Dottoreeeeee, mi fa la ricetta? (ancora poco
e potrò dirlo a Laura)
musica: Chariot of fire, Vangelis
umore: serena.
Son
consapevole del mio ritardo ritardosissimo,
ritardante, peggio di un ciclo che salta e viene quando siete al mare dopo due anni/avete trovato un partner dopo un'astinenza decennale, (pensavate di avermi scampata? E,
invece, no!) quel che preferite, ma son presissima con la tesi e la scorsa
settimana è stata un pienone allucinante (dalla regia qualcuno sta anche
insinuando che stia guardando tutte le gare di scherma maschile -e non perché
son appassionata di scherma. Seguo anche la scherma femminile, ecco, e non è
mica solo perché mi piace veder vincere la squadra nazionale -anche se
tendenzialmente ho un'idea di patriottismo che non è tradizionale! Vogliamo
parlare della squadra femminile di fioretto? Ho quasi perdonato la Vezzali per
il "da lei mi farei toccare" detto a Berlusconi, non sto scherzando.
Comunque, sì, mi improvviso commentatrice tecnica per nuoto - mi piace vincere
facile: son istruttrice- e scherma. E' un duro lavoro, qualcuno deve pure
spiegare a mia madre cosa è una "frecciata" -e, comunque, è evidente
anche a mamma quanto sian belli Tarantino, Montano e
Aspromonte che, pur biondo, mi è sembrato gradevole, diciamo così. Poi quel
Gigino Samele mi sembra abbastanza alto e grosso da
piacermi, regia conferma? La regia suggerisce che io segua sport solo se son praticati da uomini alti e grossi; non è esatto, correggete in alti, grossi e fighi).
Sì,
perdono, soprattutto Laura perché ho promesso che avrei celebrato la sua
laurea, come Cristo comanda, o, anzi, visto l'argomento, Apollo medico comanda, con un bel peana. Purtroppo non ne sono in grado, Apollo mi ha tirato addosso la cetra e mi ha detto di scrivere il blog, perdonami e rassegnati al volere del dio!
Mi
dispiace, mi libero solo stasera.
Che
volete che abbia fatto questa settimana? Questa settimana ho solo fatto gli
appostamenti a Uto Ughi
dopo un concerto (Angelica, sette volte sette medaglia d'oro mondiale e
olimpica di rendersi ridicola, dovrei proporla come specialità al CONI), ho sentito gli amici, Luca in primis che han provato il TSO, ossia il TFA (una cosa micidiale a quello che ho capito, da fare a tappe e in cui alla fine si paga una cifra immorale), son
andata a vedere una produzione di danza contemporanea, ho quasi finito un
capitolo di tesi imbastito ex novo, ho
ascoltato tutte le mie amiche al telefono parlare di tuniche e mantelli (pare
che quasi tutti quelli che conosco si sian dati
appuntamento a un festival celtico, quasi tutti in costume! Il brutto è che in
alcuni casi son io che ho attaccato l'irlandesite acuta
alle persone che, nel loro caso, si è trasformata in celtismo cronico. Personalmente a me piace
vincere facile e continuo a tifare per i greci, il che è vero solo in parte, non disprezzo nessuno, ma, pur di non passare per leghista, tengo nascosti i gioielli celtici e le cosine celtiche che pure ho, per motivi ovvi di amicizie e di lavoro; comunque sia, per quanto Anna
insista che è l'ultima volta che possiamo andare entrambe da donne libere, io non mi
avvicino nemmeno quest'anno: troppa gente lì che vuole farmi la pelle, chissà
perché). Inoltre, in questa settimana, ho anche rotto le scatole a varie ed
eventuali, salvato il mondo dall'Apocalisse, visto tutto il Mahābhārata di Peter Brook, ammirato dei deliziosi sportivi (le loro performance,
maliziosi!) alle Olimpiadi e seguito un corso sulla divinazione
attraverso le strida dei gabbiani (Angelica, cala, questa è poco credibile, sei
notoriamente scettica e vivi lontano dal mare).
Ah,
sì, Uto Ughi, questa è verissima (come le ore di visione di Peter Brook): praticamente, sabato scorso, mini-Andrea
ha cercato di chiamarlo e di convincermi ad avvicinarmi dopo un concerto, ma io
son un filino imbranata, ergo, mi son appostata con la grazia di un armadillo
ubriaco finché non ho fatto letteralmente pena alla sorella di un'amica delle
superiori.
No,
perché, forse, non ve l'ho raccontato, ma son leggermente fan di Uto Ughi:
il primo cd che ho comprato in vita
mia era suo e avevo dieci anni. Aggiungeteci che son la donna che ha distrutto
le orecchie del vicinato per anni con gli esercizi musicali.
A
parte suonar malissimo la batteria (tranquilli, non la suono da anni), cercare
ogni tanto di vedere se ancora riesco a mettere le mani sul pianoforte
("mettere le mani": nel senso di "usare violenza" visti i
risultati), ho torturato per anni i vicini tutti i santi giorni per tre ore
almeno al giorno con tutti i colpi d'arco possibili e immaginabili, dato che
alla tenera età di quattro anni ho puntato i piedini finché non mi han comprato
un violino. (Sì, lo so, ero un'iperattiva, qualcuno dalla regia suggerisce che lo sia
ancora).
