Wilpur! 
il treno si ferma un solo minuto in quella stazione. Destiny radunò in un batter d'occhio le sue cose e uscì dallo scompartimento per arrivare  all'uscita in anticipo.
Nella fretta non si accorse che anche un'altro viaggiatore aveva avuto la stessa idea,benchè in apparenza non avesse alcuna premura. Riuscì a superarlo e a portarsi con la valigia vicino allo sportello. Ma nel momento di scendere lo sconosciuto la urtò e il prezioso sacchetto di plastica che portava a braccetto finì per terra. Fuoribonda, Destiny sgomitò a sua volta e scese sul marciapiede per recuperare l'involto. Quando si voltò per fronteggiare l'uomo, il treno stava già ripartendo. Era rossa in viso per la collera e gli occhi azzurri, ereditati dalla nonna irlandese, mandavano lampi. Con tutto il suo metro e ottanta Destiny si ritrovò ad alzare la testa per guardare lo sconosciuto.  'Dovresti farmi le tue scuse!' proruppe in tono accusatorio. 'Donna offesa nel cuore della Savana! Strano, ero convinto che fosse lei a dovermene.' Il viso rude e candido aveva  un'espressione ironica. 'Davvero??' chiese Destiny in tono glaciale. 'Il mio pacco avrebbe potuto rompersi.' 'Si. ma la colpa è soltanto della sua impazienza.' Non il minimo rincrescimento nella voce, mentre gli occhi color caramello e insolenti si posavano per un attimo sulle sue guance arrossate, poi sulle curve molto femminili del suo corpo slanciato, per poi tornare ad un'espressione divertita. ' La pazienza non sembra una sua qualità. Non starò qui a ricordarle  che è staata lei aa urtarmi e che quindi tocca a lei scusarsi.' Poi, senza nemmeno darle il tempo di rispondere, aggiunse un ' posso aiutarla?'. 'No, grazie' si affrettò a rispondere lei. Era troppo arrogante perchè potesse accettare qualcosa da lui. Senza aggiungere una parola, lo sconosciuto si allontanò  a grandi passi. Camminava con disinvoltura, per niente impedito dalle sue due pesanti valigie. Facendo un certo sforzo su sè stessa, Destiny distolse lo sguardo dalla figura che stava scomparendo e si concentrò su quello che doveva fare. Prima di partire da Boston, suo padre, visibilmente preoccupato, le aveva chiesto come pensava di sbrigarsela una volta arrivata a Wilpur. E sua madre aveva aggiunto con aria disperata : ' se solo sapessi dove ti porterà il tuo carattere impulsivo'. Destiny aveva risposto loro concalma, cercando di rassicurarli , ma non aveva receduto minimanmente dai suoi propositi. Impossibile dire in anticipo quale sarebbe stato il suo programma: secondo la carta , Wilpur era la fermata più vicina al parco di Djoudi, la riserva nella quale lavorava Niall. Alla stazione si sarebbe informata sul sistema più conveniente per proseguire, se con un treno in coincidenza o con un taxi. La prima parte del viaggio non aveva presentato nessun problema e non c'era ragione di pensare che non sarebbe stato così anche per la seconda parte. Posò i bagagli per terra  e diede un'occhiata attorno. Il capostazione era sparito e la biglietteria era chiusa. Anche l'arrogante sconosciuto era scomparso e la banchina era quindi deserta. Per la prima volta si sentì assalire dal dubbio e, per un attimo, rimpianse d'aver rifiutato l'aiuto che le aveva offerto. Dandosi della stupida , riprese i suoi bagagli e si avviò con decisione verso l'estremità della banchina. Stava per diventare la moglie di un guardiano di riserva e doveva imparare a cavarsela da sola. Avrebbe avuto altri momenti di solitudine, anche se Niall fosse tornato a casa ogni sera e lei lo avesse atteso con impazienza... Ma di darebbe certamente trovata a dover prendere da sola molte decisioni, forse anzi certamente importanti. Il cielo era plumbeo e sul paesaggio regnava la calma che pecede la tempesta. Giunta al termine della banchina, distante un centinaio di metri, vide un gruppo di case dai comignoli fumanti e si rassicurò. Sollevò la testa con un movimento , che visto da qualcun'altro poteva espire coraggio ma non a lei. Sua madre aveva ragione a giudicarla troppo impulsiva. Ora avrebbe dato chissà cosa per vedere Niall venirle in contro, abbracciarla,caricare i bagagli e condurla alla riserva. Ma Niall non sapeva dels uo arrivo. Le era parsa un'idea meravigliosa quella di fargli una sorpresa. Si, sarebbe stato meraviglioso. L'incertezza di quel momento non potè durare a lungo, faceva parte di quell'avventura che da sempre aveva sognato fare. Il cielo minaccioso, il silenzio della savana, il dubbio della strada che doveva ancora percorrere, per lei era tutto un'avventura. E poi ci sarebbe stato lo stupore di Niall quando lei gli si fosse prensentata davanti all'improvviso. E quando gli avesse mostrato l'abito da sposa... Già, l'abito! Non doveva bagnarsi e di li a poco si sarebbe scatenato il diluvio. L'urgenza  della situazion le diede forza.

SPAAZIO ALLA SAVANA °-°
Allora ragazzuole, sono venuta qui a romprevi le palle lo so ç.ç
allora intanto parto col dirvi che se mi consigliate di eliminarla lo faccio subito almeno nessuno si sopporterà 
una rompi mazze da baseball ç.ç. 
Foooooorseee qualcuno di voi ha capito da dove è uscita questa storia, se è si ditemelo che vi premio (?) :3
se è no io non vi dico da dove è uscita u.u. NO ok i miei discorsi senza senso lasciateli perdere °-°, ho già rotto troppo me
ne vado è meglio c.c. Bhe ditemi che ne pensate :3 
ah un'ultima cosa abbiate pietà ç.ç