I CAMPIONI
Ciao
a tutti! Ecco una nuova storia naturalmente sulla coppia
Bulma/Vegeta…spero che vi piaccia…by kiarachan e
Paie….
1°
capitolo: una giornata afosa
Erano
le due di una giornata di metà luglio e un sole cocente
brillava nel cielo limpido californiano. In una spiaggia affollata si
stava disputando una partita d’allenamento della squadra
femminile campionessa
degli Stati Uniti: le Los Angeles Cats .
sul
lido il divertimento si sprecava: c’erano ragazze chi
prendevano il sole, ballerini di breakdance (si scrive
così??) che si agitavano su degli step, ragazzi che, dal
bancone di bar in puro stile hawaiano, ammiravano le bellezze dei
dintorni e surfisti che davano spettacolo con le loro acrobazie
incredibili quanto azzardate.
Le
pallavoliste, che indossavano le loro aderenti tenute da allenamento
estive, sudavano sotto quel sole rovente a suon di schiacciate, parate,
muri e bagher (l’ho scritto correttamente?.?). tra queste,
una tra tutte si distingueva per la potenza dei suoi tiri e per la
sorprendente altezza dei suoi salti. Era lei, il capitano della
squadra, la numero 9. Era una donna di 21 anni, dai capelli celesti,
morbidi e lunghi fino alla spalla che teneva legati una coda di
cavallo; aveva occhi grandi, lucenti e di un blu cristallino. Il fisico
era naturalmente quello di una sportiva professionista: scolpito,
asciutto e longilineo. Il suo nome era Bulma.
Era
già una quarantina di minuti che le L.A.C.si allenavano, ma
la stanchezza non superavano la loro voglia di vincere e quel tempo non
era nulla confronto al dura esercitazione alla quale tutti giorni si
sottoponeva l’intero team, riserve comprese.
Quel
giorno, però, non erano le uniche che non si davano pace
pensando alle sempre più prossime gare: anche un surfista
era molto preso a sfidare onde sempre più alte e impegnative
ed era già da un paio d’ore che stava in acqua. La
decisione, l’impegno e l’orgoglio si potevano
leggere chiaramente nei suoi occhi color ebano. La facilità
e l’abilità con le quali cavalcava le onde erano a
dir poco impressionanti, infatti si sfoggiava numeri strepitosi e che
richiedevano un equilibrio e una notevole esperienza: non era certo un
principiante. Era un campione nella sua disciplina, un re, si potrebbe
dire.
è
così, che le pallavoliste e lo sportivo solitario
trascorsero quasi tutto il pomeriggio. Ad un certo punto, forse per
colpa della spossatezza derivatasi dall’estenuante match, la
ricevitrice che detentrice del numero 4, non riuscì a
riportare in campo il pallone nel campo e, con un veloce schizzo,
entrò in una sacca contenente una canottiera di cotone
grigia, dei pantaloni di jeans che arrivavano al ginocchio a scarpe da
ginnastica. Bulma, rincorse la palla, e, vedendola sparire
all’interno della borsa la raggiunse. Senza fare caso alla
privacy del proprietario, frugò senza farsi molti problemi.
Quando afferrò il pallone, si rialzò, senza
accorgersi che davanti a lei un ragazzo in costume un po’
più vecchio di lei la squadrava irritato. Con fare scortese
le chiese: “ che diavolo stai combinando con la mia
sacca??” “mi sto solo riprendendo la palla, non
c’è bisogno che tu ti scalda tanto..!”
rispose lei seccata dal modo di fare del tipo. Sorpreso dal tono di
sfida della ragazza, decise di andarci giù ruvido:
“ora sparisci, donna, o sarò costretto a
sfigurarti quel bel visino che ti ritrovi!” bulma non
poté fare a meno di emettere un gemito di disappunto e se ne
andò voltando le spalle al moro…..
Allora
vi è piaciuta? Spero di si!
Lasciate
commenti sia positivi che negativi…
Alla
prossima…
Ciao…
bacioni…
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