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Autore: French18    05/08/2012    1 recensioni
Elisabeth quando entra nell'istituto Corner's non sa che la sua vita verrà completamente stravolta da Laurel e Matt che diventeranno i suoi migliori amici ma sopratutto da Daniel. Un ragazzo che sembra essere uscito da una rivista di moda. Tra amicizia, litigi, incomprensioni e amore riuscirà Elisabeth ad arrivare sana e salva fino alla fine dell'anno ?
[ Dal capitolo 8 ]
La preside si volta verso noi due. Merda. Lo sapevo che Kate è una stronza.
" Ma bene ! Complimenti. Siete contenti adesso ? "
" Io si " dice sicuro Daniel.
E' impazzito ? Decido di sostenerlo.
" Anch'io sono contenta. Almeno abbiamo messo un po' di allegria in questo posto " dico con voce sicura.
" Venite in presidenza con me. Subito. "
" Non possiamo andarci a prendere una cioccolata calda ? Conosco un bar dove la fanno davvero buona " dice Daniel facendo scoppiare a ridere le persone intorno.
" Io preferisco una crêpe alla nutella " dico facendo una smorfia da bambina capricciosa.
" In presidenza ! Subito ! "
La voce della preside non ammette repliche. Io e Daniel ci guardiamo e sorridiamo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Cap.18 - Chiamatemi JeyJey

 

<< Buongiorno >>

Un sussurro e un bacio sul naso.

<< Buongiorno >> dico sorridendo ma continuando a tenere gli occhi chiusi.

<< E' ora di alzarsi ! >> esclama Daniel sollevando le coperte.

Rabbrividisco. Fuori dalle coperte fa davvero freddo ! Ormai siamo a dicembre inoltrato. Il paesaggio fuori è ricoperto da tanta, tanta neve. Sembra tutto un grande foglio bianco. Non si riesce a distinguere più niente. Un altro brivido. Riacciuffo le coperte e torno a dormire.

<< Ma anche no >> dico voltandomi dall'altro lato.

<< Ma anche sì. E' sabato e sono le 9.30 di mattina. Dobbiamo andare a fare colazione >>

Uffa... ma dove trova la voglia di alzarsi e fare qualcosa ? Si sta così bene sotto le coperte.

<< Nooo >> dico come una bambina capricciosa.

Infilo la testa sotto il cuscino.

<< Bene, ti do altri 5 minuti >>

Anche la sua testa adesso è sotto il cuscino.

<< 50 minuti, vorrai dire >>

<< Liz … taci ! >>

Ridacchio e torno al mio adorato sonnellino. Troppo concentrata a ricordare cosa stavo sognando, non mi accorgo della porta che si apre.

Qualcuno si butta sul letto di Daniel e inizia a saltellare.

Ma che cavolo ….

<< Ma guarda, Romeo e Giulietta dormono anche nello stesso letto. Che cosa romantica ! >>

Questa voce...

<< Laurel ! Che cavolo stai facendo !?! >> grido mentre apro gli occhi.

Mi trovo davanti una scena davvero comica. Laurel ha ancora addosso il suo pigiama con i coniglietti. Dietro di lei un Matt assonnato è appoggiato alla porta.

Daniel si guarda intorno divertito.

La mia ''cara'' amica passa dal letto di Daniel al mio. Sempre saltellando. Matt si guarda intorno e poi entra chiudendo la porta.

<< Mi potete spiegare gentilmente che cosa succede ? >>

Laurel smette di saltellare e mi fulmina con lo sguardo.

<< Cosa succede ?!? Oggi dobbiamo assolutamente andare in città ! Dobbiamo ancora comprare sciarpe, stivali, cappotti, maglioni e poi... >>

Ah già, la gita in montagna. Fra una settimana esatta andremo tutti in montagna per cinque giorni. Non mi ricordo neanche come si chiama il luogo in cui andremo o l'hotel in cui alloggeremo.

Daniel e Matt scoppiano a ridere dopo aver visto la mia faccia sconvolta.

