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Autore: Sara_94    04/08/2012    1 recensioni
Racconto la partenza dei 75° Hunger Games dal punto di vista di Finnick.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tick. Tock. Questo è il ticchettio dell’orologio che rimbomba nell’arena. Che scandisce il tempo. Un minuto. E’ il tempo che gli Strateghi concedono ai Tributi per osservarsi intorno e decidersi sul da farsi. Esatto; perché proprio di questo si parla, delle decisioni. Decidere se sfidare il destino e correre verso la Cornucopia che si trova al centro dell’anello di Tributi o scappare sulle montagne. Quest’anno l’arena è un ammasso di rocce e caverne, divise qua e la da una macchia di vegetazione. Forse le probabilità di vincere sono a mio favore. Non avrò l’acqua ad aiutarmi, ma so pur sempre muovermi tra gli scogli. Qui non sarà diverso. Mi chiamo Finnick Odair. Ho quattordici anni. Vengo dal Distretto 4 e sto per partecipare ai sessantacinquesimi Hunger Games. Secondo la mia Mentore, Mags, ho molte possibilità di vincere questa edizione. Gli sponsor, a sentire lei, sono molto interessati a me, di sicuro mi manderanno qualcosa per farmi sopravvivere nell’arena. Il tempo è quasi giunto al termine. Mi devo decidere. 5...4...3...2...1...Un suono acuto invade l’arena, i Tributi scendono dai piedistalli lanciandosi verso la Cornucopia. E’ il momento di decidere. Mi lancio anch’io verso la Cornucopia afferrando tutto quello che mi capita a tiro e poi fuggo su per le montagne. Arrampicandomi tra le rocce e portandomi dietro il mio carico. Nessuno mi inseguirà, sono troppo impegnati ad uccidersi l’un l’altro per correre dietro ad un ragazzino di quattordici anni. Pensano che non sappia sopravvivere, ma si sbagliano. So come trovare un corso d’acqua e posso cacciare costruendomi delle reti, esattamente come facevo a casa. Mentre corro mi fermo alla vita il coltello che ho in mano e mi sistemo lo zaino in spalla. Non so cosa ci sia dentro, ma tutto può servire qui. Continuo a correre, finché non sono sicuro di essere abbastanza lontano. Decido di fermarmi e di scoprire cosa ci sia nello zaino. La fortuna è dalla mia parte. Nello zaino trovo delle strisce di pesce affumicato, dell’acqua, una coperta fatta con un tessuto speciale di Capitol City resistente al freddo e della zuppa in scatola. Non è molto, ma è tutto ciò che mi serve. Ora devo decidere come tornare a casa il più velocemente possibile. Prima però decido di mangiare. Ho trovato un corso d’acqua limpida e fresca, ricco di fauna. Individuo subito due trote che nuotano indisturbate vicino ad un masso. Prendo il coltello e il più velocemente possibile ricavo un arpione a due punte. Mentre sto prendendo la mira, penso che non sarebbe affatto male ricevere uno strumento simile a quello che ho costruito io dalla Capitale. Tendo il braccio e lancio l’arpione. Entrambe le trote rimangono infilzate dalle punte. Tiro fuori dall’acqua la mia arma e comincio a pulire i pesci nel ruscello con un occhio sempre vigile che scruta le rocce d’intorno. Ho quasi finito di pulirli, quando un suono delicato e ripetuto attira la mia attenzione. Non è come quello che ha dato il via ai giochi alla Cornucopia. Questo non ha nulla di minaccioso in sé. Alzo lo sguardo appena in tempo per vedere attere un paracadute a pochi metri da me. Un sorriso raggiunte spunta sulle mie labbra. Non è il paracadute in sé per sé che mi fa sorridere. Ma è quello che c’è attaccato ad un’estremità. Sembra quasi che Capitol City mi abbia letto nella mente, perché attaccato al paracadute c’è un elegante tridente a tre punte. Lascio stare i pesci e mi avvicino al paracadute. Sfaccio in fretta il noto che tiene legato l’arma e la prendo in mano. E’ magnifica. Un Tributo non potrebbe desiderare di più dai suoi sponsor. E’ un invito a vincere. Soddisfatto mi alzo in piedi ed è in quel momento che vedo il Tributo del Distretto 12 farsi avanti con una spada in mano. Quel ragazzo, dalla carnagione pallida e dai capelli scuri è già stato fortunato ad essere riuscito a prendere una spada. Di solito il Distretto 12 è il primo ad essere eliminato dai giochi. Tiro indietro il tridente e lo lancio con tutta la forza che ho nelle braccia. Le punte si conficcano in profondità nella sua cassa toracica. Il sangue comincia a zampillare dalla ferita, imbrattando il terreno roccioso sottostante. Si piega in avanti e poi si accascia a terra senza vita. Ed è così che muore la mia prima vittima.
  
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