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Autore: Yuuki Kanda    05/08/2012    1 recensioni
Ciao a tutti! Sono tonata con una nuova storia, stavolta una Yullen! Avverto che, a mio parere, è mostruosamente OOC.
Komui ha fatto un'invenzione un pò stramba... La riproduzione del Filo Rosso del Destino!
Kanda e Allen avranno parecchi problemi, legati insieme da questo filo...
Dal primo capitolo:
- Il filo rosso del destino è una credenza molto diffusa in Giappone, che si rifà a un’antica leggenda cinese. La leggenda narra che ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati: il grande amore, la nostra anima gemella… - Iniziò a spiegare Komui, ma venne subito interrotto da un infuriatissimo Yu.
- Basta con le ciance! Vedi di togliermi questo coso entro stamattina o giuro che ti affetto con Mugen!! -
Dal secondo capitolo:
I due ragazzi si avviarono fuori, e Allen si accorse che faceva veramente molto freddo.
Iniziò a tremare, ma sentì qualcosa di caldo posarsi sulle proprie spalle.
Girò lo sguardo e si accorse che era l’uniforme di Kanda.
- Kanda! Io non… E’ la tua uniforme… - Cercò di protestare sapendo che in quel modo sarebbe stato il compagno ad avere freddo, ma Kanda non volle sentire ragioni.
- Tienila sulle spalle finchè non arriviamo in camera, e non ti lamentare! - Disse il più grande, facendo apparire un leggero rossore sulle guance dell’albino.
Non ho fatto molta attenzione ai tempi, dato che nel primo capitolo dico che è quasi inverno, mentre nel quinto c'è un fiore di ciliegio.
Spero vi piaccia!! Buona lettura e recensite, mi raccomando! Si accettano anche critiche, eh!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Yu Kanda | Coppie: Kanda/Allen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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             The Red Thread of Destiny

 

                                          Capitolo 1

 

<< MA CHE COS’E’ ‘STA ROBAAAAAAAAAAAA?!?!?!?!?!?! >>

Fu così che tutto il Quartier Generale dell’Ordine Oscuro si svegliò quella mattina.

<< Il filo rosso del destino è una credenza molto diffusa in Giappone, che si rifà a un’antica leggenda cinese. La leggenda narra che ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati: il grande amore, la nostra anima gemella… >> Iniziò a spiegare Komui, ma venne subito interrotto da un infuriatissimo Yu.

<< Basta con le ciance! Vedi di togliermi questo coso entro stamattina o giuro che ti affetto con Mugen!! >>.

Quella mattina, appena svegliato, Kanda si era ritrovato un filo rosso, sottile, legato al mignolo della mano sinistra.

<< Mi dispiace, ma è impossibile. >>

<< COSA?! >>

<< Questa è una riproduzione del Filo Rosso del Destino creata dalla sezione scientifica, e mi serviva una cavia. Sono entrato nella tua camera di nascosto e te l’ho legato al dito. >> Spiegò Komui.

<< E hai ben deciso di usare ME come cavia?!?! Come al solito, invece di lavorare, voi della sezione scientifica giocate e basta!! >> S’infuriò Kanda. << E poi perché non si può togliere?!?! >>.

<< Semplicemente perché è stato programmato in modo da non togliersi. E’ in grado di trovare l’anima gemella della persona che lo lega al proprio mignolo. E’ geniale! >> Esultò il supervisore.

<< Geniale un corno! E a chi sarebbe legata l’altra estremità, giusto per avere un’idea? >> Disse Kanda, che, con tutta la sua stupidità (-Ehi! N.D. Kanda), aveva capito che avrebbe dovuto rimanere legato a una persona finchè Komui non avesse trovato il modo di liberarlo.

<< Beh, te ne accorgerai appena ti si avvicinerà. Purtroppo questa è solo una riproduzione, e, anche se non può spezzarsi o togliersi, non può allungarsi a dismisura. Per questo ho fatto portare un secondo letto nella tua stanza. >> Rispose Komui.

<< Maledetto…! >> Il povero Yu si trattenne a forza dall’intento omicida verso il supervisore, altrimenti avrebbe dovuto tenersi quel coso al dito per sempre, o, nel peggiore dei casi, una persona vicino per sempre. E questo proprio non lo avrebbe accettato.

O avrebbe ucciso la persona, o si sarebbe ucciso da solo.

Si avviò controvoglia in mensa, evitando di avvicinarsi a chiunque per non finire legato a qualcuno, e prese la sua soba a cinquanta chilometri da Jerry.

Si sedette con umore più funesto del solito e iniziò a mangiare.

<< Oh, ecco BaKanda con il suo stuzzicadenti! >> Disse Allen, facendolo sussultare.

L’albino si era avvicinato di nascosto con l’intento di provocare il “caro” BaKanda, che, in altre circostanze, lo avrebbe cacciato a suon di Mugen.

“Beh, se quello che ha detto Komui è vero – cosa non verificabile, bisogna solo sperare – con la mammoletta non dovrei avere problemi…” Ragionò il samurai.

