Guadare la luna con le guancie arrossate. Guardare la luna per evitare di leggere negli occhi il sentimento. Guardare la luna e chiedersi che cos'è la realtà. Ignorare la paura del nemico che avanza del pensiero che si insinua della morte di quel noi che ancora non c'è. E se la luna con un raggio materno con una carezza spostasse il loro viso? Occhi negli occhi. Occhi nel cuore. Allora capirebbero che sarebbe per sempre.