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Autore: escawinchester    06/08/2012    10 recensioni
Amo la coppia di Peeta e Katniss e la fine mi ha lasciato praticamente con le lacrimone agli occhi.
Così mi sono insinuata nel cervello di Peeta cercando di raccontare come lui ha vissuto questa cosa. Spero piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Tu mi Ami. Vero o Falso?



Mi risvegliai lentamente, un'altra volta legato a quel letto, in quella stanza bianca, dove la prima cosa che avevo fatto era stato strangolare lei.
Ora quell'inpulso era svanito, la mia mente era ancora immersa in uno stato confusionale, ma il veleno degli aghi inseguitori stava scivolando lentamente via da me, riuscivo a ricordare quasi tutto ormai.
Il gioco del "Vero o Falso" a quanto pare aveva funzionato, ma avvolte mi sembrava come se potessi perdere il controllo un'altra volta, e avevo paura.
Il dottor Aurelius mi ha dato il via libera per tornare a casa, nel distretto 12. Lì la vita sta ricominciando come in tutta Panem, ma la mia di vita potrà mai ricominciare? Una parte di me non vuole tornare in quel luogo desolato dove tutti i ricordi mi fanno pensare a Katniss.

La voce di un'inserviente mi avvisa che stiamo atterrando.
Cosa farò? Mi domando, non posso di certo andare a casa sua, non dopo tutto quello che è successo.
Decido di andare nel bosco, forse avrei trovato un pò di pace. Con lei funzionava.

Sento la porta della sua casa aprirsi e mi preparo a quello che potrà accadere, ho una paura assurda della sua reazione, esce di furia ma appena mi vede si blocca.
-Sei tornato- dice
-Fino a ieri il dottor Aurelius non mi ha permesso di lasciare Capitol City- tra tutte le cose che dovrei dire, questa è l'unica che mi esce.
-Tra l'altro, mi ha detto di dirti che non può continuare a fare solo finta di curarti. Devi rispondere al telefono.- Perfetto ora sarà lei a cercare di uccidere me.
Ha l'aspetto di sempre, non è cambiata molto apparte qualche bruciature e cicatrici, ma il suo sguardo è vuoto, triste.
-Cosa stai facendo?- mi chiede.
-Sono stato nei boschi, stamattina, e ho sdradicato questi. Per lei - dico indicando gli arbusti che sto piantando davanti la sua finestra - Pensavo che potremmo piantarli lungo il lato della casa.-
Mi preparo a sentire le sue urla contro di me, quelli non sono semplici fiori, sono Primule, i fiori da cui prende il nome Prim. La sua sorellina che è morta nell'attentato organizzato dal suo amico Gale alla casa del Presidente Snow. Ma lei non dice nulla, si limita ad annuire e se ne torna in fretta in casa, sicuramente turbata per quello che gli ho fatto ricordare. Che scemo!

Passano giorni senza che io possa rivederla, poi lei si presenta a casa mia con l'idea di fare un libro, per non scordare cosa abbiamo passato. Io disegno, lei scrive e certe volte ci ritroviamo a parlare di episodi passati, come quella volta, nell'arena dell'Edizione della Memoria che lei e Finnick mi svegliarono facendomi praticamente saltare in aria per lo spavento. Le lacrime si alternano alle risate e ai ricordi: Rue che salta da un'albero all'altro, Lady che lecca Prim, i vestiti di Cinna, lo sguardo magnetico di Finnick.
Quando Annie ci spedisce la foto di suo figlio appena nato, senza volerlo dico;
-Mi piacerebbe diventare genitore un giorno-
-Forse, saresti un'ottimo padre-
Quella notte, dopo tanto tempo Katniss mi chiese di dormire con lei, quel contatto fisico mi faceva stare bene e gli incubi non mi spaventavano più come prima, stavo iniziando a pensare che forse non tutto era perduto, che si poteva tornare a vivere.
I miei Flashback non mi avevano ancora abbandonato e avvolte mi ritrovavo avvinghiato allo schienale di una sedia, a lottare contro quei falsi ricordi. Quando questo accadeva all'inizio Katniss cercava di stare lontana, ma poi con il passare del tempo iniziò ad avvicinarsi, finchè un giorno non me la ritrovai abbracciata alla mia schiena.
-Sono qui, Peeta, sono qui per te, sono vera- mi sussurrò, e quella notte il semplice abbraccio si trasformo in un dolce bacio, uno di quelli che poche volte avevo sentito, era vero come quelli che ci eravamo dati quella sera, sulla spiaggia dei 75° Hunger Games, sapevo che anche per lei quella sera era stata speciale.

Quasi un mese dopo quel bacio, che era stato seguito da molti altri, trovai il coraggio di fare quella domanda che mi ronzava da sempre nella testa.
Mi avvicino a lei, la abbraccio e senza che possa dire qualcosa sussurro: - Tu mi ami. Vero o Falso?- i secondi di silenzio che seguirono, credo che siano stati i più lunghi della mia vita, ma dopo poco le risponde. -Vero-
Una sensazione di felicità mista a sollievo si espande per il mio corpo e delicatamente gli poggio le labbra sulle sue stringendole in un bacio, vero come gli altri ma questa volta ero sicuro che lo era anche per lei.
Alla fine Katniss aveva scelto me, il ragazzo del pane, che aveva condiviso con lei l'orrore di partecipare a ben due Hunger Games, quel ragazzo che se la cavava bene solo con le parole e con il pane, ma quello era bastato.
Ora quello che desideravo era una famiglia, ma potevo aspettare, infondo niente e nessuno mi avrebbe potuto portare via la mia Ghiandaia Imitatrice ora



 

Fine

 

*Angolino di Fra*
Prima di tutto volevo ringraziarvi per aver recensito la mia One-Shot su Finnick, mi ha fatto piacere vedere che vi sia piaciuta. Così ho seguito il consigli di scrivere altro su Hunger Games, e da Peeniss convinta ho voluto scrivere questa OS. Spero che non vi ho deluso.
Grazie di cuore a tutti voi e grazie alla Collins che mi ha permesso di sognare con questa splendida coppia.
Peeniss is Love.
Baci.

   
 
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