Afferro un cuscino e veloce corro verso il bagno. Laurel però ha intercettato il mio spostamento e si butta per terra attaccandosi alle mie gambe. Ovviamente cado per terra. Per fortuna il cuscino ha toccato terra prima di me e quindi atterro sul morbido.

<< Dove credi di scappare ? >> mi chiede Laurel non mollando le mie gambe.

Daniel e Matt si rotolano per terra ridendo come dei pazzi. Idioti !

Io non ci vedo niente di divertente in questa situazione! Vedo solo una ragazza disperata, che sarei io, che vuole dormire ancora un po' ma purtroppo degli idioti glielo impediscono.

Inizio a strisciare i gomiti per terra cercando di avvicinarmi al bagno. A quel gesto i due idioti (ho deciso di soprannominare così il mio caro fidanzato e Matt ) iniziano a piangere dal troppo ridere.

<< Va bene Laurel. Oggi andiamo in città a comprare quello che ci serve >>

Lei sorride e finalmente mi libera dalla sua morsa.

<< Hai fatto la scelta giusta Liz >> dice sorridente.

Ma che hanno tutti oggi da essere così felici ?

Approfitto di quel momento di distrazione. Lancio il cuscino in faccia a Laurel e veloce corro a chiudermi in bagno. Quando sento la serratura scattare rilascio un sospiro.

<< Liz ! Apri questa porta ! >>

Un pugno si abbatte sulla porta. Sbadiglio mentre mi siedo accanto alla vasca. Guardo le mie pantofole a forma di panda. Io non volevo neanche andarci in montagna. Troppi ricordi... Ma poi, Daniel e Laurel mi hanno convinto. Penso che sarà divertente. Passa qualche minuto. Ormai il sonno è passato.

Mi accorgo un po' tardi del silenzio che ha avvolto la camera. Che cosa avranno combinato ?

Tentennando, apro la porta. Se ne sono andati.

Un biglietto sulla scrivania attira la mia attenzione. Tre semplici frasi scritte frettolosamente. La prima è stata scritta da Laurel. Riconosco la sua calligrafia ordinata.

  Brava, sei riuscita a fregarmi ! Ma tanto ti torturerò fra qualche ora. Non vedo l'ora. Ahaha. Laurel :)

 

La seconda frase è di Daniel. La sua calligrafia invece è molto, anzi, troppo disordinata. 

Che bambina viziata ! :P Andiamo a chiedere il permesso alla preside per uscire. Preparati. Noi ti aspettiamo in mensa. Daniel

L'ultima frase, invece, è di Matt. Devo fare uno sforzo enorme per capire cos'ha scritto. Poteva scrivere più piccolo !

Grazie per lo spettacolo di prima. Non avevo mai riso così tanto. Sei uno spasso, Liz ! XD

Matt

E' bello sapere che c'è chi si diverte alle mie spalle. Lascio il biglietto sulla scrivania e mi avvicino all'armadio. Afferro un paio di jeans neri, una maglia grigia e il mio cappotto bianco. Ai piedi indosso i miei stivaletti. Prima di uscire guardo se ho dimenticato qualcosa. Ah, si ! La mia sciarpa blu. Mi guardo un'ultima volta nello specchio del bagno e poi esco dalla camera. Non faccio neanche pochi passi che mi accorgo di aver dimenticato il mio cappello di lana. Ma dove ho la testa oggi ? Dopo aver preso anche quello mi dirigo velocemente verso la mensa. Trovo Daniel, Matt e Laurel che mi attendono. Sono già pronti per uscire. Indossano tutti e tre i cappotti.

<< Finalmente ! Forza, andiamo >> esclama Laurel prendendomi sotto braccio e trascinandomi verso l'ingresso. Lancio uno sguardo disperato a Daniel ma lui scuote la testa e si volta dall'altra parte. Ma che stronzo !

