La brezza serale fa svolazzare il suo vestito bianco, spinge fino a lui il suo profumo d'estate, di buono.

Lontano dalle luci di città, si vedono tante stelle che ad Hong Kong neppure si riescono ad immaginare. Eppure, gli sembra che la più luminosa di tutte non sia sopra di lui, bensì al suo fianco.

Una scia di luce attraversa il cielo, fugace quanto quel momento di pace, irreale quanto quell'illusione di intimità.

“Una stella cadente? Dov'è finita?” chiede il piccolo Jin, facendo leva sul braccio della mamma per raggiungere la balaustra.

“E' caduta nel lago” risponde Lei con dolcezza.

A quelle parole, Jun, in piedi tra di loro, gli sorride: è il dettaglio che completa quel fragile quadro di tranquillità familiare, alimenta l'illusione di essere davvero qualcosa di più, per lei e per Jin, di uno zio simpatico che fa loro visita di tanto in tanto, carico di aneddoti ed allegria.

Gli occhi del bambino si perdono nello specchio d'acqua scura, alla ricerca di qualcosa di più del mero riflesso delle stelle in cielo.

“Non possiamo riprenderla?” chiede poi, con una punta di delusione.

Lei si volta a guardarlo: ne studia i lineamenti gentili, gli occhi profondi, l'espressione attenta. In lui trova pezzi di Jun, e di lei soltanto.

“Che cosa vorresti farci, con quella stella?”

Il bimbo si stacca dalla madre per avvicinarglisi. Gli parla a bassa voce, per affidargli un segreto importante.

“Voglio regalarla alla mamma”, dice, serio.

Lei gli strizza l'occhio.

“Affare fatto”.

Sotto gli occhi increduli di Jun, il cui orecchio attento ha colto ogni parola di quella conversazione confidenziale, si sfila la camicia leggera, lasciando che la frescura serale gli faccia venire la pelle d'oca.

Rivolge un ultimo sorriso ai due, poi scavalca la balaustra e si tuffa nel lago.

Conquistare il suo amore è tanto arduo quando raccogliere una stella cadente, ma lui è sempre stato testardo, e non smetterà mai di provare.