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Autore: sawadee    04/08/2012    1 recensioni
Cosa succede dopo due anni di storia, dopo le lacrime, dopo il "decidiamo di andare avanti", qualora Angelica decidesse di aprire un blog e aggiornarlo quando può per raccontare la sua vita sentimentale? Ecco, io non so se avrà un nuovo amore, ma so per certo che prima o poi riuscirà a trovare un equilibrio, anche perché, sennò, la rinchiudono in manicomio.
Genere: Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dottoreeeeee, mi fa la ricetta? (ancora poco e potrò dirlo a Laura)

musica: Chariot of fire, Vangelis

umore: serena.

 

 

Son consapevole del mio ritardo ritardosissimo, ritardante, peggio di un ciclo che salta e viene quando siete al mare dopo due anni/avete trovato un partner dopo un'astinenza decennale, (pensavate di avermi scampata? E, invece, no!) quel che preferite, ma son presissima con la tesi e la scorsa settimana è stata un pienone allucinante (dalla regia qualcuno sta anche insinuando che stia guardando tutte le gare di scherma maschile -e non perché son appassionata di scherma. Seguo anche la scherma femminile, ecco, e non è mica solo perché mi piace veder vincere la squadra nazionale -anche se tendenzialmente ho un'idea di patriottismo che non è tradizionale! Vogliamo parlare della squadra femminile di fioretto? Ho quasi perdonato la Vezzali per il "da lei mi farei toccare" detto a Berlusconi, non sto scherzando. Comunque, sì, mi improvviso commentatrice tecnica per nuoto - mi piace vincere facile: son istruttrice- e scherma. E' un duro lavoro, qualcuno deve pure spiegare a mia madre cosa è una "frecciata" -e, comunque, è evidente anche a mamma quanto sian belli Tarantino, Montano e Aspromonte che, pur biondo, mi è sembrato gradevole, diciamo così. Poi quel Gigino Samele mi sembra abbastanza alto e grosso da piacermi, regia conferma? La regia suggerisce che io segua sport solo se son praticati da uomini alti e grossi; non è esatto, correggete in alti, grossi e fighi).

 

Sì, perdono, soprattutto Laura perché ho promesso che avrei celebrato la sua laurea, come Cristo comanda, o, anzi, visto l'argomento, Apollo medico comanda, con un bel peana. Purtroppo non ne sono in grado, Apollo mi ha tirato addosso la cetra e mi ha detto di scrivere il blog, perdonami e rassegnati al volere del dio!

 

Mi dispiace, mi libero solo stasera.

Che volete che abbia fatto questa settimana? Questa settimana ho solo fatto gli appostamenti a Uto Ughi dopo un concerto (Angelica, sette volte sette medaglia d'oro mondiale e olimpica di rendersi ridicola, dovrei proporla come specialità al CONI), ho sentito gli amici, Luca in primis che han provato il TSO, ossia il TFA (una cosa micidiale a quello che ho capito, da fare a tappe e in cui alla fine si paga una cifra immorale), son andata a vedere una produzione di danza contemporanea, ho quasi finito un capitolo di tesi imbastito ex novo, ho ascoltato tutte le mie amiche al telefono parlare di tuniche e mantelli (pare che quasi tutti quelli che conosco si sian dati appuntamento a un festival celtico, quasi tutti in costume! Il brutto è che in alcuni casi son io che ho attaccato l'irlandesite acuta alle persone che, nel loro caso, si è trasformata in celtismo cronico. Personalmente a me piace vincere facile e continuo a tifare per i greci, il che è vero solo in parte, non disprezzo nessuno, ma, pur di non passare per leghista, tengo nascosti i gioielli celtici e le cosine celtiche che pure ho, per motivi ovvi di amicizie e di lavoro; comunque sia, per quanto Anna insista che è l'ultima volta che possiamo andare entrambe da donne libere, io non mi avvicino nemmeno quest'anno: troppa gente lì che vuole farmi la pelle, chissà perché). Inoltre, in questa settimana, ho anche rotto le scatole a varie ed eventuali, salvato il mondo dall'Apocalisse, visto tutto il Mahābhārata di Peter Brook, ammirato dei deliziosi sportivi (le loro performance, maliziosi!) alle Olimpiadi e seguito un corso sulla divinazione attraverso le strida dei gabbiani (Angelica, cala, questa è poco credibile, sei notoriamente scettica e vivi lontano dal mare).

 

Ah, sì,  Uto Ughi, questa è verissima (come le ore di visione di Peter Brook): praticamente, sabato scorso, mini-Andrea ha cercato di chiamarlo e di convincermi ad avvicinarmi dopo un concerto, ma io son un filino imbranata, ergo, mi son appostata con la grazia di un armadillo ubriaco finché non ho fatto letteralmente pena alla sorella di un'amica delle superiori.

No, perché, forse, non ve l'ho raccontato, ma son leggermente fan di Uto Ughi: il primo cd che ho comprato in vita mia era suo e avevo dieci anni. Aggiungeteci che son la donna che ha distrutto le orecchie del vicinato per anni con gli esercizi musicali.