 *****

Abbiamo girato la bellezza di 14 negozi. Si, avete capito bene. 14 negozi. Il trio di idioti ( eh sì, al gruppo ho aggiunto anche Laurel ) non mi ha detto che hanno chiesto un permesso speciale. Non siamo andati nella solita città ma in quella successiva. E' grande il doppio in quella in cui andiamo di solito.

Ho perso il conto di quanti vestiti ho provato. Ovviamente, non sono mancate le figure di merda. Per scappare da Laurel mi sono messa a correre fuori dal negozio e cos'è successo ? Ho beccato una lastra di ghiaccio e sono caduta per terra. Il risultato ? Tante risate da parte del trio degli idioti. Ma mi sono presa una piccola rivincita quando siamo entrati in bar per prendere una cioccolata calda. Il bello è che hanno fatto tutto da soli, io non ho fatto niente. La prima è stata Laurel. Mentre beveva la cioccolata, un po' troppo calda, si è bruciata la lingua. Per 10 minuti non è riuscita a dire una parola. Che sollievo per le mie orecchie. Matt è stato avvicinato da una signora che gli ha affidato suo figlio per qualche minuto. Il tempo di andare in bagno.

<< Hai la faccia da Piggley Winks >> gli ha detto il bambino.

<< E chi sarebbe ? >>

<< Il maialino di un cartone animato. Anzi ora che ci penso, tu sei più brutto >>

<< Piccolo str... >>

Per fortuna in quel momento è tornata la madre del bambino che dopo aver ringraziato Matt è uscita in fretta dal locale.

E infine Daniel.

Il cameriere del bar continuava a girarmi intorno e a fare battute. Facevano davvero pena ma io ridevo ad ogni cosa che diceva. Ho visto il fumo uscire dalle orecchie di Daniel.

Elisabeth 1 – Trio degli idioti 0

Quando torniamo all'istituto il trio degli idioti non ha più il sorriso di questa mattina.

<< E' stata davvero una bella giornata, vero ragazzi ? >> chiedo sorridendo.

Loro mi fulminano con lo sguardo e poi contemporaneamente gridano :

<< Liz... taci ! >>

 

 

Una settimana dopo...

 

<< Forza ! Salite tutti sul pullman >> ci dice la professoressa di matematica.

Il grande giorno è arrivato. Si parte !

Trascino faticosamente il mio trolley verso il pullman.

<< Lascia a me >> dice Daniel portando anche la mia valigia.

<< Grazie. Laurel e Matt ? >> chiedo.

<< Stanno arrivando >> dice passando le nostre valigie all'autista.

Sovrappensiero salgo sul pullman ma non faccio neanche un passo che un uragano dai capelli neri mi travolge.

<< Vieni, Liz. Andiamo a prendere gli ultimi posti in fondo ! >>

Poco dopo anche Matt e Daniel ci raggiungono.

Il viaggio trascorre tranquillo tra risate, scherzi e canzoni cantate a squarciagola. Dopo quattro ore di viaggio finalmente arriviamo a destinazione. Guardiamo tutti fuori con il naso attaccato ai finestrini.

Ci troviamo in un piccolo paesino fatto da case e piccoli negozi. Il tutto è circondato dalle montagne. E da neve, tanta neve.

Quando il pullman si ferma veloci indossiamo i nostri cappotti e scendiamo dal mezzo di trasporto.

Un passo e... affondiamo tutti nella neve. Dei gridi iniziano a diffondersi.

<< Le mie scarpe nuove !! >> grida qualcuno.

<< Che freddo ! >> grida una ragazza accanto a me.

La neve mi arriva fino ai fianchi.

<< Ragazzi ! Smettetela immediatamente di gridare ! Allora, adesso … L'autista non può proseguire oltre quindi prendete le vostre valigie. Dopo cercheremo l'albergo. Forza ! >>

L'autista non può proseguire oltre ?!? Mi chiedo come ha fatto ad arrivare fin qui !

Adesso capisco perchè in giro non c'è nessuno. E' impossibile muoversi con tutta questa neve !

