate del biondo.

“Non c’è niente da ridere, Rory.- lo riprese l’altro grave, aggrottando le sopracciglia. - È una questione seria. In novecento anni di onorata carriera mai, e sottolineo mai si era verificato un ammutinamento del genere da parte del mio adorato TARDIS.”

“Beh le cose cambiano Dottore.”

“Non queste cose Rory. Non queste cose. Il TARDIS è un punto fisso nella mia vita esattamente come TU – rimarcò additandolo – sei un punto fisso nel tempo.”

“Io?”

“Esatto.Tu.” Borbottò mentre uno scossone del TARDIS li incitava a riprendere il lavoro.

“Traditrice.” Bofonchiò il Dottore, armandosi di spugnetta.

“Ad ogni modo che ci facevi in giro di notte ieri?” si informò il TImelord tra un’insaponatura e l’altra.

“La parola San Valentino ti dice niente?” Lo riprese con fare inquisitore Rory, puntandogli lo scopettone al petto.

“Ovviamente.”

“Stavo preparando una sorpresa ad Amy. Ovviamente.”

“E io ne ero allo scuro. Ovviamente.”

“Questo è perché non leggi i messaggi. Ovviamente.”

“Ovviamente.”

Nella sala di comandi calò il silenzio per qualche istante.

“Tu invece dove stavi andando?” Domandò Rory, puntellandosi sul manico della ramazza.

“Domani è san Valentino.” Proruppe sognante il compagno di sventure. “Adoro San Valentino. È sempre un giorno così...”

“Dottore.”

“Così…”

“Dottore. Non cercare di cambiar discorso.”

“Così pieno di impegni. Dicevo. Per tua informazione ho un’agenda fittissima di appuntamenti per San Valentino: inaugurare due o tre tunnel dell’amore, presenziare a cinque o sei matrimoni, e non parliamo poi degli inviti a cena. Quelli sono i peggiori. L’ultima volta Elizabeth ha quasi tentato di-“

“Elizabeth chi?” Lo interruppe Rory, perplesso.

“Ah già. Dimentico sempre di presentarla ai nuovi compagni di viaggio. Purtroppo non ha un buon carattere e poi ha un nome un pochino impression-“

“Elisabetta I. Papà.”

“O-oh.”

“TU.” Ringhiò River con sguardo omicida, additandolo come il peggiore dei nemici. “Sottospecie di alieno della galassia X dei miei stivali…”

Rory si allontanò dalla linea di tiro, intimorito.

“Ehm. River! Che sorpresa.” Proruppe il Dottore in un eccesso di ilarità.

“Rory…” Piagnucolò, indietreggiando.

“Non guardare me.” Dichiarò il biondo, intercettando il suo sguardo supplicante e alzando le mani in segno di resa. “Mia moglie è già più che sufficiente.”

“TU. COME HAI OSATO.”

“River, cerca di capire. Ho novecento anni di storie passate, non posso abbandonare così quelle poverette.”

“Stavi uscendo con Elisabetta I il giorno di San Valentino in cui TU, idiota, avresti dovuto uscire con ME. COME PRETENDI CHE CAPISCA?”

“Tecnicamente era il giorno prima di San Valentino.”

“Tutto ciò non ha la minima importanza.”Tuonò minacciosa, fronteggiandolo.

Rory, che intanto era rimasto ad osservare la scena, riuscì a stento a trattenere le risate davanti all’espressione a dir poco terrificata del Dottore.

“Hai esattamente tre ore a partire da adesso per escogitare un modo valido di farti perdonare, al termine delle quali ho intenzione di partire per la galassia di Andromeda per i successivi mille anni. Quindi vedi di metterti al lavoro. Ci siamo capiti?”

“Credo di aver afferrato il concetto.”

 

Quando poche ore più tardi i coniugi Pond si ritrovarono ad ammirare un’insolita cabina blu a forma di cuore attraversare i cieli di Venezia sotto una pioggia di cioccolatini, entrambi non ebbero nulla di cui stupirsi.

“Melody Pond.” Ridacchiò Rory scuotendo il capo. “Sei proprio uguale a  tua madre.”  

***


(1): Citazione da 'La chanson des vieux amants di Franco Battiato

  
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