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Autore: ShimizuBookman_    05/08/2012    5 recensioni
'Hai mai avuto un segreto così importante da non poterlo rivelare a nessuno?'
Chi sapeva in realtà, cos'era Pyramid Head?
Un mostro? Un invenzione del subconscio di James, pieno di problemi a tal punto da doversi meritare una punizione?
Forse quel mostro nascondeva più di quel che si notasse dall'esterno della cupa piramide di ferro.
Due occhi color del sangue, due spalle larghe e possenti.
Io sono la compagna di Pyramid Head, e ora vi racconterò la nostra storia.'
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pyramid Head
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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'Hai mai avuto un segreto così importante da non poterlo rivelare a nessuno?'
Chi sapeva in realtà, cos'era Pyramid Head?
Un mostro? Un invenzione del subconscio di James, pieno di problemi a tal punto da doversi meritare una punizione?
Forse quel mostro nascondeva più di quel che si notasse dall'esterno della cupa piramide di ferro.
Due occhi color del sangue, due spalle larghe e possenti.
Io sono la compagna di Pyramid Head, e ora vi racconterò la nostra storia.'
 
Non ero mai andata a Silent Hill, mia madre aveva una piccola fattoria poco fuori città, e da piccola usavo andarci per tenere compagnia agli stanchi 
ed affaticati animali del cortile. Erano tempi stupendi, in cui gli alberi davano frutta fresca e gli abitanti erano in continua festa fra di loro.
Lì conobbi un piccolo ragazzo della mia stessa e tenera età, un giovincello dai vispi occhi azzurri e dalla folta chioma bionda.
Osavamo entrare oltre ai cancelli del Silent Hill Hospital, allora chiuso per epidemia di peste da qualche anno in poi, e nessuno osava più avventurarsi lì, nonostante
il pericolo fosse scampato.
Lì fantasticavamo sulle persone che correvano un tempo sui corridoi scrostati da carta bianca e verdognola da parati, pavimenti bruciati e pieni di cocci di vasi e ampolle, infermiere stanche e pazienti morenti sotto la loro stessa malattia. 
Sotto la loro stessa fine.
Poche persone sapevano com'erano andate davvero le cose. C'era chi sospettava dei forestieri con le loro borse piene di banconote, chi sospettava dei loro stessi compaesani. Fino a che ci fù l'incendio, a Silent hill. Lì cambiò tutto.
Il fuoco aveva distrutto le nostre case, aveva incendiato le criniere dei cavalli e le loro code, erano tutti morti.
Perfino quel giovane biondo e vispo con cui ero solita giocare, era morto soffocato da quel troppo fumo.
Aveva annebbiato la mente degli abitanti, e gli unici superstiti erano scappati, o si erano uccisi fra di loro, presi dalla pazzia dell'avvento della morte.
La morte aveva cambiato tutto. Quel fuoco bruciante, aveva annerito tutto.
Il mio bel vestito viola era consumato dalle braci, ormai eravamo rimasti in pochi. Sapevo che la mia ora sarebbe giunta a poco.
Ed ecco, come risvegliata da un terribile incubo, una carne bruciante come lo stesso fuoco divoratore.
Mi sono aggrappata a quelle sbarre di ferro che rappresentavano la mia salvezza. Mi causai delle cicatrici sulle mani, ma ne uscìì illesa.

' Non ricordo molto di ciò che fù dopo.'
Ormai tutta la mia vita era distrutta, le braci avevano consumato me e la mia carne era bruciata in posti più profondi che l'occhio umano non poteva scorgere.
All'inizio avevo paura di lui.
Perchè mi aveva salvata? Che cosa voleva da me?
Ma niente, solo ruggiti di risposta. Non sapeva parlare.
Alla fine cominciai ad abituarmi di quel suo poco affetto nei suoi confronti. Ero perlopiù una prigioniera, un'arma di riserva, una preda.
Ma successe che anche lui cominciò ad addolcirsi. Finchè non notai che provava qualcosa. Successe un giorno nebbioso, quando mi era stata regalata da lui,
una piccola piramide identica alla sua, in ferro. Avevo solo dieci anni a quei tempi, ma ricordo tutto molto lucidamente.
Negl'anni che passarono, da quei freddi anni che si contrapposero a quelli caldi nei giorni più belli, rimasi sempre accanto a lui.
Non sapevo il suo nome. Lo chiamavo per cosa portava in capo, e a lui non sembrava dispiacere.
Credo che pensasse che lo guardassi in modo diverso. Lo guardavo in modo diverso.
Pyramid Head. Il diavolo rosso. La piramide rossa.
Le persone avevano paura a chiamarlo per nome e le loro lingue guizzavano immediatamente,
tornando all'interno delle loro bocche, forse per paura che arrivasse davvero. 
L'anno scorso, nel preciso giorno del mio compleanno ricordai benissimo cosa mi regalò; Un'altra piramide più grande stavolta. Una spada, brandita come lo faceva 
lui, un grembiule insanguinato. Regali strani che mi ferivano e mi rallegravano allo stesso tempo, al pensiero che forse non provava niente.
Voleva solo.. farmi diventare come lui?
Non provava niente se non uno stretto rapporto di convivenza. Lui aveva accettato me nella sua vita, io lo avevo accettato nella mia.
Era entrato nel mio corpo come un cancro, una malattia, un incubo.
Qualcosa da estirpare, di nocivo.
Eppure avevo lasciato che il cancro mi entrasse nelle vene, mi iniettasse tutto di lui.
Avevo deciso di morire per quella malattia, piuttosto che estirparla. Piuttosto di far morire LUI.
Quel giorno, quando compìì 16 anni, mi fece un altro regalo che non sarei riuscita a dimenticare mai in tutta la mia vita.
Si tolse la pesante piramide in ferro, rivelandomi dopo sedici anni passati insieme l'uno nella mente dell'altro, chi era in realtà.
Un ragazzo dall'età imprecisabile, lunghe cicatrici sulle guance e una che passava sulle labbra facevano rivelare un ghigno sinistro.
Capelli neri, occhi rossi come il sangue.
Ma non mi ero innamorata di lui.
Mi ero innamorata del mostro che mi aveva salvato quel giorno di bruciante inferno, quel giorno d'incendio di Silent hill.
Lo stesso mostro a cui avevo aggrappato tutta la mia vita, alla quale avevo donato me stessa.
Per tutta una vita mi aveva protetto dai mostri, avevamo stretto un legame più confidenziale nel corso del tempo.
Le sue labbra avevano il sapore del ferro, avevano sapore di incubo.
Ma seppur d'incubo, per me rimaneva comunque un sogno.
Non il sogno che mi aspettavo di fare, ma pur sempre un sogno.
E ora sono qui, che scrivo queste ultime righe.

' Se le stai leggendo, vuol dire che ti ho messo al corrente di tutto ciò che fù fra me e il mio compagno, Pyramid Head.
Vuol dire che ti ho fatto capire che non tutti i mostri sono come appaiono sotto una piramide di ferro.
Se mai ci incontreremo, sappi che comunque non avrò pietà di te. Se saprai vedere oltre all'apparenza, io avrò pietà della tua anima.


Pyramid Girl.
  
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