Il
risultato ha superato ogni aspettativa: mi han telefonato da vari governi per
offrimi un posto di lavoro presso di loro come maestra di torture, ma da brava socia Amnesty ho rifiutato.
Solo
per farvi capire come suono: un giorno mi stavo esercitando e mi han telefonato
per dirmi che avrebbero telefonato alla "Protezione Animali" se non
smettevo di torturare il gatto. C'è poco da dire: stavo studiando i
"Capricci" di Paganini. Aggiungetevi che son più stonata di un gatto
in amore e, quindi, potete immaginare cosa succedesse quando studiavo
solfeggio: c'era la fila di gatti sotto casa che miagolava e i vicini
piangevano per il dolore.
Vi
dirò, c'è anche di peggio: il mio talento per la fotografia e per il disegno.
Sembrano tutte foto scattate durante una scossa tellurica almeno di settimo
grado, mentre ancora oggi non son in grado di disegnare una margherita. Troppo
difficile. Odio anche essere fotografata, il che, per chi conosce la persona
che sta dietro "Angelica" in prima persona, suona tristemente
ironico.
In
tutto questo: son citata nei ringraziamenti di una tesi di dottorato (non so
bene per quale motivo, visto che il mio hobby
è disturbare l'autrice) e una di laurea triennale.
Wow.
Martedì
della scorsa settimana si è laureata Chiara, la mia amica che è stata a Oxford,
con una tesi bellissima, ma che non son riuscita a vedere.
In
pratica, l'appuntamento era alle 9 e mezza, per la discussione, dato che era terza.
Lei è arrivata alle 8 per l'appello e, come l'ha vista, un relatore l'ha fatta
accomodare, mandando al diavolo l'ordine (per farle il regalo ho scoperto un
nuovo negozio in cui dilapiderò gli ultimi stipendi: il monomarca della Desigual a
Termini. Dramma della mia vita, lo shopping).
Sono arrivata e Chiara indossava già la corona d'alloro sulla testolina.
Ok,
questo lungo preambolo è solo servito per dire che raccontare quello che è l'avvenimento
clou, tanto che è il titolo della
vicenda.
Giovedì
scorso si è laureata Laura, come avrete capito dal titolo: il che vuol dire che
giovedì son stata di mattina dove si è laureata, son arrivata senza perdermi e
ho cercato di non disturbare troppo.
La tesi è una figata
bestiale: non ci ho capito molto, ma era perfettamente impacchettata a quello
che ho capito e la pubblica, perché ha scoperto un sacco di cose utili. Alla
fine han letto (malissimo, ho avuto tre infarti sui nomi greci; non so chi
fosse il ragazzo, ma spero per lui non abbia fatto il classico) il "giuramento"
trasmessosi sotto il nome di Ippocrate (sì, son una precisetta
insopportabile su queste cose, ma non è suo ed è sicuramente più tardo).
Capitemi
bene, se vince il Nobel, la ricatterò a vita con l'idea di mandare la foto di
lei appena laureata che si attacca direttamente alla bottiglia di spumante in
piedi su un muretto, con la coroncina di alloro. Vivrò i prossimi anni con
questa speranza.
Comunque,
parliamo del suo completo di laurea celeste polvere che le stava un incanto (e,
se dice un'altra volta che è grassa, la sgozzo), del fatto che c'era il mitologico
professore di Filosofia delle superiori (con cui son finita a parlare di
Rembrandt e dell'Hermitage -sì, son stata a
Pietroburgo, lunga storia), che i suoi amici di medicina son simpatici e non
han chiamato la neuro nonostante i miei deliri?
Alla
discussione c'era anche Alessandro,
presosi apposta un permesso di lavoro. So che si è ri-fidanzato
da qualche mese: non si preoccupi per me, son sicura che Phelps
non veda l'ora di sposarmi. E' brutto, ma la sua pagina twitter e le sue interviste o son curate
dagli stessi autori di David Letterman o denotano che
è un genio. Non può essere così naive, non può! (In realtà, non esistesse Laura, punterei a Spitz, visto che è pure laureato in medicina. Purtroppo,
esiste Laura, temo sia l'unico amore della mia vita).
Insomma,
costringere la povera pneumologa simpatica (che si chiama Vale) ad accompagnare
il professore e me a prendersi il caffè è stato un atto tremendo che mi avrà
peggiorato ulteriormente il karma nella
prossima vita (meno male che non ci credo!).
La sera ci ho messo un'ora per truccarmi per essere
degna della mia amorina. Non per cattiveria, ma io
sono imbranata con i pennelli e stuccarmi mi viene malissimo. Una volta visto
che il risultato era quasi decente, ho bloccato tutto con il fixer: Laura mi aveva già minacciato che mi avrebbe
costretta a ballare e non volevo trovarmi con un mascherone scolato intorno al
viso. Mi son infilata i tacchi, tanto lo sapevo che con la mia solita fortuna
sarei finita a ballare con qualcuno di almeno quaranta centimetri più alto di me
(quaranta di meno la vedo difficile).