<< Oh! Cos’è questo? >> Chiese Allen, scovando il filo rosso legato al mignolo di Kanda e prendendolo in mano.

<< Se non sbaglio è una credenza giapponese, che parla di romanticismo e destino… Non pensavo ti piacessero cose simil- AAAAHHHH!! MI INSEGUE!!! >> Gridò l’inglese, quando il filo prese a muoversi da solo, attorcigliandosi al suo mignolo.

<< EEEEEEEEEEEEEHHHHHH??!?!?!?!?! IL MOYASHIII?!?!?! >> Urlò Yu.

<< Uhuh, bravo Kanda-kun, vedo che hai trovato la persona a cui sarai legato! >> Esultò Komui battendo le mani, quando Kanda era corso nel suo studio trascinandosi dietro Allen.

<< E’ IMPOSSIBILE! Il Moyashi non lo accetto!! Il massimo della mia sopportazione era il Coniglio!!! >> Urlò di nuovo Kanda.

<< Non preoccuparti! Dovrete rimanere legati solo per qualche giorno, per sapere se funziona veramente! >> Cercò di tranquillizzarlo il supervisore, ma con scarsi risultati.

<< MI SPIEGATE COS’E’ QUESTA STORIA?!?!?!?!? >> Gridò Allen, perdendo la pazienza.

Allora Komui gli disse tutto quello che aveva spiegato a Kanda poco prima, facendolo decisamente preoccupare.

<< DORMIRE NELLA STESSA STANZA DI BAKANDA?!?!?!!? >> Urlò alla fine della spiegazione.

Komui annuì, Kanda ringhiò e Allen quasi pianse.

Si prospettavano dei giorni alquanto difficili per i nostri prodi…

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<< Non voglio più avere a che fare con la sezione scientifica… >> Piagnucolò Allen mentre si dirigeva nella stanza di Kanda dopo aver preso le proprie cose – insieme a lui, ovviamente.

<< Fai silenzio, Moyashi, o uno di questi giorni ti viviseziono. >> Rispose il più depresso dei due, aprendo la porta.

Allen entrò per la prima volta nella propria vita nella camera di Yu.

Era molto semplice e spoglia, solo un armadio, un letto, e un tavolino dove c’era il fiore di loto.

La finestra era un po’ rotta, ma si affacciava su un piccolo balcone, dal quale si vedeva la città.

Notando lo sguardo del più piccolo, Kanda gli chiese lievemente scocciato << Vuoi uscire a vedere? >>.

<< Davvero posso? Grazie! >> Rispose Allen.

Kanda aprì la finestra e uscirono sul balconcino. Faceva un po’ freddo, dato che era quasi inverno, ma si poteva stare.

<< Wow… E’ bellissimo qui! Io non ho un balcone, la mia camera è solo un magazzino… però in compenso è vicino alla mensa. >> Disse l’albino.

<< Io di solito vengo qui a pensare. Oppure quando non riesco a dormire la notte. >> Disse Kanda.

<< Lo fai da sempre? >> Chiese Allen.

<< No… Quando ero più piccolo… a volte andavo da Alma, se non era lui a venire da me. >> La voce di Yu aveva un leggero tremolio, e Allen se ne accorse.

Il più piccolo abbassò lo sguardo e si dispiacque di aver fatto tornare in mente dei ricordi dolorosi al compagno – perché “amico” ancora non si può dire.

<< Mi dispiace… >> Si scusò.

<< Tsk. >> Rispose Kanda.

Allen sorrise.

Erano entrambi appoggiati alla ringhiera, legati dal filo rosso, e per una volta non stavano litigando.

<< Sai… >> Disse Allen, rompendo il silenzio che era sceso su loro due << Io un po’ ti capisco. Abbiamo entrambi perso la persona che più amavamo al mondo, e abbiamo provato le stesse emozioni, lo stesso dolore. Quindi capisco come ti senti. Solo che dovresti smetterla di essere così chiuso in te stesso… Riusciresti a farti più amici. >>.

<< Tsk. Piantala con le belle parole, tu non capisci niente di me. >> Tagliò corto Kanda, rientrando nella camera e costringendo Allen ad entrare, anche perché era sera.

 

Spazio autore:

Salute, gente! Sono tornata con una nuova storia Yaoi, Yullen per la precisione!

Mi è venuta in mente quando un giorno giravo per internet e ho trovato la leggenda del Filo Rosso del Destino.

Uhm… Probabilmente è molto OOC per Kanda, anche nei prossimi capitoli e soprattutto in quelli.

Forse anche Allen è un po’ OOC, quindi se non vi piace, potete anche non continuare a leggere…

Di solito io scrivo sempre storie con un OC, ma questa volta ho voluto provare a non farlo.

Chissà, magari qualcuno la leggerà… Per favore, recensite, altrimenti mi deprimo e non la continuo più!!!

Ciao!

 

-Yu

 

  
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