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Autore: Green 182    03/08/2012    2 recensioni
E' una Bike.
Parla un po' di calcio e non so quanto vi possa piacere.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, questa è una delle storie che ho scritto secoli fa (26 febbraio 2012), quando scrivevo ancora bene (?).

Anyway...non pretendo che voi capiate la parte di calcio e scusate se ne sono ossessionata ç_ç

Spero vi piaccia...anticipo che ci saranno solo due capitoli.

Green 182

 

Per sempre insieme

 

(Mike)

Era una giornata d'estate, un giorno importante perchè si sarebbe dovuta disputare l'ultima partita del nostro campionato di calcio.

Ci giocavamo il primo posto in classifica.

Erano le 15 e la partita stava per iniziare.

Avremmo dovuto giocare nel campetto dell'oratorio, non tanto bello, ma abbastanza agibile.

Noi ragazzi della squadra eravamo negli spogliatoi, io ero seduto vicino a Billie.

Lo guardai, aveva lo sguardo abbassato, fissava il pavimento preoccupato.

Vidi malinconia in lui, gli mancava suo padre, e da tanto anche, lo sapevo.

Non c'era più da quattro anni.

"Hey" cercai di attirare la sua attenzione.

"Hey" ripetei.

Si girò verso di me e annuì.

"Devi mettere la maglia..."

"Già! Mi ero dimenticato...cazzo! È tardi!"

"Muoviti!"

Prese il borsone e tirò fuori la divisa.

Il suo numero.

Lo guardò e fece una smorfia.

Era il 10.

Se la infilò mentre tutti i nostri compagni stavano uscendo dagli spogliatoi.

"Presto!" gli dissi.

Finì di allacciarsi le scarpe, si rialzò e uscimmo.

Vincerò per te” sussurrò intanto che uscimmo, rivolgendo lo sguardo al cielo.

Lo guardai e una lacrima gli scese sul viso.

Se la asciugò con la maglia.

Gli accarezzai i capelli.

Dai andiamo”

Annuì.

Ci dirigemmo verso il campo dove il Mister ci stava aspettando.

Alle 15.30 iniziammo e subito dopo 5 minuti eravamo in svantaggio.

Billie non aveva ancora avuto occasione di fare gol, cazzo!

Si, Billie era attaccante, io centrocampista e avevo il numero 8.

Al 30' sempre del primo tempo, finalmente, riuscì a segnare.

Quelli che erano nella sua zona gli corsero incontro, andarono ad abbracciarlo ecc...

Io arrivai dopo perchè giocavo più indietro, sulla fascia.

Arrivai da lui proprio quando si fu liberato degli altri tizi e lo vidi con la mano alzata, ad indicare il cielo.

E' per te” lessi il suo labiale.

Si girò, abbassò la mano e venne da me, mi abbracciò.

Ti voglio bene Bill”

Mi abbracciò forte.

Eravamo faccia a faccia.

Sul suo viso ancora una lacrima.

Gliela asciugai con il dito.

Hey! Tu sei Billie Joe Armstrong! Fatti valere!” sussurrai.

Sorrise leggermente.

Grazie Mike”

Ritornammo in campo per altri 15 minuti.

Dopo di questi ci fu la pausa.

Negli spogliatoi:

Bel gol Armstrong” disse uno con tono poco soddisfatto.

Uno di quelli che non crede nel mio migliore amico, uno di quelli che si crede figo ma non lo è.

Un coglione, diciamo.

Scimmiottai quello che disse e mi guardò male.

Feci l'indifferente perchè avevo ragione io, era stato veramente un bel gol.

Ritornammo in campo dopo la 'fine primo tempo'.

Al 15' prendemmo ancora un gol ma glielo diedero fuori gioco, menomale.

Al 32' uno della nostra squadra segnò il 2-1.

Quasi allo scadere del tempo, l'arbitro diede rigore inesistente a nostro sfavore e Billie si fece sentire.

Andò dall'arbitro a protestare, ma non solo lui, anche la maggior parte della nostra squadra.

Sapevo benissimo che non era rigore.

Eravamo là a protestare, continuavamo a discutere e ad un certo punto Billie si stufò e mandò a fanculo l'arbitro.

Ovviamente questo sentì e mostrò il cartellino rosso.

La gente che era lì a vedere la partita cominciò a fischiarlo.

Lui uscì senza dire niente, senza contraddire e niente, a parte che non ne avrebbe avuto motivo.

Bene, eravamo in 10 e, dopo aver tirato il rigore eravamo 2-2.

Nei minuti di recupero diedero rigore -giusto- a nostro favore perchè mi fecero fallo in area.

Il problema era chi avrebbe calciato il rigore.

Io avevo sempre avuto paura, ma quella volta avevo voglia di farlo.

Posizionai la palla sul dischetto, mi allontanai e, aspettando il fischio dell'arbitro sussurrai: “E' per te Billie”.

Fischiò, presi la rincorsa e calciai.