La festa era in una villa bellissima, un bel
casolare, che siamo riusciti a non distruggere. Ammetto che quando son entrata
ho avuto il terrore di poter fare danni allucinanti: rompere qualche specchio,
cadere nella fontana, mettermi a bestemmiare davanti alla cappellina.
Invece, in onore della nostra superdoc., mi son
trattenuta e ho cercato (nei miei limiti) di comportarmi bene e non farmi male.
Propongo di inserire una menzione d'onore nel premio Darwin per chi si macchi di autolesionismo nel modo più ridicolo.
Ne avrei diritto tutti gli anni alla menzione (anche se temo la concorrenza
paterna).
C'era anche la fontana: Laura non ha voluto esservi
buttata, abbiamo insistito, ma è stata irremovibile. Aveva un delizioso vestito
nero e bianco, che le stava un incanto (ma lei è magra e fatta bene, quindi,
potrebbe pure mettersi un sacco dell'immondizia addosso).
Porca
miseria, io son saltata quando è arrivato Andrea perché non mi ero accorta di
averlo dietro e mi ha salutato, questo la dice sul mio coraggio: mi ha fatto
prendere un coccolone, ma ho finto di non essere spaventata.
Prima
regola di Lao Tze: mai mostrare paura, nemmeno se
stai per morire. L'odore tanto non puoi nasconderlo, se te la fai sotto.
Il menù è stato qualcosa di pantagruelico, diciamo
che non ce l'ho fatta ad assaggiare tutto. Ottimo, scelto da Laura e
gentilmente offerto dai suoi genitori.
C'era un tavolo di aperitivi, poi un tavolo solo per
i salumi e i formaggi (menzione d'onore alla mozzarella di bufala), un tavolo
intero di antipasti di mare (carpacci, cus cus, frutti di mare, insalatine) e un angolo dove ti
friggevano davanti dei cartoccetti di verdure, olive ascolane e crocchette,
oltre a darti degli arrosticini caldi. Molti han pensato
che fosse la cena, ma ovviamente c'erano quattro interessanti primi, poi i
secondi con i contorni (sia carne sia pesce) e i dolci. Mamma mia, quanta roba
e tutta ottima!
Ho cercato di non essere logorroica al tavolo, special thanks to
vicini di tavolo, miglior amico di Laura e fratello, neuropsichiatra infantile
simpatica, la donna, Elisa, che mi cerca un fidanzato con suo consorte e
Gabriela (scritto così) di palestra con fidanzato. Non ci ho nemmeno provato ad
avvicinarmi alla carne, troppo per il mio limitato pancino.
Tra primi e secondi Laura ci ha portato a ballare e
ci siamo ritrovati con l'animatore che ci ha dovuto rispiegare le mosse de
"La bomba" e quant'altro. Sincera sincera,
mi ricordavo solo "il ballo della casalinga" ("diventa una
pazza" è la parte che faccio meglio, chissà perché!) e non mi han messo
"il pulcino Pio", faccio un'ottima imitazione di tutti gli animali
della fattoria.
Tra i miei spasmi e i miei tentativi di scappare mi
son ritrovata a ballare con il povero Andrea che ha subito imperturbabile i mie
tacchi che gli infilzavano i piedi. Ma non è stato certo l'unico che ha avuto
il piacere di ricevere un pestone dalla sottoscritta: ci è toccato "il
ballo della scopa" con le pene per chi rimaneva con la scopa in mano.
Uno schiaffo del soldato con il migliore amico di
Laura a cui non è bastato ricevere un pestone da me, poveretto, la
neuropsichiatra simpatica (che conosce bene "Daredevil",
yeah!) che ha interpretato un'allegra cavallerizza
sopra un poveretto -conosciuto sulla bacheca di Laura in un'amena discussione
sul metal (yes, ascolto metal)- che
doveva far da cavallo (Epica la risposta:- Che verso fa il cavallo?- - Che BIP
ne so?-) e il meraviglioso spogliarello di un povero ingegnere alla nostra
Laura sulle note di "Hot Stuff".
Brindisi e torta, (due tavoli coperti di dolci -tra
cui creme caramel,
su cui mi son fiondata- e uno di sculture di frutta), con ritorno a casa verso
l'una e mezza. Laura ha scelto la "fragolosa",
che è una delle mie torte preferite. Solo per questo più 20000 punti! Al
brindisi mi son quasi commossa (in realtà, quando l'han proclamata
"dottoressa" la mattina, mi sono commossa davvero).
Grandissima festa di laurea e grandissima Laura.
Ogni giorno si avvicina quello in cui inizierai a farmi le ricette. Per gli
psicofarmaci, ovviamente.
Momento serio: devo ringraziare "Laura"
per tutti questi anni di amicizia e per avermi permesso di essere vicina a Lei
giovedì scorso. Fuori di scherzo, grazie mille davvero di tutto. Anche ai tuoi.