Dopo aver preso tutti le valigie il pullman molto lentamente fa marcia indietro e ripercorre la strada fatta finora.

Con molta fatica trasciniamo le nostre valigie fino all'albergo. Per fortuna non è molto lontano. Quando entriamo veniamo accolti da una signora anziana e da una bambina.

La sala in cui siamo entrati e davvero molto accogliente. Il calore sprigionato dal camino acceso ci fa tornare la sensibilità delle dita dei piedi.

<< Benvenuti ! Avrete fatto un lungo viaggio quindi potete andare subito a riposare nelle vostre stanze. Tra due ore serviremo il pranzo. Quando arriverete vicino alle scale mia nipote Melody vi consegnerà le chiavi della vostra stanza. Buona permanenza all'hotel SunFlower. Ah, quasi dimenticavo. Non mi sono neanche presentata. Il mio nome è Millicent Ariel Bastfors. Ma voi potete chiamarmi semplicemente Milly >>

Dopo averci rivolto un sorriso si dirige verso una porta dove c'è scritto a caratteri cubitali : PRIVATO. Sicuramente sarà l'ufficio della signora Millicent...e … non mi ricordo più gli altri nomi.

<< Posso stare in camera con te ? >> mi chiede Laurel.

<< Certo. Inizia a prendere le chiavi della nostra stanza. Arrivo subito... devo solo dire una cosa a Daniel >> dico afferrando il mio trolley.

Annuisce e dopo aver preso la sua valigia si dirige verso Melody.

<< Daniel, ci vediamo dopo a pranzo allora >>

Mi guarda e poi prende il mio viso tra le sue mani.

<< Mi mancherà dormire con te >> dice lasciandomi un bacio leggero.

Una mano ci fa allontanare. Mi giro per vedere chi devo uccidere ma... i miei piani da killer svaniscono. Davanti a noi la preside e la professoressa di matematica.

<< Bene, bene ragazzi. Forse è il momento di mettere in chiaro delle cose :

  1. Non voglio vedere queste smancerie, o perlomeno non davanti ai miei occhi. Non state andando in guerra, vi rivedrete tra poche ore.

  2. E questo lo dico a tutti : scordatevi di girovagare dopo le undici di sera in giro per l'albergo. A quell'ora ognuno dovrà essere nella sua camera. SUA camera. Quindi niente scambi clandestini di stanze alle nostre spalle.

Bene, questo è tutto. Potete andare. Ah, voi no ! Signorina Elisabeth, signor Daniel... ho una notizia da darvi. Mentre eravamo in viaggio sono stata avvertita dalla professoressa di scienze, che come sapete non ha partecipato al viaggio, dell'arrivo di una coppia di gemelli. Un ragazzo e una ragazza della vostra età. Quindi stavo pensando che al nostro ritorno potrete tornare ad avere una camera separata. Mi spiego meglio... lei signorina Elisabeth si sposterà nella camera della nuova ragazza e nella camera del signor Daniel arriverà l'altro nuovo ragazzo. Se siete d'accordo io... >>

<< NO ! >> gridiamo all'unisono io e Daniel.

Ora tutti sono girati verso di noi per vedere che cosa sta succedendo.

<< Senta, ci scusi per la nostra sfrontatezza ma... noi stiamo bene così. E non vogliamo cambiare un bel niente ! >> dice serio Daniel.

<< Ma sono disponili altre stanze e …. >>

<< Stiamo bene così >> dico ripetendo le parole del mio ragazzo.

La preside stupita dal nostro comportamento si allontana senza aggiungere nient'altro. Daniel riprende il mio volto tra le sue mani.

<< Cosa ti stavo dicendo prima che la megera ci interrompesse ? Ah, si. Davvero Liz, mi mancherà dormire con te e … >> ma non finisce la frase che un urlo ci fa staccare.

