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Autore: Mrs Pansy    02/08/2012    1 recensioni
Mi fissò negli occhi e si avvicinò, si avvicinò molto, le sue labbra cercavano le mie e le mie non opponevano resistenza.
Incominciò a baciarmi dapprima sulla bocca, poi scese al collo.
Senza rendermene conto gli stavo levando giacca e cravatta.
Sentì le sue mani fredde che mi toccavano la schiena alla ricerca della lampo del vestito
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frank Iero, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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 Avevo finalmente realizzato il mio sogno, ero davanti allo studio di tattoo: mi sembrava tutto così irreale, non potevo crederci.
Lo ammiravo da fuori, cercavo di rendermi conto che ormai ero una tatuatrice a tutti gli effetti: l’insegna, la gente che passava, gli adesivi sulla vetrina, tutto era perfetto, tutto.
Dopo qualche minuto persa nei miei pensieri sentii una voce familiare che mi chiamava:
-Roxen!! Roxen!! -
Mi  voltai e vidi un ragazzo sulla ventina con lunghi capelli neri, occhi blu e una voce molto sensuale e profonda; non lo avevo mai visto, ma quella voce, quella voce la conoscevo!
-Ti aspettavamo, su entra!! Immagino che sarai un po’ disorientata, non deve essere stato facile per te abbandonare la tua città e venire fino al New Jersey solo per lavoro. Ti capisco, anche io ho dovuto abbandonare tutto per venire qui: ma ne è valsa la pena!-
Continuava a parlare ed io non capivo ancora chi diavolo fosse, però lo ammetto era molto attraente per cui non lo interruppi.
-Sai mi hanno parlato molto bene di te, per questo ho insistito molto a farti venire qui per lavorare per me!-
-Ciao, scusa, ma io non so chi tu sia e come faccia a sapere il mio nome- chiesi molto perplessa.
-Come non sai chi sono!? Ah già noi è la prima volta che ci vediamo di persona! Io sono Andrew, ti ricordi?! Abbiamo parlato molte volte al telefono!-
Come avevo fatto a non riconoscerlo!? Era il mio nuovo capo!
-Ah si!! Scusa, ora mi ricordo…Mha…. Sai ti immaginavo un po’ diverso…- si può dire che lo stessi squadrando da testa a piedi, ed infatti era quello che stavo facendo.
-Come diverso?! Guarda che se vuoi torno a casa e mi cambio!- 
Fissai i suoi enormi occhi blu e iniziai a ridere, lui mi guardò e rise con me.
-Bene ora che ci siamo presentati possiamo anche entrare, che ne dici?-
Feci cenno con la testa.
Mi aprì la porta dello studio ed entrammo; era fantastico!
Le pareti rosse erano interamente ricoperte da chitarre, skate e poster dei grandi cantanti rock e metal; il pavimento oro era sovrastato da un gigantesco tappeto nero.
Mi misi quasi a piangere di felicità, ma Andrew non me ne diede il tempo perché mi prese la mano e mi portò a conoscere i miei colleghi.
-Lui è George, lei è Giulia e lei è Silvia, mia sorella-
-Ciao!- dissero loro in coro come se si fossero preparati quel saluto per accogliermi al loro meglio.
Li guardai e li salutai con la mano e con un enorme sorriso.
-Allora visto che è il tuo primo giorno e non conosci bene l’ambiente Silvia e Giulia ti daranno una mano e ti spiegheranno tutto, ora io vado che ho un appuntamento per un tattoo.-
Ero entusiasta del salone e del mio capo…Bhe come potevo non esserne entusiatsa?! Era un ragazzo così affascinante, gentile, disponibile… forse ero troppo entusiasta del mio capo!

Il primo giorno passò mi trovai molto bene con Asia e Giulia, andavamo d’accordo su tutto, mi avevano spiegato ogni cosa del salone.
Erano le sette e ormai la giornata lavorativa era finita, ritirai le miei cose andai a salutare tutti ringraziandoli della loro gentilezza; stavo per andarmene quando Andrew mi chiamò:
-Roxen! Quasi dimenticavo: è fantastico averti qui!!-
Arrossì subito e lo ringraziai anche se non riuscivo a parlare molto bene, ero leggermente imbarazzata.
Uscì dallo studio e mi recai al mio appartamento.
 Con i miei precedenti lavori in vari pub ero riuscita a mettere qualche soldo da parte e, grazie ad essi, avevo affittato un appartamento che distava 5 minuti da lavoro.
Mi distesi sul letto: ero felice.
Ripensai alle parole di Andrew: “E’ bello averti qui”…  Lo aveva detto solo perché voleva essere gentile o lo pensava seriamente?  E se lo pensava seriamente diceva in ambito di lavoro o intendeva dirmi qualcos’altro?
Si, okay forse ero attratta dal mio capo.
Sapevo che sarebbe stato un problema, ma ero così stanca dal lungo viaggio che mi addormentai subito senza pensarci troppo.
  
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