Serie TV > Castle
Ricorda la storia  |       
Autore: Tempie90    02/08/2012    6 recensioni
Ok,lo so...avevo detto che non avrei pubblicato più ma mi è venuta in mente questa pazzia in una delle mie notti insonni così ho deciso di rendervi partecipi XD E' più lunga rispetto alla precedente ma l'ho finita di scrivere tutta perciò non sarà complicato riuscire a pubblicare regolarmente,almeno spero! XD
Spero sia di vostro gradimento come la prima!
Fatemi sapere e in caso faccio dei cambiamenti! =)
Dimenticavo: non so se il rating giallo sia giusto ma l'ho preferito al verde. E la storia è ambientata dopo la morte di Montgomery! T_T Non so cosa significhi "No paring" ma degli avvertmenti non sapevo che mettere o.o sorry!
A Presto,
Tempie. =)
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La luce del mattino si posò sui loro corpi abbracciati. Kate poggiava la sua schiena sul petto di Rick mentre lui la circondava con le sue braccia con le mani che si posavano sul suo ventre. Nulla poteva essere più perfetto in quel momento.
La prima a svegliarsi fu Kate la quale, non appena si rese conto della situazione,sorrise ancora con gli occhi chiusi. Finalmente ce l’avevano fatta,avevano passato la notte insieme,avevano fatto l’amore dopo che lui si era presentato a casa sua con tanto di cibo cinese,italiano,thailandese e di qualsiasi altra nazione esistente. Si era presa la giornata libera perché era l’anniversario della morte di sua madre e Castle lo sapeva,come poteva non sapere?!?; così si era presentato a casa della detective con il preciso scopo di farla stare meglio,sapeva che non voleva vedere nessuno,sapeva che sarebbe stata tutto il giorno fuori:prima al cimitero poi dal padre,ma sapeva anche che sarebbe tornata a casa la sera,se non per cenare almeno per dormire;lui per sicurezza aveva portato “qualcosa”.
Così dopo aver mangiato quasi tutto,si persero a parlare del più e del meno,a stuzzicarsi a vicenda come al solito,finché, non capendo come, avevano cominciato ad avvicinare i propri visi,a scrutarsi gli occhi e a guardarsi le labbra fino ad eliminare completamente le distanze,non solo labiali ma anche del corpo. Quella notte fecero l’amore per la prima volta,si scoprirono a vicenda,si accarezzarono e si amarono con passione e ardore.
Ora Kate stava bene tra quelle braccia possenti che esprimevano tutta la sicurezza di cui lei aveva bisogno! Non sarebbe scappava,non avrebbe eluso il discorso questa volta,voleva godersi quel momento e tutto ciò che sarebbe arrivato con esso,per questo strinse le sue mani con le sue e si riappisolò col sorriso sulle labbra.
Quando Castle si svegliò non la trovò accanto a se e subito una morsa gli attanagliò lo stomaco,si alzò di scatto e si guardò intorno cercandola ma non la trovò. Il suo cuore batteva a mille come la scorsa notte ma adesso per un motivo diverso,alzò il lenzuolo velocemente per prendere i suoi vestiti sparsi quando vide volare un fogliettino dal letto. Lo prese e il suo cuore tornò ai ritmi raccomandabili da qualsiasi medico esperto di infarti:
   Hanno chiamato dal distretto,nuovo caso. Ho preferito lasciarti dormire pensavo fossi stanco ;)
  Chiudi bene la porta. Mi darai le chiavi al distretto, ci vediamo lì!
  A dopo.
 P.S. dimenticavo Buongiorno!
                                                                                        K.B.

 
Aveva cominciato di nuovo a respirare. Adesso sentiva le campane suonare,gli uccellini cantare e vedeva persino gli alberi fiorire. “Che cosa strana!” Pensò.
Ripresosi dallo shock decise di vestirsi,andare a casa a farsi una doccia e poi raggiungere la sua musa al distretto.
Uscì dal palazzo di Beckett camminando  5 metri sopra il marciapiede,decise di fare una passeggiata,voleva godersi la splendida giornata appena iniziata. Ad interrompere quell’idillio fu il suono del suo IPhone che lo avvisava di un messaggio. Lo aprì. Gina. Alzò gli occhi al cielo e lo lesse,che voleva alle 10.30 del mattino la sua editrice?:
  Appena leggi questo messaggio vieni subito alla casa editrice ,Stan Lee vuole farti un’intervista.        MUOVITI!
Quella donna aveva appena rovinato il suo programma. Voleva vedere la sua musa il più presto possibile ma doveva fare quell’intervista per lanciare il suo nuovo libro; anche se lui non voleva Kate lo avrebbe ripreso rimproverandolo per non aver rispettato gli impegni che un lavoro come il suo richiede,perciò le mandò un sms,non sapeva se si fosse sentita in imbarazzo parlare al telefono dopo quello che era successo,per avvisare del suo ritardo al distretto:
 Buongiorno mia musa!
E così mi hai lasciato nudo nel tuo letto per rispondere a una chiamata di lavoro? Mi reputo offeso! =( Prima di raggiungerti devo fare un salto alla casa editrice,piccolo imprevisto! =$
Ci vediamo dopo,buon lavoro e stai attenta! =)
                                                                                     R.C.