Non ci potevo credere.

Avevamo vinto perchè il tempo era scaduto.

Avevamo vinto il campionato.

Ritornammo in spogliatoio.

C'era Billie seduto ma chinato con le mani che gli coprivano il volto.

Hey” sussurrai.

Gli accarezzai la testa...i suoi fantastici dread.

Che succede Armstrong?” disse prendendolo per il culo uno della nostra squadra che entrò.

Billie mugugnò qualcosa, alzò la testa lentamente.

Stava piangendo.

Ahahahah, Armstrong sta piangendo! Che femminuccia! È perchè ti han buttato fuori?”

Bill lo guardò male, si alzò di scatto e urlando disse: “Cosa cazzo me ne frega se mi hanno espulso!”

E allora perchè?” chiese quello là.

Billie lo spinse contro il muro.

I cazzi tuoi?” mugugnò a denti stretti.

No”

No?”

Gli diede un pugno.

Quello là spinse Bill in avanti come per toglierselo dai piedi e cercò di picchiarlo.

Altri ragazzi cercarono di separarli, io e altri due tiravamo Billie da una parte e gli altri tiravano quel tizio dall'altra.

Presi il mio borsone e quello di Billie e decisi che ci saremmo cambiati a casa.

Intanto che uscivamo dalla porta -io e lui- quel tizio urlò: “Chi ti credi di essere?”

Billie Joe Armstrong” disse alzando il dito medio.

Uscimmo.

Lo trascinai a casa a piedi visto che era vicino all'oratorio.

Abitavamo insieme.

Per strada parlammo.

Com'è finita la partita?”

3-2”

Mi guardò con occhi spalancati pieni di gioia e mi saltò quasi addosso.

Mike! Mike! Ma abbiamo vinto! Cazzo! E dimmi, chi ha segnato il 3-2?”

Sorrisi.

Io...modestamente” dissi scherzando.

Sorrise.

Sei grande”

Mai come te...e comunque su rigore...”

Gli spettinai i capelli bagnati ancora di sudore.

Mi diede un bacio sulla guancia.

Bravo” continuò.

Arrivammo a casa.

Ci togliemmo tutte le divise, parastinchi, scarpe (coi tacchetti) ecc...

Eravamo seduti e ci stavamo togliendo le scarpe.

Bill, puzzi!”

Ma dai, Mike, non lo sapevo...” disse togliendosi le calze sudate.

Dicevo per ridere...”

Sono più o meno incazzato per prima...”

Vedo”

Dopo esserci tolti tutto andammo a lavarci insieme in doccia.

Neanche tu sei da meno però...” mi disse annusando l'aria.

Risi.

Entrammo in doccia, era piuttosto larga.

Riguardo al lavarci insieme, eravamo migliori amici, eravamo abituati.

Si bagnò i capelli e il petto.

Cazzo!” sussurrai arrossendo.

Perchè? Come se non mi avessi mai visto...”
“Sei più bello del solito, o sono io che sono scemo...”

Probabile che tu lo sia...”

Grazie” feci l'offeso.

Mi prese all'improvviso e mi abbracciò.

Dopo un po' disse: “Stai basso con quel coso, hey”

Cazzo! Scusa...” mi vergognai.

Si mise a ridere.

Tranquillo...” disse, e mi baciò a stampo.

Scusa ancora Bill...”

Ma è normale...quando ti piace una persona è così...”

Sorrisi come un ebete.

Uscimmo dalla doccia.

Gli diedi un bacio sulla punta del naso.

Grazie Bill”

E di cosa?”

Per non esserti arrabbiato...”

Perchè avrei dovuto?”

Tacqui.

Ti amo Mike, non l'hai ancora capito?!” continuò.

Annuii.

Anche io Bill...troppo...ho paura di perderti”

Oh” disse, e mi strinse a se.

Non ti lascerò mai, per niente al mondo...fino alla morte” mi sussurrò all'orecchio.

Deglutii.

Iniziò a baciarmi il collo.

Mi sentivo scoppiare talmente provavo piacere.

Gli presi il viso e appoggiai le sue labbra sulle mie.

Le lingue fecero quello che dovevano fare.

Alle 19 circa cenammo.

Preparò la cena Ollie, la mamma di Billie.

Alla sera uscimmo.

Ormai eravamo indipendenti, eravamo punk, eravamo Gesù di periferia, chiamateci come volete.

Andammo al Gilman.

Guardammo un po' chi suonava.

Già, perchè noi, oltre a giocare a calcio, avevamo la passione della musica.

Avevamo anche una band -io e Bill-, da poco però.

Infatti in quel locale, quella sera incontrammo anche il nostro batterista: John.

Stetti lì fino alle 23.

Billie se n'era andato da un'ora perchè aveva sonno.

Eravamo d'accordo che sarei rimasto al Gilman ancora un po'.

Alle 23.15 Ollie mi chiamò al cellulare chiedendomi dov'era Billie.

