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Autore: Cato_95    05/08/2012    4 recensioni
Questa FanFiction tratta di una ipotetica cotta da parte di Cato verso Katniss Everdeen durante gli Hunger Games.
Cosa sarebbe successo nel caso che lui si fosse innamorato nell'Arena della sua nemica?
E se Cato si fosse comportato cosi', spinto da cio' che provava per la ragazza in fiamme?
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cato, Clove, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccola lì.
Katniss Everdeen, la ragazza in fiamme, la giovane ragazza del distretto 12 che tutti credevano fosse una buona a nulla, mentre invece ha preso 11 nel punteggio all'Addestramento.
Colei che si è presentata alla sfilata con un lungo vestito nero, un vestito che prendeva fuoco lentamente, un vestito che mi ha abbagliato come la persona che lo indossava, la persona di cui mi sto lentamente innamorando.
Lei, Katniss, la ragazza che sarà con me nell'Arena.
Che destino crudele.
Verremo sbattuti tutti e due in un campo, cercando di sopravvivere e come minimo potrebbe essere la ragazza che mi ucciderà.
E io me ne andro' con il sorriso, ammirando per l'ultima volta i suoi occhi lucenti e espressivi.
Magari l'avessi conosciuta in un'altra occasione, invece no, sono venuto a conoscenza di quella ragazza tramite il filmato della sua mietitura, quando si fece largo tra i pacificatori, urlando a squarciagola il nome della propria sorellina, pronunciando le stesse parole che ho pronunciato io quel giorno.
"Mi offro volontario!"
E ora? Ora sono qui, nella mia camera al secondo piano dell'edificio ospitante tutti i tributi, mentre la penso, penso la ragazza che sta a cinque piani sopra di me.
Clove continua a parlarmi, credo che sia cotta di me, non fa altro che starmi vicino, assecondarmi in tutto cio' che dico, prendere le mie difese nonostante possa difendermi da solo. La conosco fin da quando sono piccolo, ammetto di esserne stato attratto, qualche mesetto fa credo, lei invece, beh da sempre.
Mi dispiace di non poter ricambiare il suo amore o la sua cotta, il mio cuore ora appartiene a una persona che non sa nemmeno cio' che provo.
Avra' sicuramente notato il mio sguardo mentre cammina fluidamente davanti a me nella sala d'addestramento, ma c'è sempre il suo compagno tributo, Peeta.
E' sempre insieme a lei, si parlano, sorridono, scherzano, potrei dire di essere invidioso, o geloso.
Basta, tutti questi pensieri mi stanno corrodendo il cervello, non riesco a pensare che tra di loro potrebbe esserci qualcosa.
Devo fare in modo che Katniss si accorga di me.
Potrei chiederle un'alleanza, non potrebbe dire di no visto che sono uno dei favoriti, oppure lo dira' solamente perchè ne faccio parte e conosce i precedenti tributi del due? Ovviamente, noi siamo quelli spietati, siamo quelli forti, i preferiti da Capitol City, gli altri distretti ci odiano.
Vabbè... Pensero' a qualcosa domani mattina, ora voglio solo addormentarmi, voglio cullarmi tra le sue braccia nei sogni, voglio vedere il suo sorriso e svegliarmi con lei nei pensieri.

