Spazio
dell’autrice
Eccomi con una nuova storia su Dragon Ball.
Stavolta ho deciso di seguire la sua trama principale. La storia
è ambientata
trecentocinquant’anni dopo il finale del nostro anime
preferito ed è
essenzialmente basata su C-18, unica testimone di quell’epoca
magica, ancora in
vita, e raccontata dal suo punto di vista. Andando avanti con i
capitoli si
aggiungeranno nuovi personaggi, che, scopriremo poi essere, i
discendenti dei
grandi combattenti Saiyan.
Essendo già impegnata in una long su Inuyasha,
aggiornerò solo una volta a
settimana, cercando di essere il più puntale possibile.
Inoltre, se la storia non piacerà, credo che la
cancellerò.
Ho aggiunto la dicitura dell’OOC perché C-18
è un personaggio abbastanza
complicato e potrei cadervi non volendo. Ad ogni modo
cercherò sempre di
rispettare il più possibile il suo carattere, ma si sa, gli
anni cambiano le
persone.
Il prologo è abbastanza breve, ma ovviamente la lunghezza
del capitolo andrà
aumentando.
La finisco di sproloquiare e vi lascio alla lettura. Aspetto i vostri
pareri,
ogni critica è ben accetta.
Buona lettura
Quelle tre parole mi fecero venire un’insana voglia di
ridere. Come si faceva
ad amare un cimitero? Forse stavo impazzendo, anzi, non forse,
sicuramente
stavo impazzendo. Scrollai le spalle, incurante di questo piccolo
dettaglio;
avevo i miei validi motivi, in fondo chi è che non
rischierebbe d’impazzire se
restasse nella più completa solitudine per più di
trecentocinquant’anni?
Posai l’ultimo fiore sull’ultima tomba, quella del
mio Crilin, e infine mi
sedetti a gambe incrociate sulla terra bagnata dalla pioggia di poche
ore prima.
Le tombe dei combattenti più forti dell’universo e
dei loro familiari erano
tutte lì, assieme per come lo erano stati in vita. Quelle
valide famiglie, il
cui legame era più forte di un qualunque vincolo di sangue,
avevano scelto di
stare insieme anche nella morte. Certo che quella Bulma era proprio
particolare! Comprare un’intera area dei monti Paoz per farne
un piccolo
camposanto, che scienziata pazza! In un luogo così isolato
poi... quando quella
donna era in vita pensavo che non appena fosse giunta la sua ora
avrebbe dato
un grande corteo funebre, dovevo proprio ammettere che mi ero
sbagliata. Se ne
era andata nel silenzio, come loro.
“Sai Crilin, è tutto così noioso senza
di voi”, sorrisi alla fredda tomba
marmorea, “è strano vedere i nostri discendenti e
non potergli rivolgere la
parola, insomma -heilà, sono la vostra bis-bis-bis-bis
etc… nonna- sarebbe
alquanto inusuale”. Mi stesi sull’erba fresca,
chiusi gli occhi e mi rilassai.
Non avevo bisogno di dormire, ma lavorare in quella frivola scuola mi
stressava. Gli alunni erano così stupidi, svogliati ed
esasperanti. Scossi la
testa. “Sapete, di tanto in tanto ho conosciuto alcuni degli
eredi del potere
Saiyan”. Mi fermai e poi ripresi a parlare. “Hanno
del tutto dimenticato”.
A quel punto mi alzai e spiccai il volo.