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Autore: Skarlet_Ophelie    15/02/2007    11 recensioni
Strawberry viene colpita da una malattia aliena, e tutti la lascano da sola, perchè potrebbe contagiare loro e l'umanità. Ma l'unico che la potrebbe aiutare è proprio chi le ha causato i guai..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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MEWMEW

LA MALATTIA

Quel giorno di estate non era iniziato bene. Strawberry si era svegliata con un mal di testa incredibile e si sentiva tremendamente stanca, così stanca che al Caffè Mew Mew toccò alle altre ragazze fare del lavoro in più. Tutti si preoccuparono, ma in fondo poteva essere una banalissima influenza, che durante la settimana sarebbe sparita. Ma quella stana tosse che la faceva tremare, il respiro irregolare e le due striature viola sulle guancie non erano di certo sintomi dell'influenza... Dopo una decina di giorni, la ragazza stava ancora male, e questo poteva contromettere l'esito delle battaglie. Kyle si decise a parlare, rivelando i suoi sospetti.

-Ho il sospetto che la malattia contratta da Strawberry sia provocata da un virus alieno, forse proveniente da qualche chimero...- si girò verso la ragazza malata -... ed in tal caso, mi dispiace dirlo, ma non c'è niente da fare. Non abbiamo cure, e non sappiamo cosa provochi al corpo umano... potrebbe anche essere contagiosa. Quindi, devi tornare a casa e rimanerci. I tuoi genitori sono in viaggio, e inventerò qualcosa al loro ritorno. Strawberry, se la malattia si diffondesse, sarebbe veramente la fine per l'umanità... te la senti di fare questo "sacrificio"?-.

Strawberry fissò un punto indeterminato al di là della finestra, nel cielo lontano e blu.

-Come è bello il cielo, oggi. Bene, se non avete nientaltro da dirmi, io andrei a casa. Ci vediamo, ragazze.-. Si alzò dalla morbida sedia imbottita ed uscì dalla porta, seguita dallo scampanellio del catturasogni appeso ad essa, che l'accompagnò per un lungo tratto. Poi, l'unica compagnia in quel giorno afoso furono le sue lacrime, calde lacrime salate che la bagnarono le guance ed i segni rossi che la misteriosa malattia le aveva inciso.

La casa della ragazza era stranamente silenziosa e cupa, ora che nessuno ne attraversava più la soglia, ridendo e scherzando. Lei girava in pigiama per casa, triste e malinconica. Nelle orecchie sentiva ancora la voce di Mark, il suo Mark....

-Ciao, Mark. Devo dirti una cosa...- l'aveva chiamato appena era tornata a casa, desiderosa della sua comprensione e del suo affetto. Il ragazzo esitò, forse imbarazzato -Strawberry, mi hanno chiamato le tue amiche. Mi hanno detto che sei malata, e che ti hanno infettato i chimeri... Io... non credo di essere pronto a rischiare di essere infettato. Non sopporterei l'idea di morire... Strawberry, addio.-

Aveva riattacato, lasciando la ragazza ancora più sconvolta. Da tutti si sarebbe aspettata una cosa del genere, ma non da lui. "Dannato bugiardo traditore! Mister essere perfetto ha paura della bua, eh? Maledetti tutti, maledetti chimeri ed alieni! Maledett..."

La sua attenzione fu attirata da un rumore proveniente dalla cucina. Scattò in piedi e corse nella stanza adiacente al salotto, e vi trovò qualcuno intento a rovistare nella credenza. Indossava un pantalone scuro, lungo fino alle ginocchia ed una maglia larga e nera, che arrivava fino all'ombelico. La pelle diafana riluceva, illuminata dai raggi dorati del tramonto, mentre il viso era nascosto dallo sportello del mobile di legno massiccio.

-Chi sei? Cosa vuoi da me?- gridò lei, ma temeva di sapere già la risposta. Infatti, dalla credenza emerse il viso divertito di Gish, intento a masticare qualcosa.

-Ehi micetta, non mi offri niente?- chiese beffardo, per poi dileguarsi e materializzarsi vicino alla ragazza spaventata, che scappò su per le scale, fino a raggiungere la sua camera. Chiuse la porta a chiave, ma l'alieno le comparve davanti, ridendo di gusto.

-L'hai voluto tu! MewBerry, Methamorphosiiiiiiii!- sollevò in aria la spilla dorata, ma non successe niente. "Oh no, non posso trasformarmi".

-Cosa c'è, bambolina? Uffa, volevo vederti con il costume rosa… ma col pigiama sei davvero carina… mi vuoi provocare?-

Gish guardò la ragazza, e notò le striature sul viso. -E quelle cosa sono?-

-Non sono affari tuoi!- Strawberry spalancò la porta e si fiondò sulle scale, ma le vertigini la costrinsero a fermarsi sul primo scalino, altrimenti sarebbe caduta.

Ma anche se si fermò, perse l'equilibrio e si preparò la peggio, quando si accorse di non essere arrivata al piano di sotto scivolando.

No, Gish l'aveva afferrata in tempo, ed ora lei si trovava tra le sue braccia, stupita ed imbarazzata. Lui le cingeva il corpo con le braccia diafane, affondando il viso nei suoi capelli rossi.

Lei cercò di divincolarsi, ma lui la tenne ferma, senza farsela scappare.

-Sei malata, micetta. Non è vero? Accidenti a quegli stupidi chimeri...- le sussurrò-Ma non temere, perchè puoi guarire. In fondo, è una malattia aliena ed io ho la cura. Però, adesso sembri più... più aliena anche tu. Sei bellissima, piccola-.

-Gish...- lentamente Strawberry sollevò le braccia e strinse timorosa quel ragazzo che, da essere suo nemico, poteva diventare la sua salvezza.

-Grazie-.

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