La risposta non si fece attendere più di tanto:
 Tranquillo! Fai con calma tanto qui siamo ad un punto morto!
A più tardi.

                                                                     K.B.
 
Rick:
 Perché non ci sono io a illuminarvi con le mie brillanti idee! Ammettilo detective non puoi stare senza di me! ;)
                                                                  R.C.
 

Kate:
Nei tuoi sogni Castle! Nei tuoi sogni!
                                                                  K.B.
 Sorrise a quella risposta e s’immaginò Kate fare lo stesso.
Si sbrigò ad arrivare a casa e andare da Gina alla casa editrice.
“ Ciao Gina. Eccomi!” disse sorridendo più del solito. Dal canto suo Gina lo squadrò da capo a piedi e poi: “ Era ora Richard,non voglio sapere il perché di quel sorriso irritante che ti trovo addosso,ora come ora mi interessa che tu sia gentile con Stan e che non lo aggredisca come l’ultima volta!”
“ Non te lo avrei detto comunque il motivo Gina! E per la cronaca la scorsa volta non l’ho aggredito,gli ho solo detto quello che pensavo”
“ beh oggi evita!”
“ Ci proverò!”
 Entrò in ufficio e lo vide: Stan Lee giornalista di fama mondiale,famoso per i suoi articoli pungenti e sofisticati nei quali non presentava alcun timore nel puntare un dito contro questo politico o quell’avvocato. Per Castle era solo un idiota che sfruttava le debolezze altrui per far carriera e trovare qualche scoop,con lui ci aveva provato l’anno prima ma lo aveva aggredito,a parole si intende, e lo aveva mandato via ottenendo in compenso una cattiva pubblicità del suo libro. Ma a discapito del suo articolo accusatorio Castle aveva comunque sfoderato un altro Best Seller e questo di sicuro non era piaciuto al giornalista che adesso chiedeva una seconda intervista.
“ Buongiorno signor Lee”
“ Buongiorno signor Castle! E’ arrivato finalmente,pensavo che dopo l’ultima volta non voleva più vedermi…”
“ Oh non si preoccupi le seconde possibilità si danno a tutti,no?”
“ Si infatti e di questo la ringrazio! Le prometto che questa volta sarò più rispettoso! Allora cominciamo?”
“Certo” Rick si accomodò e attese le domande dell’uomo.
Dopo circa una mezz’ora in cui l’uomo faceva domande più o meno innocue e Castle si ricredeva su di lui,passò all’attacco.
“ Allora Signor Castle,vedo che continua a seguire la detective Beckett come mai?”
“ Beh penso sia chiaro ormai che i miei libri siano ispirati alla detective quindi è più che normale che la segua”
“ Questo poteva valere i primi tempi, ma ora sono quanto 4 anni che la segue? Non crede di avere abbastanza materiale per scrivere anche senza seguire i vari casi? Cosa le manca?”
Castle aggrottò la fronte,non capiva dove volesse arrivare “ Non capisco”
“ Conosciamo tutti la sua fama di ‘latin lover’,cos’è? Ancora la detective non si è decisa?”
Castle sgranò gli occhi,Lee continuò: “ Certo se venisse a letto con lei sappiamo tutti cosa diventerebbe….”
Castle ancora muto lo osservava in attesa del seguito..
“Insomma per essere dei gentiluomini possiamo usare il termine ‘poco di buono’ e poi si farebbe un’ottima pubblicità a mio avviso. Sul dodicesimo distretto cadrebbe una nuova luce che,diciamocelo,dopo la morte del Capitano non sarebbe negativa,no?” concluse con un sorriso insolente di chi sa di aver colpito nel segno.
“Come diamine si permette di dire certe cose? Non si permetta di insultare la mia musa e il distretto. Provi solamente a scrivere una di queste castronerie e io le giuro che le farò pentire di essere nato! Lei non è degno di questo mestiere. Esca da questa stanza prima che la riempia di pugni tanto da non farla riconoscere nemmeno da sua moglie,sempre se un essere spregevole come lei ne abbia una.”
Si alzò dalla sua poltrona e da gran signore si trattenne davvero dal dargli una serie di pugni in pieno volto. Aprì la porta e attese che Lee prendesse le sue cose ed uscisse.
“ Non la credevo così propenso alle maniere forti signor Castle devo prenderle come una minaccia?” gli chiese sulla porta..
“ Le prenda come diavolo vuole ma sparisca dalla mia vista e non metta più piede qui dentro se no la denuncio!”
Detto questo l’uomo lo guardò con ancora uno dei suoi sorrisi irritanti e sparì.
 “ Che cavolo hai combinato Richard? Cosa ti ho detto prima di entrare in questa stanza? Non aggredirlo..e tu che fai? LO AGGREDISCI??? Dico ma come diavolo ti viene in mente?! Sai ora cosa ci aspetta vero?Di nuovo cattiva pubblicità! Quando ti toglierai il vizio di fare di testa tua?” Gina gli gridava contro esasperata.
“ Gina quello lì ha offeso Beckett e il suo distretto,mi ha fatto domande assurde che con il libro non avevano nulla a che fare. Voleva uno scoop e io gliel’ho dato,ma non quello che si aspettava di avere!”Era furioso voleva buttare tutto per aria e Gina non lo aiutava a calmarsi,proprio per niente.
“ Lasciamo perdere,cercherò di trovare qualcun altro che possa pubblicizzarci quantomeno decentemente il libro. Per il resto puoi andare,hai già fatto abbastanza oggi. Era meglio se ci parlavo io con Lee…Va’ e prega che quest’uomo non sia la tua rovina perché prima uccido te e poi lui!”
 Castle se ne andò senza degnarla di una risposta,era troppo arrabbiato. Si calmò solamente quando realizzò che adesso poteva andare dalla sua musa; si diresse verso la solita caffetteria con di nuovo il sorriso della mattina pre-Lee.
 
