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Autore: Mels_Mel_    05/08/2012    2 recensioni
Quando ho fame,mangio. Quando ho sete,bevo. Quando sto bene,sorrido.
Quando sono confusa, mi sbatto due auricolari e spesso ascolto le sue canzoni: Justin Bieber.
Quando si parla di amore, allora abbiamo un problema.
La storia di una ragazza che non si sente abbastanza. Gettata su questa pagina bianca, ornata dalla sua musica, perchè sono e sarò una Belieber xx
Leggete, Mels :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando una Belieber...



Si dice che le persone che guardano in entrambe le pupille siano curiose. Sai? Quando ti ho conosciuto non riuscivo nemmeno a guardarti negli occhi per più di 30 secondi. Troppo azzurri e troppo brillanti per i miei gusti. Ti guardai per un secondo ma distolsi subito lo sguardo. Poi presi la mia bici e me ne andai,scappai. Proprio come faccio sempre.


 
“Ti devo dire una cosa..” sussurra il mio migliore amico fissandomi serio. “Cosa?” domando curiosa. “Stasera..l’ho visto in centro con una ragazza” dice quasi sussurrando. “Oh..” rispondo con la gola secca come un deserto. Nessuna oasi all’orizzonte.

 
 

La notte scende sotto il tocco della fioca luce della luna. Io guardo le stelle. Sono nata con le stelle. Lo stesso giorno in cui il cielo fece spazio a centinaia di piccole lucine che caddero, mia madre mi diede alla luce. Era agosto, proprio come lo è ora. Allora, piagnucolai e guardai mia madre con occhi insicuri. Avevo voglia di crescere,per scoprire cosa c'è in questo mondo. Mia madre un giorno mi disse: "piccola,ho visto la curiosità nei tuoi occhi fin dal primo secondo!". Ora invece giro per la casa,sola..cantando a squarciagola: "As long as you lo-lo-lo-lo-lo-lo-love me". Se poi l'amore è così forte, non si ha mai paura di provarlo? Se è così facile viverci, allora perchè cerchiamo di farlo scappar via?


 
“E..cosa facevano?” domando con un fil di voce. “Parlavano in un parco..” risponde il moro.
 
 

Sei arrivato proprio dal nulla. Un giorno a caso, camminando davanti a casa mia. Mi dissi di avermi già vista da qualche parte, di ricordarti del mio sorriso. Qualcosa mi incuriosì in te. Sarà stata la maniera in cui mi guardi mentre mi parli di te,dei tuoi amici. Sarà stato il sorriso che stuzzica il mio ogni qual volta ridiamo insieme. Saranno stati quegli occhi che mi fissavano e dicevano: “non riesci a resistermi,non è così?”. Invece sono sempre stata forte.


 
“Io..non penso sia l‘unica. Sai lui..ha molte amiche” aggiunge il mio amico guardandomi. “Fa niente..” dico fingendo un sorriso. 
 

 

Non ho mai avuto bisogno di fingere. Mi è sempre andato bene la maniera in cui sono fatta, cocciuta e avvolte permalosa,ma capace di donare l’amore più disinteressato. Capace di affezionarmi troppo e troppo presto. Ti dissi che non avrei mai preso l’iniziativa per chiamare un ragazzo..o per elemosinare la sua attenzione. Per questo ogni tanto mi nascondo. Aspetto che gli altri mi vengano a cercare, più o meno come a nascondino. E lo fanno. Ti dissi che se non ti andava bene come sono,avresti dovuto lasciarmi perdere. Tu mi dicesti “ma io adoro questa parte di te”. Si dice che le parole non servano,che ciò che conta siano i fatti. Ma le parole sono tuttavia l'essenza del nostro grandioso e sofisticato essere interiore. C'era anche quell'altro biondino che ora canta nel mio i-pod: "Girl i’ve been fooled by your smile, I was mistaken by the way you love me, We let it straight for a while, yeah But you deceived me, you convinced me yeah". Lui si che le parole le sa usare bene.

 

 
“Era bella?” chiedo presa dalla curiosità. “Mah..” risponde il mio amico. “Dimmi la verità” ribatto. “Si,era davvero bellissima” dice guardandomi sincero e allo stesso tempo triste. Mi mordo un labbro. 
 
