Una figura dall’aspetto di una ragazza attorno ai 15/16 anni stava appollaiata in una delle camere da letto della casa dei proprietari della clinica pediatrica Kurosaki, nella città di Karakura.
La suddetta ragazza, con gli occhi blu che lanciavano lampi verso il ragazzo dai capelli arancioni appena entrato nella suddetta camera (di cui era legittimo proprietario), era appollaiata esattamente su: due guanciali, un futon ripiegato, una coperta a sua volta ripiegata, il tutto poggiato sul letto del pel di carota sopra citato.
«E cavolo Rukia! Ti sembra il caso di fissarmi così?»
Domando il pel di carota.
«Dal momento che sei TU il responsabile del mio attuale stato mi aspetto che faccia qualcosa!»
Il ragazzo si buttò sulla sedia, dopo aver abbandonato l’asciugamano con cui si frizionava i capelli umidi sulle spalle.
«Falla finita nana! Non capisco perché ti lamenti tanto!»
«Mi lamento perché mi fa male da morire il fondoschiena, tawake!»
Rispose la cosiddetta nana, al secolo Kuchiki Rukia.
«E tutto a causa tua e del tuo perverso modo di passare il tempo libero!»
«Perverso vallo a dire a qualcun altro!»
Rispose più accigliato del solito il pel di carota, alias Kurosaki Ichigo.
«E poi non mi hai dato il tempo di adattarmi al tuo ritmo! Hai iniziato con troppa foga! Eppure lo sapevi che per me era la prima volta!»
Si lagnò la shinigami, puntando un dito accusatorio verso il naso del suo interlocutore: sopra tutta quella montagna di stoffa lo sovrastava nettamente!
«Ho tenuto un ritmo fin troppo blando per i miei standard! E poi, i nobili non dovrebbero essere allenati a non lamentarsi MAI?»
Non si accorse della gamba della moretta, che lo centro in pieno viso facendolo cozzare decisamente con l’armadio alle sue spalle.
«Sei forse impazzita dannata nana!?!?»
In quel momento sia in cellulare di Rukia sia il distintivo da shinigami daiko iniziarono a suonre.
Ichigo non perse tempo e si tramutò nella sua forma spirituale e fece per partire, ma si fermò con un piede sulla finestra e l’altro già a mezz’aria al di fuori.
«Ohi nana! Ti muovi?»
Rukia si limitò a voltare la testa, rivolgendogli un’occhiata assassina.
«Tawake! Dato che a causa tua non sono in condizioni di combattere farai tutto il lavoro da solo!»
Detto questo si girò dall’altra parte con le braccia incrociate.
«Dannata nana!»
E con questo ultimo commento lo shinigami daiko Ichigo Kurosaki si tuffò nei cieli di Karakura, pronto a menar fendenti e con un unico pensiero in testa: non portare MAI PIÙ Rukia a fare un giro in bicicletta!