<< ALLORA NON SONO STATA ABBASTANZA CHIARA ! HO DETTO NIENTE SMANCERIE !! E ADESSO FILATE NELLE VOSTRE STANZE. IMMEDIATAMENTE !! >> ci dice la preside tutta rossa.

Dopo aver sussurrato un ciao mi dirigo imbarazzata verso le scale. Quando arrivo al primo piano trovo Laurel ad attendermi.

<< Complimenti. Una scena da oscar !! >> grida saltellando.

<< Vuoi rivedere tutto ? >> mi chiede allungandomi una videocamera. Ha registrato tutto. Vedo scorrere le immagini davanti a i miei occhi ma non riesco a crederci.

<< Laurel ! Viene immediatamente a cancellare questa roba ! >> grido rincorrendola nel corridoio.

<< Sento che saranno cinque giorni fantastici ! >> urla aprendo la porta della nostra stanza.

 ********

Le camere sono piccole ma molto carine e colorate; comprendono un piccolo bagno e una camera da letto. Io, Laurel e altri ragazzi abbiamo la stanza con il balcone da cui possiamo vedere tutto il paese sommerso dalla neve. Sopra i nostri letti, quando siamo entrate, abbiamo trovato un sacchetto di biscotti. Il biglietto attaccato al pacchetto diceva : Benvenuti all'hotel SunFlower e buona permanenza. Davvero un pensiero molto carino ! Dopo aver fatto una doccia calda e chiacchierato un po', Laurel ed io abbiamo deciso di incamminarci verso la sala da pranzo. Il tempo è volato via. Infatti dopo un sostanzioso pasto abbiamo guardato l'orologio. Le due mezza del pomeriggio. La preside ci ha riunito per parlarci.

<< Ho visto che avete tutti finito di pranzare quindi vi do ancora qualche informazione e poi mi tolgo da piedi. So che non state aspettando altro. Potete visitare i negozi del paese e prendere la funivia per raggiungere la pista sciistica. Potrete affittare tutta l'attrezzatura su in montagna >>

Si sollevano dei mormorii che vengono subito messi a tacere dalla preside.

<< Aspettate ! Potrete andare in giro da soli a due condizioni : comportatevi bene e non fate cose stupide, ma soprattutto alle 19.30 dovete tornare in albergo. Alle 20 in punto verrà servita la cena. Bene, questo è tutto. Potete andare ! >>

In un secondo la sala è vuota e tutti si preparano per uscire.

<< Andiamo a fare un giro in paese ? >> chiedo a Laurel, Matt e Daniel.

<< Certo !! E poi se c'è tempo prendiamo la funivia >> esclama Laurel correndo verso le scale per andare a prepararsi. Saluto Matt e Daniel e corro anch'io a prepararmi.

 ******

<< Allora, noi andiamo ancora in giro per negozi. Voi cosa fate ? >> ci chiede Laurel abbracciata a Matt.

Abbiamo visitato alcuni negozi. Tutti molto carini e poi la gente qui è davvero molto gentile. Io però adesso voglio andare un po' a sciare.

<< Veniamo con voi >> afferma Daniel.

<< No, io voglio andare a sciare >> protesto. Se visitiamo tutti i negozi oggi nei prossimi giorni cosa faremo ? Ci gireremo i pollici ?

<< Fa un freddo cane. Non è meglio se andiamo domani mattina a sciare ? >> mi chiede Daniel.

Uffa, tutte le mie richieste non vengono mai prese seriamente !

<< Ok, allora ci vediamo in albergo. Non ho più voglia di andare in giro per negozi >>

<< Eddai Liz ! >> protesta Laurel.

<< No ! Per una volta potreste anche accettare le mie proposte ! Invece facciamo sempre quello che volete voi. Ciao, ci vediamo dopo >>

Mi volto e sto per fare un passo quando Daniel mi afferra per un polso.

<< Liz non essere stupida ! Non puoi andare da sola ! >>

<< Daniel ha ragione Liz. E' tardi ormai per andare a sciare >> continua Laurel.