 

Non mi sono mai sentita uno splendore. Ma tutti intorno a me ripetono : “sei bellissima, sei così diversa dalle altre”. Quel giorno ti dissi che rispetto ad altre ragazze a volte mi considero brutta. Tu mi sussurrasti: “beh non so gli altri ma io invece sarei disposto a rischiare con una brutta come te”. Sorrisi e per il resto della giornata queste parole rimbombarono nella mia testa. Tu scoppiasti a ridere. “anche io sono brutto allora” sussurravi ridendo. Tu che potresti avere qualsiasi ragazza ai tuoi piedi. “siamo tutti e due così brutti” aggiungevi felice. La differenza tra me e te è che tu sai di essere bello, io..non lo penso.

 
 
 
“È più bella di me?” chiedo sapendo di potermi fidare del mio bimbo. 
“ehi,piccola..” esita lui che per 15 anni di vita mi è sempre stato amico incondizionatamente. “dimmelo!” esclamo ferita. “lei è..potrebbe fare la modella, è..” Guardo altrove. Vorrei piangere,ma sarebbe un segno di debolezza e io sono forte.
 
 

Ricordo quando ti vidi in lontananza con il tuo motorino. Mi avvicinai assieme alle mie amiche. Sorrisi e tu facesti lo stesso. Mi desti un lungo bacio sulla guancia,stringendomi forte. Avrei voluto durasse di più. Faceva freddo, tu mi porgevi la tua felpa, io non volevo accettarla finché non mi obbligasti. Profumava di One Million, era grigia ed era calda. Ed era calda come i tuoi occhi azzurri. Perchè se come dice Justin,serve "un solo amore" allora i ragazzi hanno sempre bisogno dell'attenzione di un'altra? Giuro. A volte non capisco. Mi sbatto due auricolari nelle orecchie e Justin mi spiega tutto. Peccato che non tutti i ragazzi siano come lui. Continua a cantare con quella voce che mi fa stare così bene: "Though it’s infatuation, I’m good with that, Cause i’m in love with the thought of you". Sono innamorata del pensiero di te..del pensiero di lui e dei suoi occhi azzurri.

 

 

 

 
 
 
“ehi!” dice il mio migliore amico abbracciandomi. “stai tranquilla,anche tu sei bellissima,cavolo”. Mi sento una nullità.
 
 
 

Ricordo quando poi ci incontrammo quel giorno. Avevamo tante cose da dirci. Io ti guardavo facendo l’indifferente,tu cercavi di togliermi le parole di bocca, chiedendomi: “dimmi perché ti comporti così..?”. Beh, non ti eri fatto sentire giorni interi. Ti giustificavi dicendo che quando venivi a trovarmi, io andavo via. È vero,scappavo. Perché mi facevi paura, perché sapevo che potrei innamorarmi. Parlammo di noi due senza mai arrivare a un “dunque”. Intanto i tuoi amici ci disturbavano..venivano da me facendomi complimenti. Uno di loro, ricordo, mi chiese perché fossi così ingenua e mi disse che avrei potuto avere qualsiasi ragazzo della città se solo avessi voluto. Io non gli crebbi e non gli crederò mai. Sorrisi diplomatica e sicura di me, mentre lui mi disse che era stato un gran piacere parlarmi e che ragazze come me non se ne trovano ovunque. Tu sorridesti,mentre io ti guardai con uno sguardo malizioso. Non sono tua, sono semplicemente me stessa e sono mia, dei miei genitori e di qualche amica\o. Dio mi ha fatta come sono. Ma le persone intorno a me mi hanno modellata nel tempo..in bene, penso. Poi tu guardasti i tuoi amici minaccioso..geloso. Com’è che però cambi così spesso? Ora ad esempio dove sei?

 
 
“smettila di dirmi tutte queste cose,so perfettamente bene ciò che sono!” esclamo sull’orlo di un pianto,mentre il mio amico mi abbraccia.
 
 

Io, che sorrido nonostante tutto, io che dico sempre “never say never and believe”, io che ogni sera guardo le stelle in terrazzo, io che vivo in una grande casa rosa con un giardino dall’erba perfettamente tagliata. Io che ogni giorno prima di andare a dormire faccio la preghiera, io che sogno veri  e propri film degni di un oscar. Io che sto rifiutando 4 chiamate, tutti ragazzi..solo per rispondere ai tuoi messaggi. Io che quando sto male ascolto Justin Bieber. Io che cammino sicura senza aver paura di niente e di nessuno, io che monto in sella alla mia bici e domino il mondo.

 
 
“piccola,tranquilla. Tu sei tutto ciò che serve a un ragazzo, sei tutto ciò che basterebbe a me..a lui..” sussurra il mio migliore amico.
 
 

Io che ho una famiglia perfetta e una vita felice. Io che nonostante tutto ho sempre guardato il cielo con i piedi per terra. Stavolta..non mi sento abbastanza per nessuno.

  
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