E' mattina ormai, il sole splende fievole sopra Capitol City e arriva nella stanza di Cato attraverso la finestra semi-aperta, che lascia entrare un po' d'aria fresca, cosparsa dei mille odori della citta' in cui i giovani tributi si trovano.
Mi alzo lentamente, stiracchiandomi e guardandomi attorno.
Non mi va di andare a mangiare qualcosa, proprio non ne ho voglia, anche se mi servirebbe prendere peso prima dei Giochi.
La doccia e il profumo dei vari olii, sono le uniche cose che mi spronano ad alzarmi e andare verso il bagno, oltre al volto di Katniss che mi "aspettera'" di sotto nella sala dedicata all'addestramento.
Una doccia veloce. L'acqua calda scivola lentamente sul mio corpo nudo, cadendo a terra e facendo scorrere l'olio all'aroma di lavanda nello scarico.
Esco dal bagno mentre l'impianto situato fuori dalla doccia mi asciuga completamente i capelli e anche le piccole goccie rimaste sul mio corpo liscio e profumato.
Mi infilo direttamente la mia tuta nera a striscie rosse e grigie, rappresentata dal numero "2" sulle spalle.
Ormai ho saltato la colazione, infatti Clove e il nostro Mentore mi aspettano davanti all'ascensore, rivolgendomi uno sguardo strano, come confuso, per chiedermi come mai non mi sono presentato.
-Cato- Inizia Clove, con la sua solita voce dolce ma a tratti dura, guardandomi negli occhi per poi arrossire leggermente, distogliendo lo sguardo e girandosi verso l'ascensore. -Ti aspettavamo a colazione ma.. Vabbè-
Si porta una mano alla bocca, mordendosi le unghie nervosamente, premendo poi il tasto dell'ascensore che apri' le porte e ci permise di entrare.
-Ero stanco, ho dormito poco a causa degli incubi e quindi ho preferito riposare ancora un po'.- Dissi pur sapendo che la ragazza ormai non mi ascoltava piu', era persa nel suo mondo, probabilmente un mondo in cui io e lei eravamo felici nel nostro distretto, e non in un Arena con i cadaveri dei tributi attorno e il sangue che ci cola lentamente dalla bocca.
Arrivammo nella sala, eravamo solo noi, meglio, piu' tempo per pensare a come chiedere a Katniss di fare alleanza con me, piu' tempo per pensare come poter uccidere gli altri tributi, piu' tempo per rimanere solo con i miei pensieri o allenarmi.
Il tempo scorreva, io ero alla postazione delle armi da lancio che mi esercitavo con la lancia contro dei poveri manichini di cui non rimaneva nulla una volta colpiti e poi finiti con feroci fendenti di spada.
Ogni volta che la porta si apriva, ogni volta che sentivo il rumore dell'anta scorrere sul pavimento, mi giravo immediatamente, sperando di cogliere il volto della ragazza in fiamme, sperando di riuscire a dirle anche un "Ciao" appena percettibile, ma niente, lei non c'era.
Ormai eravamo tutti li', ventidue ragazzi in quella sala, chi ai nodi, chi ai veleni, alcuni alle armi da lancio altri alla postazione del corpo a corpo, ma lei e Peeta no.
Il giorno dopo saremmo entrati in quell'Arena, dove parlare era l'ultimo pensiero, dove appena sarebbe scattato il via, saremmo corsi verso le armi, gli zaini, avremmo cercato le nostre alleanze e ci saremmo uccisi a vicenda.
Devo solo sperare. Sperare che riesca a scappare e non tenti di uccidermi, sperare che la ragazza di cui mi sono innamorato sopravviva e si avvicini a me.
Domani iniziera' tutto.

-Ho parlato con la coppia del distretto uno. Anche loro fanno parte dei favoriti di quest'anno e vorrebbero allearsi con noi, io ovviamente ho detto di si. In quattro è molto meglio che in due, no?-
La voce fastidiosa di Clove irrompe il silenzio in quella stanza.
Apro un occhio per scrutarla, per guardarla negli occhi mentre pronuncia quelle parole. Beh, avere alleati potrebbe essere utile, ma saranno tutti d'accordo sul fatto che voglio avvicinarmi alla ragazza che è diventata un pericolo per tutti i tributi? Sicuramente si faranno delle domande, non è da me voler proteggere una ragazza che non conosco, per giunta una ragazza che potrebbe attentare alla mia vita da un momento all'altro in un gioco in cui non esistono amici.
-Si, per me va bene. Sai cosa? Credo che potremmo chiedere anche a quel Peeta, il ragazzo del distretto dodici. L'ho visto mentre maneggiava un coltello e spostava dei pesi, ci tornera' utile, e ci condurra' alla nostra minaccia, la ragazza in fiamme.-
Che piano perfetto. Katniss scappera' sicuramente una volta nell'Arena, senza preoccuparsi della cornucopia.
Potremmo reclutare Peeta che pur di vivere accetterebbe l'alleanza con noi, e nel frattempo ci condurra' da Katniss. Mentre gli altri crederanno che questo sia un mio piano per uccidere la ragazza, io mi faro' guidare da Peeta per arrivare a lei e salvarla, proporle un'alleanza, uccidere chi è contrario e sbarazzarmi del ragazzo del pane nel caso fosse innamorato di lei.
Il problema potrebbe essere proprio il ragazzo, ma con la giusta angolazione, un colpo di lancia dato bene risolvera' tutto a momento debito.
-Non male come idea. Ottimo piano per sbarazzarci di chi potrebbe metterci i bastoni tra le ruote. Domani iniziera' tutto, dobbiamo farci una lunga notte di sonno, lo staff dei preparatori arrivera' alle prime luci dell'alba e noi saremo pronti. Che i giochi abbiano inizio.-
-Che i giochi abbiano inizio.- Risposi di rimando, guardandola mentre si alzava dal divano di fronte a me e andava verso le stanze.
Sentivo i suoi passi farsi sempre piu' lontani, mentre i miei occhi si chiudevano lentamente, ed io ero pronto a farmi cullare nuovamente dalla ragazza che amavo, la ragazza che sicuramente avrei visto il giorno dopo.
Oh Katniss Everdeen, possa la buona sorte essere SEMPRE a tuo favore.
  
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