'' Non essere stupida. Non puoi andare da sola''. Queste frasi mi feriscono più del previsto. I miei amici mi trattano come una bambina che non sa quello che vuole. Decidono sempre loro per me e io sono stufa. Con uno strattone mi libero dalla presa di Daniel e inizio a camminare. Alle mie spalle sento gridare il mio nome più volte. Veloce affretto il passo e mi avvicino alla funivia. Quando entro mi guardo intorno e noto che molta gente sta salendo. Meno male che è tardi ! Certe volte i loro discorsi mi fanno davvero saltare i nervi. Dopo pochi minuti la funivia si ferma e tutti iniziano ad uscire. Mi dirigo subito al negozio di attrezzatura di sci. Ma trovo una brutta sorpresa. Il negozio oggi ha chiuso prima per non so quale motivo. Mi guardo intorno ma non riconosco nessuno. Un fiocco di neve si posa sul mio naso. Alzo il viso verso il cielo e mi accorgo che ha ricominciato a nevicare. Un vento gelido mi investe e mi fa battere i denti. Molte persone vedendo che il tempo sta peggiorando e la temperatura scendendo decidono di salire sulla funivia e tornare in paese. Io, ovviamente, non lo faccio. Non ho voglia di tornare in albergo e sentirmi dire : Te l'avevamo detto. Mentre continuo a guardare i fiocchi che cadono lenti entro in un bar. Mi siedo al tavolino accanto al camino.

Una cameriera bionda e con delle lunghe tracce si avvicina e mi chiede cosa voglio ordinare.

<< Un thè, grazie >> dico togliendomi il cappotto e tirando fuori il cellulare.

2 chiamate perse e un messaggio. Le chiamate sono una di Laurel e una di Cyn. Il messaggio invece è di Daniel :

Liz, sei davvero andata a sciare ?

'' No, sono andata a passeggiare con un lupo e una bambina con un mantello rosso'' penso sarcasticamente. Continuo a leggere il messaggio.

Il tempo sta peggiorando, è meglio se torni in albergo. A dopo.

Certo che tornerò in albergo. Ma non ora ! Con un moto di stizza sbatto il cellulare sul tavolino.

<< Mademoiselle, je peux vous aider ? Y at-il quelque chose de mal ? >>

Francese. Un ragazzo francese con i capelli neri e una strana cresta bionda mi ha appena chiesto se va tutto bene.

'' Forza Elisabeth.... pensa alle lezioni di francese che facevi tempo fa.''

<< Très bien, merci >> rispondo imbarazzata.

<< Je me présente. Mon nom est Jonathan Junior Sempry >> mi dice eseguendo un baciamano.

<< Ma puoi chiamarmi semplicemente JeyJey >> mi dice con un inglese perfetto.

<< Ma... che cattivo ! Parli anche inglese ! >>

<< Certo, e anche tedesco, spagnolo e cinese >>

Scoppio a ridere.

<< Io mi chiamo Elisabeth Marser >>

<< Incantato di conoscerti Elisabeth. Ah, sta arrivando mia sorella >>

Guardo dietro di lui e vedo una ragazza bassa con lunghi capelli castani. Si avvicina a mio tavolo. Guarda prima il fratello e poi posa lo sguardo su di me. Sto per presentarmi ma JeyJey mi precede.

<< Questa è mia sorella Anne Maddeleine Sempry >>

La ragazza mi rivolge un lungo sorriso. Ma in questo posto sono hanno tutti dieci nomi ?

<< E lei è Elisabeth Marser >> dice Jonathan presentandomi.

<< Ciao >>

<< Salut ! >> mi risponde lei.

<< Mia sorella non parla ancora molto bene l'inglese >>

Sollevo le spalle e mi guardo intorno. Fuori è già buio.

<< Comunque... ho visto che sei qui da sola. Possiamo farti compagnia ? >>

Sto per rispondere ma il cellulare inizia a squillare.

<< Torno subito. Intanto accomodatevi >>

Afferro il cellulare e mi allontano un po' dal tavolo.