A parte suonar malissimo la batteria (tranquilli, non la suono da anni), cercare ogni tanto di vedere se ancora riesco a mettere le mani sul pianoforte ("mettere le mani": nel senso di "usare violenza" visti i risultati), ho torturato per anni i vicini tutti i santi giorni per tre ore almeno al giorno con tutti i colpi d'arco possibili e immaginabili, dato che alla tenera età di quattro anni ho puntato i piedini finché non mi han comprato un violino. (Sì, lo so, ero un'iperattiva, qualcuno dalla regia suggerisce che lo sia ancora).

Il risultato ha superato ogni aspettativa: mi han telefonato da vari governi per offrimi un posto di lavoro presso di loro come maestra di torture,  ma da brava socia Amnesty ho rifiutato.

Solo per farvi capire come suono: un giorno mi stavo esercitando e mi han telefonato per dirmi che avrebbero telefonato alla "Protezione Animali" se non smettevo di torturare il gatto. C'è poco da dire: stavo studiando i "Capricci" di Paganini. Aggiungetevi che son più stonata di un gatto in amore e, quindi, potete immaginare cosa succedesse quando studiavo solfeggio: c'era la fila di gatti sotto casa che miagolava e i vicini piangevano per il dolore.

Vi dirò, c'è anche di peggio: il mio talento per la fotografia e per il disegno. Sembrano tutte foto scattate durante una scossa tellurica almeno di settimo grado, mentre ancora oggi non son in grado di disegnare una margherita. Troppo difficile. Odio anche essere fotografata, il che, per chi conosce la persona che sta dietro "Angelica" in prima persona, suona tristemente ironico.

 

In tutto questo: son citata nei ringraziamenti di una tesi di dottorato (non so bene per quale motivo, visto che il mio hobby è disturbare l'autrice) e una di laurea triennale.

Wow.

Martedì della scorsa settimana si è laureata Chiara, la mia amica che è stata a Oxford, con una tesi bellissima, ma che non son riuscita a vedere.

In pratica, l'appuntamento era alle 9 e mezza, per la discussione, dato che era terza. Lei è arrivata alle 8 per l'appello e, come l'ha vista, un relatore l'ha fatta accomodare, mandando al diavolo l'ordine (per farle il regalo ho scoperto un nuovo negozio in cui dilapiderò gli ultimi stipendi: il monomarca della Desigual a Termini. Dramma della mia vita, lo shopping). Sono arrivata e Chiara indossava già la corona d'alloro sulla testolina.

 

Ok, questo lungo preambolo è solo servito per dire che raccontare quello che è l'avvenimento clou, tanto che è il titolo della vicenda.

Giovedì scorso si è laureata Laura, come avrete capito dal titolo: il che vuol dire che giovedì son stata di mattina dove si è laureata, son arrivata senza perdermi e ho cercato di non disturbare troppo.

 La tesi è una figata bestiale: non ci ho capito molto, ma era perfettamente impacchettata a quello che ho capito e la pubblica, perché ha scoperto un sacco di cose utili. Alla fine han letto (malissimo, ho avuto tre infarti sui nomi greci; non so chi fosse il ragazzo, ma spero per lui non abbia fatto il classico) il "giuramento" trasmessosi sotto il nome di Ippocrate (sì, son una precisetta insopportabile su queste cose, ma non è suo ed è sicuramente più tardo).

Capitemi bene, se vince il Nobel, la ricatterò a vita con l'idea di mandare la foto di lei appena laureata che si attacca direttamente alla bottiglia di spumante in piedi su un muretto, con la coroncina di alloro. Vivrò i prossimi anni con questa speranza.

Comunque, parliamo del suo completo di laurea celeste polvere che le stava un incanto (e, se dice un'altra volta che è grassa, la sgozzo), del fatto che c'era il mitologico professore di Filosofia delle superiori (con cui son finita a parlare di Rembrandt e dell'Hermitage -sì, son stata a Pietroburgo, lunga storia), che i suoi amici di medicina son simpatici e non han chiamato la neuro nonostante i miei deliri?

Alla discussione  c'era anche Alessandro, presosi apposta un permesso di lavoro. So che si è ri-fidanzato da qualche mese: non si preoccupi per me, son sicura che Phelps non veda l'ora di sposarmi. E' brutto, ma la sua pagina twitter e le sue interviste o son curate dagli stessi autori di David Letterman o denotano che è un genio. Non può essere così naive, non può! (In realtà, non esistesse Laura, punterei a Spitz, visto che è pure laureato in medicina. Purtroppo, esiste Laura, temo sia l'unico amore della mia vita).

 

Insomma, costringere la povera pneumologa simpatica (che si chiama Vale) ad accompagnare il professore e me a prendersi il caffè è stato un atto tremendo che mi avrà peggiorato ulteriormente il karma nella prossima vita (meno male che non ci credo!).