 
Nel frattempo al distretto Beckett e i ragazzi non avevano ancora trovato una pista attendibile. Beckett alla sua scrivania si stava chiedendo quanto ancora doveva aspettare il suo scrittore e il suo caffè,quando si sentì chiamare da una voce a lei sconosciuta: “ Det. Beckett?”
Si voltò “Si sono io,ha bisogno di qualcosa?”
“ Si,sono Stan Lee,vorrei farle qualche domanda sulla sua collaborazione con il  signor Castle ha due minuti? Non ci metteremo molto!” sorrise
Beckett non amava molto i giornalisti ma sapeva persino lei chi fosse Stan Lee,perciò volendo evitare guai al suo scrittore accettò un po’ riluttante.
“Sssssi venga andiamo in quella stanza,è più tranquillo che qui!”
“ La seguo”
Entrarono e si accomodarono
“ Bene detective,prima di tutto la volevo ringraziare per aver accettato,certo sarebbe un’ottima pubblicità per il suo distretto” la guardò fisso negli occhi,Beckett dal canto suo non capì bene il suo scopo ma non le piaceva come aveva cominciato,attese che continuasse…” e poi volevo chiederle: come si sente?”
Beckett aggrottò le sopracciglia “ come scusi?”
“ Come si sente? Si insomma avere una relazione con Richard Castle non è cosa di tutti i giorni” sorrise.
“Beh certo non è facile averlo tra i piedi però è molto utile per le indagini perciò…”
“ No non intendevo qui al distretto..dicevo nel privato..Crede che andare a letto con lui le possa assicurare una promozione e mettere in buona luce il distretto? Infondo lui è amico del sindaco,basta una chiamata e…” lasciò la frase in sospeso tanto il senso l’avevano capito entrambi.
Beckett all’inizio stupita e scioccata per quella domanda,cercò di reagire “ Mi scusi ma che domanda è? Era questo che intendeva per qualche domanda sul rapporto tra me e Castle? Perché se è così può anche ritornarsene da dove è venuto. Ma poi chi le dice che io sia andata a letto con lui?” Era più una domanda retorica ma la risposta di Lee la spiazzò “ Lui” la fissò. Lei rimase impietrita,non sapeva che rispondere. Possibile che Rick avesse rivelato a quel mollusco di essere stati a letto insieme?
“ Sa detective,è sempre pericoloso avvicinarsi più di tanto a una persona famosa,si ricordi che per loro quello che importa è la fama e per quel che riguarda il signor Castle mantenere la reputazione di grande ‘latin lover’..perciò deduca lei lo scopo dello scrittore..”
Vedendo lo sguardo perso della detective il giornalista decise di congedarsi,infondo il suo scoop l’aveva finalmente ottenuto,non dallo scrittore come credeva ma dalla sua musa,sorrise beffardo e si alzò “ Io devo andare detective,mi sembra giusto lasciarla sola dopo la mia considerazione credo che ne avrà bisogno. Arrivederci e grazie!” Uscì da quella stanza diretto al suo ufficio,la sua sarebbe stata la notizia del mese.
 
