San mi prese per mano. 
Era giunto il momento... il momento di farla pagare a quel bastardo una volta per tutte e anche se non sapevo quale fosse il piano della mia ragazza decisi di fidarmi in tutto per tutto di lei.
A passo lento ci dirigemmo all'interno della Dalton e osservammo l'enorme scalinata a chiocciola che sovrastava l'intero edificio, con le mascelle ormai semi aperte per lo stupore...
-Ma cos'è? un castello?- Mi chiesi a voce alta.
-Lo fanno sembrare ma da quanto ho capito... all'apparenza può anche esserlo ma qui ci gira la peggior feccia del mondo, compreso Sebastian, ricordatelo...Su vieni...-
Iniziando a correre mi strattonò e mi portò in un corridoio completamente rivestito di armadietti alti quasi quanto una persona, in un lampo forse riuscii a recepire il suo folle tentativo ma ancora non ne potevo essere sicura.
Poi d'un tratto una voce da serpente ci sorprese alle spalle.
-Che ci fate voi qui? siete venute per un suicidio?-
-No Sebastian... siamo venute a regolare i conti... - Rispose acida San, con una moltitudine di odio negli occhi.
-Ah sì e come pensate di fare? Mi basta solamente premere questo pulsante sul mio cellulare e tutti i miei amici, omofobi come me verranno direttamente qui a pestarvi...Quindi scegliete voi... o ve ne andate subito oppure verrete mandate al creatore direttamente. Allora? Tanto ormai questo è orario di chiusura e io sono l'ultimo ad essere rimasto qui. Non lo saprà nessuno-
-Dai prova a chiamarli tanto...-
-Ok... non mi avete dato altra opzione....-
Ma prima che potesse spingere il bottone, tutti gli armadietti si aprirono di colpo e ne uscirono parecchi membri della squadra dei cheerios con altrettante torte fatte apposta per essere sfracellate contro di lui.
In pochi attimi il corridoio si trasformò in un vero campo di battaglia ed il telefono rilevatore fu buttato a terra per poi essere schiacciato dal mio piede con grinta.
-Eh ora, omofobo di merda? Sei da solo! Avrai ciò che meriti-


Quando uscimmo mignolo nel mignolo un sorriso compiaciuto rimase per molti minuti sui nostri volti... Di sicuro dopo quella sorpresa Sebastian non si sarebbe mai più fatto rivedere... dopo un'umiliazione simile nessuno vorrebbe più mettere la propria faccia fuori casa.... almeno credo.
-Piaciuto lo scherzetto?-
-Sì dai... niente violenza... niente sangue... solo sacra e buona panna...Anche se onestamente preferirei mangiarla piuttosto che ritrovarmicisi ricoperta come quell'idiota.-
-Neanche se dopo ti faccio un bel "giochino"?-
A quel punto mi fermai e la guardai.
Lei d'altro canto mi rispose con uno sguardo di malizia e con un cenno di capo, indicò la pasticcieria davanti a noi, leccandosi le labbra.
-Però se fai così, mica vale-
-Dai.....-
-Basta però che non mi ritrovo Cheerios allupati che mi tirano violentemente torte in faccia.-
-Non ci saranno i Cheerios a farlo ma posso assicurarti che alla fine ti ci ritroverai completamente affondata nella panna... che ti spalmerò addosso.-
-Uh... beh allora se sarai tu....-
-Ok?-
-Ok... ma prima però ce ne andiamo in un posto... la panna sexy può anche aspettare...-
-Uffa... Scherzo dove mi porti?-
Evitai di risponderle e prendendola in braccio come uno sposo fa con la sua sposa le dissi di chiudere gli occhi e che l'avrei guidata nel mio paradiso.
E fu così che....
To be continued.
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Note dell'autrice.
Capitolo molto breve e soprattutto penultimo capitolo prima della conclusione effettiva della storia... ringrazio tutti quelli che passando a leggerlo recensiranno o che almeno leggeranno
A domani con il " Gran finale" :)