Crolla, fenice nel tuo mare di fuoco; e a fuoco vanno, le tue membra e il tuo sguardo è morente. Entra, fenice. Nel doloroso regno. Annega, fenice. Brucia il tuo collo sinuoso, le tue piume son cenere; le tue ali l'inferno celere carbonizza. Risorgi, fenice. Dal morto tuo mondo. Ricrea, fenice. Splendi d'orgoglio il tuo petto si gonfia, brilla il piumaggio; le lodi tue si tesson medesime, soavi. Ed è poi esser tacchino facile quanto conveniente. Ma risorge esso? Beato si crogiola nel suo mare di fiamme e ancor più beato impreca; volano le bestemmie, costui resta a terra.