Beckett era impallidita e fissava il vuoto con le lacrime pronte ad uscire. Esposito entrò nella stanza “ Yo Beckett abbiamo una pista,il fratello della vittima potrebbe essere invischiato in qualcosa potremmo andarlo a prend…” Si bloccò notando l’assenza della detective “ Beckett tutto bene?”
 “ Eh? No…si…andiamo!” si alzò dalla poltroncina e si diresse verso l’ascensore con Ryan ed Esposito ancora perplesso che lanciò un’occhiata al collega. Proprio in quel momento le porte si aprirono e videro comparire lo scrittore in tutto il suo splendore,con i suoi soliti caffè in mano pronto a dare il suo alla detective. Appena la vide mostrò uno di quei sorrisi smaglianti e teneri che le riscaldavano il cuore,ma lei in quel momento voleva solo picchiarlo,non accettava quello che aveva fatto,in un certo senso l’aveva tradita,almeno la sua fiducia perché lui sapeva che teneva alla sua privacy e  l’aveva invece spiattellata ai 4 venti.
Quando le si presentò davanti con quel sorriso,che mostrava un po’ d’imbarazzo,porgendole il caffè con un “ Ehi..” lei senza pensarci due volte glielo strappò di mano,tolse il coperchio che lo manteneva al caldo e glielo versò sulla testa facendogli scorrere il caffè fino ai fianchi. Lo scrittore un po’ stupito un po’ stordito era rimasto con gli occhi sgranati e la bocca che arrivava ai piedi guardandosi la camicia. Alzò lo sguardo “ Kate ma che?” la guardava interrogativo “ Beckett,per te sono il detective Beckett. Anzi non sarò più niente,ti voglio fuori dal distretto,prendi tutte le tue cose e sparisci! Non voglio vederti mai più! Abbiamo chiuso,closed,cerrado. Ci siamo capiti?!” detto ciò si diresse verso l’ascensore sotto lo sguardo attonito non solo di Castle ma anche dei due detectives che avevano assistito alla scena senza capire bene cosa fosse successo veramente.
“ Allora? Che fate ancora lì impalati? Devo andarci sola da questo MacTerry?” gridò Beckett dall’ascensore.
“ Arriviamo.” Poi Esposito rivolgendosi a Castle “ Ehi amico,che diavolo hai combinato? Stasera,all’Old Haunt ci spiegherai tutto,intesi?” il suo sguardo era tra il serio e il minaccioso
“ Va bene ma davvero non so che le è preso”Era più sconvolto di loro e la camicia poteva proprio buttarla!
“ALLORA?” Kate stava perdendo la pazienza e non sopportava vedere Castle ancora lì.
“ Cercheremo di indagare. A stasera! “ E così i due detectives la raggiunsero.
Dal canto suo Castle ancora scioccato,girò i tacchi e si diresse verso il bagno per rinfrescarsi un attimo prima di tornarsene a casa e cercare di capire cosa in quella mattinata avesse fatto per farla arrabbiare così.
 
