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Autore: Ila_Chia_Echelon    06/08/2012    4 recensioni
Con questa one shot avrei voluto comunicare tutto il mio amore per gli Evanescence, My heart is broken come canzone e anche per il suo stupendo video, di cui mi sono innamorata a prima vista, un vero colpo di fulmine insomma :D.
Beh non sono affatto certa di esserci riuscita, ma ho deciso di pubblicarla perchè in questa sezione ci sono davvero troppo poche storie, e io sono contenta di arricchirla anche se non nel modo in cui avrei voluto.
Genere: Song-fic, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo specchio non dovrebbe frantumarsi sul serio, dovrebbe essere solamente un effetto speciale. Perché ora il mio dito sanguina? Contemplo la goccia cremisi che sta per raggiungere il palmo della mano, è bella, rotonda e luccicante. Un'improvvisa stretta allo stomaco, però, non mi permette di indugiare oltre in quel pensiero forse leggermente sadico. Il sentore di un prossimo capogiro mi spinge a chiudere gli occhi, soltanto per un brevissimo istante, ma è abbastanza per farmi avvertire una sorta di risucchio, tutto intorno a me vortica a velocità straordinaria e mi sento strappata da terra da una forza sconosciuta. Spalanco gli occhi e la sensazione svanisce, come trasportata via da me dalla leggera brezza che si è intrufolata dalle assi di legno fissate alle piccole finestre.

Mi volto, non è l'unica cosa a essere evaporata. La troupe, il regista; sono sola.

Qualcosa si intromette nel mio stomaco a forza, la mia mente continua a essere razionale, ma allora come spiego il fatto che le scenografie siano state sostituite da muri di vera pietra?

Mi appoggio al pianoforte per ricevere sostegno, la mia mano trema leggermente.

Mi sforzo di pensare, ma le mie stesse parole continuano ad attraversarmi la mente.

I will wander until the end of time.

Sto esagerando, è solo suggestione.

Mi avvicino verso l'apertura creata grazie alla rottura dello specchio, fuori immensi campi di grano circondano la piccola costruzione in cui sono rinchiusa.

Sto meditando sul fatto che, con uno sforzo di rimpicciolimento non indifferente, forse riuscirei ad uscire da quella specie di finestrella, quando sento una voce vagamente simile alla mia pronunciare il mio nome.

“Amy.”

Mi ritrovo a pensare a quante sfumature abbiano preso quelle tre semplici lettere che compongono il mio nome in quel momento, a quanto, forse per la prima volta, lo senta mio.

La voce proviene da qualcuno seduto al pianoforte, ma è in penombra , non riesco a capire chi sia.

Mi avvicino, intimorita, e scorgo me stessa.

Il tempo di un sorriso e il mio volto svanisce, seguito da una maratona di persone che in un certo qual senso hanno significato qualcosa per me, compresi Ben, Shaun e , infine, mio marito Josh.

“La tua arpa amore, l'avevi dimenticata.”

Anche lui si scioglie in luminose scintille dorate, non lasciandomi nemmeno il tempo di raggiungerlo. Lo rivorrei di nuovo qui adesso, con tutto ciò che resta delle mie forze.

Al suo posto compare l'arpa che lui stesso mi ha regalato anni prima. Mi siedo accanto a quel magico strumento e ne sfioro le corde, facendone scaturire una melodia strana, leggermente evocativa di epoche passate, quelle che ho appena rivissuto attraverso le persone che le hanno segnate indelebilmente, rendendole così fortemente mie.

Di nuovo, le parole che ho scritto tempo fa, seduta a gambe incrociate nel giardino di casa mia, in mezzo all'erba che doveva essere tagliata da troppo tempo, mi riecheggiano nella mente.

I will never find a way, to hear my soul, and I will wander until the end of time, half alive without you.

My heart is broken, sweet dreams my dark angel, deliver us, change, open your eyes to the light, I've beeen denying so long, oh so long.

Say goodbye, Goodbye.

Sapevo di rivolgermi a me stessa, a una parte almeno. Ed ora, il mio lato oscuro, quello che mi ha fornito l'illusione di essere protetta per tanto tempo, torna a soggiogarmi, con forza, prepotenza, imprigionandomi qui, dandomi un ultimatum.

Non accetta il fatto di essere amato ed abbandonato da me nello stesso tempo, non accetta di vedere il mio cuore, la simbolica sede sei miei sentimenti, infranto, spezzato e diviso da due differenti correnti, eclissato dalla luce a cui mi sono affidata.

Non accetta un addio definitivo.

Non lo accetta perchè non comprende, non comprende la reciproca liberazione donataci da chi mi ha strappato da te, l'uomo che amo e che non fa altro che rendermi migliore ogni giorno.

Riemergo dall'incanto in cui sono sprofondata da alcuni minuti, almeno credo, e suono la mia arpa mettendoci tutti i barlumi di anima che riescono a raggiungere le lunghe dita che si muovono sinuose sulle corde sottili.

E canto le parole che più mi stanno a cuore in questo momento, nonostante sia spezzato, non sanguina più, ora, finalmente.

Release me, i can't hold on

deliver us

My heart is broken, sweet dream my dark angel

My heart is broken, my dark angel deliver us from shorrow's hold.

Sento di nuovo un uragano dentro al mio stomaco, vorrei tenere gli occhi aperti , ma per la seconda volta oggi, non riesco a farlo e un buio fulmineo cattura un frammento del mio sguardo, frammento sufficiente.

Appena riapro le mie porte verso la realtà esterna, mi ritrovo davanti a quello specchio dall'aria antica, integro.

Sono di nuovo tutti qui, a farmi i complimenti, a dirmi che finalmente questa scena è venuta bene.

Ma io non ascolto nessuno e, furtiva, spio una piccola goccia di sangue che mi rotola giù per il dito. 

   
 
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