*Angolo Autrice* Macciao ç.ç
RenRuki \ Romantico e Fluff \ rating verde!
Eccomi con un'altra storiella ^^ stavolta ho deciso di scrivere una RenRuki, visto che amo da morire questo paring ^^ e per mia sfortuna di queste storie ce ne sono veramente poche D':
I personaggi potrebbero essere un po' OOC, e il titolo dovrebbe già dire abbastanza ^^
Comunque spero che la storia vi piaccia :')
Vi auguro una buona lettura! Ah, se non vi dispiace lasciate una piccola recensione per dirmi come vi è sembrata la storia, mi farebbe veramente tantissimo piacere :33
Baci baci popolo di EFP!
_Hiria_

Merry me!

Lei non poteva capire come ero nervoso io.
Mi sentivo terribilmente felice, avevo voglia di entrare nell'altro tendone e vedere com'era il suo vestito.
In questo momento Inoue era qua, davanti a me, ad aggiustarmi la giacca, completamente nera, quasi senza fantasia.
Mi continuava a dire che ero molto elegante, e che ero quasi bello come Ulquiorra, quasi.
Ero agitato; le mie mani tremavano e come se non bastasse ogni volta che mi guardavo allo specchio mi sentivo troppo diverso o elegante, esageratamente elegante.
Byakuya entrò nel tendone, mi fece quasi sobbalzare; era sempre così silenzioso...
Ed era addirittura più elegante dello sposo.
Sposo?! Un momento...Chi è lo sposo? Ah giusto sono io.
-Sei molto elegante, Abarai.- Disse ironicamente, accennando un sorrisetto.
Era una tra le prime volte che lo vedevo sorridere, se proprio dovevo ammetterlo, non ero abituato alla strana idea di vederlo sempre con un sorriso stampato sulla sua faccia dalla mattina alla sera.
Beh, mi faceva piacere che era qua al mio matrimonio, ho sempre stimato quell'uomo; anche se è sempre stato al di fuori della mia portata.
-Oh, lei supera lo sposo; Mr. Kuchiki.- Risposi io abbozzando una specie di sorriso, dovevo ancora farmi acconciare i capelli; e già non ne potevo più.
-Quasi dimenticavo, dovrei chiamarti Mr. Kuchiki Adesso.-Sospirò lui, cercava di sedersi sull'unica sedia di quel terribile tendone; mentre si aggiustava la cravatta celeste chiaro e si dava una pulita a quella giacca completamente bianca.

*---

-E che diamine, i capelli lasciatemeli così come sono!- Urlai a Ishida, che continuava a modificarmi il taglio di capelli; cercando di mettermi ogni tipo di fermagli possibile e immaginabile.
Non ne potevo più, Ichigo mi guardava male e io ero terribilmente agitata, dopotutto era il mio momento quello.
Dovevo solo aspettare qualche minuto e sarei stata felice per tutta la vita, ne ero sicura.
Non vedevo l'ora di uscire da quel tendone; ci avrei scommesso tutto ciò che avevo che al posto di sembrare bella sarei sembrata un albero di Natale.
-Rukia, calmati un po'!- Disse Ichigo. -Devo ammettere che per una volta sei bellissima, sul serio.- Continuò lui sorridendomi; come se lo stesse facendo per rassicurarmi un po'.
-Stolto... Da quando sei così gentile?- Gli risposi io con aria scherzosa.
Per me Ichigo era come un fratello, gli volevo un bene dell'anima... Dopotutto oggi lui era il mio testimone!
Sorrise e prese un piccolo fermaglio dal cestino di Ishida.
Era a forma di rosa; color bianco con qualche piccola perlina che brillava sui petali.
Me lo mise sul lato sinistro della mia testa, e reputai la sua scelta a dir poco perfetta; era semplicemente adorabile il gesto che aveva appena fatto.
-Ichigo...- Sospirai io continuando a guardarmi allo specchio.
-Dimmi signorina Abarai!- Esclamò lui facendomi una smorfia.
-Demente!- Continuai: -Ah giusto, grazie di tutto.- Risposi a bassa voce, come per non far sentire a nessuno ciò che avevo appena detto.
-Di niente.- Concluse Ichigo, sorridendo.