<< Pronto ? >>

<< Liz ! Sono Laurel, dove sei ? Fuori si è scatenata una bufera di neve. Siamo tutti preoccupati. Quando la preside non ti ha visto tornare con noi si è subito insospettita. Le abbiamo detto che sei rientrata prima perchè non ti sentivi bene... ma non so se ci ha creduto >>

<< Sono in un bar. Ho preso la funivia. Adesso torno in albergo e... >>

<< Mi spieghi come ? >> urla Laurel al cellulare.

Ma che domande sono ?

<< In funivia, ovviamente ! >>

<< Certo, in funivia. Peccato che la funivia è appena stata bloccata >>

Merda. E adesso cosa faccio ?

<< Laurel non ti preoccupare. Lo trovo un modo per scendere. Ci sentiamo dopo >>

<< Aspetta, Liz... Daniel vuole parlare con te e … >>

Non aspetto di sentire la voce di Daniel. Interrompo la telefonata. Non ho voglia si sentire Daniel che mi sgrida come una bambina.

Torno al tavolo e trovo Jonathan e Anne che chiacchierano in francese.

<< Qualche problema ? >> mi chiede Jonathan.

<< Ehm... in effetti sì >>

<< Cosa succede ? Forse possiamo aiutarti >>

<< Oui >> risponde Anne passandosi una mano tra i capelli.

<< Ecco ... io sono qui in viaggio con la scuola e... stiamo nell'albergo giù in paese. Devo tornare in albergo, solo che mi hanno avvertita che la funivia è stata bloccata >>

<< Simple, venez passer la nuit dans notre maison >> dice Anne.

Ho capito bene ? Mi ha invitata a casa loro per la notte ?

<< No, grazie. Non voglio essere di disturbo >>

I due si guardano in faccia e poi scoppiano a ridere.

<< Ma quale disturbo ! >> esclama il ragazzo davanti a me.

Contemporaneamente si alzano e indossano i cappotti.

<< Forza ! Andiamo. Casa nostra non è dietro l'angolo >>

Jonathan afferra il mio cappotto e mi aiuta ad indossarlo.

Usciamo dal bar e veniamo investiti dal freddo. Sento i due ragazzi vicino a me parlottare in francese. Iniziamo ad incamminarci. Il mio pensiero intanto va all'albergo giù in paese. Sono sicura che se Daniel fosse qui mi avrebbe già presa a sberle. Proseguiamo sulla neve fresca che scricchiola sotto i nostri piedi. Ci stiamo per inoltrare nel bosco. Ogni tanto vedo Anne che slitta sulla neve e Jonathan che la afferra al volo prima di cadere. La casa ancora non si vede e la neve continua a scendere copiosa. I due davanti a me affrettano il passo.

<< Elisabeth, manca ancora un po' di strada. Dobbiamo affrettare il passo o non arriveremo mai >> dice Jonathan venendomi accanto. Annuisco.

Mi guardo indietro e vedo ormai il bar e la funivia lontani.

Spero di aver fatto la scelta giusta.

 ******* 

 

Note dell'autrice :

Buongiorno a tutti ! Questo capitolo dovevo pubblicarlo una settimana fa ma ho avuto dei problemi con internet :/ Per fortuna adesso è tutto apposto. Il prossimo capitolo è quasi pronto quindi non dovrete aspettare molto. Voglio ringraziare Malbethy che ha commentato lo scorso capitolo e mi ha fatto notare che alcune cose non quadravano : la malattia di Daniel e l'arrivo del nuovo studente. Queste informazioni le ho lasciate un po' al caso. Non ho approfondito. Quindi cercherò di non ripetere più lo stesso errore ^_^. Ringrazio tutti quelli che continuano a leggere. Ringrazio chi commenta. Ringrazio chi ha aggiunto la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite. Aspetto di sapere che cosa ne pensate del capitolo.

A presto :D

 

Francesca

 

 

 

  
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