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Autore: VeroJonasLover    02/08/2012    21 recensioni
- Hai in mente la carta trasparente che metti sopra la ciotola di insalata di riso, prima di metterla in frigo? - dice ridendo e accarezzandomi il palmo della mano.
- S..sì. - affermo, indecisa.
- Ecco. Tu sei l'involucro che mi protegge, sei la protezione che tiene racchiusa all'interno la parte più buona di me. - ribatte, guardandomi fisso.
- Come l'insalata di riso? - dico, scoppiando in una fragorosa risata.
- Stavo provando a far emergere il mio romanticismo, Ronnie. - dice serio, tirandomi un buffetto sul naso. - e poi boh, volevo dirti che.. oggi c'è una bella giornata, che potremmo portare fuori Elvis..- prosegue - ..che dovresti chiamare tua mamma per ringraziarla della cena di ieri sera, che ti amo, che oggi splende il sole..-
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo so, lo so, lo so. Non posto da più di una settimana, ma non ho potuto farlo prima, spero capiate.
Non è lunghissimo questo capitolo, non ho potuto fare altro! 
Grazie per leggermi sempre, grazie per tutte le recensioni positive che mi scrivete. Vi voglio davvero tanto bene, siete meravigliose! ♥
fatemi sapere cosa ne pensate, baci.  

Joє'ѕ мυffιи



Lo fisso, sbigottita.
Va bene capire male una volta, due volte, ma alla terza c’è qualcosa che non va.
- Sappi che se è una candid camera non è per nulla divertente, Joseph. Dimmi dov’è Sam, dove sono le telecamere, e la facciamo finita. – parlo.
- Ronnie, la smetti di sottovalutarti così tanto? – alza lo sguardo, e mi fissa dritto negli occhi. – Non dovrebbe sembrarti così strano il fatto di piacere ad un ragazzo. – prosegue, serio.
- Ma tu non sei ‘un ragazzo’, tu sei ‘il ragazzo’. – rispondo, guardando per terra. Non riesco più a controllarmi, avvampo e divento rossa come un peperone. Mi sono praticamente dichiarata, spero solo che lui non l’abbia capito, non avrei mai voluto farlo in una maniera così monotonamente palese.
  Ride di gusto, congiungendo le sue due mani.
- Non credevo di piacerti. – afferma, abbassando lievemente il tono di voce.
- Non mi pare di aver detto che mi piaci. – dico, incrociando i suoi occhi color castagna e sistemandomi la giacca fin sopra il collo.
- Ah, no? – ribatte.
Si avvicina con calma e posa la sua mano destra sulla mia coscia, la accarezza e si blocca. I miei occhi sono fissati sui suoi, sono letteralmente dei magneti. Prima si fissa su questi, poi si concentra sulle mie labbra, sale e riscende con lo sguardo, facendomi quasi girare la testa.
Improvvisamente, mi coglie impreparata: si ferma e mi bacia. Le sue labbra sulle mie sanno quasi di salato, il suo respiro mischiato col mio pare uno solo.  Sembra un qualcosa di molto naturale, con le braccia ‘proteggo’ il suo collo, e lui mi accarezza i capelli con dolcezza. Quasi imbarazzata, mi allontano piano piano  e mi raggomitolo su me stessa: anche se il bacio di Joseph mi ha fatta riscaldare un pochino, il freddo persiste, e io sto davvero gelando.
Senza dirmi nulla, mi abbraccia, e dopo avermi tirato un buffetto sul naso, mi dà un bacio innocente sulla guancia, come quelli che ti danno i bambini quando li saluti.
-Sai, credevo ti piacesse Sam. – esordisco, dopo qualche istante passato così, in silenzio, con Joseph avvinghiato teneramente al mio corpo.
-Sam? Non mi è mai piaciuta, nemmeno al liceo…credo. Stavamo assieme per sfizio, per divertimento. Non sono mai stato interessato a lei, sul serio intendo. – non so se credergli o meno. Tutta questa storia mi pare molto strana
- E come mai quella fatidica sera lei è venuta con te, a casa tua? – chiedo, sciogliendo l’intreccio delle nostre braccia e girandomi verso di lui, come per scrutarlo meglio.
- Beh, veramente non è stata una cosa simultanea.. – ride. – davvero vuoi sapere il perché Ronnie? E io che ti credevo una santarellina vestita con colori sgargianti.. – afferma, continuando in una fragorosa risata.
Non posso far altro che ridere anche io, è davvero fantastico rendersi conto di quanto i ragazzi siano interessati e perspicaci quando si tratta di scovare doppi sensi dappertutto.
- Smettila Joseph, hai capito benissimo quello che ti ho chiesto. – dico ora, cercando di rimanere seria.
- Avevamo entrambi voglia di divertirci, io ero anche un po’ sbronzo e nulla.. è successo quello che è successo.  Sappi che comunque non è stato ‘amore’, lo definirei più un ‘passiamo un’ora assieme non pensando ai nostri problemi e al fatto che tu non mi piaci’.
- Ah perché lei crede che tu sia interessato a lei? – le domande mi sorgono spontanee.
- Al momento credo proprio di sì.. appena ho domandato di te l’altra sera ha cominciato a dare di matto facendomi una scenata di gelosia non per nulla lecita.. –
Taccio, limitandomi ad annuire come per fargli intendere di aver capito tutto.
A dire la verità sono un po’ frastornata, ancora ammetto di non rendermi conto di quello che è appena successo. Prima lui che si dichiara, io che mi dichiaro (anche se in modo equivoco), e il bacio. Lui che mi dice che non ha mai amato Sam, ma che ammette di esserci andato a letto.
Non so cosa pensare, ma Sam non si è più fatta sentire dal giorno in cui l’ho cacciata via di casa, e neppure io mi sono fatta sentire. Non che la cosa mi dispiaccia eh, sia chiaro.. però mi pare non comune come cosa.
 Conosco Sam da molto tempo, ed è una ragazza che porta rancore, e che non vuole mai perdere.
I miei ricordi del liceo sono molto ‘annebbiati’, ma un flashback mi corre alla mente, inaspettato.
 
- Ronnie, è lui! Eccolo Ronnie, è lui, è lui! – Sam è in trepidazione.
- Ma lui chi? – chiedo.
- Come lui chi! Joseph Adam Jonas, notoriamente chiamato Joe. Gioca nella squadra di football e a quanto pare la sua ‘mazza’ è molto conosciuta e famosa in questa scuola..-
- Sam, la smetti di fare 24/7 la morta di quello che noi donne non abbiamo? E comunque ti ricordo che sei fidanzata.-
- Ah già, con quello sfigato patentato di Matt. Ma sai cosa? Qual è il problema? Mi ha stufato, è il tempo di cambiare. E tu sai che quando mi metto in testa qualcosa, difficilmente qualcuno mi farà cambiare idea. E quel Jonas sarà mio, costi quel che costi. -
 
   
 
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