Mike? Quando tornate?”

Tornate? Billie non è già a casa?”

No”

Come no? È andato via un'ora fa...”

Cosa? Oddio...”

Ollie, stia calma...non si preoccupi, ora lo vado a cercare”

Riattaccai.

Le dissi di stare calma, ma io ero il primo ad essere andato in panico.

John! È successo qualcosa a Billie!”

Eh?”

Si, non è ancora tornato a casa!”

Uscimmo dal locale e pochi passi più in là, accasciato a terra rannicchiato, un ragazzino ridotto malissimo.

Billie? Cazzo Bill!”

Non si mosse.

Gli andammo vicino, era tutto sanguinante.

Mi misi le mani nei capelli.

Oh mio Dio, oh mio Dio” mi preoccupai sul serio.

Perchè l'ho lasciato solo?!” continuai.

Lo presi in braccio e, salutando John me ne andai a casa.

Bussai, Ollie si presentò alla porta e, portandosi una mano alla bocca cominciò a piangere.

Oh...Billie...che gli è successo?” disse rivolgendosi a me.

Non lo so, stia calma però...” dissi.

Lo portai sul divano in soggiorno, Ollie andò in cucina a continuare le faccende perchè le dissi che ci avrei pensato io.

Cercai di far risvegliare Bill, schiaffeggiandolo piano.

Niente.

Aspettai un po', ma niente.

Alle 24 lo portai su nel mio letto -dopo avergli pulito il sangue-.

Visto che respirava, doveva star bene, magari doveva solo riposare.

Lo posai sul letto, poi mi coricai dalla parte opposta.

Mi sembrava di stare nel letto con un morto...ma non ci potevo, non ci dovevo pensare neanche!

Mi strinsi a lui come se fosse cosciente.

 

Il giorno dopo sentii qualcosa sul mio viso, dimenai la mano per spostare quel qualcosa, avevo ancora gli occhi chiusi.

Cazzo!” sussurrai.

Aprii gli occhi pian piano.

Quei dread di merda!” dissi senza pensarci.

Hey! Non mi offendere! Non fanno così schifo...”

Nono” dissi ironico.

Ero ancora più addormentato che sveglio, non mi resi conto della situazione.

Fuck” e qualcuno mi saltò addosso.

Billie?!

Solo allora mi svegliai fuori.

Spalancai gli occhi.

Billieee!!” dissi, e lo abbracciai forte.

Mike? Ti senti bene?”

Cazzo Bill! Mi sei mancato”

Annuì.

Che è successo ieri?”

Quel tizio di calcio mi ha pestato...”

Annuii.

Vidi che gli sanguinava ancora il labbro.

Non vuoi farti disinfettare?”

Fece una smorfia.

Posso baciarti o ti fa ancora male?”

Tu fallo e basta” disse.

Ma ti fa ma...?”

Non feci in tempo a finire che mi anticipò.

Mi baciò e continuai io.

Hey! Non dovevi mica disinfettarmi?!”

Si...con la saliva...”

Ci mettemmo a ridere, poi lo disinfettai davvero.

Visto che erano le 7 di mattina ritornammo ancora a letto.

Avevo ancora il sapore di sangue in bocca.

Buono, piacevole.

Come stai Billie, a proposito?!”

Bene, grazie a te...” disse sorridendomi.

Sorrisi anche io.

Vieni qui” dissi.

Qui dove?”

Vicino a me...in modo che tu abbia il viso appoggiato al mio petto e che io possa baciarti”

Eh eh...tutto calcolato”

Già” e gli diedi un bacio a stampo.

Si sistemò su di me.

Buona dormita”

Ti amo Billie”

Buona dormita”

Hey! Ho detto che ti amo!”

E io ho detto buona dormita”

Stronzo, mi hai offeso” dissi scherzando.

Rise e io mi sentii al settimo cielo.

Spensi la luce.

 

Alle 11 ci risvegliammo.

Dopo aver fatto una sottospecie di lotta amichevole...

Ok, ok, ora basta!” disse.

Mi stavo divertendo”

Ah ah ah” disse ironico.

Che c'è?” chiesi.

Gli diedi un bacio a stampo.

Poi un altro ed un altro ancora.

Cazzo! Se mi fai parlare...”

Sorrisi.

Comunque...i dread non fanno schifo”

Risi.

Ok...” dissi per dargli soddisfazione.

So che ti piacciono troppo...”

No”

No?”

Cazzo! Tu sai fin troppo!”

Sono il tuo migliore amico, idiota! È normale”

Mi lasciai cadere su di lui e finii con l'abbracciarlo.

Hey! Hey! Alzati! Ho fame...andiamo” disse.

Ok, rompiballe”

Scendemmo le scale.

Ti porto giù in groppa” dissi.

Nono dai...”

Non fece in tempo a finire che lo feci salire.

Sono un po' scomodo” disse.

Ti arrangi” risposi ridendo.

Scendemmo le scale.

  
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