*---

Ero uscito da poco dal tendone e stavo in quel giardino magnifico; soffiava appena un po' di vento; che faceva muovere i rami dei peschi giapponesi che c'erano intorno a noi, facendo volare dei petali rosa ovunque.
Ero davanti al sacerdote, e insieme aspettavamo con ansia la sposa, volevo vederla.
E subito.
Intravidi Byakuya, e notai che qualcuno teneva il suo braccio.
Riconosi subito quel braccino esile e aggraziato, era lei.
Non avevo parole.
Era semplicemente bellissima, un lungo vestito bianco ornato da piccole perline e brillantini sparsi sulla parte superiore le copriva quasi tutte le gambe, dopodiché un lungo velo trasparente fermato da un fermaglio a forma di rosa le ricadeva sulla faccia, facendola apparire ancora più bella.
I capelli dal colore corvini erano raccolti in una piccolissima crocchia, che le donava ancora un po' di eleganza, e nei suoi occhi riflettevano le nuvole.
Sentivo il mio cuore battere all'impazzata, la sua camminata era così aggraziata...
Rukia lasciò dolcemente il braccio del fratello, che si sedette accennandomi un altro sorriso.

*---

Era perfetto.
Semplicemente perfetto.
Mi ritrovai davanti a lui, la persona che amavo più di ogni altra cosa al mondo.
-Renji...- Sussurrai
Mi guardò e sorrise, prendendomi la mano.
Il sacerdote stava parlando; ma io non riuscivo ad ascoltare; i miei occhi erano fissi su quelli di Renji.
Sentivo il nervosismo che attraversava ogni più piccola parte del mio corpo, ma sapevo di essere felice.
Il mio cuore batteva all'impazzata, aspettavo che quel sacerdote pronunciasse le fatidiche parole: ''Rukia vuoi tu prendere Renji come tuo legittimo sposo?''
Per un momento mi immaginai la mia vita futura:
Avremmo potuto comprare una bella casetta in campagna, mettere sù famiglia, comprarci un bel cane...
Insomma, la classica famiglia del mulino bianco: Una bella mattina con il sole splendente, i bambini che mangiano latte e biscotti, io che porto il giornale a mio marito mentre sorseggia una bella tazza di caffè fumante.
I miei pensieri furono interrotti da Renji che strinse la mia mano un po' più forte, come per farmi tornare attenta.
Renji, vuoi tu prendere Rukia come tua legittima sposa?- Farfugliò l'anziano sacerdote, pulendosi gli occhiali con un panno grigio cenere.
-Si, lo voglio.- Rispose lui sorridendo e guardando la sua sposa.
-E tu, Rukia, vuoi prendere Renji come tuo legittimo sposo?-
Presi fiato per un attimo, ero troppo emozionata.
-Si, lo voglio.-
-Scambiatevi le fedi.- Disse secco il sacerdote.

---*

-Scambiatevi le fedi.- Disse secco il sacerdote.
Ci scambiammo gli anelli, e nel frattempo eravamo rimasti l'uno difronte all'altra, e lei aveva gli occhi lucidi.
-Adesso, puoi baciare la sposa.- Farneticò il sacerdote guardandomi con un sorriso tenero stampato sulla faccia.
Le presi le mani; mi abbassai un po', e le mie labbra si poggiarono delicatamente sulle sue.
Sentivo tutti gli invitati che appaludivano con foga, Ichigo e Byakuya si erano addirittura alzati inpiedi, e Inoue si asciugava gli occhi con un piccolo fazzolettino di pizzo bianco.
Non diedi alla mia sposa il tempo di aggiungere un minimo commento, la presi in braccio e iniziai a correre tra la pioggia di riso e petali rosa.