Che poi quando la vidi mi spaventai, perché non avevo mai visto una creatura così meravigliosa.
I suoi occhi persi in qualcuno che non c’era si illuminarono quando corsi ad abbracciarla.
Mi chiesero cosa avrei fatto appena l’ebbi vista. Gli avrei dato la mano o…? “L’abbraccerò, fortissimo” non esitai neanche un secondo.
E quell’abbraccio fu il più della mia vita, e intanto mi chiedevo perché durasse ancora.
Non l’ho abbracciata come si abbraccia un amico, un fratello o una madre. In quella presa, se pur inconsciamente, ci ho messo l’amore che avevo per lei.
Tutta la gioia per quel momento tanto atteso, tutta la pazienza per i momenti che verranno, e le lacrime che avevo gettato, in un secondo non esisteva più niente. L’agitazione aveva lasciato il posto alla felicità più assoluta.
Sapevo che quelle 24 ore le avrei passate in paradiso, accanto a lei.
Grazie perché nonostante le nostre mani fossero sudate, tu non l’hai mai lasciata, e io non sentivo il bisogno di staccarmici.