Una volta lavato e vestito con una tuta decise di chiamare la detective. Dopo appena il secondo squillò la chiamata fu rifiutata,provò ancora e ancora,almeno una decina di volte ma il risultato era sempre lo stesso: tutututuuuuuuuuuuuuuuuu
 Adesso era davvero spazientito e nervoso,insomma non capiva perché Kate ce l’avesse tanto con lui. Erano stati a letto insieme ma dai suoi messaggi non aveva mostrato nulla che potesse fargli pensare che lei fosse arrabbiata con lui o pentita perciò,stranamente,il problema non poteva essere quello. E allora? Cosa era successo? Mentre cercava ancora un motivo la porta di casa sua si spalancò catapultando dentro una Alexis alquanto agitata e incredula. “ PAPAAAAAAAA’” Castle saltò su dal divano su cui era sdraiato. “ Zucca,ma che succede? Perché urli in quel modo? Ti sento, mica sono sordo? E poi cos’è questa entrata alla Matrix?”
“ Papà hai letto il “Magazines”? E’ uscito in edizione speciale questo pomeriggio!” Lo guardò preoccupata. Lui che conosceva quel giornale da 4 soldi(era quello in cui lavorava Lee) disse “ No. Che vuol dire in edizione speciale? Di solito non esce ogni lunedì? Se no sbaglio oggi è giovedì,la settimana deve ancora finire”
“ Appunto papà,è uscito prima perché hanno uno scoop!” E gli porse il giornale. Quello che vide Alexis della faccia di suo padre fu qualcosa che non aveva mai visto: un misto di stupore,panico,rabbia,dolore e anche comprensione.
 
Scrittore e musa finalmente insieme!
Edizione straordinaria di questo settimanale per la notizia del secolo! Esagerato? Può darsi ma quello che vi rivelerà oggi il vostro Stan Lee vi lascerà senza parole.
Ebbene,notizia fresca fresca,oggi ho intervistato lo scrittore di fama mondiale,il signor Castle dal quale ho avuto notizie piuttosto interessanti,confermate poi dalla sua musa al distretto(dove sono stato la stessa mattina)riguardo la loro relazione. Ne avevamo il sospetto da anni ma adesso è una certezza: SCRITTORE E MUSA STANNO INSIEME! Una notizia bomba che però ci aspettavamo vista la loro alchimia e la loro lunga collaborazione. Chissà se non è una strategia del  nostro scrittore per farsi un po’ di pubblicità e della sua musa per rialzare l’onore del suo distretto che come sappiamo vive giorni abbastanza bui dopo la morte sospetta del loro Capitano!
Che dire?! Vedremo come si evolverà la situazione,per il momento vi lascio con questa notiziona e vi terrò aggiornati in probabili edizioni speciali!
Come sempre,il vostro ST.