 

La sera ci ho messo un'ora per truccarmi per essere degna della mia amorina. Non per cattiveria, ma io sono imbranata con i pennelli e stuccarmi mi viene malissimo. Una volta visto che il risultato era quasi decente, ho bloccato tutto con il fixer: Laura mi aveva già minacciato che mi avrebbe costretta a ballare e non volevo trovarmi con un mascherone scolato intorno al viso. Mi son infilata i tacchi, tanto lo sapevo che con la mia solita fortuna sarei finita a ballare con qualcuno di almeno quaranta centimetri più alto di me (quaranta di meno la vedo difficile).

La festa era in una villa bellissima, un bel casolare, che siamo riusciti a non distruggere. Ammetto che quando son entrata ho avuto il terrore di poter fare danni allucinanti: rompere qualche specchio, cadere nella fontana, mettermi a bestemmiare davanti alla cappellina. Invece, in onore della nostra superdoc., mi son trattenuta e ho cercato (nei miei limiti) di comportarmi bene e non farmi male. Propongo di inserire una menzione d'onore nel premio Darwin per chi si macchi di autolesionismo nel modo più ridicolo. Ne avrei diritto tutti gli anni alla menzione (anche se temo la concorrenza paterna).

C'era anche la fontana: Laura non ha voluto esservi buttata, abbiamo insistito, ma è stata irremovibile. Aveva un delizioso vestito nero e bianco, che le stava un incanto (ma lei è magra e fatta bene, quindi, potrebbe pure mettersi un sacco dell'immondizia addosso).

Porca miseria, io son saltata quando è arrivato Andrea perché non mi ero accorta di averlo dietro e mi ha salutato, questo la dice sul mio coraggio: mi ha fatto prendere un coccolone, ma ho finto di non essere spaventata.

Prima regola di Lao Tze: mai mostrare paura, nemmeno se stai per morire. L'odore tanto non puoi nasconderlo, se te la fai sotto.

 

Il menù è stato qualcosa di pantagruelico, diciamo che non ce l'ho fatta ad assaggiare tutto. Ottimo, scelto da Laura e gentilmente offerto dai suoi genitori.

C'era un tavolo di aperitivi, poi un tavolo solo per i salumi e i formaggi (menzione d'onore alla mozzarella di bufala), un tavolo intero di antipasti di mare (carpacci, cus cus, frutti di mare, insalatine) e un angolo dove ti friggevano davanti dei cartoccetti di verdure, olive ascolane e crocchette, oltre a darti degli arrosticini caldi. Molti han pensato che fosse la cena, ma ovviamente c'erano quattro interessanti primi, poi i secondi con i contorni (sia carne sia pesce) e i dolci. Mamma mia, quanta roba e tutta ottima!

Ho cercato di non essere logorroica al tavolo, special thanks to vicini di tavolo, miglior amico di Laura e fratello, neuropsichiatra infantile simpatica, la donna, Elisa, che mi cerca un fidanzato con suo consorte e Gabriela (scritto così) di palestra con fidanzato. Non ci ho nemmeno provato ad avvicinarmi alla carne, troppo per il mio limitato pancino.

Tra primi e secondi Laura ci ha portato a ballare e ci siamo ritrovati con l'animatore che ci ha dovuto rispiegare le mosse de "La bomba" e quant'altro. Sincera sincera, mi ricordavo solo "il ballo della casalinga" ("diventa una pazza" è la parte che faccio meglio, chissà perché!) e non mi han messo "il pulcino Pio", faccio un'ottima imitazione di tutti gli animali della fattoria.

Tra i miei spasmi e i miei tentativi di scappare mi son ritrovata a ballare con il povero Andrea che ha subito imperturbabile i mie tacchi che gli infilzavano i piedi. Ma non è stato certo l'unico che ha avuto il piacere di ricevere un pestone dalla sottoscritta: ci è toccato "il ballo della scopa" con le pene per chi rimaneva con la scopa in mano.

Uno schiaffo del soldato con il migliore amico di Laura a cui non è bastato ricevere un pestone da me, poveretto, la neuropsichiatra simpatica (che conosce bene "Daredevil", yeah!) che ha interpretato un'allegra cavallerizza sopra un poveretto -conosciuto sulla bacheca di Laura in un'amena discussione sul metal (yes, ascolto metal)- che doveva far da cavallo (Epica la risposta:- Che verso fa il cavallo?- - Che BIP ne so?-) e il meraviglioso spogliarello di un povero ingegnere alla nostra Laura sulle note di "Hot Stuff".

Brindisi e torta, (due tavoli coperti di dolci -tra cui creme caramel, su cui mi son fiondata- e uno di sculture di frutta), con ritorno a casa verso l'una e mezza. Laura ha scelto la "fragolosa", che è una delle mie torte preferite. Solo per questo più 20000 punti! Al brindisi mi son quasi commossa (in realtà, quando l'han proclamata "dottoressa" la mattina, mi sono commossa davvero).

Grandissima festa di laurea e grandissima Laura. Ogni giorno si avvicina quello in cui inizierai a farmi le ricette. Per gli psicofarmaci, ovviamente.

 

Momento serio: devo ringraziare "Laura" per tutti questi anni di amicizia e per avermi permesso di essere vicina a Lei giovedì scorso. Fuori di scherzo, grazie mille davvero di tutto. Anche ai tuoi.

 

   
 
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