03/08/2012
4 recensioniDECISAMENTE AL GUINSAGLIO
Ryou osservò disgustato Hirokazu ingurgitare una manciata di patatine, che andarono ad impiastricciarsi irrimediabilmente con la cioccolata squagliata che il ragazzo già aveva in bocca.
Storse il naso alla vista dei due alimenti che si mescolavano tra loro, distogliendo lo sguardo per risparmiarsi un conato di vomito.
«Kazu; quando mangi sembri un incrocio tra un maiale ed un orso» borbottò quasi gentilmente.
Decise di dirigere la sua attenzione verso un’immagine più appetibile, e trovò Ruki che chiacchierava in un angolo con un ragazzo. Stava appoggiata ad un palo, accarezzandone la superficie liscia e fredda con una mano. Il braccio ripiegato dietro la schiena. Vista da lì sembrava una gatta pronta a balzare via da un momento all’altro. Impressione amplificata dal modo in cui teneva la testa chinata, con i capelli rossi che le incorniciavano il viso latteo. Si chiese se la ragazza si rendeva conto del tipo di attenzione che aveva attirato dal bel giovanotto. Ruki non era più una bambina, doveva avere di sicuro un qualche istinto femminile, nascosto da qualche parte, che le diceva cosa cercava lo sconosciuto.
Ryou non poté che temere un possibile ricambio d’interesse.
Strinse i pugni, spostando la sua attenzione verso i due uccellini appollaiati qualche panchina più in là. Takato e Juri, erano quasi disgustosi, a volte. Tutte quelle smancerie.
Ma lo sguardo di Ryou continuava a correre alla rossa ed al suo nuovo spasimante. Le si era avvicinato, ma constatò con piacere che nel frattempo Ruki aveva fatto alcuni passi indietro, per evitare il contatto.
Hirokazu, che era rimasto in un silenzio ostinato, per protesta all’insulto da parte del suo mito, aveva seguito il suo giro di sguardi. Non poté evitare di sospirare e ribattere con un commento secco.
«Tu sei un cane, Ryou»
Il ragazzo si voltò a fissarlo, corrucciato. «Che vuoi dire?» domandò, mettendo in moto le rotelle del cervello per cercare la ragione del paragone.
«Oh, andiamo» ribatté Hirokazu «Tutti quegli sguardi omicidi! Se fossi un cane sarebbe più facile. Scommetto che le faresti subito la pipì addosso, così tutti saprebbero che è tua»
Sorrise trionfante, nel vedere il leggendario Digimon Tamer restare per qualche istante senza parole.
Ryou bevve un sorso della sua aranciata, riflettendo su quello che aveva sentito.
«Marcare il territorio» disse tra sé. L’idea era allettante, ma urinare addosso a Ruki era inconcepibile.
Si alzò, voltandosi per raggiungere il palo e la sua meta, ma incrociò troppo presto l’oggetto dei suoi pensieri, urtando addosso a Ruki e finendo per rovesciarle una quantità consistente di aranciata sui Jeans.
Hirokazu si piegò in due, in preda alle risate. «Uh! Ruki! Qualcuno te l’ha fatta addosso?»
La ragazza lo guardò come se fosse impazzito, mentre Ryou, con la sua giacca, tentava di rimediare come meglio poteva al pasticcio che aveva combinato.
«Non badare a lui» disse a Ruki per distrarla «E scusa se ti ho inzuppata»
«Akiyama» si lamentò la ragazza «Sei un impiastro, un vero impiastro»
«Non l’ho fatto apposta» gemette lui sospirando, strofinando ancora la sua giacca sul jeans bagnato.
«Lascia stare» gli disse alla fine Ruki allontanandolo con un gesto secco «Tanto sto andando a casa»
«Ti accompagno» si offrì immediatamente Ryou.
«Non serve» ribatté lei seccata allontanandosi «Ci vediamo, ragazzi» disse rivolta agli amici, poco distanti.
Ryou la guardò andare via, restando mogio nel suo angolo, tornando a sedere sulla panchina.
«Sicuro di non volerle scodinzolare affianco fino a casa?» lo stuzzicò Hirokazu.
Ryou sollevò le maniche della giacca e strinse i pugni, mostrandone uno all’amico, che sollevò le mani in segno di resa.
«Eih! Si fa per scherzare» si lamentò. Poi fece un cenno a Ryou, e lui riportò lo sguardo alla stradella, dove Ruki, già lontana, stava per essere raggiunta dallo stesso ragazzo incosciente che la stava corteggiando poco prima.
«Questa è guerra» sbottò Ryou alzandosi e correndo verso di loro.
Hirokazu sobbalzò, quando sentì Kenta spuntargli alle spalle preoccupato. «Oddio. Credi che lo ammazzerà?» domandò ansioso. «No, si limiterà a marcare il territorio» rispose Hirokazu mettendosi comodo.
Vide Ryou raggiungere Ruki, afferrarla per un braccio ed attirarla a se, per poi baciarla con passione sulla bocca.
I ragazzi strabuzzarono gli occhi «Stanno insieme da mesi e questo è il primo bacio che vedo» si lamentò Hirokazu mentre Kenta distoglieva lo sguardo.
«Questo perché Ruki è contro le effusioni in pubblico» ricordò l’amico sistemandosi gli occhiali sul naso «Avvertimi quando hanno finito».
Hirokazu, che aveva invece assistito la scena per intero, gli fece un cenno. Ryou li stava salutando soddisfatto e, sotto lo sguardo deluso del ragazzo, mise un braccio attorno a Ruki e si avviò verso l’uscita del parco per accompagnarla a casa.
«Scommetto che se fosse un cane le farebbe subito la pipì addosso…» borbottò Kenta.
«E’ proprio quello che ho detto io!» esclamò Hirokazu ficcandosi in bocca un’altra manciata di patatine.