 
Adesso Castle cominciava a capire la rabbia di Kate,il problema era che lui non aveva detto nulla a quell’idiota riguardo la loro storia anzi,l’aveva cacciato via prima che potesse continuare;allora perché aveva scritto quelle cose? Un momento,era andato al distretto? Ma che bastardo! Avrà usato uno dei suoi giochetti da giornalista per cavare qualche informazione da lei.
La rabbia si stava impossessando di lui,si precipitò verso la porta d’ingresso con la voglia di andare a prendere a pugni quel deficiente di giornalista ma la cosa che più gli importava in quel momento era chiarire con Beckett. Non voleva rovinare il loro rapporto soprattutto adesso che stava evolvendosi in una relazione.
Prese un taxi e in men che non si dica si ritrovò sotto casa della detective,si mangiò gli scalini 3 a 3 e arrivato sulla sua porta bussò più volte. Quella che si presentò davanti ai suoi occhi gli parve una visione divina: Beckett in leggins neri e maglietta bianca larga con i capelli che le cadevano sulle spalle scoperte ancora bagnati. Aveva appena fatto in tempo ad uscire dalla doccia e vestirsi prima che lui bussasse,ma non ad asciugarsi i capelli. Quando lo vide,il suo sguardo curioso si trasformò in uno severo e scocciato “ Castle cosa vuoi? Quale parte di abbiamo chiuso non hai capito? Mi sembra di essere stata chiara o no?” erano ancora sulla porta di casa sua “ Si sei stata chiarissima. Ma volevo dirti che io non ho detto nulla a quel giornalista da strapazzo. Nulla di quello che c’è in quel giornale è uscito dalla mia bocca. Dico sul serio Kate!” la guardò con disperazione
“ Quale giornale?” lei non capiva. “ Questo. “ Le porse il settimanale e vide tutte le gradazioni del rosso sul suo viso. Alzò lo sguardo su di lui “CASTLE! Come hai potuto farmi questo? Spiattellare la mia vita privata così senza alcun ritegno né pudore. Ma la mattina riesci a guardarti allo specchio? Come fai a non chiederti che razza di persona sei? Te lo dico io che sei: sei un idiota,incontenibile bambino,stupido cretino il cui unico scopo è quello di portarsi a letto più donne possibili per poi vomitare tutto al primo giornalista che ti capita. Oh ma questa volta ti sei superato,non sei fiero di te stesso? Hai contattato addirittura Stan Lee,wao sapevo che il tuo ego fosse smisurato ma no fino a questo punto. Io fossi tua figlia mi vergognerei di te. Sei un padre pessimo e sai una cosa? Non affiderei mai la mia vita o qualsiasi segreto a te.”
“Kate” cercò di interromperla,di fermare quelle scaglie di metallo che si stavano infilzando nel suo cuore.
“ Dimmi un po’,a quanti hai detto del caso di mia madre? O magari sei riuscito a contattare addirittura il Drago! Gli hai detto cosa abbiamo scoperto fino adesso? Dovrò aspettarmi una sua visita da un momento all’altro?” era furiosa,parlava come un treno e non era affatto lucida,ma si stava sfogando,stava liberando tutta la rabbia accumulata.
“ Kate ma cosa stai dicendo? Calmati ti prego! Lasciami parlare. Stai dicendo cose senza senso. Lascia che ti spieghi…”
“Spiegarmi Castle? Cosa vorresti spiegarmi? Credo che l’articolo dica tutto! La verità è che non sei cambiato affatto sei sempre il solito idiota egoista che si diverte a vedere  tutte le donne ai suoi piedi. Sei contento adesso che abbiamo fatto sesso? “
“ Kate non dire così,io Ti amo e fare l’amore con te non ha nulla a che vedere con il fare del sesso e tu lo sai. Non rimpiangerò mai  quello che ho fatto perché lo volevo davvero e lo volevi anche tu. Lo voglio ancora,io voglio te. Ti amo davvero Kate!”
“ Va al diavolo Castle. Pensavo che quella parola ‘Always’ ‘Sempre’,avesse un significato. Che tu ci saresti stato sempre,che mi avresti ascoltato sempre,che mi avresti supportato e incoraggiato sempre. Invece sai che ti dico? Io mi pentirò di quella sera per sempre!”
 Vide le pupille dello scrittore dilatarsi a quelle parole,vide il dolore nei suoi occhi ed era sicura di aver sentito anche il suo cuore spezzarsi ma in quel momento era quello che pensava si meritasse,si sarebbe resa conto solo dopo del suo errore.
Ancora sulla porta fissavano entrambi il pavimento, Castle alzò gli occhi e li puntò su di lei “ Mi dispiace. Davvero tanto. Non credevo pensassi questo di me. Pensavo ti fidassi di me,pensavo che venendo qui tu mi avresti creduto,che avresti creduto alle mie parole e non a quelle di un giornalista mondano il cui unico scopo è quello di trovare un gossip o se è il caso inventarselo pur di fare pubblicità. Mi dispiace averti ferito anche se inconsapevolmente ma come dici tu questo sono io:un idiota che a quanto pare non capisce quando una notte d’amore possa essere stata senza significato per la donna che ama e che avrebbe preferito non consumarla con l’idiota suddetto. Ti puoi fidare di me,te l’ho dimostrato più volte ma forse non è abbastanza. Mi dispiace davvero tanto. Me ne andrò ora e per sempre da qui e dal distretto. Non mi avrai più tra i piedi. Ma voglio che tu sappia una cosa,anche se mi duole precisarla,ma devo farlo: non ho mai detto a nessuno dei progressi sul caso di tua madre,non so chi sia il Drago e ormai non è più affar mio saperlo,no?” La guardò con un sorriso triste poi continuò “ Raccoglierò tutto ciò che possiedo sul caso di tua madre e te li spedirò a casa o al distretto se più lo desideri. Adesso vado,si è fatto tardi. Ti auguro ogni bene Kate…scusa Detective Beckett. Addio.” Si voltò e senza più una parola sparì da quel corridoio e da quelle scale percorrendole questa volta con una velocità più lenta e un’andatura stanca. Era stato letteralmente trivellato di colpi tutti a segno,tutti in un solo punto,il suo cuore.
Kate era ancora sulla porta,sul suo viso lacrime silenziose rigavano il suo volto. Un dolore immenso stava impossessandosi di lei,lo conosceva,era quello portato dalla solitudine che l’aveva accompagnata in quegli anni prima di lui. Adesso era consapevole che ci sarebbe ricaduta e probabilmente rimasta per non sapeva quanto tempo.

To be continued...
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: Tempie90